Autore Topic: [Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo  (Letto 1765 volte)

Daniele Di Rubbo

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[Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo
« il: 2012-08-18 22:11:09 »
Oggi pomeriggio ho giocato su Google+ Hangout a questo gioco con Alex Isabelle e Davide Falzani. Da regolamento (si tratta di 8 pp.) dovrebbe tutto finire entro un’ora o poco piú. Sarà stato il dilatamento dei tempi tipico dell’Hangout o il fatto che abbiamo giocato una storia forse meno diretta di quello che l’autore del gioco si aspettava, ma tra le 17:00 e le 19:30 mi sa che siamo arrivati a circa metà svolgimento (a occhio, perché come Narratore non ti devi preparare nulla).

Ma andiamo per gradi: si tratta di un gioco per due giocatori, un Narratore e un Revenant, una persona morta che torna in “vita” per completare faccende irrisolte (nel manuale si citano chiaramente Ghost e Il Corvo come fonti di ispirazione). È stato finanziato tramite Kickstarter (http://www.kickstarter.com/projects/603742243/revenant-a-one-on-one-game-of-passion-beyond-death) e da quello che ho capito alla fine sarà disponibile gratis (?). Dico questo perché tutto il testo è sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, ma non prendete le mie parole per oro colato.

Avremmo dovuto giocare due partite a fila, facendo spettatori a turno, ma è andata diversamente… Comunque abbiamo cominciato io e Alex, io nel ruolo di Narratore (mi ero letto il regolamento, cosí come Davide). Spiego le basi, ovviamente all’inizio è un gran casino, ma alla fine decidiamo di usare il Memento di base del gioco (dicesi “Memento” il documento che usi come fonte di ispirazione per il tipo di storia che andrai a giocare, tipo i playset di Fiasco).

Si tirano 2d6 (volendo si potrebbe anche scegliere arbitrariamente o non usare alcun Memento, che è solo uno strumento di supporto). Salta fuori una donna, Claire, con Passion “Love” e Drive “Improve the lives of others”. Di fatto è tornata in vita a causa dell’amore per il suo ex marito che l’ha uccisa in un raptus di ira, ma di fatto le usava continua violenza fisica, sebbene lei avesse la classica sindrome di Stoccolma (spero di usare l’espressione in senso corretto). Il suo scopo è quello di evitare che il suo ex marito spacchi anche la nuova famiglia che si è rifatto.

Non sto a dirvi come è andata con la fiction per filo e per segno, ma piuttosto le cose che mi hanno colpito. Allora, si fa notare subito che in un regolamento di 8 pp. non puoi coprirci tutto lo scibile umano. Alcune cose sono date per scontate o sono un poco nebulose e, come gruppo, vi è richiesto di divinare (non ci vedo niente di male finché si raggiunge un accordo).

La cosa che mi ha colpito è che tutti i conflitti che abbiamo fatto sono stati del genere “il Revenant usa i suoi poteri di empatia (tipici di chi ha “Love” come Passion) per capire cosa sente il PNG”. Il risultato è stata una sessione che quasi ironicamente ho paragonato alla nota (?) serie TV Ghost Whisperer, salvo poi accorgermi (giusto adesso) che non era un paragone cosí astruso.

Abbiamo avuto una certa legnosità ad ingranare tra meccaniche e fiction (anche se vorrei vedere chi non le ha la prima volta che prova un gioco, in cui cerca anche di capire le regole applicandole al gioco). All’inizio come Narratore mi sono trovato un po’ in difficoltà, poiché mentre  leggevo il gioco mi immaginavo cose molto d’azione, mentre alla fine siamo stati davvero sulle parole e i sentimenti. Ho chiesto spesso ad Alex cosa faceva e dove andava e impostavamo la scena in base a quello, perché era veramente l’obiettivo del personaggio ad essere al centro.

Una cosa che non mi ha aiutato è stato che, per culo con i dadi, Alex non ha mai tirato un 1, quindi non è ancora emerso mezzo ostacolo, e se non emergono ostacoli a me manca una parte delle basi su cui poggiare i piedi; ma vedo che abbiamo ovviato nel modo che vi ho descritto qui sopra. Di fatto, alcune scene potrei proprio dire che le ha impostate lui.

