Autore Topic: [Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto  (Letto 5156 volte)

[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« il: 2012-09-24 15:21:09 »
Non so bene da dove iniziare: ho tante cose in testa e faccio fatica a metterle in fila.

Cominciamo col dire che il gioco mi è piaciuto molto. Ha meccaniche semplicissime e nel contempo nient’affatto superficiali, inoltre mi piace molto l’assoluta quotidianità delle storie di cui si tratta: niente buoni-contro-cattivi, niente azione&combattimenti, niente destino del mondo. Solo persone comuni con le loro storie (e paradossalmente questo funziona alla grande proprio perchè le Ali sono invece entità cosmiche).

Il fatto che il Patrono assegni l’Ala ai giocatori sulla base di come si comportano nella prima scena, fa sì che facilmente si giochi molto “vicino a casa”. Almeno, per me è stato proprio così: Eco, la mia Ala blu, dal punto di vista comportamentale era molto simile a me.

E’ un gioco molto meno “cattivo” rispetto a Monsterhearts o La Mia Vita col Padrone, tranne nel finale, dove tutti i nodi vengono al pettine in un colpo solo e il sistema colpisce implacabile, obbligando i PG ad una scelta (il fatidico Dilemma): ascendo abbandonando per sempre le Chiavi a cui mi sono affezionato, oppure cado diventando mortale per vivere insieme a loro?

Quale che sia la scelta, sarà durissima (o almeno per me e Cristina Battaglino lo è stata) e probabilmente lascerà uno strascico di dubbi: avrò fatto la scelta giusta? Il mio PG sarebbe stato più felice nell’altro modo? (io ancora me lo sto chiedendo).

In sintesi: bello bello bello. Intenso ma non “pesante” (salvo -giustamente- nel finale) e IMHO praticamente privo di sbavature sebbene sia ancora in fase di playtest.

L’unica piccola modifica che mi sono sentito di suggerire la riporto su richiesta di Mattia e Manuela: visto come funziona il sistema dei bonus nella Bilancia, si potrebbero sostituire i “dadi chiari” con il colore “bianco” e i “dadi scuri” con il colore “nero”, poi riscrivere la regola  “lancia i dadi chiari” come “lancia 2d6+bianco” e “lancia i dadi scuri” come “lancia 2d6+nero”. Mi sembra più semplice e comprensibile rispetto ad usare due coppie di dadi (visto che la differenza la fà il bonus, non i dadi in sè) e inoltre mi sembra che rafforzi in modo più mirato il tema dei “colori” che permea tutto il gioco.



Lascio per ultimo il resoconto dell’Era, perchè è quello più difficile da scrivere.

Io ero Eco, Ala blu, e Cristina era Blake, Ala viola. Non potevamo essere più diversi: io un tipo alla mano, gioviale e acqua-e-sapone; lei impeccabile, sofisticata e bella da mozzare il fiato. Eppure, nonostante le differenze, abbiamo sviluppato presto un rapporto fraterno molto forte che ci ha dato conforto nei momenti difficili (grazie anche al fatto che con Cristina come giocatrice mi sono trovato subito bene).

Manuela Soriani era il Patrono (ormai conosco come gioca, ed è sempre una garanzia!). Le Chiavi erano:
- Chiara Moretti, una studentessa dell’ultimo anno del liceo classico, insicura e appena uscita da una storia sentimentale complicata con un suo professore
- Mohammed Chiambrotti, un ventitreenne tunisino adottato da piccolo da una famiglia italiana, onesto e intraprendente ma molto sensibile al problema del razzismo.

Fin da subito Manuela ha interpretato le chiavi in modo vivo e interessante, quindi mi sono appassionato ai loro problemi e mi sono impegnato con tutto me stesso (o meglio, con tutto Eco) per aiutarli, cercando però di non forzare mai troppo la mano.

Con Mohammed, Eco ha avuto fin da subito un rapporto schietto e sincero. Era una di quelle persone che non giudicano e non hanno paura di mettersi in discussione. Sono diventati buoni amici istantaneamente.

Chiara invece ha a poco a poco conquistato Eco con la sua dolcezza e timidezza, e verso la fine si sono pure messi insieme in modo molto romantico (...forse troppo zuccheroso? Chissà...)

Ecco in sintesi le storie delle Chiavi. Sono entrambe ambientate a Torino, principalmente tra ottobre e i primi di gennaio. Se Cristina e Manuela vogliono aggiungere altri dettagli o il loro punto di vista, mi fa molto piacere.

