Autore Topic: Giochi di rottura / Giochi di transizione  (Letto 7346 volte)

Simone Micucci

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #15 il: 2012-10-08 14:46:14 »
Zachiel tra la 3.5 e la 4 c'è molta differenza. E infatti chi ha provato la 4° cercando di giocare come in 3.5 ha avuto una pessima esperienza. Quelle esperienze che hanno portato poi alcuni a considerare la 4° edizione una specie di videogioco.
Ma non fa niente, non te ne vorrò se non hai l'esperienza ludica sufficiente per capire le differenze tra d&d 3.5 e d&d4. Non sono in pochi quelli che non l'hanno colta, perché il gioco si portava dietro l'eredità di d&d e i gruppi storici si portavano dietro l'eredità dei loro schemi tribali.

E non te ne vorrò neanche per il tuo tentativo di mitigare il mio pensiero. Mi spiace ma per mia esperienza è in quel modo. E Patrick è passato per quell'identico schema. Quella minchiata della "ricerca del cuore della bestia" ne era il simbolo perfetto. Avevano paura di staccarsi dal loro modo di giocare e hanno cercato un palliativo del cazzo, una specie di soluzione indolore per salvare capra e cavoli. Senza rendersi conto che i cavoli erano finiti e la capra stava scappando.
E dove hanno trovato la soluzione? Nascondendosi dietro al dito de "i gusti sono gusti e noi non abbiamo poi molto da imparare"?? No, hanno preferito uscire da quella situazione di stallo e provare finalmente giochi diversi. E in quei giochi diversi hanno scoperto che i loro gusti coprivano uno spettro molto più ampio. Contenders, Kagematsu e AiPS sono solo i primi tre giochi che mi vengono in mente.

So che in genere è considerato poco educato e un pò scortese dire a qualcuno "guarda che la tua in realtà è paura. Paura del tuo gruppo, paura delle loro reazioni, paura di non saper affrontare un nuovo gioco, paura di deludere delle aspettative". Ma anche dietro alla frase "sappiamo cosa ci piace e vogliamo cambiare solo poco poco poco" si nasconde la stessa identica paura del cambiamento. il cercare un gioco che funzioni come "un gioco bacato, ma funzionante" è paura del cambiamento e delle reazioni all'interno del proprio gruppo.

Se si avesse fiducia piena negli altri membri del gruppo non andresti a cercare una cosa "abbastanza diversa da non avere lo stesso nome, ma abbastanza simile da non cambiare modo di giocare". Andresti a provare un qualsiasi gioco che ti stuzzica, fiducioso negli altri tuoi giocatori e nelle loro reazioni. E invece no, alcuni avanzano richieste timide e impacciate, chiedendo cose per far provare agli altri "qualcosa di diverso ma non troppo".

Sono molto diretto. Perché mi fido di Patrick. Se il discorso che sto facendo si applica a lui questo lui lo sa. Se non gli si applica non credo che se la prenderà. Se invece lui ricadeva in questo schema oppure anche lui pensa di averlo visto su altri (è spaventosamente frequente, da quello che ho direttamente sperimentato giocando tra diversi gruppi del centro-nord) credo che il mio parlare direttamente gli permetterà di capire perché ci sono certi comportamenti e certe reazioni e perché molti membri di GcG preferivano un tipo di approccio rispetto ad un altro nel consigliare i giochi.
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Ezio

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #16 il: 2012-10-08 15:20:49 »
Però giochi "di transizione" come nome per questi giochi è nato proprio perché qualcuno ha chiesto dei giochi che aiutassero a passare ai bomboloni alla crema senza sembrare un gioco completamente diverso, quindi il punto c'è, solo non fare di tutta l'erba un fascio!


Questo è l'ennesimo errore indotto dal considerare i giochi coerenti "un genere".

Come può esistere, concettualmente, un gioco che trasbordi da una singola esperienza ad un mare di esse?

Avrebbe altrettanto senso chiedere un gioco che mi aiuti a passare da Cani nella Vigna a Polaris, da Psi*Run a Mouse Guard.


Per passare dal tradizionale ai giochi indie serve solo una cosa: voglia di sperimentare cose nuove. Ci sarà SEMPRE il trauma del distacco,  Ci sarà sempre una certa difficoltà a passare da un gioco all'altro e non è detto che aiutandoti a fare la transizione tra Parupizio e, per esempio, Cani nella Vigna, ti sia poi più agevole passare ad Avventure in Prima Serata, se prima non hai sviluppato questa voglia, indipendentemente.

Sarò cattivo e supponente, ma quando sento parlare di giochi che "facilitano il passaggio" penso sempre che si tratti di un grido di aiuto: "Aiuto, aiuto, non voglio davvero cambiare! Datemi un gioco che abbia l'etichetta 'New Wave' ma che non mi costringa davvero a cambiare il mio modo di giocare!"
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Patrick

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #17 il: 2012-10-08 15:39:12 »
Innanzitutto, chiederei di aspettare ad assalire Zachiel: io non ho capito cosa con il suo ultimo messaggi stia cercando di dire, e preferirei chiarisse quello prima.

