Oggi pomeriggio ho giocato su Google+ Hangout a questo gioco con Alex Isabelle e Davide Falzani. Da regolamento (si tratta di 8 pp.) dovrebbe tutto finire entro un’ora o poco piú. Sarà stato il dilatamento dei tempi tipico dell’Hangout o il fatto che abbiamo giocato una storia forse meno diretta di quello che l’autore del gioco si aspettava, ma tra le 17:00 e le 19:30 mi sa che siamo arrivati a circa metà svolgimento (a occhio, perché come Narratore non ti devi preparare nulla).
Ma andiamo per gradi: si tratta di un gioco per due giocatori, un Narratore e un Revenant, una persona morta che torna in “vita” per completare faccende irrisolte (nel manuale si citano chiaramente
Ghost e
Il Corvo come fonti di ispirazione). È stato finanziato tramite Kickstarter (
http://www.kickstarter.com/projects/603742243/revenant-a-one-on-one-game-of-passion-beyond-death) e da quello che ho capito alla fine sarà disponibile gratis (?). Dico questo perché tutto il testo è sotto
Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, ma non prendete le mie parole per oro colato.
Avremmo dovuto giocare due partite a fila, facendo spettatori a turno, ma è andata diversamente… Comunque abbiamo cominciato io e Alex, io nel ruolo di Narratore (mi ero letto il regolamento, cosí come Davide). Spiego le basi, ovviamente all’inizio è un gran casino, ma alla fine decidiamo di usare il Memento di base del gioco (dicesi “Memento” il documento che usi come fonte di ispirazione per il tipo di storia che andrai a giocare, tipo i playset di
Fiasco).
Si tirano 2d6 (volendo si potrebbe anche scegliere arbitrariamente o non usare alcun Memento, che è solo uno strumento di supporto). Salta fuori una donna, Claire, con
Passion “Love” e
Drive “Improve the lives of others”. Di fatto è tornata in vita a causa dell’amore per il suo ex marito che l’ha uccisa in un raptus di ira, ma di fatto le usava continua violenza fisica, sebbene lei avesse la classica sindrome di Stoccolma (spero di usare l’espressione in senso corretto). Il suo scopo è quello di evitare che il suo ex marito spacchi anche la nuova famiglia che si è rifatto.
Non sto a dirvi come è andata con la
fiction per filo e per segno, ma piuttosto le cose che mi hanno colpito. Allora, si fa notare subito che in un regolamento di 8 pp. non puoi coprirci tutto lo scibile umano. Alcune cose sono date per scontate o sono un poco nebulose e, come gruppo, vi è richiesto di divinare (non ci vedo niente di male finché si raggiunge un accordo).
La cosa che mi ha colpito è che tutti i conflitti che abbiamo fatto sono stati del genere “il Revenant usa i suoi poteri di empatia (tipici di chi ha “Love” come
Passion) per capire cosa sente il PNG”. Il risultato è stata una sessione che quasi ironicamente ho paragonato alla nota (?) serie TV
Ghost Whisperer, salvo poi accorgermi (giusto adesso) che non era un paragone cosí astruso.
Abbiamo avuto una certa legnosità ad ingranare tra meccaniche e
fiction (anche se vorrei vedere chi non le ha la prima volta che prova un gioco, in cui cerca anche di capire le regole applicandole al gioco). All’inizio come Narratore mi sono trovato un po’ in difficoltà, poiché mentre leggevo il gioco mi immaginavo cose molto d’azione, mentre alla fine siamo stati davvero sulle parole e i sentimenti. Ho chiesto spesso ad Alex cosa faceva e dove andava e impostavamo la scena in base a quello, perché era veramente l’obiettivo del personaggio ad essere al centro.
Una cosa che non mi ha aiutato è stato che, per culo con i dadi, Alex non ha mai tirato un 1, quindi non è ancora emerso mezzo ostacolo, e se non emergono ostacoli a me manca una parte delle basi su cui poggiare i piedi; ma vedo che abbiamo ovviato nel modo che vi ho descritto qui sopra. Di fatto, alcune scene potrei proprio dire che le ha impostate lui.
Ho notato un po’ di discrepanza nel fatto che in realtà nella premessa Claire fosse succube e vittima del marito, mentre in gioco si è mossa con una certa disinvoltura anche in sua presenza (cosa che ho fatto comunque notare). Mi piacerebbe approfondire come mai nella seconda sessione.
La necessità di ricaricare gettoni di
Passion per poi ricaricare quelli di
Drive si è mostrata in tutta la sua prepotenza. Il manuale non è chiarissimo, e all’inizio impostavamo una scena apposita per fare quello (ricaricare
Passion). A mio avviso il gioco ne pativa; il che non vuol dire che uno non dovrebbe mai impostare una scena con quello scopo; semplicemente mi pare di capire che da regolamento può essere semplicemente una cosa che succede in una normale scena, tipo attivare una Chiave nel
Solar System. Abbiamo fatto cosí nella seconda parte della partita – ci è venuto naturale, non è che lo abbiamo fatto a tavolino – e il gioco ne ha guadagnato in scorrevolezza.
Da ultimo, mi è dispiaciuto che Davide sia rimasto come spettatore, consigliere, consulente per le regole ecc. per tutta la partita, ma a suo dire si è divertito molto ugualmente. Se cosí è stato mi fa molto piacere.
P.S. Abbiamo avuto anche spazio per qualche battuta
trash e per le cavolate.