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shahida
Lavinia:
--- Citazione da: Antonio Caciolli - 2012-10-29 15:31:33 ---non ho ben chiaro l'ambientazione e chi cosa sono i personaggi e soprattutto chi o cosa giocano i giocatori e su cosa puntano le meccaniche.
--- Termina citazione ---
Il gioco parla di ed è ambientato durante la guerra civile libanese. Si decide in che periodo iniziare a giocare (è divisa in varie fasi, alcune durano 1 anno, altre anche 5-6), poi un giocatore inizia a delineare la struttura delle propria famiglia, senza nomi, ma solo ad es. padre, madre, quanti figli, le età, questo genere di cose. Si possono anche inserire altre persone intime (fidanzati, ad esempio), fino ad avere una struttura familiare con una decina di persone. Questo giocatore sceglie poi uno di questi membri della famiglia (non necessariamente quello corrispondente a se stesso), e d'ora in avanti giocatore e personaggio saranno entrambi il Testimone.
Gli altri giocatori giocano a turno la Guerra (due giocatori che ruotano e che vanno a rappresentarne le avversità), gli altri giocatori altri membri della famiglia. Dato che 10 o più membri sarebbero difficile da gestire tutti assieme, c'è un modo per evitare di avere più di 5 persone della famiglia+Testimone "sotto i riflettori" in una data fase. Tramite estrazione di carte, si va ad attribuire un tratto saliente a questi membri della famiglia (possono riguardare relazioni con altre persone, religione, esercito, milizie, fatti recenti e simili). Quindi, il gioco riguarda come una famiglia normalissima vive la guerra civile, come viene cambiata da essa ecc.
Il gioco si svolge con una sorta di "rubamazzo" che va a determinare quanto la guerra entra nella famiglia o quanto, viceversa, la famiglia resta unita/riesce a ritagliarsi momenti di felicità.
All'inizio si sceglie da che punto della guerra iniziare, e dato che uno dei due momenti in cui può finire il gioco è quando finisce la guerra si va così a "settare" la lunghezza possibile della giocata. Idealmente una sessione=una fase della guerra.
--- Citazione da: Antonio Caciolli - 2012-10-29 15:31:33 ---Moreno parla nel suo post di un dover scegliere quando dire BASTA, ma non capisco a cosa si riferisca
--- Termina citazione ---
In qualunque momento, un giocatore può chiamare il Giudizio, ignorando i turni (quindi anche quando non toccherebbe a lui). Chi chiama il Giudizio dichiara che un certo membro della famiglia ne ha avuto abbastanza. Sceglie un membro qualunque della famiglia, quale gruppo decide di attaccare (religione, setta, milizia...) e come. Il giocatore del Testimone deve quindi esprimere se, secondo lui, questo atto è moralmente giusto o sbagliato. si decide anche se il personaggio che compie l'atto muore o meno. Il Testimone descrive quindi come partecipa a od osserva l'atto. Di fatto è quindi il Testimone a narrarne l'avvenimento, e questo si ricollega alla "narrativa del testimone" da cui Ron è partito (se interessa, amplio il discorso). nota bene, il gruppo bersagliato viene cos' danneggiato da essere obliterato o comunque incapace di proseguire le proprie attività.
A questo si riferiva Moreno, spero sia più chiaro ^_^ Ron è una persona malvagia ed ha inserito questo giudizio morale che è un bel colpo nello stomaco.
Ovviamente ti ho dato una spiegazione molto sintetica, spero ti aiuti comunque a capirne qualcosa di più. Se hai altre domande chiedi pure!
Michele Gelli:
Shahida parla di una famiglia e di come le vicende politiche (e militari, perché pare che in Libano le due cose siano parecchio connesse) impattano sulla vita di tutti i giorni. Non sono abbastanza esperto da parlare di meccaniche, ma le scene che ho giocato io parlavano di come riuscire a andare a fare la spesa passando N posti di blocco (comparsi dalla mattina alla sera) con gente dal grilletto facile. Oppure come riuscire a pagare le rate dell’auto.
Si tratta di un gioco molto intenso (nella “tradizione” di Ron).
Purtroppo non riesco ad essere più dettagliato per ragioni di vicinanza di Lucca.
