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[SLOW DOWN] Giochi "sul PG" e "sulla trama complessiva": come distinguerli?

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Manuela Soriani:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2012-06-29 16:30:52 ---- Un penny per i miei pensieri
[...]
In pratica offrono spunti, alternative, offrono la loro creatività in supporto alla tua, ma è comunque il tuo racconto.
Anche così, ho visto partite essere molto intense e "sentite": vorrei capire quindi se il problema è proprio solo la mancanza di interpretazione in character o se non ti è mai capitato di "sentire" comunque il personaggio.

--- Termina citazione ---

Penny l'ho provato solo una volta: il mio PG non l'ho proprio "sentito", è stato più un "racconto attorno al fuoco di Nonna Papera".
Gli input dei giocatori, per quanto belli (il gruppo era molto propositivo, c'erano anche Mattia e MrMac), sono stati "messi in ordine" per comporre la storia, ma non ho giocato in modo "sentito" facendo scelte in tempo reale sulla situazione.



--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2012-06-29 16:30:52 ---- Spione
[...]
Qui davvero mi serve un esempio, perchè io davvero non userei mai "dall'alto" per definire spione. Il gioco funziona solo se partecipi alle vicende di ogni personaggio, se sei lì in mezzo (tutto il meccanismo delle trasgressioni ha uno scopo preciso: ci devono essere almeno due persone al tavolo per cui quella specifica trasgressione è qualcosa di moralmente ed eticamente molto grave, imperdonabile. Se ce ne sono due è facile che lo sia per tutti, che sia una cosa generale: il gioco in quel momento si aggrappa alle viscere dei giocatori, scavalcando i personaggi).

Per Spione però mi viene in mente come sia importante la maniera di giocarlo: la durata di un intervento influisce parecchio sull'effetto del gioco, al tavolo ogni singolo giocatore tiene "la mela" magari per due-tre secondi, via forum la tiene per venti minuti, non so quanto la tenga in hangout, ma vengono giochi diversi fra loro soprattutto nel rapporto fra interpretazione e narrazione (se hai turni di monologhi di venti minuti è ovvio che narri di più, non hai il dialogo diretto, al tavolo invece c'è il botta-e-risposta immediato con la persona con cui parli)

--- Termina citazione ---

Spione l'ho giocato "di persona", da poco, con Ezio (mica il primo pirla che passa e non conosce il gioco XD ).
Ho giocato come "giocatore con spia", quindi un ruolo centrale (ho pensato che mi venisse più "naturale"; Mattia mi dice che anche lui, ad una demo a Lucca con Claudia anni fa ha fatto la stessa scelta ^_^ ).

Nella prima parte del gioco, giochi fondamentalmente "contro" gli interessi del PG, per spingerlo nel Freddo, e mi va benissimo.
Il passaggio "della mela" fa sì che un po' tutti mettano "del loro" in tutto: un po' meno nelle spie, ma tutti i personaggi secondari e il framing delle scene e pienamente condiviso e passa di mano in mano.

Ovviamente, giocando con coerenza e riguardo verso gli input degli altri, la storia che risulta è bella, il gioco funziona (come dicevo sopra, i giochi sono belli, ma non sono adatti a me), ecc.
Ma comunque il passaggio veloce di mano mi spiazza e mi fa sembrare i personaggi secondari più strumenti di gioco che rappresentazioni di persone. Da qui, la sensazione di "allontanamento". Come a dire che si vede troppo il meccanismo dietro, la "mano del burattinaio".

Mi è mancato anche il dialogo "in character" tra i giocatori, che mi è mancato anche in Penny e nelle due partite di Shock di cui sopra.

Credo che forse abbiamo centrato il punto: l'interazione DIRETTA tra personaggi gestiti da giocatori diversi che hanno una forte autorità su di essi (Mattia mi dice che Autorità è un termine tecnico e che forse intendo quello senza saperlo, ma non divaghiamo), e che il personaggio è sempre in mano allo stesso giocatore. Questo rafforza l'illusione che il personaggio sia "vero" (nel senso di A.World quando dice "rendi reali i personaggi").


--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2012-06-29 16:30:52 ---Riguardo ad altri giochi:
- Con Polaris come ti trovi? Perchè non avverti questi problemi?
- Hai giocato a Contenders, Hell for Leather, Fiasco? Con che risultati?
- Mattia dice spesso che avete avuto problemi all'inizio con Avventure in Prima Serata: erano legati in qualche maniera a questi aspetti?

--- Termina citazione ---

Polaris: mi ci trovo bene. Mai finita una partita, ma fatte molti inizi di partita e vari giri di scene, con molte persone diverse. I personaggi sono in mano ad un giocatore definito. Quando passano di mano è un'eccezione e ho sempre giocato con molti dialoghi "in character".