Mohammed parte con un grosso problema di razzismo: vive e lavora come meccanico in un’officina di periferia frequentata da un gruppo di ragazzi xenofobi che lo insultano dandogli molto fastidio. Seguendo il consiglio di un’Ala (credo Blake) Mohammed si trasferisce insieme ai suoi coinquilini universitari in un’appartamento del centro. Però è impulsivo e cambiare abitazione non gli basta, quindi si licenzia rimanendo disoccupato. Questo mette tensione tra lui e i suoi genitori adottivi, e causa spiacevoli liti. Parlandone con Eco, salta fuori che lui vorrebbe fare l’università, ma se inizia a studiare non sa più come pagare l’affitto (oltre ad andare dritto verso la rottura con i suoi genitori adottivi, che lo vorrebbero più responsabile e meno impulsivo). Eco propone un compromesso: trovarsi un lavoro part-time per mantenersi durante gli studi. Mohammed ci riesce (per far quadrare i conti, di lavoretti ne deve trovare ben due) e questo rende felice sia lui che i suoi genitori, anche se è una vita dura. Uno dei lavori è come barista in un bar della zona universitaria, dove inizia ad approfondire il suo rapporto con Blake... e qui mi fermo per lasciare la palla a Cristina.

Chiara è un po’ la Cenerentola della sua classe: ha dei sogni, ma la sua insicurezza le impedisce di crederci fino in fondo; è bella (anche grazie ai consigli di moda di Blake), ma non si valorizza; le piace un ragazzo, ma si fa da parte per lasciare il campo libero ad una sua amica. Proprio alla festa in cui rinuncia a provarci con il ragazzo, Chiara incontra Eco, che cerca di tirarla su di morale. Non solo l’Ala ci riesce, ma suscita anche l’interesse della ragazza (interesse peraltro ricambiato). A scuola Chiara è impegnata nella realizzazione di un musical scritto da lei (una storia ispirata a suo padre, guarito miracolosamente dal cancro qualche anno prima). Nonostante sia l’autrice, viene snobbata dalle amiche che partecipano, e si trova in un triste pomeriggio da sola a cucire i costumi di scena. Interviene Blake a tirarle di nuovo su il morale, poi un po’ di tempo dopo si presenta la grande occasione: la ragazza che aveva la parte della protagonista si trasferisce a Londra e il ruolo rimane scoperto. Chiara, essendo l’autrice, è l’unica persona in grado di assumere quel ruolo in tempo utile per portare a termine il progetto. All’inizio non ci pensa nemmeno, ma Eco le fa forza e, complici anche degli ottimi lanci di dado (nessun fallimento in tutta la serata), lei ottiene la parte. Da quel momento il rapporto tra Eco e Chiara si fa sempre più stretto, fino a quando i due si mettono insieme... ed è un problema, perchè Eco sa che da lì a poco dovrà andarsene! Per “preparare il terreno”, Eco avvisa Chiara che forse prima o poi dovrà spostarsi per lavoro, anche se non c’è ancora nulla di certo (come giocatore non volevo che la brutta notizia arrivasse tutta in un colpo, inoltre non avevo ancora deciso se andare o rimanere). La scena dell’addio avviene alla fine dell’anno scolastico, dopo la rappresentazione, ed è straziante perchè precipita Chiara dalle stelle alle stalle. Lei piange, lui arriva vicinissimo a dire “non ti abbandonerò”, ma ci sono regole che anche un’Ala deve rispettare: la sua permanenza in quest’Era è giunta al termine. Per far capire a Chiara il vero motivo e la vera portata di quell’addio, Eco le rivela di essere un’Ala. Lei capisce, soffre ma capisce.

Nell’ultima scena, quella della scelta, Eco si ritrova ancora molto indeciso tra ascendere o cadere, ma si rende conto che essere un’Ala è la sua natura, e perdere i poteri per stare con Chiara alla lunga non lo avrebbe reso felice, quindi sarebbe stato certamente causa d’infelicità anche per lei, che non se lo merita proprio. Dopo aver fatto forza a Blake, molto provata dalla decisione di ascendere, Eco abbandona insieme a lei la forma mortale e le due Ali tornano nel flusso del tempo.

Non racconto gli epiloghi delle Chiavi (in parte dolci, in parte molto amari) perchè penso che tocchi a Manuela. Mi farebbe piacere che Manu raccontasse anche il suo punto di vista su tutta la storia e sulle Chiavi (che dopo tutto sono i suoi PG).

