Autore Topic: Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?  (Letto 6707 volte)

il mietitore

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Questa domanda si lega a un certo mio progetto, di cui eventualmente scriverò sul prossimo incbook se il tema di quest'ultimo me lo permette, avente per scopo ultimo quello di cambiare l'immagine che il gioco di ruolo, inteso come istituzione, dà di sè stesso.


Personalmente ho una serie di idee su come dovrebbe essere fatto uno spot pubblicitario (televisivo) su qualcosa legato al gioco di ruolo, ma prima di approfondire quest'argomento mi piacerebbe sapere la vostra opinione in merito.


Immaginatevi dunque due pubblicità, una relativa ad una con, l'altra relativa alla pubblicazione di un nuovo gioco di ruolo. Come ve le figurate? Cosa compare? Si vede gente che gioca a un tavolo con sotto qualcuno che parla, o si fa uso di qualche meccanismo particolare (tipo far vedere la fiction prodotta?)?


Rispondete pure a casaccio, magari riferendovi solo ad una delle due pubblicità in questione, per dire. Io per primo non è che abbia chissà che idee chiare in testa, ho solo una serie di teorie che mi piacerebbe discutere ma che posto dopo perchè voglio essere sicuro che ci siano più idee in gioco, in questa discussione, e postando ora corro il rischio che si avvii una discussione solo sulle mie.
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #1 il: 2012-06-02 16:12:48 »
Donne che giocano. Forse solo donne che giocano, addirittura. E chiaramente, non supermodelle.

Gente piuttosto diversa tra loro, senza arrivare diciamo al sembrare una cosa del genere.

Diversi tavoli (non necessariamente diversa gente) che cerchino di riprodurre un po' il feeling di diversi giochi: se a un tavolo giocano a Polaris non ci sarà la stessa atmosfera di Gioventù Bruciata. [sì, non s'adatta al tuo esempio di pubblicità per un gioco nuovo]

Credo sia necessario (show, don't tell) vedere la fiction. Penso tuttavia sia necessario trovare modi di evitare che vengano fuori video di live, deve essere di livello. Se fosse per me userei l'animazione, ma credo sia quasi improponibile per ragioni di budget.
Sarebbe utile le stesse persone non interpretassero lo stesso personaggio in alcun modo nella fiction visualizzata, senza nemmeno dare (se fosse animato) la voce al personaggio.

Credo sarebbe vedere i giocatori nella loro vita quotidiana, per dimostrare che sono persone diverse che hanno vite diverse, appaganti, e similmente anche altri interessi. Me lo immagino proprio come inquadrature di mezzo secondo della gente che poi sarà i giocatori mentre vive normalmente, gioca a basket, insegna all'università, porta i bimbi in macchina, suona, lavora il legno, cucina...

Fabio Succi Cimentini

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #2 il: 2012-06-02 16:17:00 »
Non saprei come adattarlo al format pubblicitario, ma per me Tabletop della Geek & Sundry è un ottimo modo per parlare di giochi via video. Non ha ancora trattato di Gdr, ma lo attendo al varco.

Perché? Perché mostra gente giocare, ridere, di cose comprensibili ("mi hai appena fatto una bastardata!"), perché spiega senza lasciare esoterismi e gergo specializzato, perchè ha un montaggio incalzante e quasi drammatico. Insomma, sa coinvolgere.E ha Wil Wheaton come conduttore, che ormai è il geek che conoscono le masse quindi è un nome sia competente che rappresentativo. Quindi una faccia che sa veicolare geekdom senza essere una macchietta, anzi con quei modi da gigione cazzaro che (per me) gli danno carisma.

Cosa trasporre di questo formato in una pubblicità?
Di un gioco... non saprei con sicurezza. Son tentato di dire "abdicare alle immagini fantasy e mostrare il manuale, i dadi, i giocatori coinvolti, magari giocare con le colorazioni e le luci" ma entrerei in un campo di comunicazione che non mi pertiene molto.
Di una Con mostrare le foto e video con la gente, i sorrisi, le tavole imbandite di cibo, i tavoli pieni di gente animata, i bei posti (Bertinoro, la Biasola, l'hotel di Montecatini), insomma tutte quelle cose che possano testimoniare come il gioco non debba per forza essere anti-sociale. E che al contempo non servano console, prese elettriche, monitor e così via (e quindi possa farlo anche in mezzo ad un prato o ad una splendida piazza.)
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #3 il: 2012-06-02 16:23:51 »
avente per scopo ultimo quello di cambiare l'immagine che il gioco di ruolo, inteso come istituzione, dà di sè stesso.

