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Giocare sempre gli stessi personaggi

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Enrico Ambrosi:
Per quanto mi riguarda al momento non ho un personaggio ricorrente dato che non gioco spessissimo ma tempo addietro, quando ancora giocavo a D&D, avevo il tuo stesso problema. Le varie campagne che ho giocato mi hanno quasi sempre visto giocare un Ladro. Ogni volta perdevo un sacco di tempo per fare la scheda, mettere 180mila abilità e a crearmi un backgroud. Il tutto per campagne che duravano se andava bene 5 sessioni. Il problema però era che in nessun caso sono riuscito a far fare al mio ladro quelo che volevo veramente: furti spettacolari, fughe miracolose, trappole megagalattiche e affari sporchissimi con una gilda. Paradossalmente per togliermi la voglia di usare quel tipo di pg ho dovuto ripiegare su Skyrim, che mi ha rapito proprio perché ho creato il pg che avevo sempre voluto usare e ho fatto cose che sempre avrei voluto fare in D&D. A questo proposito sto aspettando con attenzione e speranza il rilascio di Dungeon World da Kickstarter, che sembra promettere un gioco coerente pur con elementi "classici".


In generale io credo di funzionare a "fisse". Dei miei vari interessi ongi tanto uno riemerge in modo più preponderante e mi tiene copagnia per qualche tempo. Dopo un pò questo non viene scartato per sempre, ma la sua presa si indebolisce un pò lasciando a qualcos'altro lo scettro di "interesse dominante". E ho notato che è una cosa piuttosto ciclica.


In definitiva credo che tutti abbiano dei temi che ci stanno più a cuore e in generale delle tipologie di personaggio che ci sono più congeniali. Cambiare è bellissimo, ma ogni tanto fa piacere usare "le scarpe vecchie" a cui siamo abituati e che di solito ci divertono.


Dimenticavo: nel mio gruppo c'era il tizio che creava sempre pg orfani o comunque senza famiglia e tutti credevano fosse un tentativo di evadere da dei genitori che definire oppressivi è poco.

Patrick:
@mike: sarebbe interessante capire perchè lo faceva, e se lo faceva consciamente (anche se ovviamente la domanda sarebbe da rivolgere a lui, non a te ^^)

Mi aggancio al post della lavi, specificando che non ho giudicato questi comportamenti (principalmente perchè ancora non me ne sono fatto un'idea), quindi non sto dicendo che siano cose sbagliate, o da evitare. Per ora ho constatato che mi capita, e mi piacerebbe confrontarmi e scambiare pareri ^^

E lavinia apre un'altra parentesi interessante, su "quella che gioca gli scienziati": quanto di questo "giocare sempre lo stesso pg" forma le aspettative delle persone che giocano con noi? e quanto di queste aspettative a loro volta influenza il nostro modo di giocare (e i personaggi che scegliamo di giocare)? Ma preferisco che questo tema venga affrontato in un altro topic, se qualcuno lo vuole aprire ^^


ps: anche la questione del "medico" è un tema ricorrente nei miei pg...e io di medicina non so una cippa! XD




ninja-crosspost-edit!


@ezio: perchè cerchi attivamente di evitarlo? è una cosa che ti da fastidio? temi di essere monotematico? e pensi che sia una cosa "intrinseca" tua o che sia una fase, una cosa transitoria? Dici che giocando a fondo un personaggio ribelle ed idealista tu possa essere soddisfatto in misura tale da non sentire (l'inconsco) bisogno di giocare un personaggio simile?


@mattia: uff! tanta roba! XD
iniziamo...
- pg delle 1001 notte: cosa intendi con "conoscevo il punto di partenza del PG ma non quello di arrivo"? non era un personaggio che avevi ancora esplorato a fondo? era un personaggio magari creato per una "campagna" (serie, avventura,...) che è stata interrotta (e "ti ha lasciato il prurito", per citare lavinia)?
- io non riesco a giocare personaggi malvagi*, nel senso che non riesco ad immedesimarmi, che non mi "ispirano" (nel senso che non ho l'ispirazione per farli agire); di conseguenza gioco praticamente sempre personaggi buoni (o che in fondo in fondo sono buoni), similmente a Ronny (ps: chi è? xD). domanda cattiva: giocare con gente così non è noioso? non si ricade nel punto dei "personaggi esausti", perchè comunque ti puoi aspettare cosa il suo personaggio farà?**



*: so che questo punto meriterebbe ulteriori approfondimenti e apre mille altri argomenti e spunti. Altro topic, per favore (a meno che parlarne non serva a rispondere alle domande e agli argomenti di questo topic ^^)
**: altro spunto: personalmente ritengo che un modo per mantenere "vivi" personaggi simili sia "giocare come viene" (cft: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7412.0.html ) o, come dico io, "giocare di pancia" (cft: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7082.msg153438.html#msg153438 ). Sempre altro topic :P



