Autore Topic: [Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso  (Letto 24680 volte)

Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #30 il: 2012-05-28 19:33:46 »
Ma non è vero che è difficile interpretare personaggi vicini a sé (che potresti incrociare per strada andando a prendere il pane), secondo me. Cioè, non mi pare in realtà i giocatori ne rifuggano come la peste, anche se non è tanto nelle radici dell'hobby.
Rifuggono con una certa frequenza dall'unsafe emotivo, questo sì. Nascondersi dietro cose elementi narrativi che lo regolarizzino/siano esempi cui riferirsi e lo portino fuori dall'ambito generale della "propria vita". Quindi molto più facile l'orfano allevato al tempio shaolin che quello tuo vicino di casa. Però non credo si usino gli elfi avventurieri piuttosto che i panettieri della tua via tanto per questo, ma perché più eccitanti (duh!).

Citazione
Sinceramente, l'idea che l'amore è amore ed è sempre uguale la relegherei alle massime dentro i cioccolatini...

A me pareva il discorso fosse uno di questo genere: gli accidenti dell'amore certamente cambiano, ma non c'è ragione di dire che quanto cambia tra amore omosessuale e amore eterosessuale sia come dire, una differenza così radicale da essere automaticamente più grande di quelle che rientrebbero in ognuno dei due insiemi.
Quindi non c'è differenza in questo senso, ognuno fa caso a sé... ma se usi l'insieme "amore etero" probabilmente non è un insieme perché le sue variazioni sono poche rispetto a quante ne avresti rispetto ai due insiemi.

jackvice

  • Visitatore
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #31 il: 2012-05-28 19:52:22 »
Beh che dire? Penso proprio che Moreno ha la mia stessa linea di pensiero. Non per questo ho aperto un topic qui sul forum (Essere il personaggio) dove chiedo quanto sia pericoloso giocare se stessi in una condizione emotivamente forte, e Iacopo e Khana mi hanno ripetuto diverse volte quanto è effettivamente molto pericoloso. Fanmail a Moreno quindi, per aver detto proprio quello che volevo dire pure io col mio primo post, ma molto meglio di me XD


Non esiste un vero uomo gay. Così come non esiste un vero uomo eterosessuale né una vera donna eterosessuale o lesbica o l'etichetta che si voglia definire in uno specifico momento. C'è un grande continuum di genere, sessualità ed espressione di sé che non può essere rinchiuso all'interno di una serie di regole: lo stereotipo non aiuta mai, ed è ancora più pericoloso quando viene visto in positivo: lo stereotipo del "vero" gay è un modo per chiudere in una scatoletta di accettabilità quei "loro che in realtà sono uguali a noi [...spesso seguito da ma]", creando una sacco di belle etichettine che non fanno altro che creare nuove esclusioni. Questo vale anche per le persone trans*, che qui sono identificate come automaticamente riconoscibili - il che è a dirla bene whishful thinking, a dirla male, cancellazione dell'identità.

Se fossi filosofo, di direi che sei feyerabendiana: anything goes pare sia il tuo motto, tutto fa brodo (non è un'offesa, è una linea di pensiero, sia chiaro :P). Non esiste un termine di definizione di una persona, allora? Il problema è che gay e etero non è un termine alla stregua di bello o divertente: omosessuale è colui/colei che è attratto/attratta da una persona dello stesso sesso, penso che su questo siamo tutti d'accordo. Se non sei sempre attratto da una persona dello stesso sesso, ma anche del sesso opposto allora sei bi, altrimenti, sei etero. Non si tratta di inscatolare le persone con delle etichette, si tratta di realtà. Secondo me è ipocrisia puntare il dito e dire frocio! a qualcuno perchè è una parola offensiva persino per un gay (come peraltro ho fatto in passato quanto ero molto giovane e molto scemo, e oggi me ne pento -.-), ma dire che non esiste il vero gay o il vero etero è un bellissimo e filosofico modo per considerare la situazione solo superficialmente (senza offesa, ma è così secondo me). Io dico e definisco con certezza chi è gay, perchè se è una scelta personale e volontaria, quella persona deve esserne fiera. Se ti chiedo "sei gay?" e col tuo ragionamento mi rispondi "mah, dipende, è un flusso continuo di sessualità..." allora o sei in uno stato di incertezza e ti vergogni o non ti importa.
Anzi, hai mai risposto ad una persona così, sulla tua sessualità? Alla domanda "sei etero?" hai mai risposto così?

