Autore Topic: shahida  (Letto 22752 volte)

Serenello

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Re:shahida
« Risposta #30 il: 2012-10-30 21:16:09 »
E anche il fatto che a Ron interessava far vedere agli americani quanto è facile scegliere di diventare terroristi, quando hai delle motivazioni che ti spingono a dire " cazzo basta, adesso vi ammazzo tutti ".
E prendere due aerei e....

Se è per quello non penso che solo gli americani abbiano bisogno di vederlo. Mi sembra che in generale tutti noi "Occidentali" rappresentiamo un target più che indicato per il gioco in questione.

E c'hai ragione da vendere. Il saggio che c'è prima del gioco (che è molto più corposo di Spione per la cronaca, il doppio come numero di parole, come dimensione del libro siamo vicini ad IMDA) mi ha lasciato profondamente di stucco, pur considerendomi un appasionato di quel periodo storico ed avendo letto molto a riguardo (anche se quello che ho letto era per lo più dal punto di vista dell'Italia e di ciò che riguardò direttamente l'Italia)

Ezio

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Re:shahida
« Risposta #31 il: 2012-10-30 23:41:37 »
Actual play.

Ho giocato il Testimone ad un playtest di un paio di anni fa.

Ad un certo punto la Guerra ha attaccato un membro della famiglia a cui la giovane Testimone teneva e ho allungato la mano per impedirlo, chiamando il Giudizio.

Applausi al tavolo, Ron che sorrideva e io che inizio a narrare la scena, divertendomi un sacco. Il capofamiglia si allea ad una cellula terroristica e fa irruzione nel cove di una cellula rivale che teneva in ostaggio i membri della sua famiglia. Il clima al tavolo mi induce ad escalare, salta fuori un RPG... è un massacro, ed è una soddisfazione enorme.
Davvero, è stato catartico come quando uccidi il Padrone in La Mia Vita col Padrone. Quegli stronzi avevano assillato la mia famiglia per tutta la partita e ora, porcaputtana, glie la stavo facendo pagare, avevo IO tutto il potere, ed erano LORO a subire.
Descrivere il massacro, anche abbastanza nei dettagli, fu DAVVERO soddisfacente.


Poi Ron mi ha guardato e mi ha introdotto all'ultima fase del Giudizio: "Quello che hai fatto è stato giusto o sbagliato?" mi chiede.

Ecco, può sembrare banale ma è stata una secchiata d'acqua fredda, un pugno in pancia. Mi sono trovato a rivalutare l'ultima scena e a vedermi soddisfatto e contento per un massacro di gente che se innocente non era, non era certo più colpevole di me, che mi ero alleato ai loro corrispettivi, che avevo abbracciato la Guerra.


Chi segue il forum d un po' sa che non mi spavento facilmente, anzi... ma da quella volta non ho più aperto l'ashcan di Shahida.
Mi fa paura.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Re:shahida
« Risposta #32 il: 2012-10-31 02:40:44 »
E anche il fatto che a Ron interessava far vedere agli americani quanto è facile scegliere di diventare terroristi, quando hai delle motivazioni che ti spingono a dire " cazzo basta, adesso vi ammazzo tutti ".
E prendere due aerei e....

Se è per quello non penso che solo gli americani abbiano bisogno di vederlo. Mi sembra che in generale tutti noi "Occidentali" rappresentiamo un target più che indicato per il gioco in questione.


Boh, sì, forse hai ragione.
Personalmente non mi sono mai identificato con gli Stati Uniti, per quel che riguarda quello specifico evento...
Sicuramente ho avuto esperienze differenti e grazie al fatto che mio padre ha sempre lavorato all'estero (in Cina e in Sud America) ho sempre avuto una visione alternativa del cosiddetto "occidente".
Non mi è mai risultato troppo difficile pensare che se si bastona il cane, prima o poi il cane si rigira e morde... e la colpa è di chi bastona.


Basta pensare anche solo alla guerra del Vietnam, o a quella di Corea... oppure alla prima Desert Storm.
E basta seguire Al Jazeera in inglese quando ci sono questi eventi per capire come la comunicazione mondiale è - nella migliore delle ipotesi - _filtrata_.


Poi quando si parla di cose come questa uno sic hiede: va bene che sono nata 7 anni dopo, ma perché nessuno me ne aveva mai parlato fino ad ora? Perché dev'essere un gioco di ruolo ad educarmi su fatti di questa portata?