Ma conto sul fatto che in loco Ron potrà essere prodigo di spiegazioni. ;-)
Antonio Caciolli:
innanzi tutto grazie mille della spiegazione chiara!
--- Citazione da: Lavinia - 2012-10-29 16:12:48 ---In qualunque momento, un giocatore può chiamare il Giudizio, ignorando i turni (quindi anche quando non toccherebbe a lui). Chi chiama il Giudizio dichiara che un certo membro della famiglia ne ha avuto abbastanza. Sceglie un membro qualunque della famiglia, quale gruppo decide di attaccare (religione, setta, milizia...) e come.
--- Termina citazione ---
Quindi il membro della famiglia fa insomma un attentato/attacco a qualcosa di sostanziale che minaccia la famiglia? una specie di attentato?
--- Citazione ---Il giocatore del Testimone deve quindi esprimere se, secondo lui, questo atto è moralmente giusto o sbagliato. si decide anche se il personaggio che compie l'atto muore o meno. Il Testimone descrive quindi come partecipa a od osserva l'atto. Di fatto è quindi il Testimone a narrarne l'avvenimento, e questo si ricollega alla "narrativa del testimone" da cui Ron è partito (se interessa, amplio il discorso). nota bene, il gruppo bersagliato viene cos' danneggiato da essere obliterato o comunque incapace di proseguire le proprie attività.
--- Termina citazione ---
quali sono le attività del gruppo bersagliato? sono minacce verso la famiglia? enti esterni? altro?
sulla famiglia ci sono ripercussioni meccaniche basate sul fatto di avere un membro che ha perseguito un attacco?
--- Citazione ---A questo si riferiva Moreno, spero sia più chiaro ^_^ Ron è una persona malvagia ed ha inserito questo giudizio morale che è un bel colpo nello stomaco.
--- Termina citazione ---
ok ovviamente questo ultimo punto dovrei provarlo perché raccontato non lo vedo ... peccato non poter essere a Lucca per provarlo (giusto per rispondere a Michele)
Lavinia:
Mi sa che ti stai perdendo in un bicchiere d'acqua Antonio :D
-Può essere un attentato vero e proprio, come un atto di violenza privata. Potrebbe appoggiarsi ad un'organizzazione o agire da solo. Per ideologia o per disperazione. Dipende dalla fiction, da come si è arrivati a questo punto. Sempre la fiction ci dirà se è qualcosa che mette in pericolo la famiglia (ad esempio, se il personaggio viene riconosciuto potrebbero esserci ripercussioni, ma non è detto che ciò accada).
-Di nuovo, fiction. Cosa ha fatto il gruppo che viene attaccato, lo si vede in fiction. Chi sono, lo si vede in fiction. Non ci sono ripercussioni meccaniche, ma di nuovo, è un gioco Story Now ed è una cosa pesantuccia in ogni caso, quindi fornisce valanghe di materiale su cui lavorare in seguito, sia dal alto della guerra che della famiglia.
Mi sembra che tu debba provarlo per chiarirti le idee in generale ^_^
Moreno Roncucci:
Antonio, l'atto può essere quello che vuole il giocatore, visto anche che le possibili minacce per la famiglia sono tante, e su tutte i fronti.
La storia del Libano è strapiena di questi atti. E la scelta sul considerarli giusti o sbagliati non è irrilevante.
Il regolamento è attentissimo a lasciare la scelta totalmente nelle mani del giocatore. Non suggerisce, non implica, dive solo "di agli altri cosa fa, concretamente, che porta all'eliminazione della minaccia"
Però, nella storia della guerra descritta dal libano, ci sono episodi come quello di un attentatore suicida che ha guidato un camion con 6 tonnellate di sostanze esplosive contro le caserme del Marines a Beirut, radendo completamente al suolo l'edificio, uccidendo oltre 200 persone, e costringendo alla ritirata l'esercito degli Stati Uniti (che si ritirerà dal Libano entro pochi mesi per non farvi mai più ritorno).
E' solo un esempio preso dalla Storia, ma spero faccia capire di cosa vuol dire in questo gioco, Emettere un Giudizio...
Ron ha già trattato temi esplosivi con Spione, ma qui davvero ha creato qualcosa di sconvolgente.
