Autore Topic: Dilemma - La semplice storia di un'Ala Verde...  (Letto 1983 volte)

Marco Andreetto

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Dilemma - La semplice storia di un'Ala Verde...
« il: 2012-09-27 20:25:36 »
La posto anche qua perchè non vorrei perderlo nel mare di Google+.


Questa è la storia di Adele(il mio personaggio) e mia (Marco) perchè in Dilemma è difficile distinguere dove si fermano le emozioni di una parte e iniziano quelle dell'altra.
Scusate se non è perfetto come AP/resoconto. Di certo è incompleto e pieno di errori ma l'ho scritto di getto.
Ma lo lascerò così.
Perchè è una storia mia e di chi vorrà leggerla e condividere con me un po' della storia della Mia Dolce Adele.
(tra parentesi le note e i chiarimenti dell'effettivo gioco al tavolo)


Scrivo queste righe davanti alla mia finestra, della mia camera, della mia casa...
Del luogo dove ho scelto d'imparare a vivere...
(Abbiamo appena finito la terza Era/Campagna. Dopo due volte che ho scelto di tenermi il mio personaggio questa volta ho deciso di Cadere/Strappare la scheda e scegliere un finale per lei da essere umano.)

Com'è dolce sentire l'aria che entra dalla finestra e mi accarezza il viso.

Prima pensavo di essere io quella dolce brezza che porta sollievo.
Pensavo che essere felici volesse dire donarsi completamente agli altri.
Annullarsi per gli altri.

Ero un ruolo, un mezzo, un compito ma...    ...pensavo di essere qualcuno.

(Quando mi è stata proposta l'Ala Verde sono stato felicissimo. E' un libretto che adoro <3. E ho scelto di fare una ragazzina ingenua e sincera. Che sarebbe andata in giro a portare felicità e ottimismo ;). Non volevo un vecchio saggio.)

Il primo ricordo che ho, la mia prima Era, è della campagna francese.
Il paesino di Saint Marten. Tra le campagne francesi. Le messi di grano dorato. Le colline lievi...

(La scelta del dove nella campagna a due con Mattia e Sonia è stata molto semplice. Abbiamo scelto un posto che ci sarebbe piaciuto giocare. Ai giorni nostri perchè Mattia non aveva mai giocato e il regolamento lo obbliga.)

Laggiu ho iniziato a imparare.

Pensavo bastasse andare da loro e dirgli che eravamo li per loro.
Per il loro bene e che dovevano fidarsi.E regalare loro la felicità di cui avevano bisogno.
Semplice, no?

Non lo è stato, non è bastato...
(Ricordo la prima scena. Presentare il mio PG alla Chiave e non volerle mentire. Mi sono sentito spiazzato. Ho pensato con certe combinazioni di giocatori il gioco non funziona. Poi c'è stata la scena delle Ali. Una scena in cui le Ali si riuniscono e si confrontano. E ho scelto di mettere i miei dubbi di giocatore in bocca al mio PG. E' stato meraviglioso scoprire che il gioco risolveva il problema da solo. Le insicurezze di Adele venivano dissolte dai consigli dell'altra Ala. E con le sue anche le mie.)



Ho dovuto scoprire il dolore.
Il dolore di una figlia che doveva scegliere il male minore al posto del padre malato.
(Ho usato una mossa per cambiare le scelte della Chiave per entrare nella sua vita. Ma come giocatore ho sentito il peso e il dolore di quella scelta che ho imposto. Le mosse permettono di piegare facilmente la volontà dei png ma scegliere di farlo è il vero punto.)

Ho cercato di fuggire dal dolore.

Ho cercato una scala abbastanza alta per tornare ad essere quello che ero prima. Per poter fuggire prima del tempo dal dolore umano.
(Altra scena tra Ali. Qui come giocatore ho mostrato quello che provavamo io e Adele. I dubbi che avevavmo.)

Ho cercato conforto entrando nella dolce vita di Patrick.
(Come giocatore ho scelto di provare ad amare questa chiave. Aiutandolo con le mie mosse ad avere un destino migliore e nel frattempo conoscerla meglio. Mi son detto perchè non giocare una dolce storia d'amore...)
Conoscerli e cambiare le loro vite, gioire con loro,lottare per loro e con loro. Mi ha aiutata a essere più forte...


Scoprire grazie a Matthew, l'altra Ala che era scesa con me, che quel dolore era necessario nella vita degli uomini.
Che dal dolore poteva nascere una felicità più grande.

