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Una storia vera: conversione di un "infedele". Me.
Moreno Roncucci:
Ciascuno trova la sua strada. Alcuni sono più pratici, devono provare. Altri sono più "teorici". Ma alla fine si tratta semplicemente di essere in grado di vedere le cose come stanno... :-)
A volte non è facile: il gdr "tradizionale" funziona, quello sì, spesso come una setta: entri in un "gruppo". giochi per anni nella stessa maniera, alla fine il "mezzo" (le tecniche, il gioco, il nome sul manuale) diventa il "fine" (non ti diverti manco più, o comunque, non tanto quanto una volta, ma ci vai comunque per "tenere unito il gruppo" a fare lo stesso rito). Poi arriva qualcuno a dirti che è stato tutto inutile. Che è tutto un rito vuoto, che non ha nulla a che vedere con il divertimento. Che potevi divertirti molto di più senza quella sovrastruttura. A quel punto, più hai giocato, più tempo hai passato a compiere quei "riti", più sei ostile, più rifiuti a priori l'idea di aver sprecato tanto tempo e fatica. E più, viceversa, ti incavoli con quegli stessi riti una volta che ti rendi conto che è tutto vero.
Quando vedo le reazioni delle persone a questa realizzazione, è facile indovinare almeno a grandi linee da quanto tempo giocano, semplicemente guardando il livello di rabbia e rifiuto poi per il gdr "tradizionale"... un conto è dire "ah, c'erano altri sistemi? Fico, proviamo anche questi per due mesi come ho provato quell'altro", un conto è dire "vuoi dire che ho sprecato sei ore alla settimana a preparare avventure per vent'anni per NIENTE? Vado a bruciare i manuali..."
Ezio:
Be', però un po' anche noi ci chiudiamo in "setta". Credo che sia un atteggiamento naturale, di difesa, di ricerca del respiro di cui sentiamo di aver bisogno, ma non per questo particolarmente positivo...
E tu, Moreno, come sei arrivato a scoprire i giochi new wave?
E Domon? E Michele? E Claudia?
Mauro:
Da parte mia devo ringraziare lapo: "Un gioco dove il master ha lo stesso potere dei giocatori, e i personaggi possono fare quello che vogliono, se ne pagano le conseguenze". Questa la descrizione che mi ha fatto di Cani nella Vigna a Lucca 2007; cosa che mi ha incuriosito, cosí ho preso il manuale. Ho iniziato a giocarlo parecchio dopo, direi Maggio 2008, arrivando qui (o, meglio, là: sul vecchio forum di Narrattiva) su indicazione di Rafman (che racconta a ogni essere senziente di come gli abbia telefonato per avere copia della città che aveva usato per una dimostrazione; telefonata che è finita nella scoperta che la città era una di quelle da manuale a in un "Come si gioca a Cani" :P ).
Già da prima, però, il gioco classico (Martelli da Guerra, principalmente) mi lasciava abbastanza indifferente: non mi prendeva, in pratica non giocavo, e non riuscivo a focalizzare il perché.
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Ciascuno trova la sua strada. Alcuni sono più pratici, devono provare. Altri sono più "teorici". Ma alla fine si tratta semplicemente di essere in grado di vedere le cose come stanno
--- Termina citazione ---
E di avere l'apertura mentale di provare; poi magari non piacciono, ma almeno provarli...
Mr. Mario:
Io sono arrivato qui dopo anni di pbf, perché il mio gruppo 'tradizionale' si era un po' disgregato e giocavamo a un D&D un po' folle non più di una volta al mese. E in un pbf il design tradizionale è un ostacolo quasi insormontabile. Ho visto tantissimi giochi di D&D pbf non superare il primo combattimento. Se tutti per spiegare quello che fanno devono postare almeno due volte, puoi descrivere le azioni eroicamente quanto vuoi, ma quando dopo tre settimane stai ancora dando pugnalate allo stesso goblin, la rottura di scatole è tale che poi non posti più, è quasi inevitabile.
M&M funzionava molto meglio, e così anche giocare freeform. Ma mancava qualcosa. La mia esperienza col freeform era che, siccome non ci sono regole per gestire i conflitti, tutti li evitavano, e si giocava 'in punta di piedi' ogni qual volta c'era più di un pg in scena. Inoltre molto spesso, per essere realisti (più del re) si finiva per microdescrivere ogni singolo minuto della vita del pg, ogni singolo dialogo, e per quanto vivere attraverso un pg possa essere bello, almeno voglio che la sua vita sia interessante, cavolo!
E qui entra in scena il solito Nik. Ci eravamo conosciuti sul forum di Exalted, un gioco di cui amo alla follia l'ambientazione e di cui odio il sistema, figo finché vuoi, ma la cosa che amavo non era la scelta tattica dei seimila charm, ma la corruzione che veniva dal potere e dalla propria oscurità interiore, e il fatto di poter trasformare il mondo a tua immagine. A un certo punto Nik quasi sparisce dal forum, e in risposta a qualche chiacchiera su possibili giochi da provare, mi dice di essere (testuali parole) "passato oltre".
Sulle prime lo scetticismo. Comincio a informarmi un po', e se Cani non mi convince completamente (neanche ora) Avventure in prima serata e Non cedere al sonno sembrano molto interessanti. Decido di andare in pellegrinaggio a Mantova, alla con dove Michele mi fa provare per la prima volte Aips. Alla Play, il Rino mi fa provare Polaris. Il resto è storia. :)
Niccolò:
Domon: dalla descrizione di cani di moreno!
è curioso notare però che i "selling points" di cani sono state le meccaniche che consentivano ai giocatori di narrare un conflitto passo-passo.
le vedevo come le stunt di exalted, il sistema di wushu migliorato.
è stato in seguito ad ALTRI approfondimenti che mi son reso conto che i veri punti di forza erano cose come i rilanci imparabili e i poteri ridotti del master.
(ma io ho una lunga storia nel venir smontato da moreno... sono approdato su ihgg come "fan di dnd", nel 2000. vedete un po voi!)
in seguito mi sono praticamente documentato al solo scopo di poter scatenare flames sui forum poterci capire di più e discuterne meglio...
--- Citazione ---E Michele? E Claudia?
--- Termina citazione ---
loro sono nel gruppo di moreno :D
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