Slogan + "Il nuovo gioco di ruolo di Vincent Baker i X"
(dove X è oggi il negozietto e poi si spera sia la libreria.)
Copertina del libro
Come per i libri, hai presente?
Come la radio.

E bombarderei di videorecenzioni su un canale/sito.

Specifico. Hai mai visto in tv qualcuno che pubblicizza I LIBRI?

A mio parere qualsiasi tentativo con le immagini IL gioco di ruolo in generale risulterà controproducente. Soprattutto col mischione di giochi, di tavoli, di gente con candele accese, ragazze che piangono per il loro, tizi col bastone in mano... sarebbe darsi la zappa sui piedi.
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il mietitore

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #4 il: 2012-06-02 17:19:45 »
Uhm. Ora posto anche io ;)


Ho le idee un po' più chiare relativamente alla pubblicità di una convention, che per il gioco. In entrambi i casi, comunque, io adotterei uno schema seguito da, ad esempio, queste pubblicità:

Masters of Hardcore 2012
PS Vita
Chanel n°5


In entrambi questi spot, ciò che viene pubblicizzato a momenti non viene neanche mostrato. Si fa piuttosto riferimento a una sorta di "immaginario" che si vuole trasmettere: il MOH non è altro che un mezzo rave, e la pubblicità (trailer, in verità, vista la durata) mi mostra invece una specie di messaggio politico in cui compare un'isola con sopra una sorta di portale in stile Contact. Tramanda una specie di "atmosfera", per intenderci, e la cosa funziona perchè io sono tutto meno che un fan accanito di musica del genere, eppure a me viene una gran voglia di andarci, adesso, al Masters of Hardcore.


Lo spot della PS Vita non è molto differente. Pubblicizza una console che compare per due secondi nella fase conclusiva, mentre per il resto della pubblicità mi viene tramandato "qualcosa", ed è qualcosa che sento essere piuttosto famigliare: da videogiocatore io trovo quello spot fenomenale perchè riesce veramente a cogliere quello che per me può essere il meglio dell'esperienza videoludica.  Quel video tramanda esattamente, anche in questo caso, una specie di "atmosfera", è come se ti dicesse "essere un videogiocatore ti fa sentire così, ed è una gran figata". Probabilmente vedere quella pubblicità fa, a chi non è un videogiocatore particolarmente dedicato, lo stesso effetto che fa a me vedere la pubblicità del Masters of Hardcore.


Lo Chanel n°5 adotta anche lui uno schema del genere. È una pubblicità che, letteralmente, ti fa il film; dice alle donne che se prendono quel profumo allora QUELLO sarà ciò che gli accadrà. Si concentra sull'"esperienza" del profumo, a un livello sostanzialmente concettuale e astratto, e non concreto (ovvio, sai che non ti accadrà mai, eppure, nella testa quello è ciò che ti figuri). Anche in questo caso il profumo concreto poco ci manca che non venga nominato: sai solo che è lo chanel n°5, di cui non vedi il colore, non vedi la scatola, non vedi la boccetta e, clamoroso, non sai IL PREZZO. Anzi, praticamente non ti dice neanche il profumo: la marca compare solo nel logo in cima a un palazzo, e alla fine sai solo che si parla di un profumo, vedi "N 5", e se conosci già il profumo allora ricolleghi ciò che sai all'immaginario che ti è appena stato presentato, e fai due più due.


Io sono convinto che questo livello astratto e concettuale sia la chiave che permette di fare uno spot praticamente su qualsiasi cosa. Non è evidentemente facile ricercarlo, però pensate semplicemente al fatto che la pubblicità dello Chanel pubblicizza con un video (credo con successo) qualcosa che evidentemente *non può* essere rappresentato, vale a dire un profumo, qualcosa che si trova a un livello sensoriale che il televisore proprio non può rendere.


