Autore Topic: [1001 Notte] Vincere O divertirsi?  (Letto 5979 volte)

Dario Delfino

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[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« il: 2012-09-01 09:40:35 »
Ho giocato di recente per la prima volta a 1001 Notte.
Nella partita ci sono state alcune cose belle (l'atmosfera, la storia del gatto e il topo parlanti, i personaggi) ed alcuni errori dovuti all'inesperienza (non aver interpretato i cortigiani che raccontavano la storia limitandosi ad interpretare i ruoli assegnati, non aver descritto l'umore del sultano, non aver assegnato ad ogni cortigiano un ruolo nella storia - va detto però che eravamo sette giocatori... -, il chiedere agli altri giocatori cosa significasse un dado), ma non è di questo che voglio parlare, perché credo che queste cose si aggiusteranno da sole nelle future partite.


Il mio grosso dubbio è stato che l'abbiamo giocato male ad un livello più profondo.
Dalla lettura del manuale, nonostante si possa "perdere" o "vincere", non ho avuto affatto la sensazione che lo scopo del gioco fosse quello. Leggendo il manuale (la parte sull'atmosfera, il poter dare al narratore un dado premio se ha detto qualcosa di particolarmente bello) ho pensato che fosse un gioco di storie.


Però ho letto diversi post sul forum che dicevano a chiare lettere che invece 1001 lo si gioca per vincere. Ed è così che noi l'abbiamo giocato.


La strategia dominante è stata quella di fare domande IDIOTE per ottenere il dado, e dunque le storie raccontate erano un po' fiacche, anche perché si esaurivano presto, visto che il narratore poteva guadagnare velocemente un bel po' di dadi.


Vi faccio un esempio. La storia di una ragazza i cui fratelli sono stati trasformati in cigni.
NARRATORE: Lei va da una strega e...
Domande a raffica: "chissà se la strega è giovane" "chissà se le parla" "chissà se è gentile" "chissà se la aiuta" "chissà se la maledice" "chissà se la ferisce" "chissà se dovrà superare un indovinello", ecc


Oppure, appena si si scopre che la strega cade da una finestra la domanda è "chissà se si è fatta male". Cioè, le domande più utili sono quelle che ti danno immediatamente un dado e che sono praticamente inevitabili.
Invece sul manuale si parla di fare domande su cose A CUI SEI INTERESSATO. Che è tutt'altra cosa.

Insomma, non posso fare a meno di chiedermi se non ci saremmo divertiti molto di più con un approccio diverso... giocare per raccontarci "storie seducenti", come scritto in copertina, credo sarebbe stato assai più appagante.
Dario Delfino

Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #1 il: 2012-09-01 13:06:44 »
Risposta breve: sì, il gioco è stato pensato per raccontare storie seducenti, non per "vincere", e Meg consiglia caldamente di giocarlo in quel modo (concentrandosi anche molto sull'atmosfera attorno ai giocatori: giocare seduti su cuscini e tappeti, avere a portata di mano datteri e frutta secca, accendere bastoncini d'incenso, abbassare le luci...).

Meg mi ha scritto alcuni messaggi su G+ esattamente a proposito di questa questione; si trovano qui (in inglese nel mio stream e attualmente visibili solo alle persone che ho nelle cerchie). Appena ho un attimo, faccio un copincolla (col permesso di Meg) o un riassunto.
« Ultima modifica: 2012-09-01 13:14:52 da Matteo Turini »

Niccolò

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #2 il: 2012-09-01 23:12:44 »
secondo me devi approcciarlo con un po' di "gusto della performance". cioè, vincere è anche fare bella figura col gruppo per qeallo che aggiungi ai racconti, non solo rompere il cazzo con domande idiote... poteva magari mancare questo?

Moreno Roncucci

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #3 il: 2012-09-03 06:09:45 »
Concordo con Niccolò e ti aggiungo una risposta un po' zen...
Hai mai giocato a calcio per divertirti? Cioè, senza che ci fosse in palio una coppa, o una cifra tale che fregare, imbrogliare, rubare fosse giustificato?
Beh, in quei casi nessuno tirava a fare goal, no? Dopotutto, se giochi per divertirti, non puoi giocare per vincere...   8)

Voi vi siete presi a sputi in faccia, calci nelle palle, palla in tribuna ogni 3 secondi, mirando alle caviglie e non alla palla  (le vostre domande "per fregare"...) e poi, pesti e sanguinanti  all'ospedale, avete detto "ma allora a calcio mica bisogna giocare per vincere, la prossima volta non tiriamo nemmeno in porta, magari così funziona..."

