Autore Topic: [Dilemma] Fantasy Mode - AP di Léon  (Letto 3829 volte)

[Dilemma] Fantasy Mode - AP di Léon
« il: 2012-10-19 14:55:40 »
Lèon – storia della Favilla che bruciò sulla terra e ascese al cielo

Abbandonate le sfumature del tempo, per essere un fuoco che divampa sulla terra, Lèon ha messo piede sulla conoscendo Rory. Un giovane destinato a grandi cose, destinato a diventare Re, ma con il più grande segreto di tutti: dentro di sé nasconde uno spaventoso Demone, di cui sta cercando in tutti i modi di liberarsi.
Léon ha fatto di tutto per aiutarlo, per essergli a fianco nel momento d’affrontare il demone ed estirparlo, ma al momento giusto… Léon era altrove.
Era da Daniel, un giovane costretto alla vita di strada, un giovane diventata ladro e costretto a mascherarsi da donna per scampare a chi ha derubato, con il dono di saper ipnotizzare la gente… sfruttato da un uomo che l’ha strappato alla sua famiglia, da piccolo. Eppure quando è stato il momento di fargli capire che c’era altro oltre al rubare, Lèon era da un’altra parte. Quando era il momento di aiutarlo a risollevarsi, quando era ora di dargli una nuova speranza per il futuro: Léon era altrove.
Era da Aylin la donna che ha rapito il cuore di suo fratello Nathaniel. Una donna forte, una donna che usava la sua magia per prendersi cura degli altri. Una donna a cui ha voluto far dono della sua stessa energia perché potesse continuare ad aiutare dei soldati feriti in battaglia. La donna che ha indirizzato verso il futuro luminoso di guaritrice neutrale, l’ha spinta a occuparsi dei soldati come uomini e non come parte di una fazione amica o nemica. Eppure quando era il momento di sostenerla e di aiutarla a portare avanti questo grande progetto: Léon era, ancora una volta, altrove.

Léon si è trovato nel posto giusto, nel momento sbagliato.
Il momento giusto per spingere le Chiavi a fare o meno dello scelte, come con Rory, ma al momento di affrontare la sfida, lui non c’era.
Il momento giusto per sostenere le Chiavi nel prendere o meno una direzione, come con Aylin, ma al momento di perseguire nella loro scelta, lui non c’era.
Il momento giusto per cambiare vita, come con Daniel, ma al momento di offrirgli un aiuto concreto, lui, di nuovo, non c’era.

Léon non è stato poco empatico, anzi, si è sforzato molto di cercare di cogliere il brillare delle chiavi e di alimentarlo. Ha cercato in tutti i modi di far entrare un po’ di loro in se e di lasciare un po’ di se stesso in loro, infatti è l’unico che è riuscito a segnare tutte le chiavi, ma al momento di essere veramente utili, è sempre mancato.

Per come concepisco io il gioco, è stata di certo una mancanza mia e non di Léon. Ho perso sempre l’altra metà della presenza di Léon sulla terra. Ho lasciato che ci fossero troppe cose lasciate o vissute solo a metà, perché ho voluto cambiare Chiave ad ogni giro di scene. Questo mi ha di sicuro, ribadisco: per come sento io l’interpretazioni delle ali, impedito di lasciare che Léon vivesse a pieno quelle vite che era destinato a toccare. Non ha permesso alla mia Aluccia di trovare un vero senso per rimanere sulla terra, e non parlo necessariamente di amore, ma di sentirsi utile per qualcuno anche senza la magia che avrebbe perso cadendo. Ha avuto paura che una volta che una volta caduto, privo della sua magia, fosse destinato ad essere un peso, perché se nemmeno con la sua magia riusciva a far brillare quelle magnifiche Chiavi, come poteva pretendere di far brillare qualcuno senza?

Quando nella scena dall'addio, Daniel ha cercato di aiutarlo, ha cercato di sostenerlo, Léon vedeva in lui un uomo che aveva già il suo posto e che non aveva bisogno di un peso, che non aveva bisogno di qualcuno che dovesse imparare ad arrangiarsi. Daniel aveva vissuto una vita difficile, ma alla fine era in grado di affrontare le sfide della vita da solo. Aveva il suo carrozzone, alla Amelia-beta (che come dal gonnellino di Eta-Beta, saltava fuori tutto quello che poteva servire a Daniel), per gli spettacoli, aveva un vasto pubblico e aveva idee sempre geniali per migliorare. E' stato bello che Daniel l'abbia abbracciato e abbia dato a Léon quel gesto di affetto che è stato quel bacio sulla guancia, ma era un uomo "arrivato".

Detto ciò, l’Era è stata molto bella. E’ stata coinvolgente e le chiavi erano davvero molto profonde e hanno avuto un’evoluzione molto interessante. Mi è davvero dispiaciuto separarmi dalle altre ali, un fratello pronto a sacrificare la sua Chiave per aiutare Lèon e una sorella che ha provato a spingere Lèon in molti modi.
Purtroppo però Léon ha preferito vegliare su di loro dall’alto del cielo, ha preferito tornare ad essere una stella che brilla nel cielo notturno, sperando di trovare la sua strada e il suo perchè, nella prossima era.

Ancora un sentito grazie a Giulia, il nostro Über Patrono e a Marco e Sonia i miei meravigliosi compagni di viaggio :)

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