Gente Che Gioca > Sotto il cofano

Il tradizionale è un gioco? Probabilmente no. [SLOW DOWN]

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Michael Tangherlini:
Thondar, che razza di gioco sarebbe uno in cui puoi partecipare ma tanto tutti i tuoi input vengono vanificati perché chi lo sta guidando può decidere in qualsiasi momento di cambiarne gli esiti solo perché non gli piacciono? Non è nemmeno un'attività paragonabile a un librogame: nei librigame il libro non decide a posteriori, al massimo ti dà un set di possibili esiti per una tua scelta ("se aiuti Tizio, leggi il 12; se lo lasci morire, leggi il 15; se chiami aiuto ma scappi, leggi il 76") o per un qualcosa di casuale ("tira il dado: se fai più di tre, leggi il 37, altrimenti leggi il 22").
Vedila così: è come essere in macchina con degli amici. Decidete di andare a Mirabilandia, ma alla fine se a quello che guida non piace l'idea può cambiare percorso e portarvi a vedere un depuratore fognario. Questo è Parpuzio. Può anche essere un gioco, ma di sicuro non è divertente per me.


-MikeT

Moreno Roncucci:
Mi piace l'esempio del librogame!!

Questo è il librogame di Parpuzio giocato esplicitamente:

"sei di fronte ad una caverna:
- Se entri, vai a pagina 12
- Se non  entri, senti una spinta da dietro ed entri. Vai a pagina 12
- Se ti giri, mani ti afferrano dal buoi e ti tirano dentro. Vai a pagina 12
- Se ti teletrasporti, finisci per errore dentro la caverna: vai a pagina 12
- In qualunque altro caso: vai a pagina 12

E' un gioco?

Poi c'è anche la versione con Illusionismo: invece di essere sempre pagina 12, sono 5 pagine diverse: ma in ciascuna c'è scritta la stessa identica cosa...


Zachiel:
Ho un dubbio, Hasimir e Moreno (ma possono rispondere un po' tutti):

Se il giocatore si diverte, più che a creare una storia, ad interpretare le reazioni del suo pg all'interno della finestra stabilita dalla visione dell'allineamento del DM e dai dogmi del suo divinità-fan-club (che somiglia molto ad un "sano" limitation fosters creativity), non è giocare quello?
Dov'è che il DM di Parpuzio può decidere al posto del giocatore come si comporta il personaggio? (Attenzione: questa domanda non implica che sia stato da voi affermato il contrario.)

Michael Tangherlini:

--- Citazione da: Zachiel - 2012-10-11 13:41:20 ---Ho un dubbio, Hasimir e Moreno (ma possono rispondere un po' tutti):

Se il giocatore si diverte, più che a creare una storia, ad interpretare le reazioni del suo pg all'interno della finestra stabilita dalla visione dell'allineamento del DM e dai dogmi del suo divinità-fan-club (che somiglia molto ad un "sano" limitation fosters creativity), non è giocare quello?
Dov'è che il DM di Parpuzio può decidere al posto del giocatore come si comporta il personaggio? (Attenzione: questa domanda non implica che sia stato da voi affermato il contrario.)

--- Termina citazione ---
C'è modo e modo per farlo. Secondo me, se il gioco prevede appositamente questo sistema (il DM crea delle cose e i giocatori si muovono solo all'interno di quanto prestabilito) non ci sono grossi problemi: è un libro-game di persona. Se non erro (ma correggetemi), "Fantasmi Assassini" ha un funzionamento vagamente simile, almeno in certe sue parti. Ma un gioco come "Vampiri" promette l'assoluta libertà ma poi passa sottobanco al GM le istruzioni per sovvertire scientemente le regole secondo come più gli tira, se la storia non va come vuole lui. E' una presa per il culo, non un gioco.


-MikeT

Simone Micucci:
no, Zachiel.
Non è che "il DM di Parpuzio" costringe i giocatori a fare cose, mentre se non li costringe allora non è Parpuzio.

Ci sono tecniche che portano all'usurpazione dei personaggi altrui (generalmente questa usurpazione viene perpretrata dal DM, ma non è sempre vero).
Il primo passo è "stai interpretando male, un PG buono non farebbe mai una cosa del genere".
Altri passi interessanti sono togliere i poteri ad un chierico perché non si comporta secondo il dogma del suo dio (da notare: in D&d perdere i poteri divini significa non avere più una vera influenza meccanica sul gioco....giocare in AiPS la perdita dei poteri è una figata....lo so perché l'ho provato in entrambi i casi).

Altri esempi interessanti? Giocavamo a d&d 3.5 e io facevo un Ranger. Il master ad un certo dice ad un giocatore che lui sa un certo dettaglio sul bosco in cui ci trovavamo. Il giocatore gli chiede com'è possibile visto che ha vissuto sempre in città. Il master allora risponde che glielo avevo detto io, che conoscevo quel posto. A me diede molto fastidio, ma volevo terminare il battibecco e dissi che andava bene.

Quello sopra è un esempio di una piccola invasione di campo (voler forzare roba dentro ai personaggi...quando ci sono tecniche molto più salutari per far vedere la tua preparazione). Era un GM poco esperto. E non è applicabile solo a d&d, ma a una valanga di altre cose.
Ma si, le tecniche che forzano i giocatori e che gli tolgono controllo ci sono. Poi ci sono giocatori che si impuntano e dicono "no" e allora nascono attriti, e giocatori che invece sono più mansueti (forse non vogliono rogne, forse sono rassegnati, forse per qualche motivo gli piace che altri controllino il loro PG) e allora gli attriti non nascono.

Forse ho letto male il tuo commento Zachiel. Immagino tu non volessi dire che non esistono certe situazioni.

Poi ripeto: se a qualcuno piace buon per lui. A me se è un gioco o no non interessa, sono intervenuto per aiutare Zachiel a capire che la prevaricazione sui personaggi (e contributi) altrui non è che sparisce magicamente smettendo di giocare a parpuzio. È una tecnica scorretta che si può applicare in qualsiasi gioco, e che non è necessariamente riservata al master.

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