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Giocare sempre gli stessi personaggi
Mr. Mario:
Confesso che sarei curioso di vederti alle prese con un personaggio disorientato o rinunciatario. Non sei sempre il ribelle idealista, ma spessissimo i tuoi personaggi hanno un tocco di monomania, qualcosa che perseguono con un intensità che a volte diventa dannosa anche per loro. Vorrei vederti giocare qualcuno che questa passione non l'ha ancora trovata. :)
Loktar:
Parlo per esperienza personale.
Spesso e volentieri gioco gli stessi PG seppur per motivi molto diversi.
1) Generalmente un combattente (che sia un monaco, un brujah, un gangrel, un guerriero, quel che volete) molto selvaggio e furioso, iracondo e quasi folle.
Rappresenta il mio lato ferale, animalesco ed ancestrale, che in me è molto forte e che devo contenere per questioni di quieto vivere :-)
La mia giovinezza :-)
2) Come sopra, ma estremamente calcolatore e pacato, distaccato dalla vita (molto zen insomma), con tutta una filosofia sul mondo, molto più contadino che guerriero, ma che se è il caso non esita ad impugnare un'arma (che sa anche utilizzare molto bene).
Questo è il lato di colui che ama la famiglia e la pace, e che ha maturato una consapevolezza sul valore della vita ed un distacco dai beni materiali (o, almeno, sa che fanno molto comodo ma non sono l'essenziale).
E' più come sono adesso.
3) Il paria (un vile in vampiri, ad esempio) che odia i vampiri stessi e le loro macchinazioni, considerandoli solo mostri che meritano di morire. Preferisce un profilo basso perchè SA che non può combatterili "di faccia", ma utilizza l'inganno per farli mettere gli uni contro gli altri. In realtà è pieno di risorse ma non lo fa vedere perchè "l'aquila saggia nasconde gli artigli alla preda".
I primi due stereotipi li gioco spesso, più che altro perchè non riesco a divertirmi in altro modo. Non mi piace uscire da questi concept di personaggio, più che altro perchè non riuscirei, ad esempio, ad interpretare un criminale: il solo pensiero delle azioni che dovrei fare, anche se in un gioco, mi disturba, posso essere un eroe o un antieroe, ma comunque il mio PG deve lasciare un messaggio positivo.
Il terzo, invece, continuo a proporlo perchè non l'ho mai giocato come si deve, non ci sono mai riuscito o perchè è morto in maniera ridicola, oppure semplicemente per campagna scoppiata.
Proprio su questo terzo punto vorrei attirare l'attenzione.
Sono anni che cerco di "finire" questo PG senza riuscirci.
Facendo una partita a H4L, ho giocato una carta fortuna CONTRO il mio Pg, e non perchè mi fosse antipatico o altro, ma semplicemente perchè, in quel momento, il mio PG AVEVA DATO, ed un'eventuale fine sarebbe stata ottimale.
Ecco la differenza: in un sistema classico non sono riuscito a rimanere soddisfatto di un PG che cerco di giocare, come voglio, da anni, in uno moderno ho impiegato solo poche scene.
Motivo? Semplicemente nel caso del paria o è scoppiata la campagna oppure il master ha deciso che dovevo morire, nel caso del moderno, invece, io ho deciso tutto e sono rimasto soddisfatto.
Alla fine, quindi, se potessimo realmente decidere, almeno in un GDR, la NOSTRA storia, e non farla narrare dal master in quell'illusione di libertà tipica dei parpuzi, probabilmente ci sarebbero molti meno personaggi ripetitivi.
Mattia Bulgarelli:
Grassetto mio:
--- Citazione da: Loktar - 2012-06-13 09:35:19 ---Spesso e volentieri gioco gli stessi PG seppur per motivi molto diversi.
1) Generalmente un combattente (che sia un monaco, un brujah, un gangrel, un guerriero, quel che volete) molto selvaggio e furioso, iracondo e quasi folle.
Rappresenta il mio lato ferale, animalesco ed ancestrale, che in me è molto forte e che devo contenere per questioni di quieto vivere :-)
La mia giovinezza :-)
2) Come sopra, ma estremamente calcolatore e pacato, distaccato dalla vita (molto zen insomma), con tutta una filosofia sul mondo, molto più contadino che guerriero, ma che se è il caso non esita ad impugnare un'arma (che sa anche utilizzare molto bene).
Questo è il lato di colui che ama la famiglia e la pace, e che ha maturato una consapevolezza sul valore della vita ed un distacco dai beni materiali (o, almeno, sa che fanno molto comodo ma non sono l'essenziale).
E' più come sono adesso.
--- Termina citazione ---
OT ma anche no: devo TROPPO sbrigarmi a tradurre l'articolo di Meguey Baker sulla "micro-cultura" e su come cambia (es.: crescendo!), c'è un esempio concretissimo di un giocatore che, crescendo, ha cambiato gusti sul tipo di gioco che cerca e... Ok, devo sbrigarmi e basta. >_<
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2012-06-13 10:32:18 ---OT ma anche no: devo TROPPO sbrigarmi a tradurre l'articolo di Meguey Baker sulla "micro-cultura" e su come cambia (es.: crescendo!), c'è un esempio concretissimo di un giocatore che, crescendo, ha cambiato gusti sul tipo di gioco che cerca e... Ok, devo sbrigarmi e basta. >_<
--- Termina citazione ---
L'articolo di cui parlavo, ora che l'ho tradotto, è questo qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7434.msg156768.html#msg156768
Ezio:
--- Citazione da: Mr. Mario - 2012-06-11 19:20:58 ---Confesso che sarei curioso di vederti alle prese con un personaggio disorientato o rinunciatario. Non sei sempre il ribelle idealista, ma spessissimo i tuoi personaggi hanno un tocco di monomania, qualcosa che perseguono con un intensità che a volte diventa dannosa anche per loro. Vorrei vederti giocare qualcuno che questa passione non l'ha ancora trovata. :)
--- Termina citazione ---
Per curiosità e per capire fin dove si può estendere una somiglianza o il mettere sé stessi nei PG: Alexander non conta in questo caso?
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