Sì, più o meno è così.
In pratica, è lo scopo, il tipo di funzione a cui si piega l'esplorazione, che cambia. Giocare in maniera simulazionista a Star Trek significa celebrare il telefilm. Anche se ne giochi una parodia o una variante strana (non so, "Star Trek con tutti i protagonisti donne meno Uhura che è un uomo") è comunque una celebrazione della fonmte ispiratrice. La conoscenza di trivia e citazioni viene premiata (anche se magari solo con l'approvazione degli altri nel gruppo), mentre il giocare in maniera "non consona" (per esempio, nel caso della parodia, parodiare i fil di Trinità con il proprio personaggio invece di Star Trek) viene visto con disapprovazione.
In una creative agensa narrativista le ispirazioni vengono trattate in maniera molto piu' conflittuale. Non solo è normale, ma è persino consigliabile, che il giocatore spesso dica "nel telefilm è così? Non me ne importa niente, questa è la MIA storia, e qui va così".
Giocare in maniera narrativista a Star Trek significa esercitare una critica letteraria al testo originale. Per esempio con una storia ambientata in quell'universo che mostri l'Enterprise come una manica di ipocriti. Seriamente, non come parodia.
Questo indipendentemente dalla profondità di dettaglio. La differenza è nel TIPO di dettaglio e nell'uso che se ne fa.
Ma sulla differenza fra narrativismo e simulazionismo l'autore da leggere è Vincent Baker, che ha scritto decine di articoli sull'argomento sul suo blog.