Purtroppo non ho capito l'esempio di triex... e quanto detto da Moreno e Lavinia mi sembra comunque un po' confuso :\
Sto dicendo che 1001 e una notte è un gioco di storie e NON di competizione, e giocarlo in quel modo è limitativo (e va contro le intenzioni dell'autrice...).
A riprova di ciò, ad esempio, Meguey Baker dice che se si vogliono riutilizzare gli stessi personaggi che non hanno ottenuto l'ambizione o la libertà in una partita dove è un altro pg ad aver "vinto" (termine improprio, che forse ha generato tutta la confusione... è come quando si dice "vincere" un conflitto, mica è una sfida all'ultimo sangue tra giocatori!) i pg conservano tutti i punti precedentemente accumulati mentre il giocatore col pg che ha vinto riparte da zero. Vi sembra bilanciato? E' palesemente sbilanciato a favore di chi ha già dei punti, ma questo non è importante perché lo scopo del gioco non è "vincere", ma divertirsi raccontando storie (e sì, certo, puntando alle ambizioni del pg, punzecchiando gli altri, eccetera... giocando insomma!)
Inoltre, quando il gioco finisce, per qualsiasi motivo, si narrano gli epiloghi dei personaggi. Nella partita che abbiamo fatto, anche chi non ha vinto ha tranquillamente narrato un epilogo favorevole al proprio personaggio, quindi anche quando non si ottiene l'ambizione o la libertà, il personaggio può comunque essere abbastanza felice (o quantomeno restare in una situazione potenzialmente favorevole) e quindi avere una sorta di "premio di consolazione", che è più che sufficiente per essere abbastanza soddisfatti (più di quanto non sarebbe se il pg fosse decapitato, per intenderci).
E se vince qualche altro personaggio contemporaneamente al mio, non mi toglie assolutamente nulla (a meno che non metta un'ambizione che vada contro il mio pg, come ha fatto Patrick, pagandone lo scotto, perché contro la sua ambizione giocavo sempre un dadino!), ed anzi, vincere tutti forse è anche più bello.
Infine c'è la possibilità di premiare il narratore con una gemma. PERCHE' mai dovrei farlo, se giocassi per vincere?
E non sto mica dicendo che se uno gioca per vincere si trasforma in una bestia sanguinaria che non ha più alcun riguardo per la fiction o l'atmosfera (che dovrebbero comunque essere presenti), ma, è chiaro, questi aspetti verranno messi in secondo piano. Ed infatti in altri post si suggeriva, per non dare al narratore tutte le 8 gemme, di fare domande a cui fosse praticamente impossibile rispondere, o di evitare domande altrui invece di considerarle spunti, o di usare la propria autorità narrativa (ad es. il proprio personaggio) per rispondere ad una propria domanda... tutte cose che sarebbero più che lecite in un gioco competitivo, ma che in 1001 e una notte stonano come i robottoni giapponesi.
E' ovvio che lo si potrebbe giocare anche così, quindi forse il paragone coi robottoni è esagerato, ma è contrario allo spirito del gioco (e anche ad alcune sue regole, come la gemma "bonus")... insomma, tutto il contrario di quanto si diceva in altri post.
Ripeto, più che giocare per vincere, la competizione sta nel giocare il proprio pg (che invidia qualcosa degli altri) inseguendo le sue ambizioni e desideri... la stessa cosa che si fa in tantissimi altri giochi (Aips, cnv, fiasco, bti, trollbabe), il cui scopo è pacificamente quello di generare una storia avvincente e non competere per la vittoria.