Credo che solo nell'ambito dei gdr (dominati da decenni di faide sociali e di tirare a fregare il GM) "giocare per vincere" sia così associato al fregare, giocare male e rovinare il divertimento a tutti gli altri....
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Loktar

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #4 il: 2012-09-03 10:27:15 »

Credo che solo nell'ambito dei gdr (dominati da decenni di faide sociali e di tirare a fregare il GM) "giocare per vincere" sia così associato al fregare, giocare male e rovinare il divertimento a tutti gli altri....


Anche nei parpuzi si gioca per divertirsi, il problema è che, spesso, il divertimento del master non coincide con quello dei giocatori e si arriva al tentativo (più o meno riuscito) di bucare il sistema, ma tecnicamente si "vince" se ci si "diverte".

Se ti sei divertito hai vinto, se hai qualche dubbio mi sa che ti sei dato la risposta da solo.

Alla prossima partita gioca per creare storie.
Ambrogio Di Renzo, Napoli. I fear no parpuzio, i fear no golden rule, for the Emperor protecs me.

Mattia Bulgarelli

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #5 il: 2012-09-03 11:13:09 »
Anch'io ho un problemino con 1001Notte (e Manu scommetto che dirà la sua quando vedrà il thread), e anche io mi trovo spesso a dire "cavolo, quel dadino in più mi farebbe comodo per la mia Ambizione, aspetta che ci metto una domanda in più... perché non dovrei?"
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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #6 il: 2012-09-03 15:39:32 »
E' complicato per me parlare di questo gioco.
Mixare competitività tra i giocatori, bellezza delle storie e passione per il proprio personaggio per me è impossibile.
Mi da un mucchio di problemi giocarlo.

Sto cercando di capire esattamente dove, ma questo gioco non è per nulla nelle mie corde.
La pressione della competizione al gioco me lo rende assolutamente poco godibile.
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Alberto Muti

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #7 il: 2012-09-03 19:55:56 »
è bizzarro: io non avevo mai parlato con nessuno di 1001 notti, e avevo solo letto la descrizione del gioco sul sito di narrattiva... quando alla INC lo provai con Meg, l'aspetto "competitivo" del gioco non lo colsi affatto, tanto che in principio non capii molto l'approccio "aggressivo" di giocatori come Mattia o Fabio... per come l'ho sempre "sentito" io, le ambizioni dei cortigiani sono più degli spunti da cui partire, che non degli obiettivi a cui arrivare... ma capisco anche come il gioco possa funzionare in maniera diversa.
Alberto Muti (mi trovate su FB e G+!!!)

Moreno Roncucci

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #8 il: 2012-09-03 20:12:39 »
è bizzarro: io non avevo mai parlato con nessuno di 1001 notti, e avevo solo letto la descrizione del gioco sul sito di narrattiva... quando alla INC lo provai con Meg, l'aspetto "competitivo" del gioco non lo colsi affatto

Cioè, giocavate senza mettere gemme sulll'ottenere i vostri obiettivi o nell'ostacolare gli altri? Dove le mettevate?
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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #9 il: 2012-09-03 20:46:34 »

Secondo me il gusto della sfida di mille e una notte non sta nel raggiungere gli obiettivi o la libertà.


Il gusto della sfida quando sei narratore sta nel mantenere l'quilibrio tra "sto raccontando una storia figa" e "sto lanciando frecciatine agli altri". Sta nel dimostrare di essere in grado di non rispondere a una determinata gemma senza far calare la qualità della narrazione. Sta nel far intendere agli altri "Toh, guarda come ho stile, riesci a fare meglio di me?"


Il gusto della sfida quando non sei narratore sta nel mettere in difficoltà il narratore senza far cadere la qualità della storia, nel chiamare una gemma su qualcosa di interessante e inaspettato, nel rispondere alle frecciatine con altre frecciatine, ma senza turbare la storia (e il sultano).


