Autore Topic: Manda il tuo amico a giocare NON con te!  (Letto 3771 volte)

Mattia Bulgarelli

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Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« il: 2012-06-11 10:20:20 »
In questo thread...
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7037.msg156213.html#msg156213
...Enrico ci dice che la sua fidanzata ha la sindrome del "non sono capace".

Enrico dice anche una cosa molto intelligente più sotto, che riporto qui.

Il punto è che vorrei che provasse, almeno uno slot, a giocare senza di me. Non perché non la voglia tra i maruans ma perchè credo che potrebbe servirle per vedere altri "stili" di gioco. Non so se ha senso come cosa.

Io credo che questa cosa non solo "ha senso", ma è proprio, tipo, "la meglio cosa che puoi fare".
Così non avrà la pressione subconscia, che ho visto millemila volte, di guardarti per capire "la cosa giusta da fare".

Vedi, io ho una teoria (da confermare, vedi sotto lo scopo del thread): che NESSUNO può IMPARARE NULLA se non concede mentalmente al suo insegnante l'autorità di insegnarglielo.
Esempio: Ezio mi racconta di come si fanno le chizze → io devo fidarmi che lui mi sta dicendo le cose giuste.

Se tu (Enrico) sei al tavolo, la sua figura di riferimento sei probabilmente tu, e ogni gesto, accenno, commento, diventa un "sovrascrivi" su quello che il Facilitatore di quel gioco sta tentando di trasmettere. Inconsciamente, pur con tutta la migliore volontà di lei, tua, del Facilitatore.
Se tu non ci sei, la "figura di riferimento", la "persona da cui trarre informazioni" diventa il Facilitatore di quella partita, che può DAVVERO insegnarle qualcosa di nuovo. Che poi riporterà a te e al suo gruppo.

IN QUESTO THREAD: pareri, commenti, opinioni riguardo alla vostra esperienza personale su situazioni simili.

Giocatori convinti che "non sono capace" e come li avete "sbloccati" (eravate voi stessi? Era un altro?).

Sono benvenutissimi sia gli aneddoti circostanziati (quella volta che Tizio ha portato il suo amico Caio al tavolo...) sia le esperienze più ampie (ho fatto centinaia di demo del gioco X e ho visto che di solito succede che...).

Anche esperienze in altri campi non-ludici (o ludici in altro settore) vanno bene, se si parla del rapporto tra "fiducia" e "apprendimento". Se si divaga troppo, la regola è la solita: split.

[Discorsi "sui massimi sistemi" = cestino immediato. Già sapete, vero? Vale per tutto il forum, non devo mica ripetermi... ^_-]
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Dairon

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #1 il: 2012-06-11 10:48:52 »
Non ho capito se però per "situazione simile" si intende l'amico che dice di non essere capace (e come l'avete, uhm, "capacitato"), o quella volta in cui avete capito che Tizio per capire come fare una cosa doveva farlo con un altra persona che non foste voi.

Daniele Di Rubbo

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #2 il: 2012-06-11 10:50:06 »
Io sono perfettamente d’accordo con Mattia: la via è quella. Nella mia esperienza, specie negli ultimi tempi, ho cercato di fare in modo che i miei amici giocassero con altre persone persone proprio per questa ragione. E ci ero arrivato per vie indipendenti. Mi fa piacere vedere che altri la pensino così, perché allora vuol dire che forse, per una buona volta, ci ho davvero azzeccato.

@ Dairon: penso entrambe le cose.

