Nuovo thread! Perchè si stava andando "sotto il cofano", a parlare di hack e game design.
L'antefatto lo trovate qui:
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7266.msg154842.html#msg154842Questo thread è su come rendere ancora più "forte" e infida Angelica, e altre possibili varianti (tipo giocare LMV con Massimo/Angelo).
Prima di tutto, spiego un altro pezzo del motivo per cui quando al tavolo alla INC è stato proposto di giocare noi stessi ho detto subito NO!
Non era paura. Almeno, non paura di giocare unsafe. Era semmai paura di scollegarmi completamente dal gioco. Come capita a cercare forsennatamente "l'unsafe" in maniera meccanica.
Spiego meglio: è un problema di (1) difesa della propria autostima, e (2) riconoscere sé stessi nel personaggio. Cercare di giocare "close to home" funziona benissimo, dando vita a giocate sempre più intense... finchè non colpisce queste due barriere. A quel punto ha l'effetto contrario: ti estrania dal gioco, distrugge l'immedesimazione.. in sé stessi come personaggi!
Non sono barriere fisse: la prima dipende molto da chi è lì con te a giocare, perchè dipende da quanto ti vuoi nascondere. Ma anche con le persone con cui ti fidi di più al mondo, non le puoi annullare: Ci sono cose che potrei fare giocando Paolo, Luca, Matteo, Giuseppe, Alex, Antonio, etc che non farei MAI in gioco giocando Moreno. Non importa con chi gioco. Cosa farei quindi se il gioco, a tradimento, me le facesse fare? Cercherei, anche senza rendermene conto, di separare comunque il personaggio da me (iniziare a giocarlo molto diverso da me, in maniera evidente. O metterla sul comico, iniziare a fare commenti sdrammatizzanti out-of-character, etc.). Il gioco diventa più "safe".
La seconda dipende di più invece da cosa fai nel gioco: ad un certo punto, il personaggio farà qualcosa che tu non avresti fatto, e bam, addio immedesimazione. Il gioco diventa più "safe".
Non sono fenomeni che puoi eliminare, più di quanto si possa soffocare semplicemente trattenendo il respiro. Al massimo aumenti il tempo che puoi stare in apnea, ma ad un certo punto scatta l'autoconservazione.
Il "segreto" per giocare davvero "unsafe" è quindi sapere i propri limiti e andarci il più vicino possibile senza superarli. Eh, più facile a dirsi che a farsi! Finché non li metti alla prova (e a volte sbagli) come fai a sapere i tuoi limiti? Senza contare che si spostano col tempo... e superarli anche se ti può danneggiare una partita, magari te li sposta un po' più in là... però non bisogna considerarsi superman, o peggio ancora,
considerarla una gara o una sfidaE un 2-3 anni fa avevo visto prendere un po' di questo brutto andazzo. Alle varie convention c'erano eventi che si riempivano di gente che chiaramente voleva "far vedere di avere le palle". Cioè, erano secondo me più interessati a farsi vedere da fuori che a guardarsi dentro. Magari anche inconsapevolmente (non credo che nessuno di essi lo facesse in malafede), e molti eventi sono venuti molto belli lo stesso, ma insomma... io mi sono estraniato un po' da questa gara, un po' perchè a certi livelli mi interessava poco, e un po' per dare un contro-esempio.
Oggi, vedo una situazione molto più "sana". Mi è piaciuto vedere il sano timore che ha accompagnato la versione maschile di Ka-gay-matsu. Credo che (a parte la bravura di chi l'ha presentato e giocato, che conta sempre parecchio) il fatto che chi si è iscritto l'ha fatto con dubbi e pensandoci fino all'ultimo abbia contribuito a rendere quella giocata così bella. Se ci fosse stata la corsa a "faccio vedere che non ho paura di niente" per me sarebbe venuta peggio.
(questo post non è completo, riprendo fra qualche ora con la seconda parte..)