Per entrambi un forte componente della sfida è riuscire a tenere d'occhio i diversi livelli della fiction, senza dimenticarsi del livello dei cortigiani.


Il risultato dei dadi non è davvero importante. Puoi giocare male, ottenere un sacco di dadi e la libertà o l'ambizione, ma quello per cui stai davvero giocando è dimostrare la tua abilità con gli strumenti che ti sono stati dati, non dimostrare che hai fortuna e fai soltanto pari (o dispari, non ricordo)
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Mr. Mario

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #10 il: 2012-09-03 21:08:56 »
Anch'io ho un problemino con 1001Notte (e Manu scommetto che dirà la sua quando vedrà il thread), e anche io mi trovo spesso a dire "cavolo, quel dadino in più mi farebbe comodo per la mia Ambizione, aspetta che ci metto una domanda in più... perché non dovrei?"

Perché ogni volta che metti una gemma, affretti la conclusione della storia. Non ti interessa sapere come la storia procede? Non ti interessa conoscere meglio il narratore, che inevitabilmente si svela insieme alla storia che sta impostando? Perché stai pensando alla tua ambizione e non a quello che ti succede? Il gioco ti chiede di usare la gemma per segnalare il tuo interesse, non di manipolare l'interesse del tuo pg per raggiungere le gemme.

Può capitare che in questo modo, tu spinga il narratore verso l'ottava gemma, però al contempo togliendo a te stesso la possibilità di fare domande che ti sarebbero state più a cuore successivamente.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #11 il: 2012-09-03 21:48:05 »
Copincollo qui sotto, con il permesso di Meg, alcuni degli interventi presenti sul thread che ho linkato sopra. Sono in inglese, ma ora non ho modo di tradurli in italiano. Ci sono anche alcuni interventi interessanti di altre persone, ma non ho il loro consenso esplicito a postarli e, soprattutto, vedo che già stanno partecipando quasi tutte a questa discussione.

Matteo:

So, basically, I love the whole idea of a game of enticing stories, in which you get to describe sensual scenes, tasting the raisins on your tongue, burning your skin with the hot sun of the desert, marvelling your eyes in front of the coulours of the gems and the silks, breathing in cinnamom and sandal, listening to sweet voices and soft music... I really love it.

Problem is, there's a way of playing 1001 Nights, that is widespread at least in Italy, in which you play it in a very competitive mood, because you want to win (get your desire), or at least don't want to lose (get your head severed). So, there are APs of people boasting about some of their games, in which they never (for example) described the colours of things during a story, because somene bid a gem on the fact that one of the characters ended up blind after having looked directly to the sun (or something like that).

Though I find this way of playing the game also very entertaining in some ways, I noticed that it rarely makes for really enticing stories: the main focus is on the competition, so it's mostly important getting gems or preventing the others from getting gems, or strategizing to who would be better to give them.

So, what I wanted to ask is: is one of these two ways the one in which you prefer to play it? I think that the game itself could support both withouth any kind of problem, but I also think that if the players don't agree beforehand if they're playing it to win, or instead to savor the stories, it could become rapidly a mess, because they are playing for different reasons at the same table.

(Part of this problem may spring out by the fact that in a lot of games I've played in or read of people tended to focus more on the told stories and less on the life at court, so that winning or losing became a personal challenge, and not a way to explore their characters.)

Meg:

I MUCH prefer the way you intend. I have noticed play reports like you mention, and yes, one can play cut-throat social politics with the game and play to win. My hope and goal in the design, however, is to encourage stories more as you describe. Done in one way, the Court can be very martial and dangerous; in another, very comical and clownish; and in another, very sensual and lush. The key is in the description and the poetry of the players, so yes, some agreement beforehand could be useful, as could choosing who you play with. I like to play with people I can risk a little bit of actual heightened senses with, but rarely get to do this, because of convention play with unfamiliar players, often in tight time-slots and less than ideal  places.
« Ultima modifica: 2012-09-04 01:10:56 da Matteo Turini »

Ezio

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #12 il: 2012-09-03 21:59:51 »
Ti esplicito il permesso di postare ogni mio commento in quella discussione e in quelle correlate, Matteo, nel caso dovesse servirti ^^
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Simone Micucci

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #13 il: 2012-09-03 22:06:52 »
Vorrei sottolineare il dogpiling che si sta venendo a creare. State sommergendo il thread di Dario con valanghe di input. Aspettiamo un suo commento per favore, in modo che possa reindirizzare il thread.

