A distanza di un mese dall'inizio delle vicende dei nostri topi, il gruppo è ormai entrato appieno nel meccanismo, e le partite regalano vere e proprie perle come quelle di questa sera.
Cito gli highlights, almeno quelli che il mio personaggio si è trovato a vivere (ho notato che faccio fatica a ricordare quelli altrui, per cui a un certo punto smetto proprio di provarci...)
Ci troviamo ad una specie di red carpet, in cui con 25 anni di ritardi si sta assegnando una specie di premio nobel per la ricerca al vecchio (vecchissimo) topo Pennywright, che nelle precedenti sessioni aveva sostenuto di essere l'inventore del sentore, un composto che ricrea l'odore dei grandi predatori grazie a cui si è potuta vincere la guerra contro le manguste. Qui il topo di Asamuraiinthestorm (che chiamerò Thor per il resto dell'AP) vede una figuro incappucciato a una finestra, piuttosto sospetto. Nella nostra fantasia, che già correva imbizzarrita, il topo in questione aveva le fattezze dei protagonisti dei vari Assassin's Creed, tant'è che abbiamo pure trovato un'immagine che unisce Mouseguard e Assassin's Creed:

Lo fa notare al capitano (c'est moi), il quale lo tiene d'occhio per un po', scoprendo che sta per tirare fuori una freccia. Al che parte subito la scena epica. Strappo di mano la lancia da una guardia che c'era lì di fianco, dicendogli "tanto a te non serve", e la consegno alla recluta, il topo di Luca Cecchinelli (Vanphanel, giusto?), quello con il fisico più portato per fare queste americanate. Gli indico il topo assassino alla finestra e dico "sai cosa fare", senza aggiungere altro, lasciando dunque al giocatore la libertà di combinare le peggio idiozie. Il buon Luca opta comunque per l'americata, e in una citazione di 300 lancia questa lancia, riuscendo clamorosamente a colpire il topo bersaglio. La citazione di 300 è stata piuttosto il flash mentale che abbiamo avuto tutti, al momento di immaginarci questo topo che, al rallentish, prende la rincorsa in mezzo alla piazza e tira questa lancia a cento-duecento metri di distanza, con i muscoli contratti nello sforzo ("muscoli come di cavalli imbizzarriti sotto il sole", riprendendo il noto autore
Mattia Sorrenti).
Il bersaglio è colpito alla spalla e sopravvive. Lo raggiungiamo nella torre, e scopriamo che si tratta di una tipa che vuole redimere il nome di suo padre, vero inventore del sentore, a dire suo. Io non ho modo di crederle, dato che per sua stessa ammissione non ha prove, per cui decido di seguire l'istinto del personaggio, che se ha l'impressione che il suo interlocutore non sia onesto comincia a mentire a sua volta come se non ci fosse un domani. Mentre penso a che cazzata da sparare, un altro topo dice "devi arrenderti perchè non hai modo di scappare". Al che colgo la palla al balzo, e mi avvicino alla finestra facendo finta di impartire direttive a un corpo di guardia immaginario. La topa minaccia tuttavia il suicidio. Il resto del gruppo cerca di impedirglielo, ma io, giocandomi il tratto Stoico, dico "vabbè, non perdete tempo a impedirle di togliersi dalla circolazione..." e mollo il gruppo a sè stesso, scendendo dalle scale e andando a fare una mezza conferenza stampa, spiegando al popolo che cosa è accaduto. "Il problema è stato sistemato", spiego "l'attentatore si è tolto la vita al momento del nostro arrivo". Neanche il tempo di finire la frase, che alle mie spalle scendono gli altri topi, trascinandosi dietro il prigioniero, vivo. Borbotto "bah, stregoneria..." cercando di giustificare la mala informazione, mentre la topa accusa pubblicamente Pennywright di avere mentito circa l'essere autore del sentore. Il popolo però adesso vuole sapere se questa è la verità, per cui si entra in modalità CSI: "vedremo di fare luce su questo mistero", dico, mentre io (giocatore) mi metto gli occhiali da sole con il quale giocherò il resto delle fasi di interazione con il popolo.

Si improvvisa dunque un tribunale: nella piazza che doveva ospitare le premiazioni di Pennywright il goverantore si mette ad ascoltare le teorie della topa e di Pennywright. Per un po' non si sa che pesci pigliare, e prematuramente si decide di passare a un giudizio. Volendo spalarmi addosso la merda in modo definitivo decido di giocarmi il tratto Segnato, proponendo dunque a tutti di passare per il "metodo del Generale Gurk", ovvero il metodo inventato dal suddetto Generale Gurk per risolvere le diatribe tra commilitoni durante la guerra contro le manguste: si prendono i due litiganti, gli si mette un coltello in mano, li si piazza in una sorta di arena improvvisata; chi ne esce è quello che ha ragione, e fine del discorso.
Gli altri non sembrano approvare molto questa linea di pensiero, e anche i vecchi soldati in prima fila sembrano non ricambiare la mia occhiata desiderosa di appoggio. Si decide di indagare ulteriormente. Scopriremo che Pennywright sostanzialmente la formula non la sa: prima si prova a farla come dice lui, ma il topo di Nikitas sbaglia la preparazione per cui il test è invalidato; si va dunque a chiedere ai topi scenziati della città, i quali confermano che il principio attivo proposto da Pennywright (la piscia di topo) è in verità una bufala, e che invece il principio attivo risiede nei feromoni dei grandi predatori, esattamente come sosteneva invece la topa.
Per cui il premio di Pennywright verrà ritirato, mentre la topa, che aveva passato gli ultimi 25 anni a far fuori supposti padri del sentore, viene esiliata dal regno.
Eventualmente la ritroveremo trai barbari.