Mah, non so, è dalle superiori che le donne scarseggiano nel mio ambito scolastico e lavorativo. Si evita di fare cavolate perché poi la gente pensa male, ma la tentazione di star lì a guardare le donne per il semplice fatto che il creazionismo o l'evoluzionismo le han fatte così belle e piacevoli agli occhi è sempre forte.
Anche tu stessa parli di "si dovrebbe aver imparato". Sono tutti istinti frenati. E dunque non mi meraviglio che, specie nell'adolescenza, una donna che entra in un ambiente percepito come "prettamente maschile" (D&D, i videogiochi di guerra o di combattimento... che poi lo sappiamo, non c'è nessun motivo meno che sociale per cui non possano piacere a chiunque a prescindere dal loro sesso) viene immediatamente etichettata come "figo, a questa piacciono le stesse cose becerotte e guerresche che piacciono a noi.
Con la conseguente facile caduta in battute infelici (alcune volte senza neppure rendersene conto, prima di leggere questo articolo credevo che "cos'hai, il ciclo?" fosse una domanda perfettamente legittima), storie scabrose (in fondo, tra uomini parlare di argomenti scabrosi in genere raramente è tabù oltre un certo livello di conoscenza reciproca, molto più basso di quel che serve per trovarsi a giocare di ruolo. Credo sia insito nel suo desiderio di mettersi in mostra raccontando grosse esagerazioni sulla sua prestanza, riempiendosi la bocca di paroloni offensivi ed augurando visite a sorpresa da dietro agli amici eterosessual/omofobici) o gli altri argomenti sconsigliati dall'autrice dell'articolo.
Specie il tentativo di provarci con il PG nella speranza di far colpo sulla giocatrice l'ho visto attuato (qualche volta con successo) più volte.