Secondo me è tutto un buonismo inutile, credimi. Qui nessuno credo stia puntando il dito a qualcuno, o stia cercando di offendere gli altri, o stia rafforzando degli stereotipi; definire non è sempre incriminare, ma è anche accettare. Basta col dare dell'omofobo a chidefinisce l'omosessualità di taluni soggetti, non siamo mica nel medioevo! XD E poi siamo tutti diversi, e il mondo è bello perchè è vario, e secondo me togliere le etichette solo perchè sembrano delle accuse è appiattire le diversità, è globalizzare il pensiero.

Sei nero/bianco/giallo/altrocolore? Sei italiano/tedesco/francese?  Si, ma non vuol dire che sono razzista se te lo dico, e tu dovresti essere fiero di essere quello che sei. Io sono bianco, caucasico, italiano e altoatesino di origini trentine e toscane. Se lo dico, sono razzista con me stesso? O.o

Ah ripeto, per me le checche (per chi non l'avesse capito) sono i finti gay che la gente considera omossessuali ma lo fanno solo per scalpore o per "moda". Non so per voi cos'è ma per me la checca non è gay XD poi se nell'uso comune la checca è proprio l'omosessuale non mi interessa, questa è la mia definizione (e come detto, non l'ho coniata io, ma un gay).

Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #32 il: 2012-05-28 20:47:14 »
Beh che dire? Penso proprio che Moreno ha la mia stessa linea di pensiero. Non per questo ho aperto un topic qui sul forum (Essere il personaggio) dove chiedo quanto sia pericoloso giocare se stessi in una condizione emotivamente forte, e Iacopo e Khana mi hanno ripetuto diverse volte quanto è effettivamente molto pericoloso. Fanmail a Moreno quindi, per aver detto proprio quello che volevo dire pure io col mio primo post, ma molto meglio di me XD


Non esiste un vero uomo gay. Così come non esiste un vero uomo eterosessuale né una vera donna eterosessuale o lesbica o l'etichetta che si voglia definire in uno specifico momento. C'è un grande continuum di genere, sessualità ed espressione di sé che non può essere rinchiuso all'interno di una serie di regole: lo stereotipo non aiuta mai, ed è ancora più pericoloso quando viene visto in positivo: lo stereotipo del "vero" gay è un modo per chiudere in una scatoletta di accettabilità quei "loro che in realtà sono uguali a noi [...spesso seguito da ma]", creando una sacco di belle etichettine che non fanno altro che creare nuove esclusioni. Questo vale anche per le persone trans*, che qui sono identificate come automaticamente riconoscibili - il che è a dirla bene whishful thinking, a dirla male, cancellazione dell'identità.

Se fossi filosofo, di direi che sei feyerabendiana: anything goes pare sia il tuo motto, tutto fa brodo (non è un'offesa, è una linea di pensiero, sia chiaro :P ). Non esiste un termine di definizione di una persona, allora? Il problema è che gay e etero non è un termine alla stregua di bello o divertente: omosessuale è colui/colei che è attratto/attratta da una persona dello stesso sesso, penso che su questo siamo tutti d'accordo. Se non sei sempre attratto da una persona dello stesso sesso, ma anche del sesso opposto allora sei bi, altrimenti, sei etero. Non si tratta di inscatolare le persone con delle etichette, si tratta di realtà. Secondo me è ipocrisia puntare il dito e dire frocio! a qualcuno perchè è una parola offensiva persino per un gay (come peraltro ho fatto in passato quanto ero molto giovane e molto scemo, e oggi me ne pento -.-), ma dire che non esiste il vero gay o il vero etero è un bellissimo e filosofico modo per considerare la situazione solo superficialmente (senza offesa, ma è così secondo me). Io dico e definisco con certezza chi è gay, perchè se è una scelta personale e volontaria, quella persona deve esserne fiera. Se ti chiedo "sei gay?" e col tuo ragionamento mi rispondi "mah, dipende, è un flusso continuo di sessualità..." allora o sei in uno stato di incertezza e ti vergogni o non ti importa.
Anzi, hai mai risposto ad una persona così, sulla tua sessualità? Alla domanda "sei etero?" hai mai risposto così?