@enrico: fanmail per "le scarpe vecchie"!
E con l'esempio del tuo amico, sollevi un altro aspetto interessante della questione: per caso i nostri personaggi hanno alcuni aspetti ricorrenti perchè sono proiezioni di nostri stessi bisogni? Nel senso: ho un problema e/o un bisogno nella vita reale che non riesco ad affrontare, di conseguenza (consciamente o meno), emerge nei miei personaggi (che tipicamente invece hanno tutti i mezzi per affrontare i problemi che gli si parano davanti). L'avete mai visto capitare (a voi o ad altri)? Così su due piedi a me non pare che succeda, se non nel senso che (come già accennato) tendo a fare personaggi buoni, che tengono ai propri amici, e/o che fanno i "capetti", i "leader", perchè io personalmente sono fatto così ("purtroppo", a volte ^^').

Moreno Roncucci:
Io vedo che, almeno nel mio caso (ma credo per tutti), sono due aspetti molto diversi del "fare lo stesso personaggio".

Il primo è un fare proprio LO STESSO personaggio, finchè alla fine non riesci a giocarlo davvero (o, come avevo scritto QUI non "giustifica la sua esistenza". Cito:
"Detto questo, io faccio spesso la cosa opposta: se con un personaggio NON ottengo quello che volevo (non nel senso di "volere una certa storia", nel senso di "la storia di questo personaggio è rimasta incompiuta, interrotta"), lo rigioco, tale e quale o con piccole modifiche se mi accorgo che avevo sbagliato alcuni elementi. Finché quel personaggio non "mi giustifica la sua esistenza". E' un misto di puntiglio, tigna, interesse nel vedere cosa fa funzionare un gioco e cosa no, e pigrizia (se faccio un personaggio, non deve andare sprecato)

Per esempio, ho rigiocato recentemente con Meguey, Claudia e Michele un personaggio a Bacchanal che nella sua "prima apparizione" (un precedente playtest) non aveva avuto una conclusione soddisfacente. Stavolta l'ha avuta (fuggito con l'Amata, sfuggendo alle guardie: ironicamente, era l'unico dei PG ad essere davvero colpevole di quello di cui era accusato...), e ora non lo giocherò più. Ha giustificato la sua creazione.

La stessa cosa sta succedendo con il personaggio che ho giocato ad INC a La Mia Vita Con Angelica.  Ho già premesso a Mattia che la prossima volta rigioco quello.  Ed è anche il motivo per cui ad Apocalypse World (dove mi fanno SEMPRE fare il GM, come giocatore ho fatto solo demo e one-shot) gioco da sempre in pratica lo stesso PG, demo dopo demo, one-shot dopo one-shot, finchè alla fine non avrà una storia decente (perchè mai dovrei creare nuovi personaggi in continuazione per poi buttarli via?)."

C'è anche un bel thread su the forge su di questo: on making the same character over and over, da cui cito un post di Pail Czege:
"So why does a gamer create the same character over and over, the way Kelly does, and the way Joe's friend Gordon does? Because consistently, in each and every game, the character fails to emerge from gameplay with a story that satisfies the player's unconscious preferences. Just because the player can't articulate their preferences doesn't mean they don't have any. The player gets trapped in the RPG equivalent of the woman who consistently goes back to her alcoholic, abusive husband. It's too important to her psychology to give up on the chance of overcoming the specific set of relationship issues she has with him.

Vampire, Mage, and AD&D, to name just a very few, consistently deprotagonize player characters. The suave character botches a seduction roll and the game or the GM assigns an outcome that undermines the character concept. The fierce character whiffs and stumbles through combat sequences. A great deal of table humor during RPG sessions comes from the system undermining the characters. Well, I'm sorry to say, but that's the textbook understanding of dysfunctional. And we're not even talking about railroading here. If system + railroading consistently create story outcomes that aren't satisfying to the unconscious story preferences embedded by the player in the character, you see the player creating the same character over and over again.

Cops hate domestic disturbance calls. The wife is black and blue from the beating she's taken, but she lunges at the cop when he tries to cuff the husband. Players similarly defend the systems that are killing them. And they go back for another slap, again and again."

La parte finale, da "the wife" in poi, era nella mia signature in Usenet, quando facevo a botte (virtuali) con i D&D-iani...   8)

Il secondo aspetto che segnala Mattia invece è diverso: è molto, molto più "largo", contiene potenzialmente infiniti personaggi diversi, in un range però che è praticamente immutabile (o muta molto lentamente):  ci sono personaggi che fai bene e personaggi che fai male. Non è il "non sono capace" di cui si parlava qualche settimana fa. qui non si parla di capacità di "recitare" qualcuno secondo canoni altrui, qui è invece proprio il fatto che se un personaggio è fuori da quel range... ce lo riporti. Se il personaggio è taciturno ma tu non riesci a stare zitto, quel personaggio si metterà a parlare spesso (proprio perchè NON lo stai recitando come un attore con un copione)