Alla fine ho deciso di ascendere. Di abbandonare Patrick(Chiave) e portarmi via solo quel bacio che gli ho rubato.
Ricordo ancora quando pensando di provare qualcosa per lui gli ho detto che l'amavo e che l'unica bugia che gli avevo detto era che sapevo dipingere.

Era vero...  che non sapevo dipingere. La bugia era l'altra... ma non lo sapevo.

Lui ha dipinto un mondo in cui potessi rimanere. Ma non era il posto per me.

Matthew ha deciso di cadere e io...    ...di abbandonarlo mentre mi stringeva in un abbraccio.
(La scena dell'addio e della scelta sono sempre molto intense e meravigliose. Ti accorgi che durante il gioco ti sei affezionato a quei png che all'inizio erano solo delle risposte a 6 domande del Patrono/MC)


Solo poi mi sono accorta, troppo tardi, che forse per lui sarei caduta...
Rimpianti.
(Qui è stato strano. Ripensando all'Era giocata mi sono accorto che la persona che mancava di piu ad Adele era Matthew, l'altra Ala. Chissà cosa succede nel gioco se due Ali scelgono l'una l'altra?)

La volta dopo è stata ad Hong Kong.
(Era giocata con Sonia/MC e Mattia/Ala. Qui abbiamo scelto Hong Kong per favorire Sonia che era alla Prima esperienza come Patrono.)
(Io ho giocato ancora Adele perchè non avevo strappato l'Era precedente)

Dove ho conosciuto Lu(Chiave).
Sono entrata nella sua vita pensando di sapere cosa fare.

Ho fatto la ramanzina a Blake (l'altra Ala) che era sceso con me perchè, pensavo che si approfittasse di Mya (l'altra Chiave).
(Quando ho visto Mattia condizionare la Chiave perchè s'innamorasse di lui l'ho trovato ingiusto e ho usato le mie mosse perchè lei lo facesse sentire in colpa. Un successo parziale ha reso le cose un po' piu interessanti...)
Pensavo di avere la verità nelle mie mani e poter decidere per me e per gli altri.

Mi sbagliavo.

Ho cercato di rimediare con Lu. Ho cercato di chiedergli scusa.

Ma non mi bastava. Avevo stravolto la sua vita senza rendermi conto che stavo facendo la cosa sbagliata.
Gli ho chiesto di darmi la colpa.
Sapevo di aver sbagliato.
Volevo subire la punizione che mi meritavo.
Ho pianto lacrime disperate mentre in ginocchio gli chiedevo d'insultarmi...  di picchiarmi...
(Come giocatore sentivo queste chiavi dotate di una vita propria e applicare la mia morale, ad un certo punto, l'ho trovato molto ingiusto nei loro confronti. E ho deciso di rivoltare le mie mosse contro me stesso perchè la Chiave mi facesse sentire in colpa.)

Lui mi ha baciato.
(Il successo parziale è venuto al momento giusto per rendere piu interessante la storia e riempirmi di mille dubbi.)

Mi ha insegnato che il perdono e la comprensione abitano nel cuore degli uomini e li rende così meravigliosi.

Avrei voluto rimanere con lui.

L'ultima volta che l'ho visto, su quella panchina di notte a attendere le stelle cadenti, penso di aver lasciato una parte di me.
Con lui.
(La scena dell'addio è stata dolcissima. Nella stessa location del bacio. Maledetta la Sonia ;p. La notte delle stelle cadenti.)

Alla fine Blake ha deciso di cadere per la chiave che pensavo prendesse in giro. Per Mya.
Chiave che io ho difeso da lui e che invece era destinata a stare con lui.

Come sono stata cieca davanti al destino. Io che ero scesa sapendo cosa fare.
(Ricordo che abbiamo iniziato la scena della Scelta e Mattia prende la sua scheda e l'accendino e dice: "io la scheda non la strappo. La brucio!" Con Blake che semplicemente dice: "Bè...  Io Cado." Non l'avrei mai detto che fosse così deciso.)


Sono ascesa. Piangendo. Sono ascesa.
Con la speranza di incontrare altre persone meravigliose. Altre persone che avessero bisogno di me.
(Ho scelto di non strappare, nonostante il fortissimo dubbio che sentivo. Volevo giocare ancora quel personaggio in un'altra Era.)

Piangendo.

Poi sono scesa qua. A Saturnia. Un paesino tra le colline toscane.
Con Barbara(Ala Rossa) e James(Ala Arancio).


Sento la voce di Alessia(Chiave) che parla alle galline e le racconta di me.

Sorrido.