Nessuno te ne parla perché, per motivazioni storiche del tutto discutibili, quando è coinvolta Israele, l'opinione pubblica deve _per forza_ essere schierata a favore di Israele.
Come se questo bastasse o servisse a rendere onore e/o omaggio ai morti dei campi di concentramento nazisti...
Ci sono una marea di aneddoti e di eventi che nessuno racconta, perché altrimenti bisognerebbe aprire gli occhi e rendersi conto che, cazzo, forse i palestinesi hanno ragione...


Probabilmente questo gioco mi piace perché va a toccare un argomento su cui personalmente è _parecchio_ da dire :)
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Enrico Ambrosi

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Re:shahida
« Risposta #33 il: 2012-10-31 07:36:15 »
Lavorandoci sopra, in diversi punti mi è venuta la nausea per via delle cose descritte ed ho dovuto fermarmi un attimo. È scritto in maniera decisamente franca e brutale.

Poi quando si parla di cose come questa uno sic hiede: va bene che sono nata 7 anni dopo, ma perché nessuno me ne aveva mai parlato fino ad ora? Perché dev'essere un gioco di ruolo ad educarmi su fatti di questa portata?


Io per quello devo ringraziare Valzer con Bashir: consiglio la visione a chiunque se lo sia perso.

Antonio Caciolli

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Re:shahida
« Risposta #34 il: 2012-10-31 10:04:03 »
Poi quando si parla di cose come questa uno sic hiede: va bene che sono nata 7 anni dopo, ma perché nessuno me ne aveva mai parlato fino ad ora? Perché dev'essere un gioco di ruolo ad educarmi su fatti di questa portata?
Nessuno te ne parla perché, per motivazioni storiche del tutto discutibili, quando è coinvolta Israele, l'opinione pubblica deve _per forza_ essere schierata a favore di Israele.



o forse perché i comuni mezzi di informazione fanno approfondimento per tipo 5 minuti dopo che un fatto è accaduto e poi passano ad altro e perché in Italia le notizie dall'estero vanno pochissimo e forse perché tu e chi ti sta attorno (per Lavinia) non avete avuto la volontà (per i più svariati motivi possibili, non intendo per fatica o disinteresse) di informarvi della cosa e approfondirla.


sinceramente il complesso "siamo tutti amici di Israele" lo vivo molto poco almeno nell'Italia che ho conosciuto io

Leonardo

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Re:shahida
« Risposta #35 il: 2012-10-31 10:37:51 »
Boh, sì, forse hai ragione.
Personalmente non mi sono mai identificato con gli Stati Uniti, per quel che riguarda quello specifico evento...
Sicuramente ho avuto esperienze differenti e grazie al fatto che mio padre ha sempre lavorato all'estero (in Cina e in Sud America) ho sempre avuto una visione alternativa del cosiddetto "occidente".
Non mi è mai risultato troppo difficile pensare che se si bastona il cane, prima o poi il cane si rigira e morde... e la colpa è di chi bastona.

Ma guarda, a dire il vero la mia osservazione verteva più sul fenomeno "terrorismo" in generale che non sul caso Libano in particolare. Quella che trovo ipocrita e stucchevole è una certa tipica aria di superiorità morale di cui noi Occidentali tendiamo a fare sfoggio quando vengono tirati in ballo argomenti come le libertà individuali e la democrazia. A parte il fatto che, anche sorvolando sugli aspetti ambigui o negativi della civiltà Occidentale, certe conquiste civili e sociali sono talmente recenti e instabili (un secolo o meno sulla scala di qualche decina di millenni di storia dell'umanità) da non permetterci certo di fare la parte di quelli "arrivati" che si possono permettere di dare lezioni agli altri, trovo anche che abbiamo grosse difficoltà a guardarci dentro.

Faccio un esempio solo per spiegarmi: per me è inconcepibile che da un lato si sposi una retorica di dura condanna contro il terrorismo mentre dall'altro si ritengano perfettamente accettabili e si adottino pratiche che provocano un cospicuo numero di vittime e una mole di sofferenze in maniera altrettanto brutale e indiscriminata. E non parlo di guerre e bombardamenti: basti considerare l'embargo imposto all'Iraq dopo la prima guerra del Golfo e teso ad esasperare la popolazione fino al punto da spingerla a rovesciare Saddam dall'interno. Nel corso di circa sette anni le conseguenze dirette dell'embargo hanno causato la morte di almeno 150.000 bambini (e questa è la stima minima, alcune fonti arrivano a parlare di 500.000 vittime in eccesso rispetto ai tassi di mortalità precedenti alle sanzioni).
E quando, sull'onda di una ipocrisia pelosa, mi si dice che occorre schierarsi perché si tratta di scegliere tra la libertà e la barbarie e l'oscurantismo, io mi incazzo spontaneamente, perché vengo messo di fronte ad una falsa alternativa: il fondamentalismo e la democrazia che nasconde la difesa di una supremazia in zone geografiche strategicamente rilevanti sotto la coltre della libertà non sono le uniche due opzioni in campo.

