Autore Topic: Re:"Mai più D&D": perchè?  (Letto 1251 volte)

Fabio Succi Cimentini

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Re:"Mai più D&D": perchè?
« il: 2012-05-29 19:38:39 »
Io non ho avuto affatto una brutta esperienza di gioco classico, complessivamente. La campagna di dieci anni di D&D mi ha accompagnato dall'inizio delle superiori all'età da laureato, e tutt'ora quando la si rievoca è sincera piacevolezza quella che provo. Anzi, ne sono anche usciti fuori di quei momenti intensi, di quella possibilità di sviscerare il personaggio a cui ora tengo così tanto.
Certo, era legata al fatto che giocavo con quelle cinque-sei persone; di queste ce ne sarà rimasta una che gioca regolarmente. E l'abitudine a quelle persone aveva portato ad uno standard tale che i miei tentativi di provare altro come GM mi lasciavano con lo sconforto, e provare altro come giocatore mi lasciava alla fine tiepido.
Quindi in fondo il potere ottenere quello che volevo era troppo legato ad un elemento, la combinazione di tot persone, che è estremamente fragile. Oltre che condizionante, alla fine. E a vedere altri dieci anni di gioco dopo quella campagna, avremmo retto?

Adesso seguo giochi (e una cultura di gioco sottostante) che:

- mi fanno interessare alle loro meccaniche oltre che al setting;
- mi consentono di parlare di gioco con una base scientifica, insomma con dei modi per analizzare, per risolvere e migliorare (cosa che non manca ad alcun mezzo espressivo) senza lasciare tutto all'alchimia di gruppo, al fattore umano o a idee esoteriche;
- mi hanno ribaltato svariate tradizioni, abitudini e dicotomie che ora vedo come falsi problemi: il metagioco, la divisione tra fisica e anima, azione contro interpretazione, il bisogno di tanto tempo per affezionarsi ad un personaggio - insomma, sono ad una visione che trovo più ampia di prima;
- mi permettono compagni di gioco diversi e da posti diversi;
- mi permettono di giocare una storia diversa e compiuta in poco tempo;
- mi danno occasione di fare carpe diem di ogni occasione di gioco;
- mi mettono in chiaro il fatto che chi gioca è lì per giocare, e per giocare alla stessa cosa;
- mi mettono in contatto (e aiutano l'amicizia) con appassionati entusiasti, vulcanici e che vedo condividere la mia necessità di non rimanere in un recinto di 'generi nerd';
- mi mettono voglia di tenere il ruolo di GM senza avere 24h di paranoie dopo ogni sessione;
- mi stupiscono spesso e volentieri;
- mi chiariscono con fermezza che gioco per esprimermi, non per svanire in un'altra entità;
- mi costringono alla consapevolezza;
- mi consentono di giocare millemila tipi di storie, tematiche, personaggi;
- mi consentono, quando e solo quando lo voglio, di giocare con la pretesa di esplorarmi e condividere qualcosa di potenzialmente rischioso;
- mi danno la capacità di sfruttare (non sempre al massimo, si impara!) il gioco di ruolo come mezzo espressivo a piena potenza;
- mi fanno sentire di giocare in modo maturo. Anche quando muovo un pucciosissimo Pellegrino.

Tutto assieme.

Concatenate nel mio cervello, queste motivazioni fanno la differenza e sono un considerevole punto di non ritorno. La puntata di tradizionale per riunione nostalgica di amici non la rifiuto affatto, ma ho chiaro in cosa rimane circoscritta.
Ho troppe cose da voler giocare, una lista che continua ad allargarsi, da non volere fare una selezione.
E dato che selezioni nella vita - e in una passione - vanno sempre fatte, che non abbiamo il tempo per provare tutto (anche se lo vorrei, Meg mi è testimone), ho abbastanza criteri per fare una scelta netta.

