Gente Che Gioca > Sotto il cofano

Il tradizionale è un gioco? Probabilmente no. [SLOW DOWN]

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Loktar:
Per GDR tradizionale intendo il parpuzio, ovvero quei giochi dove vige la regola 0 o che, comunque, siano irrimediabilmente portati alle stesse condizioni da regolamenti incompleti o incoerenti.

Vi leggo due estratti presi da wikipedia.

 per gioco si intende un'attività volontaria e intrinsecamente motivata, svolta da adulti, bambini, o animali, a scopo ricreativo.[1] Nella lingua italiana, la parola "gioco" viene anche impiegata in modo più specifico, riferendosi ad attività ricreative di tipo competitivo, e caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definiti (come nel caso dei giochi di società o dei giochi da tavolo).

caratterizzate da obiettivi e regole rigorosamente definiti

Come può un gioco la cui regola mette un giocatore al di sopra delle regole essere caratterizzato da obiettivi e regole rigorosamente definiti?

Faccio un esempio:

Scopo del gdr: divertirsi.

Marika pensa che sarebbe divertente se il suo PG uccidesse il troll.

Lucio, master, crede che sarebbe figo che Marika venisse rapita per portare avanti una sua trama.

Lucio tira il dado e falsa il tiro per fare in modo che Marika sopravviva seppur indebolita, confidando nella saggezza del PG nel tentativo di fuggire o arrendersi.

Marika, in modo folle, attacca, tira, fa un critico, lo conferma, uccide il troll.

Lucio cambia i PF del troll, salvandolo.

Questa è una tipica situazione dove gli obiettivi sono DIVERSI e le regole NON SONO DEFINITE.

Questo, per definizione, non è un gioco.

Ma adesso analizziamo questo:


Per quanto riguarda la prospettiva sociologica, Roger Caillois[6] definisce l'attività del gioco come:

Libera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare;

Separata: entro limiti di spazio e di tempo;

Incerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori;

Improduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di novità;

Regolata: con regole che sospendono le leggi ordinarie;

Fittizia: consapevole della sua irrealtà.

Come può essere INCERTO un gioco che sia regolato da un MODULO D'AVVENTURA?

Io non parlo di ambientazioni, ma di MODULI, dove le cose sono obbligate.

Qualcosa non va.

Perdonatemi, ma personalmente il parpuzio non è più un gioco ma una forma di intrattenimento, tipo il cinema o il teatro o una partita di pallone.

Voi che ne pensate? Argomento già sviscerato?

Fabio Succi Cimentini:
Argomento  già svisceratissimo, imho, di cui ogni topic andrebbe sostituito da una decina di AP e analisi sul gioco vero e concreto. Specialmente su uno spazio come questo forum, che possa continuare a fare da fucina del gioco appassionato.

Sia chiaro, Ambrogio, non é per attaccare te ma giusto per rispondere alla tua ultina domanda. Io in primis non sto scrivendo di giochi da un po' per scazzo e varie, ma spero di poter presto rimediare. ;D

Zachiel:
Corretta (IMHO) la conclusione, fallace un'argomentazione.
Definisci gioco. Affermi che in italiano viene usato specialmente per indicare certi giochi. Ti basi sul fatto che parpuzio non appartiene a quei certi giochi per dire che non è un gioco.

Ezio:
Come fa notare Fabio l'argomento è già stato sviscerato e, soprattutto, è uno di quelli per cui "le chiacchere stanno a zero" e pagine e pagine di thread non valgono una singola esperienza di gioco concreto.

Comunque sposto Sotto il Cofano, non è un argomento da Chiacchera.

Loktar:
AP? Posso mai scrivere una vita di AP?

Una vita dove i master si sentivano offesi se criticavi la LORO storia? Oppure di scelte OBBLIGATE?

E comunque, qui la questione è di definizione, di convenzione.

La differenza tra un gioco di ruolo classico ed un libro è che i giocatori fanno degli intermezzi tra delle cose già decise dal master.

Io leggo un libro tu ascolti.

Io leggo un libro di cui ho scritto dei pezzi, tra un pezzo e l'altro tu puoi far agire un personaggio, ma comunque, qualunque siano le tue mosse, tutto viene aggiustato per arrivare ad un pezzo del libro che dico io master.

E' un gioco? No, è un intrattenimento, come sentire una bella storia o vedere un bel quadro.

E bello? Certo, può esserlo, ma un giocatore GIOCA, interagisce, per questo in AW il "master" è un giocatore che SEGUE un regolamento diverso, per quanto "forte" DEVE seguire un regolamento e dei principi.

A D&D 3.5 il master può prendere il regolamento ed utilizzarlo come carta igienica.

Non c'è gioco, c'è solo la volontà del master.

La base del gioco è il fair play: dov'è in un contesto senza regole?

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