Come prevede il regolamento, nè io nè Cristina abbiamo strappato le schede, quindi probabilmente giocheremo ancora con Eco e Blake. Cristina ha anche detto che potrebbe sentirsela di fare il Partono (quando deciderai di farlo, Cristina, fammi un fischio che sono già interessato a partecipare!)  ;D

Ah, e naturalmente è in arrivo la vignetta commemorativa...  8)


Mattia Bulgarelli

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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #1 il: 2012-09-24 16:57:09 »
Grazie dei complimenti e, ancora di più, di aver partecipato al test e per i suggerimenti! ^_^

La chiacchierata post-partita (o post-parto, viste le facce provate XD) mi hanno confermato alcune cose che sospettavo sul come dovrò scrivere il pacchetto-playtest.

Non vedo l'ora di vedere la vignetta commemorativa, rido in anticipo sulla fiducia... XD

Una domanda: perché hai fatto un'Ala uomo con un nome femminile (Eco)?
L'hai percepito come "neutro"? O "maschile"?

E perché Cristina ha preso un nome (Blake) che a me suona maschile per un'Ala donna?

EDIT: avevo cannato il nome di Cristina, chiedo venia... ^^;
« Ultima modifica: 2012-09-24 17:22:50 da Mattia Bulgarelli »
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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #2 il: 2012-09-24 17:40:10 »
Il gioco, ripeto, mi è piaciuto. E sono molto curiosa di giocarlo ancora. Soprattutto, ecco...nella scena finale mi ha sbattuto in testa O.° e questo non me lo aspettavo. Giusto la scorsa settimana invidiavo Manuela per la sua capacità di lasciarsi trasportare ed emozionare nella nostra campagna di MH. Non che non mi importi dei personaggi che gioco, però c'era sempre quel velo che non mi permetteva di immedesimarmi cosi tanto da sentire cosa avrebbe potuto davvero sentire una persona in quella situazione...articolato, ma credo mi possiate capire :)
invece Dilemma mi ha smosso e sono molto contenta, dopo la giocata continuavo a pensarci e ripensarci alla mia scelta. Complice anche il fatto che l'ala Viola me la sono proprio sentita cucita addosso. E il rapporto che è venuto fuori tra Blake ed Eco mi è piaciuto tantissimo, quando parlavamo tra Ali mi sentivo a casa :)

Sulle meccaniche di gioco non ho molto da suggerire, sono alle prime esperienze. Posso confermare che anche per una persona stra-sfigata ai dadi e con poca memoria per le regole risulta tutto molto semplice. E che nonostante la semplicità le cose che puoi fare hanno delle conseguenze, oh se le hanno. si si si si si ! e che conseguenze!
Invece per lo svolgimento della fiction, ecco..sono rimasta spazziata. Non so se per Luca è stato lo stesso, ma nel mio caso la fiction ha preso una curva a destra incredibile e non ho ancora capito bene come.

Vi spiego:

 Inizialmente Mohammed non mi interessava più di tanto, ero più attratta da Chiara. Poi in una scena il cambio totale...come una pallina su un piano inclinato ho concluso la scena realizzando che ero nella merda più totale, che Blake si stava innamorando di un mortale e che da lì a un'ora avrebbe dovuto decidere cosa fare O.O è stato difficile, ma Blake ha pensato di non riuscire ad essere felice come mortale, ha pensato che avrebbe iniziato ad odiare Mohammed per cui aveva rinunciato ad essere una sfumatura, ha pensato di non essere pronta a credere in qualcosa di cosi grande. E quindi ha deciso di abbandonarlo...ma a me è venuto il cuore in gola, giuro! E poi il martello sulla testa, quando Manuela ha confermato che Mohammed avrebbe aspettato Blake tutta la vita ç.ç
E nn solo per Blake, mi sentivo il peso anche della scelta di Eco...forse perchè abbiamo giocato le Ali in maniera anche un pò complice..

Ultimo pensiero...ummm...ecco, io non mi sentirei mai all'altezza di fare l'MC a MH, per esempio. Invece in Dilemma potrei anche giocare volentieri il patrono :) più avanti eh! Magari dopo un altro giro d'ali :P

P.S. Non hai mai vissuto se non hai giocato a Dilemma XD grazie per la sessione compagni e compagne!

Cristina Battaglino

Rodrigo

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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #3 il: 2012-09-24 18:34:10 »
Inizialmente Mohammed non mi interessava più di tanto, ero più attratta da Chiara. Poi in una scena il cambio totale...come una pallina su un piano inclinato ho concluso la scena realizzando che ero nella merda più totale...