Com'è stato dolce incontrare Alessia. Mi ha accolta in casa sua e mi ha offerto la marmellata di fragole che coltiva nel suo orto.
E' stato umano chiederle se aveva un posto per me. Un rifugio in cui riposarmi e cullarmi.
 
Con lei non ho cercato di giudicarla o correggerla. Strano.

In lei ho trovato quell'angolo di felicità in cui rifugiarmi.

Sono stata egoista con lei.
Ho scelto di costringerla ad allontanare tutti da lei perchè fosse solo mia.
Non per renderla triste. Ma perchè avesse bisogno di me, forse.
Avrei difeso quell'istante di felicità a qualunque costo.

E così è stato. Ho fermato due volte mia sorella Barbara(Ala) perchè voleva cambiarla.
Perchè voleva portarla via da me, forse.

Ho guardato negli occhi Alessia dicendole che sarei rimasta per sempre con lei quando le sue figlie volevano rinchiuderla in una casa di riposo. E ne ero convinta...
Ma...

Ma sentivo che il mio compito era più grande e il tempo di riprendere il mio ruolo sarebbe tornato...
Prima o Poi...

Per lei non sarei rimasta, forse...

Poi ho incontrato Dante(Chiave).

Sarà sotto un albero di melograno a scrivere poesie.
Come quando gli ho detto addio...



Ricordo la prima volta che l'ho incontrato.
Ero tristissima perchè avevo appena scelto di legare a me Alessia senza essere sicura di restare con lei.

Pensavo che chiudere il mio cuore e portare a termine il mio compito sarebbe bastato a farmi sopravvivere fino alla prossima era.
Ero andato da lui per Segnarlo. Per condizionare la sua vita come ritenevo più giusto e poi sparire.

Che sciocca sono stata.
Pensare che possiamo avvicinarci a loro senza mostrare qualcosa di noi.
Senza conseguenze...

Gli ho mostrato la mia facciata allegra e leggera.
Sono entrata nella sua vita come una brezza leggera.
Tutto perfetto. Tutto come tutte le volte.

Ma come un soffio leggero non sono riuscita a penetrare la corazza che si era costruito per proteggersi dai duri colpi della vita, dalle Amarezze che la vita gli aveva riservato.
Non sono riuscita a sussurrare al suo animo di risollevarsi...
Non è bastato...

Anzi con le mie azioni l'ho costretto a scendere piu in basso.
A umiliarsi...

Ma è stato in quel momento...
In quell'attimo di profondo sconforto e buio
che ho visto brillare qualcosa in lui
e...
...qualcosa in me è cambiato.


L'ho cercato ancora.

Per capire.

Perchè volevo che capisse perchè l'avevo fatto.


Non mi sentivo in colpa

Ma avevo bisogno che lui capisse.


E io... ...dovevo capire perchè m'importava così tanto che lui comprendesse le mie ragioni...

Nel frattempo quante lotte e incomprensioni con Barbara (Ala rossa).
Lei voleva cambiare Alessia. Cambiare il suo destino in un modo che non ritenevo giusto.
Quante occasioni sprecate per il suo orgoglio.

Lei è stata la prima a conoscere Dante. Pensavo che tra loro sarebbe nato qualcosa.
Com'erano dolci nei corridoi della scuola a chiaccherare.
Nel garage del padre di lui mentre lo dipingevano di mille colori.
E' stato quella volta che per orgoglio Barbara ha rifiutato il mio aiuto. Perchè?
Avrebbe potuto toccare l'animo della Chiave e avvicinarsi di piu.

Pensavo che il loro passo successivo li avrebbe portati cosi vicini da perdersi l'uno nell'altra.

E invece.

E invece qualcosa che non so ancora dire ha portato me a sfiorare il suo animo.
Tutti i miei sbagli mi hanno fatto scivolare troppo vicino a lui. Così vicino da vedere il dolore che soffocava e feriva il suo cuore.

Solo allora ho compreso che la tristezza che portava nel cuore e che mi aveva trasmesso poteva rendermi capace di comprenderlo e condividere il suo sentire.
Ho scelto di mostrargli la dolcezza era nata dalla tristezza e dal dolore che aveva condiviso con me.

E ho scelto.
Per entrambi.

Di cancellare l'origine di quel dolore perchè la ferita che aveva nell'animo potesse cominciare a guarire.Senza fretta.
E' stata una scelta difficile. Una scelta per cambiare lui e ha cambiato entrambi.

Qualcosa di me era svanito come nebbia al sole.
(Sia in Adele che in me/Marco)
La falsa certezza che fosse un compito e basta.
E qualcosa di lui era rimasto in me. Il dubbio che ci potesse essere qualcosa di piu...