Ci sono tre giochi di stampo classico che mi esercitano parecchio fascino: Ars Magica, Nobilis, Unknown Armies. Eviterei di driftarli direttamente, a quel punto meglio usare un altro gioco moderno prendendo quelle premesse da una prospettiva laterale.
Ma a trovarle, le condizioni migliori con cui giocarli così come sono.
« Ultima modifica: 2012-05-29 20:10:47 da Fabio Succi Cimentini »
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Ezio

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Re:[SLOW DOWN]"Mai più D&D": perchè?
« Risposta #1 il: 2012-05-30 17:43:00 »
Scusate il ritardo nell'intervento, ma tra terremoti e lavoro c'è poco tempo disponibile per la moderazione.

Luca, il tuo post:


Ma se non incontri cotali pratiche sociali, il problema non si pone.



Viola in maniera palese alcuni punti del Regolamento contro le tecniche ninja alogiche.
In particolare:


- È un post monoriga (e qui non sei l'unico "colpevole", pregherei tutti di fare attenzione)
- Lanci il sasso e ritiri la mano minimizzando gli argomenti del tuo interlocutore
- Manca, come ha fatto notare Patrick, di AP, così come tutti i tuoi post in questo thread (e anche qui, di nuovo, Luca non è l'unico)

Va poi direttamente contro il primo punto del Manifesto:


1.1 GenteCheGioca vuole essere un ambiente sociale sano, in cui si parla di giochi in maniera serena, appassionata e razionale.
1.1.1 Cosa si intende con questo?  Che lo scopo del gioco è il divertimento, ma proprio per ottenere risultati migliori, il nostro divertimento deve poter essere messo sul tavolo e guardato da più lati, razionalmente. Occorrono quindi la serenità e la disponibilità, nelle discussioni, a lasciare che gli altri ci pongano domande, facciano delle riflessioni, ed esprimano pareri sulle nostre esperienze di gioco per far sì che le nostre esperienze diventino occasione di confronto, e punto di partenza per divertirsi di più o per la creazione di giochi migliori.
GenteCheGioca vuole incoraggiare questo, e scoraggiare invece gli scontri tra 'fan', e le scrollate di spalle alla 'tutti i gusti son gusti' o 'sono solo giochi' che invece non arricchirebbero nessuno. In questo consiste la passione, nel voler vedere il nostro hobby crescere e migliorare.



Normalmente ti richiamerei e basta, ma dato che per quanto mi riguarda sei ancora in regime di "sorvegliato speciale" e diversi dei tuoi post, ultimamente, sarebbero stati da richiamare per ragioni simili, ti comunico che sei a RIPOSO PER DUE GIORNI.

Potrai riprendere a postare Domenica 2 Giugno.


Grazie.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Mattia Bulgarelli

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Re:[SLOW DOWN]"Mai più D&D": perchè?
« Risposta #2 il: 2012-05-30 19:22:01 »
Ezio intendeva SABATO 2 GIUGNO, presumo.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Mattia Bulgarelli

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Re:[SLOW DOWN]"Mai più D&D": perchè?
« Risposta #3 il: 2012-05-30 19:22:46 »
Ezio intendeva SABATO DUE GIUGNO, immagino.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

GabrieleM

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Re:[SLOW DOWN]"Mai più D&D": perchè?
« Risposta #4 il: 2012-05-30 19:46:04 »
Chiedo subito scusa per la mancanza di AP, ma non credo servano.

Senza girarci tanto intorno: i giochi "tipo0" cercano, come clientela, nerd immaturi ed impotenti (nel senso di non-assertivi), che ai gdr chiedono un paio di palle, più che altro. (se volessi andare più sul sensato potrei dire che molti cercano fonti di gratificazione che si vedono negate nella vita reale, a causa di componenti non abbastanza mature del carattere, in particolare la tolleranza alla frustrazione)

Io, personalmente, evito questo tipo di persone (anche io faccio parte della categoria, ma vabbè :P), più che evitare i giochi.

Poi evito alcuni giochi specifici (Ars Magica, Rolemaster), perché ad Ars Magica devi consultare un trattato di 300 pagine per lavarti i piedi, e perché su Rolemaster ho trovato una logaritmica.
Anche qui evito l'AP: gente che mette una logaritmica in un gioco non si merita tutta quella attenzione.

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