Secondo me è tutto un buonismo inutile, credimi. Qui nessuno credo stia puntando il dito a qualcuno, o stia cercando di offendere gli altri, o stia rafforzando degli stereotipi; definire non è sempre incriminare, ma è anche accettare. Basta col dare dell'omofobo a chidefinisce l'omosessualità di taluni soggetti, non siamo mica nel medioevo! XD E poi siamo tutti diversi, e il mondo è bello perchè è vario, e secondo me togliere le etichette solo perchè sembrano delle accuse è appiattire le diversità, è globalizzare il pensiero.

Sei nero/bianco/giallo/altrocolore? Sei italiano/tedesco/francese?  Si, ma non vuol dire che sono razzista se te lo dico, e tu dovresti essere fiero di essere quello che sei. Io sono bianco, caucasico, italiano e altoatesino di origini trentine e toscane. Se lo dico, sono razzista con me stesso? O.o

Ah ripeto, per me le checche (per chi non l'avesse capito) sono i finti gay che la gente considera omossessuali ma lo fanno solo per scalpore o per "moda". Non so per voi cos'è ma per me la checca non è gay XD poi se nell'uso comune la checca è proprio l'omosessuale non mi interessa, questa è la mia definizione (e come detto, non l'ho coniata io, ma un gay).


Credo che questo discorso meriterebbe un thread a parte, o no?
Anche io ho un blog

Ezio

  • Membro
  • Ezio Melega
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #33 il: 2012-05-28 22:51:30 »
Giacomo, occhio allo slow down.

In generale... TUTTI, attenti allo slow down.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Patrick

  • Membro
  • a.k.a. patmax17
    • Mostra profilo
    • Mio DeviantArt
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #34 il: 2012-05-29 16:37:58 »
in generale tutti, portate esempi di gioco, io sto parlando della difficoltà o meno che avete avuto (o credete che avreste) a giocare un personaggio gay rispetto ad una donna (e tollero estensioni del discorso se aiutano a chiarire comunque cosa pensate di quell'argomento  lì). Sono fortemente tentato di far cestinare alcuni degli ultimi post, che lascio solo per amor di comprensione del nuovo topc di moreno. Prende esempio da lui: se vi interessa un argomento off topic (e con "off topic" intendo "che non si attiene al tema e alle regole di questo topic"), splittate.

Moreno, riguardo alla tua risposta, devo rileggermi bene tutta la discussione prima di rispondere. Non so quando avrò tempo di farlo, ma se ho frainteso quello che tu (o chiunque altro) ha detto, me ne scuso.
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #35 il: 2012-05-29 18:13:42 »
Per esempio nell'Apocalisse Religiosa che gioco con Mattia come MC, Carne, il mio Senza Faccia è un personaggio davvero strano, mammone, visionario, troppo dolce e incoerente per essere considerato davvero "un uomo duro e puro" come dovrebbe essere...

Io non vedo il problema... per me per il tuo PG Carne è molto più evidente la stranezza, il suo comportamento "da cane" (come si affeziona, come protegge, ecc.) rispetto al suo "essere maschio"... Che comunque non è sminuito, ti ricordo quella volta che ha rigato la faccia di uno con un saldatore per poi fuggire sfondando una barriera di cemento  correndoci addosso?(mossa: "Evvai!") ^^;


Citazione
E' difficile spiegarlo, ma è come se mi fosse facile intuire come essere "giustamente fragile", melliflua o seduttrice. Credo che sia una questione di empatia personale.
Questa sensazione spesso mi da un potere che non voglio. >.<
Detto così suona terribilmente immodesto, ma non vuole esserlo, credetemi. @_@
Mattia, spiegaglielo tu.