L'ipotetica pubblicità di una convention secondo me dovrebbe seguire una linea di questo tipo. Se si tratta della INC, ad esempio, secondo me dovrebbe esserci una qualche via di questo genere che permetta di capire quanto segue:
- si gioca
- si mangia
- non ci vanno solo gli sfigati
- ci si diverte


Riprendendo l'esempio del Master of Hardcore, secondo me l'attività del gioco può e deve comparire, esattamente come il rave compare nel trailer del MOH, però non deve avere la precedenza: magari vedi la gente che lancia dei dadi, che parla, che se ne stà ai tavoli, per farti capire di che si tratta, però poi il grosso del filmato è occupato da gente che dice e fa cose un po' come nel trailer della PS Vita. Tanto per spararne una, in un'ipotetica pubblicità di una con mi immagino qualcuno che arriva in macchina nella location; scende; dice "Io sono quello che deciderà chi siederà sul trono"; flash: si vede una scena di gioco di Mist-Robed Gate in cui qualcuno pianta il coltello nella scheda di qualcun altro; la telecamera segue il tizio della macchina per qualche istante mentre cammina verso un giardino, rivelando che attorno a lui stanno cadendo dei petali di rosa random, colorando la scena di rosso. Taglio. E magari la scena verrà ripresa in seguito, come appunto nello spot della PS Vita.


La pubblicità di un gioco dovrebbe essere secondo me uguale. Non mostri il gioco in sè, mostri l'esperienza.
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #5 il: 2012-06-02 17:37:20 »
Solo una domanda: esistono queste pubblicità "di puro mood" per cose di cui il resto del mondo non ha praticamente alcuna concezione o riferimenti?

Niccolò

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #6 il: 2012-06-02 17:47:13 »
Donne che giocano. Forse solo donne che giocano, addirittura. E chiaramente, non supermodelle.

ci accontentiamo delle modelle normali?

Dairon

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #7 il: 2012-06-02 17:51:47 »
Dai, hai capito cosa intendevo.  ;D

il mietitore

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #8 il: 2012-06-02 17:53:53 »
Per tele non saprei. Di sicuro non su quella generalista.


Però sui canali tematici (a partire anche da MTV) trovi a volte pubblicità di questo genere. Per i concerti spesso si sbizzarriscono. O pensa anche alle pubblicità dei PPV del wrestling: la prima che ho trovato è No Way Out 2012 dove su 31 secondi il wrestling effettivo compare per 3 secondi contati (da 0:21 a 0:24). O pensa anche alle pubblicità delle automobili: quello della Alfa Romeo Giulietta mostra effettivamente la macchina che se ne va in giro, ma per metà dello spot c'è Uma Turman che fa la f**a, con una voce narrante che parla di bellezza, tecnologia, potenza, e concludendo con una citazione Shakespeariana che trasmette l'esperienza di guida ma che non ha un cavolo a che vedere con i dati "concreti" della macchina in questione. Non sono cose tanto lontane dalla civiltà come i giochi di ruolo, ok, però credo che ci si possa comunque lavorare.


Questo stando sulla televisione: su internet spot di questo genere si sprecano.


Credo che la diffusione di pubblicità di questo tipo effettivamente si leghi alla diffusione di internet: ti mettono la curiosità e ti inducono a cercare successivamente su internet di che cosa si fosse trattato, trasmettendo dunque il messaggio facendo pure leva su una forma di "interesse attivo" da parte di chi lo spot lo vede (nb: il comportamento attivo e non passivo di chi guarda la televisione è un punto assodato sulla quale oggi costruiscono, ad esempio, le serie tv e i film. Immagino che ci sia un comportamento del genere anche per quanto riguarda la pubblicità).
« Ultima modifica: 2012-06-02 17:58:46 da il mietitore »
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #9 il: 2012-06-02 18:04:42 »
Non per smorzare gli entusiasmi, ma avete idea che lo spot della PS vita faccile facile è costato 200.000 ~ 300.000 euro?
--
Michele Gelli - Narrattiva
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #10 il: 2012-06-02 18:07:48 »
Non saprei come adattarlo al format pubblicitario, ma per me Tabletop della Geek & Sundry è un ottimo modo per parlare di giochi via video. Non ha ancora trattato di Gdr, ma lo attendo al varco.

Lo adoro. Spero solo che passando ai GdR non diventi un Fiasco... ;-)
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #11 il: 2012-06-02 18:07:56 »
Intendo che la gente sa cos'è un romanzo, un'auto, un profumo, un rave, una console, un incontro di wrestling. Tra l'altro nell'unico caso che forse non è troppo chiaro, il rave, tutto sommato è mostrato cosa succede rispetto ad un generico concerto. Non credo la gente tuttavia abbia un'idea concreta di com'è un gioco di ruolo, o almeno ce l'abbiano in molti.

