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Esistono GdR brutti?
Eishiro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Gabriele Pellegrini[/cite][p]Comunque voglio evidenziare un'osservazione banalissima:ci si diverte con tutto.[/p][p]Da qui l'impossibilità per me di considerare il divertimento (e la bellezza) come parametri lontanamente oggettivi.[/p]
--- Termina citazione ---
concordo pienamente con questa affermazione
@domon: sai benissimo che esistono giochi tradizionali non parpuzio, che poi vengano giocati come parpuzio quello è colpa dell'inculcamento WW
Daniele "fenna" Fenaroli:
Alcune cose.
Funzionalità e bellezza si riassumono nei concetti di Valore d'uso e Valore di scambio (lascio a voi la ricerca, primo indizio Adorno).
Una prima distinzione. La soggettività che si rivela nel giudizio ha un origine duale, data da, da una parte l'esperienza di gioco - intesa come l'esperienza di iterazione e applicazione del testo/metatesto - e dall'altra dell'Opera - intesa come oggetto fisico -.
A questo punto abbiamo due gradi di soggettività che si sovrappongono nei giudizi. Il primo è quest'opera è bella perché, qualcuno privilegerà i valori della praticità, altri parametri di gusto estetico come le illustrazioni o l'utilizzo di una particolare composizione grafica, oppure la carta utilizzata.
Il secondo è il grado legato all'affettività, soddisfazione tratta dall'esperienza.
In entrambe i casi è difficile e soggettivo dare un giudizio, nel primo perché per dare un giudizio bisognerebbe parametrare in qualche modo l'uso che se ne fa dell'opera: la si usa per mettere in bacheca? La si usa come un manuale tecnico? La si usa come un libro? Nel secondo caso, perché non è quantificabile la soddisfazione altrui, di altrui (nel caso specifico dei forum) che non conosciamo, possiamo parametrare il nostro giudizio sulla nostra esperienza o suq eualla di chi, nostro amico, ci ha raccontato la sua, ma è possibile quantificarla.
Dissertazione colta sull'arte l'universo e tutto quanto, non centra un cazzo, ma è così perché se ne è uscita
Eishiro citava dei parametri dell'arte figurativa. In realtà nemmeno quelli esistono, nella cristianità romana la rappresentazione figurativa era peccato e idolatria e il dibattito sulla rappresentazione come idolatria e tentativo di "copia" del lavoro dell'altissimo è stato dibattuto in tutto il medioevo. Nel periodo rinascimentale invece la regola aurea diventa fondamentale per stabilire il limite del bello, ma da li in poi diventa tutto più complicato. Gli impressionisti, stiamo parlando di arte figurativa e non ci piove, alla prima esposizione nei saloon Parigini avevano destinati loro gli spazi più alti - i peggiori -, nel Salon des Refusés c'erano 3000 opere rifiutate, opere che fecero scandalo, alcune accusate di un uso dei colori che faceva apparire la pelle delle persone come marcia e putrefatta- gli aggettivi li cito a memoria -. Io davanti ad una serie di ninfee di Monet o ad un Notturno di VanGhog sono rimasto esterreffatto. E questo solo per l'arte figurativa e per trattare un percorso abbastanza semplice, per non toccare i simbolisti come Böcklin.
Sulla musica classica, attenzione: dire musica classica è come definire la musica pop e comprenderci dentro: dance+rock+heavymetal (di ogni forma e clorore)+reggae+ska+jazz. Fra Bach e lo Shomberg atonale, per quanto ci siano delle linee di continuità, ci sono secoli e diversità linguistiche mostruose.
Adesso direi addio e grazie per tutto il pesce
Niccolò:
--- Citazione ---@domon: sai benissimo che esistono giochi tradizionali non parpuzio, che poi vengano giocati come parpuzio quello è colpa dell'inculcamento WW
--- Termina citazione ---
non solo: anche di una cultura oramani trasversale, e anche perchè non tutti questi non-parpuzio funzionano effettivamente bene senza regola zero.
Davide Losito - ( Khana ):
La digressione estetica l'ha fatta Fenna, quindi evito l'escalation :P :D
I discorsi sul "bello" sono complicati fino a quando l'intenzione è dare un oggettità (non è un errore) al bello.
Quando invece gli si dà una forma e non un contenuto, il bello diventa universale (e trascendentale, secondo il significato di Kant) e quindi "vero" in quanto uguale per tutti.
Con termini "volgari", il bello è la ricerca della soddisfazione dei sensi, o per estensione, della ricerca della soddisfazione.
La persona che ricerca la "funzionalità", troverà "belli" i giochi con regolamenti funzionali.
La persona che ricerca il "colore", troverà "belli" i giochi pieni di colore.
Le due cose non si escludono.
Per il resto quoto Fenna (anche se Adorno non lo ritengo un filosofo prettamente estetico, ma poco conta in questo frangente).
Niccolò:
stiamo andando un po ot
quello che mi chiedevo, sostanzialmente, è perchè non se ne può parlare senza sollevare un vespaio. non se si possa definire incontrovertibilmente la qualità di un gioco...
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