La cosa incredibile, è che il personaggio Peter Parker, come è stato creato da Lee e Ditko 50 anni fa, è molto più "moderno" di quanto siano disposti a farlo i produttori e autori di Hollywood.
Siamo in piena epoca del "trionfo dei nerd". Atteggiarsi a "nerd" (finto) ormai "fa fico". Nel 1963 il fatto che Peter fosse un genio (i primi numeri sono costellati di sui invenzioni fantascientifiche. La prima volta che sconfigge l'avvoltoio, lo fa inventando un trasmettitore che fa impazzire le apparecchiature nella tuta del suo avversario. E in storie successive, collabora con Tony Stark o Reed Richards nelle loro ricerche) era utilizzato come escamotage per giustificare un po' appunto invenzioni come quelle della ragnatela, e poi il fatto che venisse isolato dagli altri studenti (l'individuo superiore che per questo viene isolato dalla massa per me deriva direttamente da Ditko, è un tema di molte sue opere successive mentre non è certo un tema caro a Stan Lee).
A dare la partecipazione del lettore non c'è il fatto che Peter sarebbe "sfigato" (non lo è, e comunque non darebbe ne mai ha dato partecipazione emotiva in nessuno), quanto il fatto che è, storicamente, la prima volta che un supereroe ha un "identità segreta" dotata di vita propria, che va a scuola, che vive "nel mondo reale" come i suoi lettori.
Ora, sarò ingenio io, ma per me questo è un personaggio cinematografico moderno bello e fatto. Lasciamo stare tutte le varie ingenuità del fumetto (fra cui il fatto che quasi qualunque personaggio secondario alla fine o diventa un supercriminale o è parente di un supercriminale), ma hai un personaggio che può collegarsi nella sua identità segreta al boom di film e telefilm "nerd" e allo stesso tempo con il boom cinematografico dei supereroi.
Cosa fanno invece, ripetutamente, al cinema?
Da una parte conservano proprio tutte le reali ingenuità (i parenti e amici che diventato supercriminali, tutti conoscono tutti, le coincidenze, etc.), dall'altro che visione danno di Peter /Spider-man?
Il Peter Parker di Raimi è la rappresentazione dello sfigato di una commedia anni 70. (anni 80 in Italia, con roba tipo "Sapore di Mare", siamo tardi). C'è l'adorazione per i muscoli, le belle donne, i soldi, e Peter è "inferiore" finchè non diventa "forte" anche lui, elevandosi sopra la massa. Tutta roba ampiamente fuori tempo massimo. Sarà un caso che la parte "normale" dei suoi film non riceve quasi mai elogi e non viene mai ricordata, mentre le lodi sono per la parte "superoistica" (che effettivamente è fatta bene)?
Oggi invece col nuovo reboot si cerca di collegare Spider-Man con altre "mode" cinematografiche che non gli appartengono: con Peter cercano di rifare Twilight (cercando di attirare un pubblico femminile a vedere uno dei supereroi più problematici da questo punto di vista, con tutti i problemi che gli provocano le donne compresa Zia May che devono sempre essere salvate), e con Spider-Man cercano di prendere il pubblico del reboot di Batman di Nolan, con una visione "dark" e tormentata e una città che pare Gotham (geniale. Prendi il più solare di tutti i supereroi Marvel, e pensi che sia uguale a Batman. Ma quando gli scadono i diritti del personaggio a questa gente qui? Non sarà mai troppo presto...)