Personalmente, sono ben contento dell'esistenza di Kickstarter e del fatto che anche autori dal nome pesante lo utilizzino, perché è un modo in più per tagliare fuori dal ciclo di produzione l'editoria, che -- in molti casi, ma non tutti -- è un male puro e semplice.
Quindi, il fatto che Monte Cook utilizzi Kickstarter così come un qualsiasi altro autore indipendente, per me non è che un bene.
Il male arriva quando cerca di venderti a 50 dollari il .pdf del gioco (o, meglio ancora: di un gioco di cui si sa nulla o quasi). O quando per 500 ti vende qualche sessione via hangout. Per 750 ti aggiunge agli amici di Facebook. A 1500 scrive un articolo su di te.
A 2000 ti paga cena.
Insomma, mi sembra una presa per il culo bella e buona: Monte Cook non sta vendendo un prodotto (anche senza considerazioni di alcun tipo sulla qualità), sta vendendo il proprio nome.
Che per carità, nulla di male... Se c'è qualcuno a cui andare a cena con Monte Cook interessa ed è disposto a pagare 2000 dollari, affari suoi. Solo, M. C. sta utilizzando Kickstarter al contrario: anziché usarlo perché è uno sconosciuto ma ha una buona idea da realizzare, lo sta sfruttando grazie alla propria visibilità, ma non ha dietro alcuna idea da mettere a frutto.