Non so bene neanche io come spiegarlo, ma è una sorta di "non vedere, amico giocatore, una seduzione che non ci vuole essere, la vedi solo perché te la aspetti".

Manu, tu sei una girly-girl (o meglio, una "chastily playful womanly-woman"), vesti di rosa e hai un sorriso per tutti, dai confidenza, ecc.
Noi maschietti siamo programmati perché ci si alzino i giri del motore se una donna ci dà confidenza.

Io che ti conosco so che puoi essere feroce, puntata a missile su un obiettivo (es.: il lavoro), e in grado di rimettere in riga chiunque a parole, ma il giocatore occasionale vede una donna/ragazza che ha voglia di divertirsi e basta.

Sarà quello? ?_?

Citazione
Mi ricordo che una mia amica mi disse "io non giocherei mai X (X= nome del suo personaggio uomo) come gay".
Io, come giocatrice bastarda, mi ero proprio impuntata a volere "X" a tutti i costi per il mio Edward (il mio pg gay).
Ci ho messo (ve lo giuro) mesi di gioco per conquistare "X". Ma alla fine ce l'avevo fatta.
E' stata la più grossa soddisfazione ludica della mia vita!

N.B.: il personaggio esisteva da molto prima che Twilight rendesse nefasto il nome Edward. ;_;

Per amor d'AP, per la cronaca era una campagnona lunga lunga di Tradizionale (GURPS).

Citazione
Mi mette a disagio. Mi sembra di essere una macchina "sforna fanservice".
Bene, non voglio esserlo.

Manu, diciamo la verità, il fanservice ti viene bene (sarò io che sono tuo marito e sono più vulnerabile a te? Noi e la nostra Relazione da 8d10... XD ), e nelle partite in cui il tema è più "leggero" ci può anche stare... ti ricordo in AiPS Supereroi quante volte Luther, il nostro "Tank" (regia? Diapositiva! http://micheladasacco.deviantart.com/gallery/30543622#/d2p1uq0 ), è finito col costume stracciato per la gioia delle sue fan (PG e giocatrici XD).
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #36 il: 2012-05-29 23:27:46 »
A Lucca 2011 (l'ultima trascorsa) abbiamo giocato Effetto Cherenkov.
Nel gioco, tre personaggi sono coinvolti in un triangolo amoroso.


Dato che i giocatori erano soltanto maschi, si è deciso, di comune accordo con i tre giocatori in questione, che sarebbe stato messo in scena un triangolo amoroso omosessuale, perché trattandosi di LIVE fare interpretare una donna ad un giocattore barbuto sarebbe stato peggio e avrebbe reso il personaggio una macchietta.


Non ho idea delle reali inclinazioni sessuali dei giocatori (e poco me ne importa, ho smesso da circa 20 anni di preoccuparmi di queste cose: ognuno ama chi gli pare, nei limiti della maggiore età), ma decisamente ha funzionato e ora come ora, dovesse ripresentarsi la situazione, porterei l'esempio e cercherei di far passare la stessa idea.


Personalmente invece, con GdR table top, mi sono trovato a interpretare PG donne, come giocatore non solo come GM.
Di norma mi ispiro a persone reali che conosco e cerco di riproporre (la mia versione del) loro comportamento. E' il modo migliore che conosco e non è diverso da ispirarsi ad un attore o ad un personaggio cinematografico maschio per dare vita ad un PG.


Dal canto mio, per vari motivi tra cui l'avere frequentato il mondo dell'allevamento canino, conosco omosessuali sia uomini sia donne e devo dire che, a conti fatti, la differenza con un eterosessuale esiste solo nel momento dell'eccitamento sessuale.
E' facile identificare quegli omosessuali maschi che palesemente si lasciano andare ad atteggiamenti cosiddetti effeminati (le "checche"), ma molto spesso si dimentica che esistono omosessuali che non hanno nessun atteggiamento palese che li possa far differire da un eterosessuale dello stesso sesso.