Quindi sì, il progetto di Ron è estremamente interessante perché penso che tanta gente trarrebbe beneficio dall'immedesimarsi nelle vicende altrui. L'actual play di Ezio rende bene l'idea di quello che può accadere quando la frustrazione e l'esasperazione superano ogni possibile livello di sopportazione e si associano all'orrore e alla disperazione legate al vedere calpestato e messo in pericolo ciò che abbiamo di più caro. Abbracciare l'idea che dietro al fondamentalismo possano nascondersi anche le storie di persone comuni spinte oltre il limite della sopportazione è importante, sempre ricordando però che il terrorismo non è fatto solo di azioni individuali ma anche di pianificazione più o meno "scientifica": le storie e le sofferenze individuali sono facile preda della strumentalizzazione e della manipolazione da parte di chi ha tutto l'interesse a radicalizzare conflitti e posizioni.

Ezio

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Re:shahida
« Risposta #36 il: 2012-10-31 10:41:24 »
sinceramente il complesso "siamo tutti amici di Israele" lo vivo molto poco almeno nell'Italia che ho conosciuto io


Probabilmente perché non sei mai stato accusato di antisemitismo per aver contestato la politica dello Stato di Israele (che è diverso dal condannare la Nazione Ebraica)...
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Antonio Caciolli

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  • Antonio Caciolli
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Re:shahida
« Risposta #37 il: 2012-10-31 11:17:33 »
sinceramente il complesso "siamo tutti amici di Israele" lo vivo molto poco almeno nell'Italia che ho conosciuto io


Probabilmente perché non sei mai stato accusato di antisemitismo per aver contestato la politica dello Stato di Israele (che è diverso dal condannare la Nazione Ebraica)...
chi ti ha fatto tale accusa? O_O"


Lavinia

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Re:shahida
« Risposta #38 il: 2012-10-31 13:37:24 »
Antonio, per avere volontà di approfondire una cosa, devo sapere che è successa.

Io appunto son nata nel 1989, ed ora che ero abbastanza grande non ho trovato nessuno - telegiornali, riviste, insegnanti, altri adulti - che me ne parlasse. "La guerra civile libanese" per me aveva la stessa concretezza e presenza che, chessò, "la Guerra franco-prussiana".
I miei genitori e i miei insegnanti, per quanto le news fossero scarse (ma all'epoca mi apre la situazione fosse migliore di oggi) lo sanno cosa è successo, ma mica me l'hanno trasmessso...
Per contro, l'attuale rivoluzione siriana la sto seguendo e approfondendo per conto mio, ma appunto ho iniziato a farlo perché ho visto le cose nei notiziari e ho detto "voglio saperne di più", se nessuno ne avesse parlato avrei dovuto sperare di inciamparci sopra.

Re:shahida
« Risposta #39 il: 2012-10-31 13:57:56 »
sinceramente il complesso "siamo tutti amici di Israele" lo vivo molto poco almeno nell'Italia che ho conosciuto io


Probabilmente perché non sei mai stato accusato di antisemitismo per aver contestato la politica dello Stato di Israele (che è diverso dal condannare la Nazione Ebraica)...
chi ti ha fatto tale accusa? O_O"


Un sacco di gente che non approfondisce (per scelta) :P
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Re:shahida
« Risposta #40 il: 2012-10-31 14:01:24 »

Citazione
E non parlo di guerre e bombardamenti: basti considerare l'embargo imposto all'Iraq dopo la prima guerra del Golfo e teso ad esasperare la popolazione fino al punto da spingerla a rovesciare Saddam dall'interno. Nel corso di circa sette anni le conseguenze dirette dell'embargo hanno causato la morte di almeno 150.000 bambini (e questa è la stima minima, alcune fonti arrivano a parlare di 500.000 vittime in eccesso rispetto ai tassi di mortalità precedenti alle sanzioni).