Per esempio, anni fa in un live ispirato a "Romanzo Criminale", (che all'epoca non avevo né letto né visto) mi affidano il personaggio del Bufalo.  Già allora, pur senza senza sapere nulla dell'opera, mi era sembrato un personaggio totalmente fuori dalle mie corde (specie in un live...) e anche in gioco si era visto bene.  Anni dopo vedo il telefilm, mi rendo conto che fra tutti quanto è davvero quello più lontano da me, e chiedo a chi mi aveva affidato quella parte "ma tu mi conosci, come ti è saltato in mente di farmi giocare il Bufalo?". Risposta: "eri quello più alto e grosso".
Si è sentito il rumore degli zebedei che rotolavano sul pavimento. L'aspetto "fisico" del casting, visto nell'ottica della recitazione, che sovrasta l'interpretazione rpg-istica del personaggio. Vabbè...

La cosa curiosa è che questo ambito di persoaggi non è ristretto da cose "importanti", ma da dettagli comportamentali, abitudini, modi di fare: io non ho mai avuto il minimo problema a giocare eroi altruisti o i peggiori criminali, bene/male e altri aspetti etici non sono assolutamente un problema: ma non riuscirò MAI a giocare bene un personaggio impulsivo: non perchè non lo "reciterei" bene, ma perchè dopo tre secondi di gioco non sarebbe più impulsivo...

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Patrick - 2012-06-11 16:42:44 ---@mattia: uff! tanta roba! XD

--- Termina citazione ---
Ed ho pure premesso che era la versione breve... ^^;


--- Citazione ---iniziamo...
- pg delle 1001 notte: cosa intendi con "conoscevo il punto di partenza del PG ma non quello di arrivo"? non era un personaggio che avevi ancora esplorato a fondo? era un personaggio magari creato per una "campagna" (serie, avventura,...) che è stata interrotta (e "ti ha lasciato il prurito", per citare lavinia)?

--- Termina citazione ---
Un po' quello, un po' penso che certi personaggi che ho nella mia testolina possano essere "reimagined".
Hai presente quando fanno un remake di un film ed il personaggio è "più o meno quello, ma poi alla fine fa un'altra scelta" ecc. ecc.? Ecco. Quella roba lì.


--- Citazione ---- io non riesco a giocare personaggi malvagi*, nel senso che non riesco ad immedesimarmi, che non mi "ispirano" (nel senso che non ho l'ispirazione per farli agire); di conseguenza gioco praticamente sempre personaggi buoni (o che in fondo in fondo sono buoni), similmente a Ronny (ps: chi è? xD). domanda cattiva: giocare con gente così non è noioso? non si ricade nel punto dei "personaggi esausti", perchè comunque ti puoi aspettare cosa il suo personaggio farà?**

*: so che questo punto meriterebbe ulteriori approfondimenti e apre mille altri argomenti e spunti. Altro topic, per favore (a meno che parlarne non serva a rispondere alle domande e agli argomenti di questo topic ^^)

--- Termina citazione ---

Grazie per la domanda, che cattiva non è. Schietta, casomai. Onesta.

Sì, c'è un rischio in questo senso, specie dopo anni ed anni, e specie se il gioco non ti spinge fortissimamente a giocare "roba diversa" (nel senso dei temi giocati).

Il rischio lo si scongiura cambiando più elementi possibile del gioco: giocando con persone diverse (anche solo cambiando metà gruppo le reazioni reciproche di A e B che si conoscono cambiano un pochino); giocando giochi diversi (nei temi); sforzandosi di giocare personaggi diversi.

EDIT: più che per "gente così", credo sia valido per chiunque. Credo sia fisiologico avere certi "tipi" di PG che proprio non ti interessano, non ti piacciono, ti danno l'orticaria. Ad esempio, personaggi tipo Dante di Devil May Cry o il tipo di God Of War mi stanno cordialmente sulle balle. Un mio PG non sarà MAI così, ma neanche se mi paghi! XD


P.S.: Ronny era all'INC, ma a Rovereto non viene... Sennò te lo presentavo. Nel video La Cosa Bella di INC 2012 è quello che fa il tramite per MrMac. XD

Ezio:

--- Citazione da: Patrick - 2012-06-11 16:42:44 ---@ezio: perchè cerchi attivamente di evitarlo? è una cosa che ti da fastidio? temi di essere monotematico? e pensi che sia una cosa "intrinseca" tua o che sia una fase, una cosa transitoria? Dici che giocando a fondo un personaggio ribelle ed idealista tu possa essere soddisfatto in misura tale da non sentire (l'inconsco) bisogno di giocare un personaggio simile?

--- Termina citazione ---


Perché ritengo che la ripetitività sia nemica della creatività e dell'emozione.
Non vorrei starmi inconsciamente creando una confort zone da cui poi sarà difficile uscire.

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