Ma non sapevo. Ero cieca e sciocca. Non vedevo o non volevo vedere.
(Poi Manuela e Ronny mi hanno detto che si vedeva lontano un miglio. Ma veramente in quel momento io, Marco, non sapevo quello che provava Adele e quello che provava Dante.)

E' stata Barbara. Ad aprirmi gli occhi. A farmi pensare e se....

Quando è andato a trovarlo come avevo fatto io. Ho pensato di averle mostrato la via. Di averla spronata a cercare quel qualcosa di prezioso che Dante nascondeva. A lottare per scoprirla e prenderne una parte.
(Quando Gunny ha scelto di  giocare quella che poteva essere l'ultima scena con Dante ho dato per scontato un approfondimento dei loro personaggi. L'uso di una mossa per segnare da parte di Ronny così da poter scegliere Dante per la scena dell'addio. Tutto come da programma per un' Era splendida. A quel punto ho pensato che sarebbe stata dura lasciare Alessia. ma non impossibile. Quella breve e dolce vacanza era stata bellissima e avrei conservato un ricordo splendido nel cuore quando avrei scelto di salire.)

E invece dopo una scena delicata e incerta, in cui ho visto il suo lato fragile per la prima volta, lei ha scrutato nell'animo di lui.
E ha chiesto quello che per lei era più importante. Quello che ha cambiato completamente le cose.

Ha chiesto cosa lui provava per me...

(Giuro, non me l'aspettavo. La mossa per scoprire le cose nascoste nell'animo delle Chiavi di solito viene usata per avere informazioni su come agire. Informazioni utili al giocatore per capire cosa fare. Posso immaginare perchè Ronny abbia scelto di fare quella domanda. Ma penso che il vero motivo resterà nel cuore di Ronny e di Barbara. Ma in quel momento ho capito di essere destinato a strappare la scheda e far terminare la storia di Adele.)


Il potere di sapere tutto quello che succede alle altre Ali e molto delle Chiavi a volte è un peso grande da sopportare.

(Tutto quello che avviene in fiction è condiviso tra le Ali che possono usare le informazioni per giocare in modo più soddisfacente. E' una cosa che adoro. Poter giocare con queste informazioni è bellissimo!!! Anche in questo caso è stato così. Grazie Ronny per aver fatto la domanda sbagliata ;))

Appena l'ho incontrata. Le ho detto che era stata stupida. Che avrebbe dovuto chiedere cosa provava per lei e non...  ...per me.
(Mi aveva messo in una situazione difficilissima, ma bellissima da giocare).

Il momento dell'addio arriva sempre alla fine.
E ogni volta è difficile.
Avrei potuto andare da Alessia e nascondere a me stessa il dubbio che avevo nel cuore.

Ma volevo sapere, capire se il dubbio che avevo nel cuore aveva una risposta.
E ho scelto Dante.

L'ho trovato sotto un albero a leggere poesie. Era autunno e sugli alberi restavano poche foglie. Eredità di quell'estate che avevamo passato con loro.
Mi sono messa in viso il mio solito sorriso.
Quella maschera che ormai non metto più...
 
Gli ho preso il libro dalle mani. Gliel'ho chiuso. Avevo bisogno di averlo per me. Per 5 minuti lo volevo per me.

Non volevo chiedergli cosa provava per me.
Sapevo che non me l'avrebbe rivelato.
Ero certa che le profondità del suo animo che nascondono segreti preziosi come quelli non avrebbero lasciato fuggire dalla sua prigione la verità.
Era proprio quella prigione e il suo prezioso contenuto che mi avevano attirata.

O forse avevo solo paura. La paura di una ragazza. Paura del Si, quanto del No.

Avevo poco tempo e volevo sfruttarlo al meglio. Ma ho sbagliato. Ho avuto paura...

Gli ho semplicemente chiesto come andava....

Mi sono seduta vicino a lui. Volevo abbracciarlo. Volevo stringerlo a me. Per tutte le persone che avevo lasciato volevo legarmi a lui ma non sapevo cosa provavo per lui e...

Gli ho detto che doveva farsi forza e continuare a lottare per quello a cui teneva.

Non potevo illuderlo senza essere certa di sapere. Come potevo io decidere senza essere sicura...

Gli ho detto che anche se non sarei piu stata con lui quello che di buono c'era tra noi sarebbe stato eterno.
Qualunque cosa fosse...