Per rispondere a Simone, stiamo deviando dal discorso, ma a questo punto posso dire come l'ho vissuta io: non è che cercavo un gioco di transizione perchè avevo paura di cambiare, cercavo un gioco per poter giocare di ruolo* senza i casini e i problemi di D&D (che nella mia visione di allora erano prettamente meccanici, tipo i combattimenti lunghi, le classi sbilanciate, le scelte forzate di razza, classe e poteri, eccetera). Ho preso un gioco con cui pensavo di poter giocare di ruolo* decentemente, come volevo io, e ci ho provato. La cosa è andata male per mille motivi, che comprendevano non aver capito il gioco (Solar System), aver scelto un gioco difficilissimo, non riuscire a comunicare chiaramente al tavolo, non avere le esperienze per capire che si può giocare in tanti modi diversi, e quelle per capire quale era quello giusto, eccetera.
In sostanza, noi non cercavamo un gioco di transizione per paura di cambiare, noi volevamo giocare a qualcosa come quello a cui eravamo abituati, ma che "funzionasse", che non avesse i problemi (vedi sopra) con cui D&D ci aveva stufati.
Il problema è che quel modo di giocare ha tutta una serie di problemi non meccanici, primo tra tutti la differenza di aspettative tra i giocatori, lo strapotere del master e l'eccessivo suo carico di lavoro e responsabilità. I giochi "forgiti" cercano di risolvere questi problemi scegliendo uno o pochi obiettivi per il gioco, e costruendoci le meccaniche intorno. Questo significa che ogni gioco è "focalizzato" nel produrre un certo tipo di fiction/esperienza/situazioni, e a sua volta questo vuol dire che (tautology!) non puoi farci di tutto, e come giocatori bisogna fare una scelta a monte, eventualmente scontentando qualcuno. Ed è questo spesso lo scoglio.

Tutto questo per dire cosa? Beh, in breve, che è molto meglio iniziare giocando a tanti giochi diversi, specie a quelli "di rottura". I motivi sono principalmente due: per vedere quanti modi diversi di giocare ci sono (su quante cose un gioco può mettere l'accento, quanti scopi diversi può avere, quante emozioni diverse può dare), e per vedere quanto le meccaniche/struttura di un semplice gioco di ruolo possono allontanarsi da quello a cui si è abituati.
Con queste conoscenze ed esperienze, si può davvero scegliere con cognizione di causa a quale gioco giocare, e si può eventualmente capire come giocarlo, come usare le meccaniche per ottenere una determinata esperienza (e rendersi conto di quanto vario può essere il mondo dei gdr).


*giocare di ruolo per me ai tempi voleva dire qualcosa di molto vicino a D&D (essendo la mia unica esperienza): un gruppo, mostri, avventure, più o meno fantasy, combattimenti. Senza una trama scritta, con personaggi gestiti in maniera meccanicamente diversa, ma pur sempre guerrieri o maghi, o simile.
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Ivano P.

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #18 il: 2012-10-08 17:31:44 »
Citazione
Tornando al topic, secondo me i giochi di rottura sono quelli che sono molto diversi dall'impostazione tradizionale (quindi tipicamente senza master, con meccaniche molto particolari,


Esperienza personale, concreta con tipo 25 persone.
Il miglior gioco di transizione dipende dalle persone.


Per me i migliori giochi per il primo approccio sono stati ncas e trollbabe con ambientazione diversa da quella base e AIPS quando devo far provare altri.
Ma dipende da me, da talenti miei e capacità di istigare la gente ottenuta facendo live di un certo tipo.


Il solar system per me sarebbe un pessimo gioco di transizione perché è poco intuitivo all' inizio e quindi va a frenare, ma magari qualcun altro riesce a dare il via in modo tale che diventa intuitivo.


Un bell' esempio (ma un' attimo off topic) è stato un gruppetto di giocatori nuovi, hanno iniziato in assoluto facendo live, reclutati a San Donà fumetto, il loro primo live è stato Sine Requie.
Nell' ordine hanno provato nei primi 6 mesi: Sine requie live, fantasy live, exalted con sistema mio (non piacerebbe a molti credo ^^), AIPS stile "creature delle tenebre" e "trollbabe versione nightstalker".


In trollbabe all' inizio erano esitanti nonostante avessero provato AIPS, facevano cose noiose al che gliel ho fatto notare e sono esplosi nello sparare le cose più ardite, mettersi nei guai.
Con un'altra persona al posto del sottoscritto la sessione sarebbe andata male.


Altre persone si trovano benissimo a usare il Solar System per le prime partite io no.


In ogni caso eviterei di entrare nella filippica se ha senso o no parlare di giochi di transizione, volendo si può parlare di "primi giochi" in generale e/o giochi di transizione/rottura da precedenti schemi mentali.
Ma la mia risposta è dedicata a quelli che cercano un gioco di transizione.












