Autore Topic: [CnV] tratto di difficile comprensione  (Letto 4413 volte)

borriste

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« il: 2007-11-21 13:04:30 »
ho difficolta a interpretare il seguente tratto indicato nella scheda del Personaggio pregenerato di Jeremy Allen:
- "Sono uno studioso, è normale che non sia atletico!" (2 d 6)
si riferisce a un bonus nel campo dello studio
o
una buona prestanza atletica, ma sottostimata dal personaggio stesso.
PS. considero che 2d6 diano al tratto un valenza positiva.

sarei interessato a sentire le vostre interpretazioni.
grazie
Stefano
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da borriste »

Niccolò

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #1 il: 2007-11-21 13:10:03 »
non si riferisce a NULLA, tranne che a quello che c'è scritto. sta al giocatora inserirlo in gioco, e non deve nemmeno essere positivo. ad esempio puoi usarlo per "parare" una dichiarazione che ti vuole colpito da una pistola, dicendo "piuttosto spaventato, mi butto a terra tenendomi il cappello mentre i proiettili mi fischiano sopra e mi spacco il labbro: sono uno studioso, è normale che non sia atletico!"
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Moreno Roncucci

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #2 il: 2007-11-21 15:44:47 »
Le "linee guida" sull'accettazione di un rilancio (o di un "vedere") basati su un tratto variano da gruppo a gruppo, e si scoprono durante il gioco senza bisogno di mettersi d'accordo prima.  Ma in generale i tratti danno bonus in ogni circostanza in cui il gruppo ritenga "accettabile" citarli.

Il tratto "sono uno studioso, è normale che non sia atletico" per esempio credo sarebbe accettato da ogni gruppo se usato mentre il personaggio arranca facendo fatica a seguire gli altri di corsa (ottenendo comunque il bonus), ma via via che si va verso interpretazioni più allargate saranno sempre più quelli che scuotono il capo, e così magari in alcuno gruppi l'usarlo per colpire qualcuno con una testata inciampando sarebbe accettabile menre per altri sarebbe troppo arzigogolata come cosa e rovinerebbe il tono.

E' normale che sia così. State creando una storia insieme. Siete autori. Il vostro stile e  il tipo di storia che volete creare non può non avere molta influenza.

Detto questo sull'accettabilità dell'uso di un tratto, un "errore"che si può fare, venendo da altri gdr, è il pensare che i tratti in CnV siano in qualche maniera rappresentativi di abilità o capacità del personaggio. Non è così.  In CnV un tratto come "sono cieco come una talpa" ti dà dei dadi bonus quando cerchi di sparare a qualcuno. Perchè? Perchè quei dadi bonus non indicano che spari con maggiore precisone. In ogni caso quando spari punti due dadi, e basta, sia che tu abbia il tratto "sono cieco" sià che tu abbia "non fallisco mai il colpo". I dadi che punti non è detto che siano quelli che hai appena tirato per il tratto (anzi, di solito non lo sono).

I tratti non sono le capacità del personaggio. Sono le cose che vuoi saltino fuori in gioco del personaggio. "cos'è che trovi interessante del tuo personaggio"? Il gioco ti "premia" con dadi bonus quando saltano fuori certe cose che distinguono il tuo personaggio, a tua scelta. E' ovvio quindi che tu debba scegliere le cose che ti piace "escano fuori in gioco"

Quindi, per esempio, se del tuo personaggio hai l'idea di un tipo studioso un po' imbranato e poco atletico, e vuoi che questa cosa salti fuori spesso in gioco, te la metti come tratto così avrai dadi bonus citandola, e salterà fuori spesso. (e con un certo "peso", non come descrizione e basta)

(il tutto detto molto meglio a pagina 20, capoverso che inizia  con "non sei obbligato ad assegnare...")
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Mattia

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #3 il: 2007-11-21 16:41:47 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]

Detto questo sull'accettabilità dell'uso di un tratto, un "errore"che si può fare, venendo da altri gdr, è il pensare che i tratti in CnV siano in qualche maniera rappresentativi di abilità o capacità del personaggio. Non è così.  In CnV un tratto come "sono cieco come una talpa" ti dà dei dadi bonus quando cerchi di sparare a qualcuno. Perchè? Perchè quei dadi bonus non indicano che spari con maggiore precisone. In ogni caso quando spari punti due dadi, e basta, sia che tu abbia il tratto "sono cieco" sià che tu abbia "non fallisco mai il colpo". I dadi che punti non è detto che siano quelli che hai appena tirato per il tratto (anzi, di solito non lo sono).

Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mattia »

[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #4 il: 2007-11-21 16:48:17 »
Citazione
[cite] Mattia:[/cite]Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?


Giocassi con me ti direi di no  :wink: . Se il tratto fosse "Sono uno studioso non un pistolero" allora si, ma essere non atletico non conta quando spari
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Sergio »

borriste

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #5 il: 2007-11-21 16:56:21 »
grazie Moreno,
trovo che la tua semplice frase: "I tratti non sono le capacità del personaggio. Sono le cose che vuoi saltino fuori in gioco del personaggio." sia completamente esauriente. Anche l'idea di dadi = "Peso" e' azzeccata.

per quanto mi ritenga un veterano dei GdR mi era sfuggita l'essenza del concetto di Tratto.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da borriste »

Mattia

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #6 il: 2007-11-21 17:03:33 »
Citazione
[cite] lamadiel:[/cite]
Citazione
[cite] Mattia:[/cite]Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?