Invito chiunque voglia continuare a parlare dei suoi problemi ad aprire un thread personale, o di aspettare l'intervento di Dario.

Una nota per Moreno: cerca di non akkhanarti subito sul gruppo di Dario. Ci sono ancora un pò pochi elementi per poter definire "il retaggio tradizionale" come il problema di quel gruppo.
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Moreno Roncucci

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Re:[1001 Notte] Vincere O divertirsi?
« Risposta #14 il: 2012-09-03 22:30:40 »

Secondo me il gusto della sfida di mille e una notte non sta nel raggiungere gli obiettivi o la libertà.

Il gusto della sfida quando sei narratore sta nel mantenere l'quilibrio tra "sto raccontando una storia figa" e "sto lanciando frecciatine agli altri". Sta nel dimostrare di essere in grado di non rispondere a una determinata gemma senza far calare la qualità della narrazione. Sta nel far intendere agli altri "Toh, guarda come ho stile, riesci a fare meglio di me?"

Il gusto della sfida quando non sei narratore sta nel mettere in difficoltà il narratore senza far cadere la qualità della storia, nel chiamare una gemma su qualcosa di interessante e inaspettato, nel rispondere alle frecciatine con altre frecciatine, ma senza turbare la storia (e il sultano).

Per entrambi un forte componente della sfida è riuscire a tenere d'occhio i diversi livelli della fiction, senza dimenticarsi del livello dei cortigiani.

Sta in tutto questo, E nel raggiungere obiettivi e libertà.

Perchè, quando hai CREATO il personaggio... non gli hai dato obiettivi e voglia di libertà?

Un cortigiano che sta suo agio, non vuole ottenere obiettivi e libertà... non è come un servitore de la Mia Vita Col Padrone che adora eseguire ogni ordine e non cerca mai di ribellarsi? O una Donna di Kagematsu che se ne frega di ottenere Amore?

Quando parlo di "corto circuito mentale" che capita nei gdr quando si parla di gamismo, non sto parlando di giapponesi arroccati sull'isola nel pacifico. Parlo di me, che ho giocato anch'io partite di 1001 nights così, e di Triex, che nel suo post dice che in pratica che GIOCARE IL SUO PERSONAGGIO "non è importante", solo perchè in questo specifico caso si potrebbe confondere con la cosa che è il peccato supremo, il marchio di fabbrica dei giocatori cani, quelli che per vent'anni e più ci hanno insegnato ad odiare (e con ragione: rovinavano "l'armonia del gruppo"), quelli che "giocano per vincere".

Perchè è ovvio, ne siamo stati convinti tutti quanti per anni, che "giocare per vincere" significa sbattersene di tutto il resto. E allora, quando ci mettiamo nella parte di uno che gioca per vincere,...  iniziamo a giocare da cani. Perchè è la caricatura di quel tipo di giocatore che abbiamo nella testa.

Un premio al primo che mi spiega, CONCRETAMENTE, perchè il giocare descrivendo, evocando, interpretando e dettagliando sia incompatibile con il giocare per dimostrare la propria bravura.

L'incompatibilità non c'è nel gioco, è nelle immagini mentali che ci portiamo dietro.

Si può giocare 1001 Nights non gamista? Certamente, come ogni altro gioco.

Basta non fare quello che dice il regolamento. Non dare obiettivi, non dare invidie. O fregarsene. Giocare senza tenerne conto.

E' un drift molto facile. Ma, come prima, vorrei che qualcuno mi spiegasse in cosa questo rende più saporito il sapore dei cibi descritti. Come fa questo a darti la possibilità di usare aggettivi come prima non potevi per descrivere colori che prima non immaginavi. O, se è per questo, in cosa questo rende 1001 Nights un gioco migliore (per me lo rende un gioco peggiore: in assenza di premise lo rende un mero raccontarsi storie senza scopo né tensione)
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