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Una storia vera: conversione di un "infedele". Me.

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Natale Pezzimenti:
Un momento. Esistono le opinioni e le prospettive.
Un'opinione può concordare o meno (per fattori incredibilmente diversi tra loro) con la prospettiva da cui partono.
Le prospettive sono e rimangono prospettive.
Le cose si guardano sempre da una prospettiva, le opinioni che ci facciamo di quelle cose dipendono direttamente da quella prospettiva, ma spesso possono discordare più o meno sensibilmente.
La prospettiva 'giocare di ruolo mi fa divertire' è una prospettiva: conosco una marea di persone che alla sola idea di giocare di ruolo preferiscono fare cose noiosissime (secondo la mia prospettiva).
All'interno di tale prospettiva, poi, le prospettive si moltiplicano, e con esse le opinioni su come si raggiunge la prospettiva divertimento (lasciate perdere che tale prospettiva coincide con un'intenzione, l'intenzionalità è parte stessa dell'analisi, quale che sia l'analisi).

Alessandro Piroddi (Hasimir):
imho, esistono SOLO opinioni ... la realtà oggettiva, ammesso che ne esista una, è del tutto irrilevante di fronte alle convinzioni dell'individuo.

Matteo Stendardi Turini:
@ Cervantes: certo, parlavo di opinioni, non di prospettive. Partendo da una prospettiva (e da un mix di prospettive, che poi ne creeranno altre, e così via), ottieni 1 risultato. Che non è opinabile senza un'innesto di ignoranza e/o ipocrisia (o, più in generale, malizia). Le opinioni servono a mantenere viva (maliziosamente o meno) una carenza logica. Per quale motivo, varia da caso a caso: per i gdr, ad esempio, è vero il ragionamento di Moreno: "Tieniamo in vita l'idea del gioco che ci siamo fatti per evitare di confrontarci con la realtà di aver gettato via ore e ore per nulla." (ad esempio).

@ Hasimir: è, d'accordo. Questo è quello che accade, non quello che dovrebbe accadere. Le convinzioni possono essere irrazionali ("Esiste Dio, anche se non ne ho alcun tipo di prova diretta né indiretta.").

PS: ma mi sa che stiamo un po' scivolando fuori tema

giullina:

--- Citazione ---[cite]Autore: Matteo Turini[/cite]Le convinzioni possono essere irrazionali ("Esiste Dio, anche se non ne ho alcun tipo di prova diretta né indiretta.").
PS: ma mi sa che stiamo un po' scivolando fuori tema
--- Termina citazione ---


Soprattutto con quest'ultima, che è una frase ad alto tasso provocatorio :)
Metto le mani avanti consigliando a tutti di prenderla come un'iperbole e non un attacco personale di qualunque tipo e invito a proseguire la discussione sul passato ludico di ognuno.

Mauro:
Mi sa che diamo a "opinione" significati diversi, alcuni dei quali fate rientrare in "prospettiva". "Penso che questo esame mi sia andato bene" è un'opinione: non ho dati certi (non ho ancora il voto), ma sapendo le domande e cosa ho risposto mi faccio un'opinione sull'andamento dell'esame. Questo giusto per inquadrare cosa intendo parlando di "opinione".
Passando ad altro, penso che nel rapporto tra i vari tipi di giochi ci sia anche un altro fattore: giochi come Avventure in Prima Serata partono dal presupposto che alla prima volta può anche non andare bene, perché ci si migliora provando (come in tutto); classicamente, in D&D fa tutto il master, ed è responsabilità sua che tutto vada bene (magari sin dalla prima volta). In altri giochi la responsabilità della buona riuscita è anche dei giocatori (sotto certi aspetti forse piú loro che del master: se in Avventure in Prima Serata chiamano solo Scene piatte, non è detto che il Produttore riesca ad aggiustare il tiro). Passare da quella a una visione in cui non è andata bene non perché il gioco faccia schifo, ma perché non abbiamo (ancora) capito come sfruttarlo bene, non penso sia necessariamente facile.

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