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Il PG prende vita... e ora che faccio?!

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Giulia Cursi:
Dunque ho tolto il tag... cavoli è davvero difficile essere chiari quando si trattano certi argomenti.
Posto un commento fatto su G+:

<< Leggendo gli AP di tutti della seconda sessione, in particolare mi riferisco alle parti "di pensiero" dei personaggi... beh mi sono resa conto che avevo intuito cosa vi passasse per la testa a tutti, ma non mi aspettavo che fosse roba tanto forte.

Quello che mi preoccupa è il fatto di avere tra le mani Diana un pg che perde facilmente il controllo, ho una paura tremenda che faccia una brutta fine. Lo so che è stupida come cosa, e che è un sacco difficile uccidere un pg in questo gioco...
Ma vedendo quanto hanno investito Ambrose e Darius nell'aiutarla e quanto si stanno impegnando per lei... dannazione ci sto male io! ^^'

Poi se nella terza sessione si lega a lei anche Amanda, non so quanto mi sentirò io in colpa per il fatto che magari vi faccio danni o vi metto nei casini.
Credo che Claudia possa capire bene la sensazione, visto che ha giocato un Chosen.

State tranquilli che non sto per suicidarmi! Anzi sono contentissima di provare quasi le stesse sensazioni che prova Diana, perché significa che la sto giocando bene e che è un personaggio ben riuscito.

So che sono ripetitiva ma anche se ci stava se Darius fosse morto mi sarei comunque sentita in colpa. Sono troppo tenera! XD >>

Ezio:
Io posso portarti la mia esperienza con Trollbabe.

Trollbabe è un gioco che spinge tantissimo verso questo atteggiamento. Spesso si dice che giocare a Trollbabe è come "cavalcare una tigre": tu non sei in controllo, lo è lei, e tu puoi solo sperare di dare piccoli colpetti.

Ovviamente non è vero che non sei in controllo: ogni singola decisione nel gioco viene presa da te, ma... pare non sia così.

Il fatto è che a volte si arriva ad immedesimarsi talmente tanto in un personaggio che gli stimoli fizionali funzionano esattamente come gli stimoli reali. È come se nel nostro cervello scattasse una sub-routine indipendente, che "per conto suo" elabora l'ambiente di gioco e stabilisce le reazioni del personaggio basandosi su quello che abbiamo creato, in maniera istintiva, più che come frutto di un pensiero razionale del tipo: "Se io fossi Diana, cosa farei?"

Di solito è indice di giocate molto sentite, ed è una sensazione che io ricerco attivamente.

Quindi, no, non sei matta né sola. Quello che descrivi è il mio modo di giocare standard ^^
Benvenuta.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Ezio - 2012-06-06 11:41:28 ---È come se nel nostro cervello scattasse una sub-routine indipendente, che "per conto suo" elabora l'ambiente di gioco e stabilisce le reazioni del personaggio basandosi su quello che abbiamo creato, in maniera istintiva, più che come frutto di un pensiero razionale del tipo: "Se io fossi Diana, cosa farei?"

--- Termina citazione ---

FANMAIL! E' quello che volevo spiegare ma non avevo mai trovato una spiegazione così "compatta". ^_^

Rodrigo:

--- Citazione da: Ezio - 2012-06-06 11:41:28 ---Quindi, no, non sei matta né sola. Quello che descrivi è il mio modo di giocare standard ^^
Benvenuta.

--- Termina citazione ---
Per quello che è la mia esperienza, non è il modo di giocare, è il modo di scrivere standard. Ed è anche il momento in cui sai che i personaggi funzionano.
Succede una cosa simile sia scrivendo che recitando.
Discorso complesso, apro un thread in real ^_^
[Un giorno organizziamo un hangout: domande all'attore/drammaturgo XD]

Moreno Roncucci:
Quando spiego come arrivo a certe decisioni durante i giochi, spesso chi ha giocato con me ci rimane male. Mi sente parlare di regole, numeri, pianificazione, etc e mi dice "ma io preferisco immedesimarmi nel personaggio". E io "anch'io. Questa è una razionalizzazione di cose che sul momento mi sono venute d'istinto".

Io razionalizzo, analizzo quello che faccio (sempre) e cerco di darmi una spiegazione. E' un tratto positivo perchè spinge a riflettere, ma vengo anche accusato a volte di essere cervellotico e non è del tutto sbagliata come accusa.

E' il motivo per cui sono sempre un po' in difficoltà con questi thread.  Analizzando le partite dopo averle giocate di solito capisco tutto il ragionamento che il mio cervello ha fatto al momento (o mi costruisco una spiegazione a posteriori che mi soddisfa, probabilmente a volte l'una cosa e a volte l'altra) che a postarla in thread come questi pare il buttare un programma di gestione magazzino nel mezzo di una discussione sulla poesia.

Però un episodio raccontabile mi è venuto in mente, una volta in cui le meningi hanno girato a vuoto un bel po', e quindi non ho una bella lista di motivazioni razionali a distrarmi: stavo giocando a Trollbabe, una delle pochissime volte che l'ho fatto come giocatore (se esiste una lega per la protezioni dei poveri giocatori costretti a fare sempre il GM, mi iscrivo subito).  Primissima scena, ho appena descritto la mia Trollbabe che arriva ad un accampamento in pieno deserto, a piedi, e sorprende le sentinelle che sono radunate attorno ad un fuoco.  Le sentinelle, allarmate, mi intimano l'alt, qualche frase, poi c'è il cambio scena.

E mentre giocano gli altri, io cerco di decidere cosa fare, e non mi viene in mente nulla.

Non ho ancora nessuna percezione del personaggio, chi è, cosa vuole, sono solo numeri e aggettivi. La situazione è ancora troppo sommaria, non so chi è questa gente e i PNG non hanno fatto nulla.  Panico da foglio bianco, che faccio?

Dura parecchio, per i miei standard, passano quasi tre scene complete e io sono ancora lì a pensare a cosa dire e a cosa fare, ma non ho assolutamente nessuna idea. Nel frattempo Claudia di fianco mi sta disegnando la trollbabe sulla scheda in base agli aggettivi che ho scelto.

Mi ripassa la scheda un attimo prima che la scena torni a me, guardo la mia trollbabe, lei mi guarda a sua volta dal disegno con aria sinistra e beffarda e BAM, so esattamente chi è, cosa vuole e come si comporterebbe.

Non ho più avuto incertezze nel giocarla per tutto il resto del gioco.

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