Un color hack per un Kagematsu donna è semplicissimo:
Nell'epoca Edo un villaggio è bersagliato dall'ira del sovrannaturale: demoni, o forse spiriti o addirittura la maledizione di un buddha. Tutti i sacerdoti e gli esorcisti sono fuggiti o morti. L'unica speranza per il villaggio è la sacerdotessa errante, la leggendaria Kagematsu. Riusciranno gli uomini del villaggio a convincerla a restare? Lo faranno colpendola col loro amore o inducendola a pietà?PERO' ci sarebbe qualcosa di diverso.
Non prendo neanche in considerazione l'idea che si finisca nella fiera della salsiccia e in un film di Alvaro Vitali, con K. che da amore solo a chi mostra le tette, perché quello sarebbe soltanto prendere per il culo lo spirito del gioco (anche se tra uomini è più possibile che succeda che giocando solo tra donne).
Il problema è che il cardine del gioco, quando sei un uomo, è sradicarti pienamente dal tuo "male privilege". Per qualche ora sarai TU ad essere giudicato e valutato, a dover pensare se il vestito che ti sei messo è troppo provocante... o troppo poco.
Per il corso del gioco è una donna in posizione di potere e con la possibilità addirittura di strumentalizzarti, mentre di solito, al di fuori del gioco, la situazione è invertita.
Un "giudicante" (non è proprio un master, in nessun senso) uomo non farebbe scattare questa inversione, distruggendo uno dei grandi motori emotivi del gioco, quella semplice cosetta che ti prende e ti scaraventa di peso al di fuori della tua confort zone.
Detto questo io
soffro fisicamente e grido all'ingiustiza nel pensare che quell'esperienza mi sia preclusa