Ho notato un po’ di discrepanza nel fatto che in realtà nella premessa Claire fosse succube e vittima del marito, mentre in gioco si è mossa con una certa disinvoltura anche in sua presenza (cosa che ho fatto comunque notare). Mi piacerebbe approfondire come mai nella seconda sessione.

La necessità di ricaricare gettoni di Passion per poi ricaricare quelli di Drive si è mostrata in tutta la sua prepotenza. Il manuale non è chiarissimo, e all’inizio impostavamo una scena apposita per fare quello (ricaricare Passion). A mio avviso il gioco ne pativa; il che non vuol dire che uno non dovrebbe mai impostare una scena con quello scopo; semplicemente mi pare di capire che da regolamento può essere semplicemente una cosa che succede in una normale scena, tipo attivare una Chiave nel Solar System. Abbiamo fatto cosí nella seconda parte della partita – ci è venuto naturale, non è che lo abbiamo fatto a tavolino – e il gioco ne ha guadagnato in scorrevolezza.

Da ultimo, mi è dispiaciuto che Davide sia rimasto come spettatore, consigliere, consulente per le regole ecc. per tutta la partita, ma a suo dire si è divertito molto ugualmente. Se cosí è stato mi fa molto piacere.

P.S. Abbiamo avuto anche spazio per qualche battuta trash e per le cavolate.

Re:[Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo
« Risposta #1 il: 2012-08-18 22:29:22 »
è sempre molto interessante vedere come si sviluppa una fiction tra due persone "capaci", quindi mi sono divertito!
Il gioco secondo me nasce da una buona idea ma manca decisamente di rifiniture. Va bene lasciare spazio ai giocatori però sostanzialmente, in alcune situazioni, siamo andati un po' a braccio.
Sono d'accordo sul fatto che i gettoni" passione" sarebbe più consono se fossero recuperati, con furbizia e intelligenza del giocatore, all'interno delle scene di gioco, senza cioè, dover creare delle scene apposite per recuperarli.
comunque mi fa piacere di essere stato utile e attendo domani pomeriggio per vedere come si concluderà la vicenda.

il mietitore

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Re:[Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo
« Risposta #2 il: 2012-08-19 01:11:39 »
Leh :D



La partita mi sta piacendo. Sono arrivato al gioco senza sapere cosa aspettarmi anche perchè, come dicevo, avevo previsto di leggere il gioco questa mattina ma a causa di quell'incidente del mio risveglio "tardivo" non ho avuto tempo neanche per fare colazione prima di arrivare a giocare. Per cui per ora non posso fare commenti su eventuali nostre interpretazioni poco corrette del regolamento.


Sono sicuro che il modo che abbiamo seguito per ricaricare la riserva dei dadi sia corretto (a fare una scena per ogni pallino c'era davvero da svenarsi, per cui non può essere quella la versione giusta... anche se magari è scritto così).


Ammetto comunque di non apprezzare del tutto la matematica che c'è dietro ai dadi. C'è troppo random per determinare cose troppo importanti: non sono sicuro che usare quel sistema per determinare se "riesco a fare cose" (ovvero una task resolution, di fatto) sia la cosa migliore. Specialmente perchè a noi sta girando bene. Pensa te se la matematica si fosse invertita. Per esempio se al posto di ogni 6 che ho tirato ci fosse stato un 1 (c'era la stessa probabilità). Ecatombe, disastro.


Per cui mi riservo di dare giudizi sul gioco: attenderò la fine di questa partita e possibilmente anche della seconda, e ovviamente mi leggerò anche le regole per capire se mi sono perso qualcosa. Per ora ho idea che la riuscita di questa qui stia dipendendo da una serie di fattori quali fortuna (il tiro va bene quando ci sta che vada bene), una certa esperienza delle due parti coinvolte (giocatori niubbi li vedrei un po' in difficoltà a chiamare scene in modo così brutale, e se in due non si è un minimo bravi a gestire in modo sensato il frame è un dramma), e una certa intesa (nel senso di: sta venendo bene, per cui ci sentiamo più motivati a farlo andare ancora meglio).