Mi sono avvicinata a lui.
Ho toccato la sua mano per sentire...  e capire...
Ho osato avvicinarmi a lui così tanto da permettere che i nostri respiri s'intrecciassero l'uno nell'altro.
Respirare il suo respiro, per eterni attimi.
Perdermi nei suoi occhi scuri.

Sarei rimasta se lui avesse infranto il muro di quei pochi millimetri con la volontà di baciarmi. Di farmi sua...

Ma sarei rimasta per il motivo sbagliato.
Sarei rimasta per lui.
Sarei rimasta perchè farlo felice era ciò che desideravo per lui...

Sarei rimasta.
Forse...

Ma lui immobile mi ha permesso di non cadere nell'errore umano di sbagliare...
Per la felicità di una persona che si ama, ma sbagliare.

Vergognandomi di me stessa mi sono ritratta.
Mi sono alzata.
Sapevo che me ne sarei andata.
Forse...

Prima di andarmene ho avuto la forza di chiederglielo.
Ne avevo bisogno. Per capire.

Gli ho chiesto cosa provava per me.

Lui, in ginocchio ai miei piedi, mi ha dato la risposta che non mi aspettavo ma che mi serviva per fare un altro passo verso la verità...

Sento ancora le sue parole nella mia testa. E penso che ci resteranno per sempre.

Ma in quel momento non me ne sono accorta. E gli ho mentito. Senza rendermene conto gli ho mentito.
Gli ho detto che era vero... che sapevo quello che lui provava. Che lo capivo.

E come delle foglie portate via dal vento freddo d'autunno sono scomparsa davanti ai suoi occhi.

Mi sono ritrovata coi miei fratelli sulla torre delle telecomunicazioni. Com'era buio il paesaggio attorno a noi. Poche luci.
Sono arrivata convinta che me ne sarei andata. A tutti i costi.
Sentivo una stretta dentro quando pensavo al momento in cui me ne sarei andata e avrei abbandonato Alessia e Dante.
Ma pensavo facesse parte del gioco. Pensavo che quel dolore fosse parte del pacchetto Ala.
Attimi di gioia e Attimi di dolore e tristezza.
Rimorsi e rimpianti.

E poi c'era un altro motivo.
Non potevo abbandonare Barbara. Sapevo che sarebbe ascesa ma sapevo che non era pronta. Che aveva bisogno di qualcuno al suo fianco.
Come me prima di lei...

Immaginavo io e Dante che tornavamo a casa di Alessia. Per non abbandonarla mai più. Come sarebbe stato bello...

Avrei fatto contento Dante.
Avrei fatto contenta Alessia.

Avrei fatto contenta anche me stessa...
Ho rivelato ai miei fratelli che non sapevo riconoscere in me stessa quell'amore di cui parlano i libri e gli amanti...
Non sapevo quello che provava Dante per me e io per lui...

Mi sono accorta che non sapevo capire Dante perchè anch'io avevo bisogno di capire e imparare.
Mi sono accorta che il sentimento che sentivo dentro era così grande e bello che meritava il rischio.
Che meritava l'impegno di una vita meravigliosa con loro per capirlo a rubarlo ad un'eternità fatta di nulla...

Ho scelto di Cadere e tornerei mai indietro...

Ora corro a cercare Dante perchè non voglio sprecare più un attimo senza di lui.
Senza l'amore che stiamo imparando l'un dall'altra a capire e vivere.

 
 Scusa James se non parlo di te in questo racconto. Ma la tua storia ti appartiene e desiderei sentirla raccontata da te, ed inoltre così bella e pura si è intrecciata così poco con la mia.
Ricordo con un sorriso la spinta che ti ho dato quando ho visto che ne avevi bisogno per rivelare i tuoi sentimenti a Stefania (Chiave).
(In verità ho speso un token per mettere Marco Moretti, che giocava l'altra Ala, in una situazione interessante. ;p)



http://youtu.be/70XpYnnmuZ0
Co-Creatore di Dilemma.  -  A gentile richiesta difficilmente dico di no.  -   You may say I'm a dreamer. But I'm not the only one. I hope someday you'll join us...

Manuela Soriani

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Re:Dilemma - La semplice storia di un'Ala Verde...
« Risposta #1 il: 2012-09-28 11:04:55 »
Come ho già detto, grazie per la bellissima storia.
Riassumere TRE ERE di Dilemma non è cosa semplice. <3

Sono davvero contenta che alla fine Adele sia riuscita a cadere e a trovare il suo posto nel mondo.
^_^
E neinte ospizio per Alessia.
E niente vita di solitudine per Dante. <3
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

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