[questo post era in originane una risposta nel thread "Violare il Canon sapendo di farlo: una space Marine donna. L'ho splittato su richiesta dell'autore del thread. Ringrazio Khana per avermi ispirato il nuovo titolo...
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Inizio con un ovvietà: al TUO tavolo, il "canon" è quello che decidi TU.
Se voglio giocare Pendragon rovesciando i sessi (cavalieri donne che hanno avventure salvando donzelli in pericolo) sono cavoli miei. L'ambientazione delle mie partite, d'altronde, esiste SOLO al mio tavolo. (l'idea che si cerca di inculcare nei giocatori di gdr tradizionali che "giocano tutti nello stesso mondo" è una bufala fatta apposta per vendergli più manuali. Mi viene in mente una vecchia lettera di un tipo su Dragon Magazione che diceva che, visto che la sua campagna un PC aveva distrutto Faerun, tutti quelli che giocavano a Faerun dovevano conteggiare i px per l'uccisione dei loro personaggi e mandargli il totale perchè lui facesse la somma. Un mito!)
Posso ritenere che al suo tavolo abbia castrato un ambientazione, l'abbia instupidita, si sia dato la zappa sui piedi da solo, o anche che stia in realtà giocando adesso ad un altro gioco? Ovvio che sì. Per esempio per me se qualcuno in Cani nella Vigna si mette a giocare il Signore della Vita come PNG non ha capito nulla del gioco e non sta assolutamente giocando a Cani nella Vigna. Magari glielo dico pure. Ma poi alla fine sono cavoli suoi se si vuole rovinare il gioco, quello che succede al suo tavolo non "trasborda" magicamente nel mio, non "inquina" la mia ambientazione. Rimangono separare e distinte, e lo sarebbero state anche se avesse rispettato alla lettera il canon.
Per questo le reazioni oltraggiate e offese descritte nell'articolo mi fanno abbastanza ridere. Pare che il fatto che qualcuno, da qualche parte, giochi un WH40K "non canon" sia un offesa personale per certa gente.
Vabbe' che se, per qualche motivo, fossi costretto a giocare in quell'ambientazione (che trovo abbastanza ridicola e grottesca già in originale) probabilmente cambierei un paio di cose poco importanti, per esempio, le armature degli Space Marines sarebbero rosa confetto. Tanto per vedere l'effetto che farebbe sui fans dei pistoloni...
Un caso particolare poi è quello di cambiamenti che NON danneggiano il gioco (come quello descritto nell'articolo, mi pare) e vengono combattuti "a prescindere" perchè ogni cambiamento è inaccettabile. Ora, se qualcuno mi va ad alterare l'ambientazione di una delle opere che amo, potrei avere momentaneamente istinti omicidi (immaginate come sono tranquillo quando vado al cinema a vedere un film "tratto da..."), ma per placarli, tutto quello che serve è che gli autori della "nuova versione" ammettano "questa è la nostra versione, di cui ci prendiamo la responsabilità, l'opera originale è un altra cosa" (questa per esempio è la ragione per cui ho ben poco rispetto per il film Watchmen, spacciato come un "fedele adattamento", mentre non ho problemi con le opere che lo dicono subito che si sono presi un sacco di libertà).
Detto tutto questo, allora l'autrice dell'articolo ha ragione?
No. Ha torto marcio. Il fatto che i fanboy che le hanno risposto con accuse di lesa ambientazione abbiano ancora più torto di lei non cambia questo fatto.
Ha torto, perchè vuole cose incompatibili, le pretende entrambe, e non si rende conto di come sono incompatibili.
Prima di tutto: vuole giocare WH40K. OK, questo già per me metterebbe CHIUNQUE dalla parte del torto. Ma lasciamo stare. Il punto è che si beve tutta retorica dell'"unica ambientazione", non dice "giochiamo in un mondo ricalcato su quello di WH40K, uguale uguale, con qualche piccola differenza", no, dice "giochiamo proprio in quel mondo lì".
Insomma, si beve la balla, con tanto di amo ed esca.
Però poi vede che quell'ambientazione è un concentrato di machismo pre-adolescienziale con tanto di pistoloni come sostituti fallici (addirittura in-fiction!), e invece di dire "OK, visto che ho questa insana passione per stà roba, cerchiamo di farne una versione migliore". No. Insiste che gioca PROPRIO IN QUELL'AMBIENTAZIONE LI'. Vuole il "marchietto ufficiale".
Però poi le cose le cambia.
Ora, per non è che sbaglia mettendo una Space Marine donna. Anzi, quella per me è un OTTIMA idea.
Dove sbaglia, è nell'attaccarsi tanto all'idea di essere ancora IN CANON, dandogli quell'importanza esagerata, accomunandosi così nell'idea del suo gioco a quella di chi tanto l'ha criticata (dicendo quindi in pratica "se avessi fatto davvero qualcosa fuori canone, avresti ragione tu").
