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Sul senso di “giocare come viene”
Daniele Di Rubbo:
Grazie Moreno per questa precisazione, che mi torna utile per una cosa che sto per scrivere su Google+. Non capivo bene dove stesse il punto, ma ora, con questo breve commento, mi aiuti a fare chiarezza anche con le mie idee in merito.
Moreno Roncucci:
Attenzione che mentre per lo Story Now è una caratteristica sempre presente, la cosa non è così caratterizzante per il Right to Dream. Siamo in Gioco Concreto, ho difficoltà a cercare di spiegare queste cose senza usare termini tecnici, ma lì dipende molto da cosa vuoi celebrare. Se quello che vuoi celebrare NON è il (tipo di) personaggio ma altre cose, ci possono comunque essere meccaniche che violano il tuo controllo sul tuo personaggio.
Esempio: Pendragon. Celebri il Setting e il Colore, le Saghe Arturiane, gli ideali a cui i Cavalieri giurano fedeltà. Poi però per seguirli a volte devono fare tiri sui loro tratti di personalità, che li portano ad agire come il giocatore non vorrebbe.
Non è "Story Now" perchè questo fallimento nel far agire il persoaggio come vuoi non rappresenta nessuna visione critica della Premessa del gioco.
(se vuoi approfondire bisogna davvero spostarsi in Sotto al Cofano)
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