Il processo che ci sta dietro ho il concreto timore che sia piuttosto fragile, dunque. Ma, ripeto, mi riservo di dare opinioni più calibrate dopo queste due partite e dopo una lettura del manuale.
« Ultima modifica: 2012-08-19 01:30:34 da il mietitore »
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Daniele Di Rubbo

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Re:[Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo
« Risposta #3 il: 2012-08-19 01:36:21 »
Sono sicuro che il modo che abbiamo seguito per ricaricare la riserva dei dadi sia corretto (a fare una scena per ogni pallino c'era davvero da svenarsi, per cui non può essere quella la versione giusta... anche se magari è scritto così).

Sta scritto cosí:

Citazione da: “Revenant”, p. 3
You can earn new Passion tokens by exposing yourself to sources of your emotion or value in others. If your Passion is faith, perhaps you attend a moving church service. Being present at the conviction of a murderer would count for the Passion of justice. Indulging in your Passion earns you a new token.

Non si parla di scene, è vero, ma in che altro modo è possibile questo se non mettendolo in una scena? Quindi o la scena ce l’hai già, oppure la crei appositamente. Dipende da quello che succede in fiction. Forse all’inizio abbiamo peccato di zelo, ma il concetto non è sbagliato in sé. È sbagliato forzare la scena a tutti i costi (e in effetti cosí faceva cacare, ma per fortuna che ce ne siamo accorti).

Ammetto comunque di non apprezzare del tutto la matematica che c'è dietro ai dadi. C'è troppo random per determinare cose troppo importanti: non sono sicuro che usare quel sistema per determinare se "riesco a fare cose" (ovvero una task resolution, di fatto) sia la cosa migliore. Specialmente perchè a noi sta girando bene. Pensa te se la matematica si fosse invertita. Per esempio se al posto di ogni 6 che ho tirato ci fosse stato un 1 (c'era la stessa probabilità). Ecatombe, disastro.

Quella non convince del tutto neanche me. Non sono esperto di matematica, quindi mi riservo di giudicare a posteriori, in base all’esperienza di gioco. Per ora, però, già il fatto che non siano emersi ostacoli spontaneamente (da regolamento possono emergere solo come conseguenza dei tiri o se passi token da Drive a Passion) vuol dire che o siamo stati statisticamente benedetti/maledetti o che il sistema di base scricchiola, cosa che non credo, però (e che diamine!).

Per cui mi riservo di dare giudizi sul gioco: attenderò la fine di questa partita e possibilmente anche della seconda, e ovviamente mi leggerò anche le regole per capire se mi sono perso qualcosa. Per ora ho idea che la riuscita di questa qui stia dipendendo da una serie di fattori quali fortuna (il tiro va bene quando ci sta che vada bene), una certa esperienza delle due parti coinvolte (giocatori niubbi li vedrei un po' in difficoltà a chiamare scene in modo così brutale, e se in due non si è un minimo bravi a gestire in modo sensato il frame è un dramma), e una certa intesa (nel senso di: sta venendo bene, per cui ci sentiamo più motivati a farlo andare ancora meglio).

Ottimo proposito quello di valutare a esperienza finita e dopo essersi letti anche le regole, ovviamente.

Quanto al fattore “esperienza”, non voglio pensare che sia quello, e neanche il fattore “culo”, perché se sviluppi ostacoli ti ricordo che prendi un fracco di token come conseguenza dei tiri. Cioè, il ciclo dei punti c’è: bisogna solo capire bene come funziona e se siamo in una sacca statistica o cosa.

Daniele Di Rubbo

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Re:[Revenant AP G+] Amore, violenza e altruismo
« Risposta #4 il: 2012-08-19 03:01:27 »
non sono sicuro che usare quel sistema per determinare se "riesco a fare cose" (ovvero una task resolution, di fatto) sia la cosa migliore.

Mi sono dimenticato di aggiungere che su questo punto non sono d’accordo. Secondo me non si tratta di task resolution. Non più di quanto lo sia il sistema di Lady Blackbird, almeno. Ne so troppo poco di teoria per fare un’analisi con cognizione, ma così ad occhio direi che è conflict resolution. Se vogliamo approfondire mi sa che ci tocca splittare in “Sotto il cofano”.

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