Giocassi con me ti direi di no  :wink: . Se il tratto fosse "Sono uno studioso non un pistolero" allora si, ma essere non atletico non conta quando spari


pardon, dovevo specificare, io mi riferivo al tratto "sono cieco come una talpa"
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mattia »

Niccolò

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #7 il: 2007-11-21 17:08:51 »
Citazione
per quanto mi ritenga un veterano dei GdR mi era sfuggita l'essenza del concetto di Tratto.


scherzi?

è PROPRIO perchè siamo veterani, che ci sfugge :D
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Domon »

Moreno Roncucci

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[CnV] tratto di difficile comprensione
« Risposta #8 il: 2007-11-21 17:51:44 »
Citazione
[cite] Mattia:[/cite]
Ma se inserisco questo tratto in un conflitto a fuoco, e voglio giocare quei dadi posso raccontarli come: "ho sparato ma ho sbagliato completamente mira colpendo il lampadario che cade addosso all'avversario", giusto?


Dipende. Ma non dal regolamento (per cui questo uso del tratto sarebbe perfettamente accettabile). Dalla (per dirla in termini forgiti) "creative agenda(*)" del gruppo. Da cosa volete creare, dal tipo di storia. Se l'atmosfera di gioco, la storia, quello che ci si aspetta (implicitamente) da te è una storia dura e violenta, questo intermezzo alla Bud Spencer e Terence Hill provocherà grugniti di disapprovazione, gente che rotea gli occhi e si guarda in faccia con l'espressione alla "che puttanata", tu te ne rendi conto, e visto che ti dispiace che gli altri ti considerino uno che gioca male, adatti il tuo tipo di gioco alle aspettative.

Se invece l'atmosfera di gioco (sia pur sempre nell'ambito di una storia che parla di problemi seri di persone vede) è più autoironica (non tanto alla Bud Spencer, ma magari in maniera smitizzante alla unforgiven), noterai invece l'approvazione attorno al tavolo e sarai incoraggiato a proseguire su quello stile.

E' così che ci si "sintonizza" durante il gioco, ed è per questo che bisogna commentare e parlare sempre sul gioco degli altri. Se qualcuno fa una giocata che vi piace molto diteglielo. Se vi sembra scarsa suggeritegli alternative (senza prevaricare, può darsi benissimo che lui preferisca la sua giocata iniziale alla vostra alternativa, Ma può anche darsi che invece fosse in difficoltà e apprezzi il vostro suggerimento)

Nota (*):  Per "creative agenda" si intende quella che qualcuno ha definito "l'estetica emergente" del gruppo, sia l'idea comune di quekllo che si vuole creare sia (associata) l'idea di "buon gioco" e "pessimo gioco" associata a questa idea.  I classici "narrativismo, gamismo, simulazionismo" sono CATEGORIE di creative agenda, ma all'interno di ciascuna categoria ci possono essere agende molto diverse.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
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Moreno Roncucci

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« Risposta #9 il: 2007-11-24 04:26:41 »
Avete mai avuto la sensazione di non aver finito una cosa? Ecco, io non ero soddisfatto della risposta a Mattia, e ripensandoci c'era qualcosa che avrei dovuto aggiungere.

Normalmente, negli esempi nel forum facciamo sempre vedere l'uso dei tratti nei rilanci, attivamente. Ma per essere usato in un rilancio il tratto deve essere usato per qualcosa che (1) porti ad avvicinarsi alla conquista della posta, e (2) non possa essere ignorato dall'avversario.

Questo implica che un tratto come "sono cieco" venga usato per cose tipo colpire senza vedere, sbagliare un bersaglio colpendone un altro, etc, oppure venga usato con un personaggio che dice "il signore guida la mia mano" e fa cose che un cieco normalmente non riuscirebbe a fare (non senza Dio dalla sua parte, almeno)

Ma se questo non fosse quello che volete? Se volete giocare un tratto VERAMENTE come uno svantaggio, cioe' la cecità come un handicap, in cui veramente non vedete, non colpite, e nessuno guida la vostra mano?

Beh, semplice: "chiamate" quei tratti quando parate o quando accusate il colpo!

"Sono cieco" vale lo stesso identico numero di dadi sia che venga usato in un rilanco tipo quello dell'esempio di Mattia, sia che venga usato per parare con:
"non vedo il colpo di coltello, ma la cecità mi ha abituato a schivare i colpi basandomi sull'udito e sul rumore di uno che ansima mentre mi corre incontro"

O anche:

"sono cieco, non vedo il colpo, mi prende in un braccio e cado gridando per il dolore"  (ti prendi i dadi, li tiri e li metti da parte per il rilancio successivo, mentre stavolta accusi il colpo utilizzando piu' di 2 dadi)

Questo da' anche un bell'effetto "cinematografico" da film western: l'eroe prende un sacco di botte, e intanto si carica di dadi per lo sforzo finale...   8)
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Giovanni Gugliantini

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« Risposta #10 il: 2007-11-24 10:19:54 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Questo da' anche un bell'effetto "cinematografico" da film western: l'eroe prende un sacco di botte, e intanto si carica di dadi per lo sforzo finale...   8)


Bella considerazione. :twisted:
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Gugliandalf »

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« Risposta #11 il: 2007-11-27 10:46:42 »
Ottimo Moreno.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Rafman »

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