Mattia Bulgarelli

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #3 il: 2012-06-11 11:28:46 »
@ Dairon: penso entrambe le cose.
Yep. Entrambe le cose. Se si collegano, è pure meglio.
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Mauro

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #4 il: 2012-06-11 12:41:47 »
Secondo voi perché ho portato mio fratello prima all'arConate e poi alla INC? E Will alla INC?
Semplicemente, da me non c'è l'ambiente per avere una prima esperienza seria con giochi coerenti, o comunque è difficile; meglio buttarli in un posto dove ci siano persone che davvero vogliono giocare a quei giochi e che li affrontino seriamente, in un ambiente diverso da quello noto e stranoto.

giullina

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #5 il: 2012-06-11 14:01:29 »
Un fatto da non trascurare è che si tratta di una donna. Il pensare di "non essere capace" è una manifestazione tipica del ruolo sociale femminile - stare in secondo piano, tacere quando parlano gli uomini, non prevaricare. Si tratta di una forma mentis interiorizzata in modo molto diffuso, ed è particolarmente perniciosa perché è una norma culturale pervasiva e silenziosa: si manifesta anche in persone che sono comunque convinte di essere sicure di sé e autosufficienti. Non vorrei né sono in grado di riassumere in breve l'intero concetto, quindi mi limito a segnalarvi una pubblicazione molto interessante in merito: il libro Delusions of Gender (che a quanto pare è stato tradotto anche in italiano) presenta una quantità di studi psicologici affascinanti al riguardo, in particolar modo sulle difficoltà interne ed esterne incontrate da una donna nel momento in cui interagisce con un settore e/o dei valori tipicamente maschili.
In sintesi, quel che voglio dire credo che sia: da un lato c'è la difficoltà, in generale, del "buttarsi" - dall'altro c'è la difficoltà aggiuntiva dei ruoli di genere. Credo che sarebbe interessante porsi la questione da un punto di vista comune, quindi non (solo) dire al singolo "devi farti forza", bensì chiedersi se c'è qualche modo per rendere ancor più inclusiva la nostra comunità (che è un percorso che non avrà mai fine). Penso ad esempio ad applicazioni ispirate al post di Meg "Changing your micro-culture" che so che Mattia sta traducendo [Nota di Mattia "a beneficio di archivio": la traduzione finita è qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7434.0.html ]. Mi domando quindi: esiste un modo per strutturare un evento in maniera tale che le voci più silenziose, più marginali, possano essere incentivate positivamente a partecipare in autonomia rispetto alla persona dominante (l'amico esperto, il master storico, il fidanzato)?
Sicuramente la struttura a slot/prenotazioni delle con aiuta - c'è un gioco che voglio provare, e basta iscriversi per partecipare. Però mi chiedo se si possa aggiungere altro. Magari in qualche modo incentivare la creazione di slot per chi non ha mai provato un gioco? Un qualche sistema di priorità? (Massima a chi non ha mai provato niente, poi chi non ha mai provato quello specifico gioco, poi chi conosce il gioco).
Spero di non essere andata troppo sui massimi sistemi. Credo di essere rimasta IT sull'argomento di "come facilitare l'accesso", ma se l'intenzione è quella di collezionare esperienze piuttosto che espandere in direzione propositiva sono pronta a splittare.
« Ultima modifica: 2012-06-18 10:53:13 da Mattia Bulgarelli »
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Daniele Di Rubbo

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #6 il: 2012-06-11 14:20:09 »
Trovo il contributo di Giulia molto interessante e non credo che sia andata off-topic.

Mattia Bulgarelli

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #7 il: 2012-06-11 14:26:38 »
Ciao Giullina!

So che è un argomento che (eufemismo) ti sta a cuore.
E non sei l'unica, l' INCbook 2012 ha almeno tre articoli di 4 autori (2 maschi e 2 femmine) che parlano di argomenti correlati.

Così su due piedi, anche nella mia esperienza "non sono capace" è un modo tipicamente femminile di "tirarsi indietro", mentre un maschio, che non può ammettere incompetenza o di tirarsi indietro, pena la stigma sociale, tipicamente accampa scuse, invece.