Non è una polemica fra persone con opinioni diverse sul "feticismo da canone". E' una discussione fra aderenti alla stessa Chiesa, che si impuntano su dettagli incomprensibili a chi non sia addentro nella Dottrina.
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Oops!! O Mattia ha editato il post iniziale dopo che l'ho letto, oppure oggi sono proprio ciecato! Non avevo visto questo pezzo...
IN QUESTO THREAD parliamo di quella volta che avete violato il Canon di un'ambientazione per (si spera) migliorare le vostre partite. O come la cosa è fallita orribilmente. XD
Non so se tutta la pappardella che ho scritto qui sopra è accettabile quindi nel thread (ma comunque è una risposta praticamente a tutti i post precedenti), in ogni caso vedo ora di rispondere alla domanda e mettere in regola questo post (poi dirà Mattia se vuole anche che cancelli tutta la parte sopra).
Non ricordo cambiamenti particolarmente eclatanti. Ovvio che quello che è eclatante per qualcuno non lo è per altri, e io sono abbastanza "elastico" sul canone, specie di mondo creati per giochi. Ecco qualche esempio:_
Forgotten Realms, giocato venti-venticinque anni fa, AD&D2a editione:
- Ho cambiato/spostato le sfere di incantisimi di praticamente tutti i priest dell'ambientazione (ma era più un errata corrige, quelle "ufficiali" non avevano senso, tanto che poi sono state corrette anche dalla TSR)
- Ho creato classi che rompevano l'idea generale del gioco che "più armatura hai più è difficile colpirti", con personaggi che se non indossavano praticamente nulla arrivavano ad AC-1 con i bonus di destrezza.
- Ho modificato alcuni avvenimenti di romanzi "ufficiali" perchè mi avrebbero stravolto il pezzo di mondo in cui si giocava.
Riguardandoci, mi sembrano tutte modifiche di buon senso, per preservare il divertimento, fregandomene di un "canon" farlocco che non rispettavo (e quindi hanno tutte funzionato, d'altronde io a differenza degli autori, ai gdr ci giocavo davvero), quindi probabilmente non è l'sempio che cercavi...
Non so, anche gli altri esempi che mi vengono in mente sono simili: canon farlocco di supplementi per gdr, ignorato o adattato tramite semplice buon senso. Non ricordo particolari "esperimenti" su Canon che mi piacessero.
Forse la chiave è quella, e collima con la mia idea sul comportamento dell'autrice dell'articolo: se un Canon mi appassiona non lo cambio, altrimenti lo cambio e stravolgo come mi pare senza alcun patema e senza preoccuparmi di mantenere nessuna "fedeltà".
Forse un esempio simile per la motivazione (una femmina in un ruolo maschile) è quello delle mie campagne di Ars Magica, ambientate in un medioevo "reale" con aggiunti maghi, fate, demoni, etc.
Lì non era tanto un discorso di "canone" (è molto blando), quanto di "fedeltà storica"
Diverse giocatrici giocavano personaggi femminili (ricordo che in Ars Magica si giocano più personaggi), fra cui ricordo una maga, una fata, una nobildonna che si appassionava agli studi letterari, e soprattutto... il capitano delle guardie, di gran lunga il migliore combattente di tutta l'Alleanza (anche perchè, oltre a mettere i punti su quello, la giocatrice aveva una fortuna spaventosa con i dadi), che era (1) una donna, e (2) mercenaria, con una carriera di mercenario precedente al suo arrivo al covenant.
Come l'ho gestita? D'accordo con la giocatrice, ho semplicemente detto che una cosa era il mondo "banale" dei nobili, dei contadini, privo di magia e glamour, un altro quello magico, fatato o infernale. Quindi, negli incontri e combattimenti con fate, demoni, maghi, e nei territori direttamente sotto il controllo del Covenant, nessuno si stupiva particolarmente a vedere una donna combattere (e tagliare in due cavalli con un solo colpo di spada: l'ho detto della sua fortuna con i dadi?). Ma se si andava in villaggi e castelli lontani, nel mondo "banale", cercava di non farsi scoprire, tenendo la visiera calata, e se veniva scoperta provocava sorpresa, curiosità e a volte sdegno. La sua carriera come mercenaria era spiegata con il fatto che aveva iniziato con suo marito, il capo precedente della banda di mercenari, di cui poi lei aveva preso il comando dopo la sua morte, e che la sua fuga verso il covenant era avvenuta dopo essere stata scoperta.
E' una violazione del canone? Non lo so, per me è una soluzione che salva capra e cavoli, ma visto il tipo di ambientazione, c'erano mille altre soluzioni (incantesimi che la mascheravano, o anche semplicemente il fatto che di fronte ad un ottima lama la gente non stava troppo a sottilizzare), era un canone fatto per essere stravolto e modificato.