Quindi semplicemente mi domando: d'accordo il cercare le info concrete dopo, ma funziona per prodotti per cui un'ampia percentuale della gente non abbia idea di cosa ha davanti?
In effetti... non saprei nemmeno che pubblicità televisive possano esserci che lavorino così senza contesto per il consumatore (prodotti estremamente innovativi, tipo il Segway? Boh?). Per questo chiedo, evidentemente te ne intendi.

Michele: solo?  ;)
« Ultima modifica: 2012-06-02 18:21:57 da Dairon »

il mietitore

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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #12 il: 2012-06-02 18:41:55 »
Non per smorzare gli entusiasmi, ma avete idea che lo spot della PS vita faccile facile è costato 200.000 ~ 300.000 euro?


Si beh. Considera però che se oggi nessuno in questo ambiente può fare investimenti del genere è proprio perchè, come scrivi te nell'articolo dell'INC Book di quest'anno, non ci si è tenuti al passo coi tempi. Non è che la Sony ha sempre fatto pubblicità da 300.000+ euro, ma è ad esempio passata per cose anche più semplici come questa. E ancora oggi produttori di videogiochi indipendenti pubblicizzano ad esempio i loro giochi così. Ok che la PS Vita è il caso limite, ma secondo me c'è spazio per fare comunque *qualcosa*, e credo che l'evoluzione di questo hobby non possa prescindere dal rimodernare la propria immagine, passando appunto attraverso una qualche forma di pubblicità.


@Dairon: Non so. A naso mi viene da dire che una pubblicità di qualcosa di sconosciuto ha meno influenza della pubblicità di qualcosa di un po' noto (come la PS Vita appunto). Però secondo me un qualche effetto lo ottieni lo stesso. È una di quelle cose che vale la pena di scoprire direttamente sperimentando ^^
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #13 il: 2012-06-02 18:50:52 »
Se quelli sono gli esempi cambierei il topic in "...da una pubblicità MARAGLIA sui giochi di ruolo"...   8)

Insomma, sono esempi di pubblicità per me estremamente controproducenti: il primo spot mi pare ridicolo e mi porterebbe a vergognarmi dell'eventualità di andarci, il secondo mi farebbe scegliere un altra consolle, il terzo quando lo vedevo in TV mi faceva vomitare abbastanza da cambiare canale, almeno finchè non finiva (e pensare che Nicole Kidman per me è una delle attrici più belle del mondo, associarla a quella cagata non fa rendermi lo spot ancora più ripugnante)

Questo non significa che siano sbagliate (se continuano a farle si vede che rendono... o che non sanno come farle altrimenti), ogni pubblicità ha un target e si vede che io non faccio parte del target di queste pubblicità.

Il problema è che io sono sicuro invece di far parte del target di una INC: e il primo spot mi terrebbe lontano. (anche gli altri due, ma il primo è l'unico su un evento).

Nella pubblicità non bisogna cercare il target più grande, bisogna cercare il target giusto (per esempio, una pubblicità sugli assorbenti interni che convincerebbe il 99% degli... uomini, non sarebbe molto efficace).  Ora, non mi pare che il target del primo filmato sia quello che voglio vicino al mio tavolo quando devo cercare di concentrarmi per giocare La mia Vita con Angelica. Probabilmente terrebbero la musica troppo alta mentre giocano con la playstation.

A parte questo, il problema che hanno dovuto affrontare con quelle tre pubblicità, secondo me, è la banalità e la poca attrattiva dei prodotti presentati. Non puoi far sentire un odore via video, quindi sarebbe solo una bottiglietta. Una persona che gioca con una consolle non importa se si sta divertendo un casino, a vederlo è uno che si agita davanti ad uno schermo (notate invece come le pubblicità cerchino di contrastare questa cosa evidenziando gli aspetti sociali, con gente che gioca nella stessa stanza - cosa che in effetti è un po' la negazione dei vantaggi del gioco online che stanno pubblicizzando...).
Quindi non possono in realtà descrivere il loro prodotto, perchè non avrebbe attrattiva. Devo vendere "storie". Vendere l'idea di "essere protagonista di una storia".

Ma un momento...  noi abbiamo un hobby in cui diventi protagonista di una storia! Cioè proprio quello che la gente cerca! Siamo a cavallo!

