"Crescere" è la soluzione... Ma è un qualcosa che deve fare il gamer permaloso, non l'interlocutore. In questo senso, non esistono soluzioni sicure che quest'ultimo possa somministrare.
Ezio, so bene cosa vuoi dire, e concordo pienamente... Ma l'interlocutore non può fare nulla, credo, per fare "crescere" un gamer che si sente qualcuno di importante perchè (e solo perchè) "la mia campagna decennale di DnD è fantastica" o perchè "gioco a Vampiri da 12 anni quindi sono un Grande Giocatore". Al massimo, l'interlocutore può fare presente determinate cose: che esistono altri giochi o altri modi di giocare, che anche se un gioco è disfunzionale non significa che chi lo apprezza sia un inetto, eccetera eccetera eccetera...
Una soluzione per la "pisellocortìasi" del gamer, oggi come oggi, non esiste... Come non esiste una soluzione definitiva e universale all'arroganza, all'insicurezza e all'ignoranza delle persone.
Però, sono fiducioso nel futuro, per il seguente motivo:
la mentalità dominante dei gamer, quella plasmata dal braindamage, che tra le altre cose fa credere che sia giusto un solo modo di giocare (quello da cui il gamer gioca da una vita), è stata indotta da decenni di gioco tradizionale...
Oggi come oggi, però, non esiste solo il gioco tradizionale, e alcune caratteristiche "differenti" stanno entrando sempre di più nell'esperienza del giocatore medio: senza tirare in ballo i "pezzi grossi" come Cani o AiPS, non c'è bisogno di guardare lontano per vedere come DnD 4a abbia fatto un passo avanti sulla funzionalità, o come, per esempio, in Vampiri Requiem il giocatore prenda PX quando gioca i Difetti.
Sono piccoli passi, e appartengono ad una metamorfosi recente, ma ciò non toglie che, come la gente ha imparato a giocare ad AD&D e a Vampiri Masquerade quando erano "i giochi dominanti", oggi i giochi dominanti stanno cambiando (e vi si accostano molti prodotti indie)... E, con essi, cambierà la mentalità dominante.
Questo non correggerà l'arroganza e l'insicurezza del gamer (per quello ci vuole forse un buon psicologo), ma è comunque un passo avanti.