Ezio

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #19 il: 2012-10-08 17:41:27 »
Possiamo evitare di smontare e sminuire opinioni definendo a priori dei post come attacchi personali e filippiche,  e cerchiamo di rispettare il charitable reading, per favore?
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Mattia Bulgarelli

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[SLOW DOWN] Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #20 il: 2012-10-08 18:33:18 »
Metto in SLOW DOWN a titolo precauzionale.
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Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #21 il: 2012-10-08 20:47:49 »
Per passare dal tradizionale ai giochi indie serve solo una cosa: voglia di sperimentare cose nuove.
This.
Non c'è altro.


Poi si può disquisire sullo strumento migliore dato il gruppo... e in tale ambito io credo abbastanza fermamente nel valore della rottura.


Ricordo le mie primissime discussioni infinite con Moreno e Domon, su GdR-Italia, e solo leggendo i manuali (CnV all'epoca) dicevo di capire, sentivo di capire, ma cazzo non avevo capito.
Poi è bastata una singola partita ad Annalise (INC2009) e tutto ha cambiato prospettiva... e da li si è andati avanti, ma è un'altra storia.
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Zachiel

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #22 il: 2012-10-09 14:18:30 »
Cerco di chiarirmi, lo sapete che non è facile...

Io paura di passare ai giochi diversi da quelli che ormai conosco ne ho, non lo nascondo. Mi terrorizza dover seguire dei principi, dover usare tutte le regole o il gioco non funziona e tutte quelle cosette lì, ma non è quello di cui stiamo parlando ora.
Però secondo me la paura non è l'unico motivo per voler cercare qualcosa che assomigli a parpuzio (perché anche come impostazione, il gruppo, la quest, almeno i parpuzi che conosco si assomigliano tanto).
L'altro motivo è appunto il ricercare un gioco che ha elementi che mi piacciono, come nel mio caso lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune, oppure l'atmosfera fantasy, oppure la possibilità di mettere in mostra la propria bravura nel creare un personaggio (ci fossi riuscito una volta...) ...ma magari gli mancano quelle cose come la regola zero o le penalità per la morte del personaggio o... altre cose che sembrano connaturate ai parpuzi, perché se tutti le usano allora devono esserci per forza.


(Simone, lo so bene la differenza che passa tra un'edizione è un altra e ttte le edition war che ne conseguono, ma fondamentalmente 4e è molto più riconoscibile come D&D che non per esempio Dungeon World... e sicuramente molto più di ).

Simone Micucci

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Re:Giochi di rottura / Giochi di transizione
« Risposta #23 il: 2012-10-09 14:43:23 »
Marco mi rendo conto che ho usato parole forti (e dicevo che quei concetti li trovi in gradi diversi di estremizzazione).
Ma guarda anche il tuo caso (Ps: è bello che tu ammetta di avere paura. Fan Mail per l'apertura): hai anche paura del cambiamento. E non c'è niente di male. La paura del cambiamento viene analizzata nel marketing, negli imprenditori, negli scienziati, nei governanti e negli amministratori. Non vedo che ci sia di male a ritrovarla nella propria routine con i propri amici.

E la maggior parte delle persone che cerca un gioco nuovo non dice "ciao ragazzi, a casa tuttobbene, in famiglia tuttobbene, con gli amici tuttobbene, sono soddisfatto al 100% e vorrei un gioco diverso ma il più possibbile ugguale".
La maggior parte (e sto dicendo la maggior parte per una questione di moderazione. In questo momento io non ricordo gente che cercava di cambiare e che veniva da esperienze appaganti) viene da situazioni in cui non sono appagati. Magari non all'inizio, ma dopo un paio di domande innocenti le magagne le trovi.

Il tuo ragionamento non mi fila. Secondo te qualcuno dovrebbe voler giocare a giochi simili perché è davvero esperto, ha provato davvero cose diverse e sa davvero quali sono i suoi gusti?
Una persona che ha questo grado di esperienza non viene a domandare su un forum un gioco adatto ai suoi gusti, perché una persona con questa esperienza quel gioco lo ha trovato, lo conosce e ci sta già giocando.
Una persona che viene a fare quella richiesta è qualcuno che non sa esattamente che gioco proporre ad altre persone (forse il suo gruppo storico, o forse un nuovo gruppo che non conosce) e non vuole rischiare di avere commenti negativi e critiche.

PS: questo concetto non si applica solo ai GdR, ma anche ai film. Ti è mai capitato di conoscere gruppi che guardano solo Azione/Horror di serie C, nonostante almeno una o due persone nel gruppo vogliono vedere altro? E non si può vedere perché altrimenti c'è lagna, protesta, sbuffi e cazzate del genere?

È Groupthink, nient'altro.
Ovvio che poi c'è qualche pecora nera che non ricade in questo schema, ma io ad oggi non ricordo di averne incontrate. Ne ho sentito parlare o le ho sentite ipotizzare, quello si. Ma visti con i miei occhi ora non ricordo.

E proporre a questi gruppi "qualcosa di uguale ma diverso" non funziona. Bisogna proporre qualcosa fatto su misura per la situazione di quel gruppo. E spesso e volentieri è roba tipo AiPS o Fiasco. Raramente Solar System o cose simili funzionano bene, perché vengono giocate di nuovo con gli schemi tribali di quel gruppo, invece di crearne di nuovi e sdoganare l'idea che "un altro stile di gioco è possibile".
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

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