No. Non proprio. Noi abbiamo un hobby in cui non ti VENDONO una storia di cui sei protagonista, ma ti danno i mezzi per fartela da solo. Bricolage. Non sono film, sono cineprese.  E come al solito, non è tutto dentro la scatola, quel che ti serve.

OK, allora vendi l'esperienza, mostri cosa avviene nell'immaginazione? OK. Cosa? Spadate contro i mostri? O storie d'amore fra un samurai e una vedova? Esiste una pubblicità di entrambe le cose?

E qui arriviamo ad un altra mia obiezione: fare pubblicità "ai gdr" o "alle convention di gdr" non ha senso, è come fare pubblicità "ai film" o "ai libri".

La pubblicità si può fare ad uno specifico gioco, o a una specifica Con.

E se fai pubblicità ad una Con , devi "vendere" l'esperienza reale della Con, sennò dopo il primo anno chiudi perchè ti sei sputtanato ("non c'erano nemmeno le consolle, volevano farmi recitare come un attore"...)

Come farei pubblicità alla INC? Filmato con (1) panorama e bellezze di bertinoro, (2) specialità tipiche, (3) un sacco di gente, di entrambi i sessi, che mangia e beve allegramente, e (4) carrellata su tavoli da gioco, tutti misti con maschi e femmine, "normali" (cioè, non spettinati e con la barba di due giorni, ma nemmeno fotomodelli). Quest'ultima parte sarebbe la più difficile, perchè dovrebbe incuriosire ma non promettere cose che non può mantenere. Perchè la InTerNosCon si basa come concetto che NON E' UN ATTIVITA' PROMOZIONALE O DI VENDITA.  Non è come Lucca dove "più biglietti stacchi e meglio è", alla Inc si fanno PARTITE, non DEMO.   Se la pubblicità attira la gente sbagliata, uccide la INC anche per noi.

(ovvio che, come segnala Michele, stiamo a parlare giusto per il gusto di parlare. In realtà la pubblicità giusta per la INC è il passaparola, perchè costa poco...)
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Re:Cosa vi aspettereste da una pubblicità sui giochi di ruolo?
« Risposta #14 il: 2012-06-03 21:16:35 »
Tu Moreno non hai proprio il buon gusto U_u


Scherzi a parte ok: come ogni cosa una pubblicità del genere può non funzionare con tutti. Io faccio evidentemente parte di quel target, e sono anche parte del target delle CON, per cui a naso le due cose non sono vincolate.


Da una tua osservazione mi viene il dubbio che il post di apertura non sia chiaro: io qua mi sto riferendo alle pubblicità di *casi specifici*. Ovvio che non puoi fare un'unica pubblicità per tutte le CON (e che è, una pubblicità progresso?), anche perché la vedrei ben ardua pubblicizzare assieme la INC e la CottoCon. E ovviamente non puoi pubblicizzare allo stesso modo due giochi diversi. È chiaro che la pubblicità è specifica, non generica.


Relativamente alla dimensione del target: secondo me pubblicità del genere puntano sulla scrematura data da internet. Mettiamo che io veda lo spot della PS Vita, mi gaso, e vado su internet a cercare di che cosa si tratti. È in questa fase che poi, vedendo il prezzo e i giochi di lancio, mi decido eventualmente a comprarla, non vedendo la pubblicità. Lo stesso discorso varrebbe per una pubblicità del genere riferita ad un gioco di ruolo. Vedo qualcosa di strano e mi dico: "che è?" Poi cerco su internet e scopro che è un gioco di ruolo, che costa X, che parla di determinate tematiche. Se voglio ne stò lontano, ma potrebbe anche darsi che io scopra per la prima volta l'ambiente in questo modo; mi dimostro interessato, compro il gioco, e mi si apre letteralmente un mondo.


È come se la pubblicizzazione del prodotto passi attraverso due stadi, credo. Il primo è quello in cui rimani colpito dall'esperienza, il secondo è quello in cui indaghi e scopri che cosa fosse quell'esperienza; questo permette una maggiore visibilità e pure una maggiore informazione di ciò che una pubblicità qualunque mi direbbe. Tanto per capirci: se vedo una pubblicità della INC come quella che tu hai descritto, per quanto onesta e veritiera che sia, corro il rischio di non rendermi conto quanto sia eccitante (c'è gente che tira dadi attorno a un tavolo e che mangia? mah...). Per cui magari non faccio il passo ulteriore di andare sul sito della INC a informarmi e capire che cosa sia.
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