Viviamo in un paese che ha fatto del machismo una cultura e ci ha costruito su un regime... quindi abbiamo acquisito dei luoghi comuni che ci arrivano dai nonni, tali per cui il "frocio" si mette le parrucche e si trucca "come le donne".
E' una cazzata.
Sebbene ci siano alcuni omosessuali che lo fanno (ma secondo me sono già più transgender... per quello che queste differenze possono valere...), ci sono eterosessuali che si divertono a fare le drag-queen e omosessuali che non hanno alcun interesse al travestitismo.
Quindi interpretare un gay non è così "lontano" dalla quotidianità di chiunque, l'unica cosa che dovete "ricordarvi" è che vi interessano i PG con "Carisma 18" del vostro sesso, e non quelli dell'altro.


Ad ogni modo, penso che la cosa più "lontana" da me e quindi più complessa da interpretare sia una donna omosessuale.
Sono personalità che vedo "aliene", anche nella vita reale... perché non ho nessun tipo di base esperienziale per capirle e "riprodurle".
E anche qui... "l'uomo con le tette" è solo il luogo comune più superficiale possibile.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Meguey Baker

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #37 il: 2012-05-31 14:56:23 »
(I look forward to reading through all three pages of this thread before replying further!)

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #38 il: 2012-05-31 15:11:08 »
(I look forward to reading through all three pages of this thread before replying further!)

Please let us know if you need help in translating something. I see many figures of speech that will be very easily lost in translation. ^_^

I think you already know these:
GdR = RPG
LIVE = LARP
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #39 il: 2012-05-31 17:04:27 »
Prima di tutto,  ho risposto a Jackvice in un nuovo thread perchè si trattava di un argomento off-topic:
La sessualità non è booleiana

Per il resto, specifico solo che io sto parlando di "facile / difficile" nel senso di difficoltà ad aprirsi, e di mettere "sincerità nel gioco" (se la conferenza di Ron ad Inc dell'anno scorso fosse già online qui ci metterei il link...).

Un attore è un bugiardo.  Lasciamo stare vari metodi, sistemi e scuole per "entrare nel personaggio", sono costruiti sull'aggiungere alla mera "recitazione" altri elementi. Ma la mera "recitazione".. è bugia.  E' inganno. Non reciti per te stesso (a meno che non ti stai autoingannando), reciti per un pubblico.

Non sto facendone un discorso "morale", non c'è alcun giudizio nel definirla "inganno", è semplicemente una maniera di comunicare qualcosa ad un pubblico.

Ma il gioco di ruolo è un altra cosa.  C'è sì una componente di "recitazione", ma è la componente che serve a comunicare. Usi le tecniche della recitazione per comunicare il tuo personaggio agli altri al tavolo. Ma è solo una tecnica. E spesso pure controproducente.

Esempio: devi comunicare che il tuo personaggio sta mentendo in maniera evidente.  Se fossimo a teatro, saresti costretto a basarti sulla recitazione (e su un copione scritto apposta per farlo capire, sulle luci, sulle reazioni degli altri personaggi, etc, ma non divaghiamo troppo). 
Se sono al tavolo di un gdr, posso semplicemente dire, papale papale, out of character "mentre dico queste cose, è chiarissimo che sto mentendo".

Posso cioè semplicemente SPIEGARMI. Anche questa è una maniera di comunicare (e di solito molto più efficace della semplice recitazione, al tavolo).

Ora, la confusione fra "recitare un pG" e "interpretare un PG" è molto diffusa nell'ambito del gioco tradizionale. Da qui un sacco di giocate insulse con giocatori o GM che sforzano doti attoriali scarse o inesistenti nel vano tentativo di comunicare qualcosa di semplice come lo stato d'animo del loro personaggio, fallendo miseramente e incasinando il gioco, per il terrore di commettere il Peccato Mortale del Metaplay e di spiegarsi out of character...