Direi che finchè si parla di esperienze e di consigli su come includere un giocatore dubbioso in una singola partita siamo IT. Consigli su come rendere Con e altre manifestazioni più accoglienti per chi si aspetta di incontrare difficoltà, invece, meritano un thread tutto loro.
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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #8 il: 2012-06-11 14:36:59 »
Mi domando quindi: esiste un modo per strutturare un evento in maniera tale che le voci più silenziose, più marginali, possano essere incentivate positivamente a partecipare in autonomia rispetto alla persona dominante (l'amico esperto, il master storico, il fidanzato)?
Sicuramente la struttura a slot/prenotazioni delle con aiuta - c'è un gioco che voglio provare, e basta iscriversi per partecipare. Però mi chiedo se si possa aggiungere altro. Magari in qualche modo incentivare la creazione di slot per chi non ha mai provato un gioco? Un qualche sistema di priorità? (Massima a chi non ha mai provato niente, poi chi non ha mai provato quello specifico gioco, poi chi conosce il gioco).

Mi sembra un'idea straordinariamente intelligente e semplice da realizzare!!

Parlando sempre di ragazze che si avvicinano all'hobby (è IT perchè aiuterebbe a favorire i giocatori che provano ad inserire nuove giocatrici.)

Se (per esempio) io (che sono donna) presentassi l'evento: produco per gruppo di 4 giocatori -inesperti- un pilota di AiPS (gioco semplice, facile da spiegare e che si rifà ad un'immaginario molto popolare), secondo voi una ragazza che non ha mai giocato sarebbe più invogliata a "separarsi" dal suo gruppo standard per provare qualcosa di nuovo con qualcuno di nuovo?
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Daniele Di Rubbo

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #9 il: 2012-06-11 14:45:34 »
Secondo me sì: il sapersi tra persone ache loro inesperte aiuta a non sentirsi sotto esame. Poi, quando facilita una donna, in genere, ti mette più a tuo agio (ma forse questa è solo un’impressione infondata).

Mr. Mario

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #10 il: 2012-06-11 14:51:37 »
Magari in qualche modo incentivare la creazione di slot per chi non ha mai provato un gioco? Un qualche sistema di priorità? (Massima a chi non ha mai provato niente, poi chi non ha mai provato quello specifico gioco, poi chi conosce il gioco).

Il Chiedi e Gioca non ha un vero e proprio sistema di priorità, ma chi non ha mai provato nulla o comunque si sente inesperto ha la precedenza.

E va incontro alle persone che o si sentono intimidite dal dover prendere la decisione di iscriversi ad un evento di cui magari non hanno capito molto dalla descrizione.

O dite che la persona lì al tavolo per spiegare e offrire le opzioni comunque è una 'barriera'?
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Giulia Cursi

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #11 il: 2012-06-11 14:53:28 »
Forse finire in un gruppo di sole donne potrebbe aiutarla a sciogliersi più facilmente se è una ragazza un po' timida. Ad ogni modo sottoscrivo quello che ha detto Giullina.
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Enrico Ambrosi

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #12 il: 2012-06-11 15:31:47 »

Premessa: non tutti sanno che Valentina (la mia ragazza) ha giocato almeno 4 volte a Fiasco e ad alcune sessioni-demo, tra cui una con Meg Baker, in cui ha sempre partecipato attivamente, divertendosi molto. Non è quindi una principiante totale. Da dire c'è che nemmeno io mi reputo un super pro e che la pratica non fa mai schifo ovviamente.Credo comunque che AiPS potrebbe piacerle, e a quanto so si presta a chi non è molto esperto, però sarà lei a doverlo confermare ovviamente!


Per quanto riguarda il discorso di genere sinceramente non conosco tante ragazze che stanno zitte perché "deve parlare l'uomo" ma magari è solo una mia esperienza-fortuna. In particolare non credo che Valentina abbia problemi a giocare con dei maschi, anche perché per forza di cose l'ha sempre fatto, con ottimi risultati.


P.S. vorrei evitare di apparire come il mostro che riempie di parole la sua ragazza e ne valuta continuamente le azioni in gioco. Magari non l'ha ancora pensato nessuno ma ci tengo a precisarlo: non ho questi comportamenti! Da come ho capito da altre discussioni non sarei il primo a comportarmi in questo modo (da stronzo) ma vi assicuro che non lo faccio. Almeno credo.

Ivano P.