Sono perfettamente d'accordo con te e direi che questi argomenti sono TUTTI possibili scenari di Shahida.
Peccato che non si possa parlare di politica su GcG, altrimenti ti asseconderei il discorso parlando dell'embargo a Cuba, che non è ancora stato tolto dopo 50 anni...
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Mauro

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Re:shahida
« Risposta #41 il: 2012-10-31 14:07:48 »
Io gente che non approfondisce l'ho vista da entrambe le parti; un mio ex collega era sempre pronto a dare contro a Israele, quando usciva una notizia o un video che li metteva in cattiva luce; ma era parimenti pronto a sostenere la falsità di qualunque notizia o video che li mettesse in buona luce. In entrambi i casi, tempo dedicato all'approfondimento: zero.

Non so quale sia il clima generale in Italia, ma di gente che dà contro a Israele perché sí (come di gente che la sostiene perché sí) ne ho vista parecchia.

Mattia Bulgarelli

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Re:shahida
« Risposta #42 il: 2012-10-31 14:16:29 »
Sono perfettamente d'accordo con te e direi che questi argomenti sono TUTTI possibili scenari di Shahida.
Peccato che non si possa parlare di politica su GcG, altrimenti ti asseconderei il discorso parlando dell'embargo a Cuba, che non è ancora stato tolto dopo 50 anni...


Puoi aprire un discorso in QUALSIASI spazio pubblico o privato (mail, G+, altri forum specializzati, siti, o che so io) e mettere qui il link. ^_^

La restrizione che vige su GcG serve per evitare "risse tra tifoserie" (e parlando di politica è molto facile "prendere in mano le bandiere"), non per impedire che si parli di qualcosa di "scomodo" tra utenti.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Moreno Roncucci

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Re:shahida
« Risposta #43 il: 2012-10-31 14:27:38 »
La proibizione di parlare di politica si riferisce comunque a OFF TOPIC di politica

Per parlare di Shahida, non parlare di politica sarebbe impossibile (Shahida E' un gioco fortemente politico. Già l'idea di mettersi "nei panni dell'altro" è una cosa fortemente politica), ma finchè si rimane nell'ambito del gioco, e non si iniziano a scontrare gli schieramenti, va bene.

Questa infatti è la cosa alla base di tutta la serie "story now": se ci mettiamo  a parlare della situazione arabo-israeliana attorno ad un tavolo finiamo per sparare slogan,  mentre il mettere tutto sul piano personale e umano di personaggi che stiamo giocando, ci fa uscire dal piano degli slogan.

Il concetto di "Actual Play" applicato alle  opinioni politiche...   8)
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Paolo Busi

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Re:shahida
« Risposta #44 il: 2012-10-31 16:01:22 »


Paolo la domanda importante da farsi: sarebbe opportuno?

La resistenza italiana pensi sia meglio rappresentarla come una serie dii gesti incolsunti e scelte individuali oppure come un processo che partendo da motivazioni etiche personali diventa un movimento di liberazione. I gesti di una resistenza "vittoriosa" vanno al di la della guerriglia e dei sabotaggi, sono soprottutto segnati dalla solidarietà e dal consenso popolare.


La mia risposta è si, ma ci vorrebbe nel frattempo un gioco che dipinga la resistanza come giusta o perlomeno come necessaria, non solo inevitabile.
Non so, Iacopo, come sia meglio rappresentare la Resistenza, però vedo che sulla Resistenza è in atto un meccanismo di rimozione simile a quello della storia recente del Medio Oriente. E non sarebbe male offrire uno strumento per non dimenticare la pesantezza di certe scelte, proprio per non perdere la dimensione del singolo, dell'individuo davanti alla Storia. E mi pare di capire che Shahida offra un mezzo privo di retorica per entrare dentro certe scelte.
Un esempio: mia madre (classe 1937) passò una giornata intera in una piazza di non so quale paese in Abruzzo, assieme a sua madre, suo fratello e sua sorella davanti a due mitragliatici tedesche per venire fucilata se entro una certa ora mio nonno non si fosse presentato. Come lascito di quel giorno, settant'anni dopo, mia madre balbetta quando si emoziona. Ora prova a chiederle se la scelta di mettere a rischio, non la tua vita, ma quella di tua moglie e dei tuoi figli per un ideale - qualunque esso sia - è giusta o sbagliata.
Quando ho letto di Shahida e di una famiglia presa in mezzo da una guerra civile questo episodio è la prima cosa che mi è venuta in mente, da qui la domanda.
 
 

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