Se fossimo ancora ancorati a pratiche così primitive e controproducenti, allora sì, interpretare me stesso mi riuscirebbe molto più facile del far credere agli altri al tavolo, con la sola recitazione, che sono una leggiadra Elfa dei Boschi. Ma visto che quelle superstizioni del gdr tradizionale le ho da tempo buttate nel cesso...  a me cosa me ne frega di questo aspetto?

La "difficoltà" di giocare personaggi DIFFICILI DA RECITARE non la conto nemmeno, io la considero IRRILEVANTE, un problema RISOLTO. Semplicemente, se sono "difficili da recitare"...  NON LI RECITO, uso altre tecniche di comunicazione, descrivo a parole o a disegni quello che non sto recitando, punto a farmi capire, non a far vedere come sono bravo a fare le vocine.

Quando parlo della "difficoltà di fare personaggi close to home", non parlo della recitazione. Non ci penso nemmeno, non la considero, se non fosse stata tirata fuori da altri post non avrei nemmeno pensato che fosse in qualche modo legata a questo discorso e a questo thread. Quello di cui parlo è la difficoltà nel gestire i rapporti "me stesso - il mio personaggio" e "me stesso - altri giocatori". Nel gestire difficoltà sociali e psicologiche che rischiano di metterti a disagio (ed eventualmente sbatterti completamente fuori dall'immedesimazione e dalla storia)

E a questo proposito...  qui l'abilità nel recitare può diventare persino controproducente: ho visto davvero un sacco di persone, in difficoltà in situazioni di gioco che potevano metterli fuori dalla loro zone of comfort, usare la recitazione come "distanziatore": perchè recitare è mentire, e se mentre giochi il personaggio diventa troppo vicino, mettersi psicologicamente nell'ottica di "recitare" invece di "essere" è un distanziatore immediato.

In effetti, un certo interesse che nutrivo tempo fa per la recitazione è scomparso completamente non appena ho visto come veniva usata come "salvagente" in un sacco di giochi, diminuendone l'impatto e ostacolandone il funzionamento.  Se "reciti" un Cane, non stai giocando a Cani nella Vigna. Se "reciti" un Servitore, non stai giocando a La Mia Vita Col Padrone (infatti, "A manifest on Mastery" come articolo è in gran parte dedicato a come far smettere di recitare i giocatori...), e così via.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Meguey Baker

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #40 il: 2012-06-01 06:03:30 »
(Please forgive me for posting in English - if someone wishes to translate my words for better clarity, that is fine)
Two things of note before I begin: I have GMed for years, so naturally I have played many NPCs of all sexual biologies, gender expressions and sexual orientations. I will talk below only about my experiences playing my own characters, not NPCs. Also, I have been a sex education teacher for many years, so this subject is a keen interest of mine.

Patrick, to your original question: whether we have experience playing various sexual orientations and if it was more difficult. My short answer is yes, I have much experience playing all kinds of sexualities, and no, I do not find it difficult, for the most part.

I have played a lot of male characters, most of whom were assumed to be heterosexual but was never an issue or a facet of play. The same for many women I have played. I have played people who are transgender by their culture, in that they are women acting in a masculine role or men acting in a feminine role, but not in their personal orientation. I have played lesbians of many types. I have played completely blatantly over-the-top gay men, and men who were eventually discovered to be gay only when it became relevant to the story. I have played a woman in love with a man who was once a woman - the maelstrom of Apocalypse World can do strange things to gender!

What I do occasionally find challenging is playing a straight man in a romantic relationship with a straight woman. I want not to fall into tropes and stereotypes of behavior, and I want to play a whole person, not just a set of genitalia. So, if the story is  just about the sexual dynamic, I might get bored and look for other ways to express the character. When I've played male characters on-line, I've had beautiful love affairs with female PCs. At the table, I tend to play characters (male and female) who are either in an established relationship or not interested in sexual relationship. Role-playing courtship and falling in love is intense! I don't do it very often.

I agree whole-heartedly with Matteo Turini, that the ways heterosexuals court and love and yearn and hurt is no different that the way homosexuals do. Love that exists between any two people has certain universal constants. The specifics and physical technicalities may differ, but the basic experiences of love are the same. Jackvice makes excellent points as well,as does Giullina, about the spectrum of sexual expression, and how playing a character at one point is only one point.