Tale è la potenza di Manuela. Io mi sono abituato e già lo so quando mi siedo al tavolo. Tre su tre è certezza. ^_^ (anche se a Gnocco non era amore)

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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #4 il: 2012-09-24 19:21:27 »
Ragazzi, grazie...
Davvero, non ho parole.

Sono onorata quando leggo post del genere.
Quando gioco ci metto davvero tanta passione ma siete voi con la vostra che mi spingete a dare il meglio.
Gioco semplicemente in risposta, con onestà, costruendo dalla vosta fiction e sui sentimenti che mostrate e che io voglio mostrarvi e che nutro per voi.

Non manovro le scene per forzarvi, vi ci faccio scivolare dentro.
Dentro i dubbi dei miei personaggi, dentro i loro dilemmi e le loro paure.
Gioco perosne vere, non fogli di carta per incastrarvi.
E' quello il segreto della bellezza del gioco sentito.


Era torinese:
Magnifica, piena e triste.

Ho sviluppato le storie delle mie chiavi seguendo lo status delle loro anime.

Mohammed:

Mohammed è stato a lungo Egoista.
Questo mettere se stesso davanti a tutto e tutti gli ha reso la vita sociale e affettiva stretta e irta di difficoltà nel giro di pochi mesi.

Aveva bisogno di qualcuno che gli facesse capire come amarsi e relaizzarsi senza fare dei danni tutto attorno a lui.
Blake (ala Viola) gli ha dato la forza di amarsi, mentre Eco (Ala Blu) gli ha dato l'appoggio di un amico sincero.

La scena dell'addio è stata straziante. Mentre giocavo Mohammed sapevo che volevo tenere Blake con me, che lei era la donna della mia vita e che non avrei amato altre donne come amavo lei.
Era la mia metà. Me lo sentivo nelle ossa.
Ma, contemporaneamente, non ho avuto la forza di insistere per strapparla al suo destino.
Volevo, piuttosto, portarle via il suo dolore, protegerla anche da me stesso, che come un mostro le avevo portato tanto dolore chiedendole di restare con me. Convincendola a non accettare quell'offerta di alvoro che me l'avrebbe portata via.
Per cui è quello che ho fatto.
Le ho detto che l'avrei aspettata, che lei era l'unica , ma che non avrei fatto nulla per obbligarla a portarne il peso.
Sono stato io a lasciare il suo appartamento, per non mollare sulle sue spalle sottili il peso dell'addio.

Mohammed, nel suo epilogo solitario, è diventato un grande archietto, famoso e rinomato in tutta Torino, con il suo stile innovativo e moderno.
Era diventato un grande uomo sul piano lavorativo e professionale, ma un uomo triste nel privato, incapace di allacciarsi davvero a qualcuno.
Mohammed non mangerà più cioccolato.


Chiara:

Dolce Chiara. 19 anni e tutta la vita di fronte.
19 anni e sentirsi mediocre rispetto a tutte le altre.
Essere troppo magra ed esile per essere appariscente.

Anche Chiara voleva imparare ad amarsi.
Voleva che qualcuno credesse nei suoi sogni.
Voleva che qualcuno la spingesse a salire su un palco per recitare le sue opere.
Aveva bisogno di Blake per capire il suo valore, per imparare a non farsi mettere i piedi in testa.
Aveva bisogno di Blake per diventare bella ai suoi stessi occhi.

Eco, oh, Eco..
Eco era tutto, il primo amore, il primo respiro, il brivido dell'amore.
Chiara si è invaghita di Eco subito.
Eco l'ha salvata nella scena della Larva dal non regalare la sua verginità ad un uomo di 20 anni più vecchio di lei.

Eco era semplice. Era bello ma non troppo. Era un ragazzo normale che sapeva farla ridere, che sapeva darle un peso.
Sono stta dispiaciuta quando Eco nno mi ha baciata la prima volta che mi accompagnata a casa dopo la festa di Marta.
Sembrava il principe azzurro in vespa arrivato da chissà dove.
Aveva sempre un sorriso e una battuta.

Ma Eco non era il mio principe. Era una specie di angelo. E me lo ha detto, mentre mi diceva addio.
Mi ha guardato, ha pianto con me e poi si è dissolto in mille tonalità di blu, tra le mie braccia.
La scena dell'addio è stata tremenda. Io, Manuela, ho pianto.
Ho pianto perchè Chiara dentro di se sapeva di non valere tanto quanto l'immortalità sulla bilancia.

