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[Articolo - INGLESE] "Come non far scappare le ragazze dal tuo tavolo."
Giulia Cursi:
Io ho giocato di ruolo con tantissima gente e posso dire che alcune persone con cui ho giocato avrebbero bisogno di leggerlo questo articolo, ma tanto non lo capirebbero.
Di fatto ho conosciuto anche persone con cui questi accorgimenti erano loro stessi i primi a prenderli e anzi si premuravano di non mettere a disagio nessuno se si toccavano temi forti.
Giorgia tu sei stata fortunata, altri no, c'è chi come me da adolescente non aveva un carattere forte e deciso e per la pace comune del "gruppo" giocava anche se certe cose o persone le davano fastidio.
A me è stato detto che per realismo non ha senso che esista una donna guerriera...
Giorgia:
Forse la fortuna è stata iniziare a giocare "seriamente" non da adolescente.. vedi il problema per me è che si dovrebbe cercare di non mettere a disagio nessuno, non di non mettere a disagio la ragazza.
Io poi per amore di sperimentazione i primi tempi ho sempre giocato personaggi maschili e mi sa che se qualcuno mi avesse detto una roba del genere gli avrei fatto notare che, per lo stesso motivo, lui non avrebbe potuto interpretare personaggi più intelligenti di chessò un troll
Salkaner il Nero:
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Io poi per amore di sperimentazione i primi tempi ho sempre giocato personaggi maschili e mi sa che se qualcuno mi avesse detto una roba del genere gli avrei fatto notare che, per lo stesso motivo, lui non avrebbe potuto interpretare personaggi più intelligenti di chessò un troll
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fanmail x Giorgia!
Daniele Simonetti:
Nella mia esperienza nel giocare di ruolo con gruppi "misti" ( e poi spiego cosa sono i gruppi misti ) ho trovato solo insuccesso.
Io chiamo "gruppi misti" quei gruppi dove i vari membri hanno un unico tratto comune: la passione per il giochi di ruolo.
Questo non basta, non sempre.
Un esempio concreto sono le "pause fuori gioco" che volente o nolente avvengono. Supponiamo che out-of-play il Giocatore1 ( G1 ), il Giocatore2 (G2) e il Giocatore3 (G3) decidono di imbastire una chiacchierata su una loro passione comune ( e.g. Magic, SerieTv, la Figa! ).
Nel frattempo Giocatore4 (G4) resta in disparte perche' non ha passioni in comunque tranne il gioco di ruolo; qui si genera un problema. Magari si annoia, magari la volta dopo non torna.
Che G4 sia una ragazza o un ragazzo poco importa, ma se non si ha un gruppo omogeneo o eterogeneo a sottogruppi e' difficile gestire "i tempi morti".
tutto questo rigorosamente IMHO.
Lavinia:
Giorgia, a parte sottoscrivere del tutto ciò che dici (sei troppo brava per essere vera, devi essere un troll :P), ti segnalo che per la scorsa INC ho scritto un articolo sul perché, nella mia esperienza, nei gruppi di gioco adolescenti spesso le ragazze vengano emarginate/considerate "diverse" e simili, e credo che il fatto che si parli di adolescenti sia una delle cause principali dei problemi. Non l'unica, e le altre cause (e/o una mentalità che rimane di tipo adolescenziale) causano problemi anche in gruppi formati da adulti, ma guarda caso si hanno decisamente meno problemi giocando con adolescenti un minimo maturi o con persone più grandi... Coincidenze? ;D
Poi sì, come detto nell'articolo, non è solo questione di "rispettare le donne" ma di rispettare TUTTI, e questo include anche le donne.
@Daniele: io sono una persona che è capace di interessarsi di praticamente qualsiasi cosa, quindi anche con persone che parlano di cose che non conosco finisco per ascoltare interessata, chiedere chiarimenti e simili, però in effetti può essere un problema... D'altra parte, è vero anche il contrario: si può scoprire di avere interessi comuni attraverso il gdr (esempio classico: si gioca a Sporchi Segreti, una persona che aveva ignorato il noir inizia ad interessarsene perché è piaciuto il gioco e quindi ha qualcosa in più in comune con chi magari ha scelto il gioco perché appassionato di noir).
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