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #13 il: 2012-06-11 17:01:51 »
Citazione
n fatto da non trascurare è che si tratta di una donna. Il pensare di "non essere capace" è una manifestazione tipica del ruolo sociale femminile - stare in secondo piano, tacere quando parlano gli uomini, non prevaricare. Si tratta di una forma mentis interiorizzata in modo molto diffuso, ed è particolarmente perniciosa perché è una norma culturale pervasiva e silenziosa: si manifesta anche in persone che sono comunque convinte di essere sicure di sé e autosufficienti

Devo ringraziare Giullina perché mi ha fatto vedere un problema che avevo già percepito da un punto di vista più chiaro, sia nei GDR da tavolo che dal vivo.

La cosa ironica è che spesso nel caso dei GDR dal vivo si nota la seguente evoluzione:

-Va bene provo ma non sono capace
-Che figata, ma non combatterò mai
-via qualunque limitazione a ciò che fa coi suoi personaggi, si diverte un minimo a darle, a fare personaggi anche in situazioni potenzialmente dubbie socialmente (Stupri, prostitute, personaggi demenziali/orridi) che all' inizio mai avrebbero fatto.

Sto anche notando (per fortuna) che questo "blocco" è molto meno sentito dalle fanciulle di 16-20 anni.

Sono anche d'accordissimo che fa bene giocare con persone diverse altrimenti si può tendere a vedere come ancora di salvezza (e zavorra) il compagno di gioco abituale, che oltretutto sai ti perdonerà momenti di uscita dal personaggio o battute che solo tu e lui capisce.




Alberto Muti

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Re:Manda il tuo amico a giocare NON con te!
« Risposta #14 il: 2012-06-11 17:47:41 »
Viro un attimo dall'argomento "sessismo", per tornare al più generale "non sono capace":

Verso febbraio, volevo disperatamente giocare su tavolo (la cosa degli hangout non era ancora esplosa in tutta la sua rilevanza, sbaglio?). Come qualcuno sa, qui a Londra ho accesso a un considerevole pool di giocatori e GM, attraverso la meravigliosa Geek Society della mia università: molti di questi ragazzi li conosco anche personalmente, almeno in una certa misura, e con alcuni avevo già giocato, prevalentemente one-shot. Problema: per un motivo o per l'altro, le due campagne in cui mi ero imbarcato non c'erano più (da una sono uscito io, l'altra è naufragata), e altre non erano disponibili.

E quindi ho postato che cercavo un gruppo e un GM, ammettendo di vergognarmi un po' a chiedere che qualcun altro facesse le cose per me (il GM, appunto). Non sono uno con l'idea rapida, o bravo a partire per primo (per quanto mi consideri bravo a costruire su "lanci" altrui), e non avevo esperienza come GM. Quindi partivo dal punto di vista di non poterlo fare io.
Un paio di ragazzi/e della Geeksoc mi hanno risposto in maniera molto incoraggiante, ma anche schietta, dicendomi di smettermi di preoccuparmi e di lanciarmi. un paio hanno detto che volevano giocare. Qualcun altro me lo sono procacciato. è finita con me, un gruppo di giocatori con cui avevo un minimo di confidenza (avevo giocato con tutti, in un momento o nell'altro, di solito ad una one-shot), fra cui un ragazzo con cui avevo giocato più volte e che considero un *ottimo* GM.  La situazione quindi in parte era familiare, ma ero in una posizione che non avevo mai occupato. Che a molti piacesse lo Steampunk, quando ho tirato fuori le stampe di Lady Blackbird, ha aiutato (è stato ottimale: volevo giocare a LB, volevo un gioco che non mi forzasse a troppa prep, per la quale non avrei avuto tempo, e volevo arruffianarmi un paio di giocatori molto appassionati di steampunk :P )

Alla fine, penso di non fare troppo schifo come GM, e loro sono stati molto contenti finora.

Quindi sì, spingere a fare da soli  e incoraggiamento... penso che non ci sia ricetta migliore :)
Alberto Muti (mi trovate su FB e G+!!!)

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