E già ha creato onde prima di essere pubblicato. se vai a vedere chi ha giocato Shahida in playtest con Ron a due Internoscon consecutive, vedi i nomi di autori di diversi giochi recenti che trattano temi "forti".
L'aver giocato Shahida credo che sia uno dei fattori più rilevanti che stanno differenziando gli autori italiani, che abbracciano questi temi, da quelli americani che invece da tempo se ne stanno in generale allontanando per "ritornare al dungeon".
Altre info nel forum di ron, qui
http://indie-rpgs.com/adept/index.php?topic=49.0
Da cui cito:
"Shahida means witness, in Arabic; it's an exact translation to the English sense of this word associated with testament, testimony and sometimes martyrdom. Specifically: "to bear witness" as a verb; "a female witness/observer" as a noun; modified one way, "martyr," and modified another, "epitaph." I'm using it as the core concept for a book which is a companion to Spione, organized similarly and like it, containing an original game as the final chapter.
It's set during the civil war in Lebanon from the middle 1970s through about 1990, a series of events which I think are as defining for our modern world as the events in Berlin just after WWII were for the Cold War period. Some example concepts include the role of the human body as a weapon at the same level of political and military effectiveness as the highest tech,* the recasting of democracy away from U.S. client status, and if not the first appearance of political Islam by a long shot, certainly its most original and independent version.
I'm basing the whole endeavor on Lebanese and related fiction and non-fiction from the war period, just as Spione is framed and conceived through the lens of a special kind of spy fiction and non-fiction. Lebanese literature is fascinating, shattered and re-defined by the war just like the country was, especially Beirut - it's surreal, rules-breaking, sexy, violent, and guts-exposing, all in colloquial and uncompromisingly street/slang Arabic, which until that time never saw print. The concept of the witness is absolutely central, because so much of the literature is unplanned: diaries which get published, poems which were not intended to be published, non-political writing which becomes political, and stuff like that.
[...]
For further context, here's the table of contents for the whole book.
Chapter 1: The Witness - introducing the concept and the relevant fictional and semi-fictional literature
Profile 1: The Vocabulary of the Twentieth Century - about the AK-47 and human bombs
Chapter 2: The Center of the World - why the Levant is such a big deal, and deconstructing the phrase "the fall of Rome"
Profile 2: Oil and Water - an ecological look at money, (bad) diplomacy, and war
Profile 3: Mukhabarat - middle eastern spying; the one I'm using here for the example
Chapter 3: Notre Dame du Liban - how the confessions of Lebanon fit into the grand scheme of the Abrahamic religions
Profile 4: Ahl al-Khitâb - "People of the Book," a look at the texts for the Abrahamic religions
Profile 5: God Will Know His Own - fundamentalism and orthodoxy, for Judaism, Christianity, and Islam
Chapter 4: Beirut, Ooh La La! - my love letter to the city, but including the edgy content about what the war did to it
Profile 6: One Country - Palestine/Israel - concisely (yeah, right)
Profile 7: The Hisb - all about Hezbollah - ditto
Chapter 5: Al-Hawadess - a walk through the phases of the civil war, with diagrams
Profile 8: Easy and the Bulldozer - side-by-side discussions of Yasser Arafat and Ariel Sharon, culminating in the Sabra-Chatila massacres in 1982
Profile 9: Send in the Marines - U.S. intervention in Lebanon, culminating in the destruction of the Marines barracks in 1983
Chapter 6: Story Now - the rules of the game"
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Anche il materiale storico presente nei primi capitoli è interessante. Lo sapevi che in realtà L'Impero Romano è caduto solo nel 1918? No, non sto parlando di tesi cospirazioniste tipo Dan Brown o Philip Dick, si parla semplicemente di Imperi non nella accezione "l'imperatore biondo che conquista il mondo con la spada", ma nel senso di meccaniche economiche, controllo delle vie di comunicazione, e di come la storia insegnata in Europa sia terribilmente provinciale, per nascondere il fatto che fino al 1492 eravamo in pratica il terzo mondo, con briganti e banditi autoctoni, veri e propri signori della guerra tribali, che ostacolavano i tentativi di imperi più "moderni" di portarci la "civiltà"... :-)
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