Ho pianto perchè una volontà superiore, ingiusta, me lo stava portando via. Come Chiara non avevo capito che era Eco stesso a scegliere di andare via. Che io non ero la fermata giusta per la sua anima.

Ho tenuto il suo fermaglio.
L'ho tenuto per sempre. Mi sono sposata, ma non voglio avere bambini (forse non vogli condividere qualcosa di così profondo con qualcun altro?) e mi sono impegnata per scrivere storie belle per le persone.
Sono diventata una sceneggiatrice, per la televisione.
Mi sono rialzata e sono andata avanti, sono felice, ma vi giuro che non riesco più a guardare l'arcobaleno.
« Ultima modifica: 2012-09-24 19:24:51 da Manuela Soriani »
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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #5 il: 2012-09-24 21:33:03 »
Una domanda: perché hai fatto un'Ala uomo con un nome femminile (Eco)?
L'hai percepito come "neutro"? O "maschile"?


Maschile, per il semplice fatto che non mi ricordo mai che la parola "eco" in italiano è femminile...  ::)




Inizialmente Mohammed non mi interessava più di tanto, ero più attratta da Chiara. Poi in una scena il cambio totale...come una pallina su un piano inclinato ho concluso la scena realizzando che ero nella merda più totale, che Blake si stava innamorando di un mortale e che da lì a un'ora avrebbe dovuto decidere cosa fare


Di quale scena stai parlando? Di quella del regalo di Natale o di quella del bar? (lo chiedo non solo per curiosità personale, ma anche per permettere a chi non ha giocato con noi di capire...)  :)


Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #6 il: 2012-09-24 21:44:22 »
Quella del regalo di Natale :)
Cristina Battaglino

Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #7 il: 2012-09-25 01:08:38 »
Eco, oh, Eco..
Eco era tutto, il primo amore, il primo respiro, il brivido dell'amore.
Chiara si è invaghita di Eco subito.
Eco l'ha salvata nella scena della Larva dal non regalare la sua verginità ad un uomo di 20 anni più vecchio di lei.

Eco era semplice. Era bello ma non troppo. Era un ragazzo normale che sapeva farla ridere, che sapeva darle un peso.
Sono stta dispiaciuta quando Eco nno mi ha baciata la prima volta che mi accompagnata a casa dopo la festa di Marta.
Sembrava il principe azzurro in vespa arrivato da chissà dove.
Aveva sempre un sorriso e una battuta.

Devo ammettere che queste righe un po' mi sorprendono (in senso buono).  :)
Non mi è mai capitato di riuscire a rendere un mio PG abbastanza interessante da indurre un altro personaggio ad innamorarsi di lui (men che meno con un simile trasporto), e onestamente non pensavo di esserne capace.
E' una bella sensazione.  :)
Non so se o quando capiterà ancora, ma questa credo che me la ricorderò.  :)

Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #8 il: 2012-09-25 01:18:43 »
Comunque grazie a tutti per le emozioni.
E' stato un piacere immenso giocare con voi e spero di poter di nuovo giocare con voi a Dilemma al più presto.

Che cosa mi dite della rigiocabilità?

Avreste voglia di giocarlo ancora a o vi sembra ripetitivo?
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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #9 il: 2012-09-25 01:44:19 »
Certo che avrei voglia di rigiocarlo ancora!  ;D

Mattia Bulgarelli

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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #10 il: 2012-09-25 10:36:09 »
Una domanda: perché hai fatto un'Ala uomo con un nome femminile (Eco)?
L'hai percepito come "neutro"? O "maschile"?

Maschile, per il semplice fatto che non mi ricordo mai che la parola "eco" in italiano è femminile...  ::)
Qunado leggo "Eco" devo fare un piccolo sforzo mentale per pensare che assomiglia di più a quello a destra che a quella a sinistra in questa immagine... XD
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Echo_and_Narcissus.jpg
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Rodrigo

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Re:[Dilemma] [Era torinese] Commenti e resoconto
« Risposta #11 il: 2012-09-25 12:54:53 »
Una domanda: perché hai fatto un'Ala uomo con un nome femminile (Eco)?
L'hai percepito come "neutro"? O "maschile"?

Maschile, per il semplice fatto che non mi ricordo mai che la parola "eco" in italiano è femminile...  ::)
Qunado leggo "Eco" devo fare un piccolo sforzo mentale per pensare che assomiglia di più a quello a destra che a quella a sinistra in questa immagine... XD
http://en.wikipedia.org/wiki/File:Echo_and_Narcissus.jpg
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