Contenders: provato, non benissimo e a fondo, però. Non me la sento di parlarne ai fini di questo thread.

Hell For Leather: non so neanche di che parla. ^^;

Fiasco: una demo quand'era ancora in beta. Sorry.

Problemi con AiPS: no, avevamo capito male praticamente tutto tranne quello che riguarda questo thread! XD

Zachiel:
Hai rinforzato la mia ipotesi, per come la vedo io ti piacciono giochi in cui gli altri non possono pasticciare troppo con i personaggi, perché ti ci affezioni. Puoi giocare con loro o contro di loro, puoi averne uno o tanti, ma sono tuoi e senti il bisogno di sentirti artefice del loro destino.
Io la sento molto questa cosa e la porto all'estremo di aver paura di giocare story now. Io voglio immaginarmi la storia prima e portarla in scena... sarà per questo che mi piace fare il DM di parpuzio, pure se poi non ho il coraggio di scontentare il mio pubblico pur di far avvenire le cose come pensavo, sarà per quello che non mi piacciono i giochi con un finale... boh.
Però credo di aver capito cosa piace o non piace a te e se me lo chiedessi di un gioco che ho giocato credo che saprei consigliarti.

Però definire con un termine tecnico, per me è ancora presto. Moreno ne sa senza dubbio di più quindi ti lascio a lui, però ti lascio una domanda che magari può aiutare ulteriormente.

In Trollbabe tutte le decisioni le prende il giocatore, ma alcuni risultati sono narrati dal master. Ti fa storcere il naso il vedere il personaggio controllato da un altro, o ti dà fastidio solo il fatto che qualcuno possa decidere quello che il personaggio pensa?

Manuela Soriani:

--- Citazione da: Zachiel - 2012-06-29 18:44:42 ---Hai rinforzato la mia ipotesi, per come la vedo io ti piacciono giochi in cui gli altri non possono pasticciare troppo con i personaggi, perché ti ci affezioni. Puoi giocare con loro o contro di loro, puoi averne uno o tanti, ma sono tuoi e senti il bisogno di sentirti artefice del loro destino.
Io la sento molto questa cosa e la porto all'estremo di aver paura di giocare story now. Io voglio immaginarmi la storia prima e portarla in scena... sarà per questo che mi piace fare il DM di parpuzio, pure se poi non ho il coraggio di scontentare il mio pubblico pur di far avvenire le cose come pensavo, sarà per quello che non mi piacciono i giochi con un finale... boh.
Però credo di aver capito cosa piace o non piace a te e se me lo chiedessi di un gioco che ho giocato credo che saprei consigliarti.

Però definire con un termine tecnico, per me è ancora presto. Moreno ne sa senza dubbio di più quindi ti lascio a lui, però ti lascio una domanda che magari può aiutare ulteriormente.

In Trollbabe tutte le decisioni le prende il giocatore, ma alcuni risultati sono narrati dal master. Ti fa storcere il naso il vedere il personaggio controllato da un altro, o ti dà fastidio solo il fatto che qualcuno possa decidere quello che il personaggio pensa?

--- Termina citazione ---

Grazie, Zachiel.

In verità mi interessa avere la possibilità di chiedere "mi potrebbe piacere questo?" e che qualcuno possa rispondermi con discreta certezza, più che avere una vera e propria definizione.
Mi spiace anche che sia stato un casino spiegarlo. ^^'

Ma non ho problemi a giocare Story Now, anzi, non giocherei altro! ^^'

Sono favorevole (in modo assoluto) al fatto che i personaggi debbano/possano cambiare nel corso della storia, ma mi piace molto quando ogni personaggio ha un "giocatore di riferimento" che lo fa reagire agli input di tutti.
Se i personaggi (PG, PnG, protagonisti o secondari, ecc.) vengono "pasticciati" passando per troppe mani, per il mio gusto il gioco ne risente.


Metto il thread in SLOW DOWN, non pensavo sarebbe stato così difficile ed impegnativo... ^^;

Mar:
Fan mail per la citazione de "i racconti intorno al fuoco" di Nonna Papera.

Claudia Cangini:

--- Citazione da: Manuela_Soriani - 2012-06-29 17:29:10 ---[...] Spione [...]
Mi è mancato anche il dialogo "in character" tra i giocatori

--- Termina citazione ---


Solo una breve nota al volo per dire che, quando ci ho giocato io, ce lo ho sempre messo perché mi piace e ne avrei sentito la mancanza se non ci fosse stato. Semplicemente si assegnavano i personaggi e si giocava il dialogo. Spesso capitava che poi, in scene successive, gli stessi personaggi fossero riassegnati alla stessa persona perché il tavolo si era abituato a sentirli così.


Non so se sia stato per questo ma Spione è un gioco che ho trovato piuttosto coinvolgente, a differenza di altri che mi fanno l'effetto di "distacco" di cui parli tu.

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