Moreno, I wonder about that argument that it's difficult to play a gay man because it's close to home. Certainly, if he is your age and lives in your hometown and has similar interests to you, ok. But if he's a 19-year-old Gunlugger with a soft spot for blonds, or an ancient Japanese warrior, or a doomed prince of the Frozen North, isn't that enough distance? At what point does 'close to home' become no longer true?

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #41 il: 2012-06-01 06:45:15 »
Moreno, I wonder about that argument that it's difficult to play a gay man because it's close to home. Certainly, if he is your age and lives in your hometown and has similar interests to you, ok. But if he's a 19-year-old Gunlugger with a soft spot for blonds, or an ancient Japanese warrior, or a doomed prince of the Frozen North, isn't that enough distance? At what point does 'close to home' become no longer true?

The answer is obviously tied to the game I am playing, or, to be more exact, to what does it MEAN in my own reality (at the table, between the players, in the real world) in that game.

My answers in this thread are relative to a specific game, Kagematsu. What happen when I play Kagematsu? I have to frame situations where "my character" can seduce Kagematsu, and then try to do so.  not with the dice results, but with the way I portray, with acting and descriptions, the seduction.

I never played a male character in Kagematsu, so I am basing my thoughts about this on what happen when I play a woman: at first, trying to get the very first gestures from Kagematsu, the Japanese setting and trappings are more important, but then, moving on to more intimate / sensual gestures, it become much more universal / personal (maybe because I have really no idea about what could be considered seductive in that time in that culture, so what I am really doing is trying to think about what that character could do in that situation that I would consider seductive to myself, and seeing the reaction of kagematsu's player.

If I think about this putting myself into a male character, I don't think that the japanese setting will make one bit of a difference... on the difference:  it's a distancing factor, true, but it's the same for both kinds of characters, it's not like I play a japanese only if I play the man but not the woman...

It's obvious that, in another game, that would not be a problem: hell, I don't even KNOW the sexual preferences of a lot of characters I played in a lot of games where sex or romance never, ever entered in the fiction...

Even in a game where sex and romance usually is present, like for example 1001 Nights, the situation is completely different: in 1001 nights I can play a gay man without ever having to describe what I have to do to convince another man to "roll in the hay" with me: in Kagematsu, I can't.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mattia Bulgarelli

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Mattia Bulgarelli
    • Mostra profilo
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #42 il: 2012-06-01 09:37:55 »
It's obvious that, in another game, that would not be a problem: hell, I don't even KNOW the sexual preferences of a lot of characters I played in a lot of games where sex or romance never, ever entered in the fiction...

Well, this is interesting... I think I always knew, for each and every of my characters, what they're supposed to like (not just in their sexuality, but ALSO in their sexuality). I don't know what that means, though. ^^;


[Moreno dice che non ha mai conosciuto le preferenze sessuali di molti suoi personaggi]
Beh, è interessante... Penso di aver sempre saputo, per ogni singolo personaggio, che cosa gli piacesse (non solo a livello di preferenze sessuali, ma ANCHE nella loro sessualità). Non so bene che significhi, però. ^^;
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Danilo Moretti

  • Membro
  • FKA "Dispari"
    • Mostra profilo
    • Inspired Device
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #43 il: 2012-06-01 11:42:14 »
La questione se l'amore etero e gay siano o meno diversi è relativa, a livello astratto l'amore è amore, ma in un gioco (e nella vita) è necessario ridursi alla banale concretezza di rituali di corteggiamento (e di accoppiamento) che cambiano invece notevolmente da maschio a femmina, da maschio a maschio e da femmina a femmina (e mi fermo qui). Nella realtà le  consuetudini e influenze culturali e sociali non possono essere nullificate, in gioco magari sì (dipende da quanto si desidera prendere le distanze e "idealizzare").
Ribadendo la mia ignoranza su Kagematsu, mi resta da capire se l'ambientazione giapponese è solo "color esotico" per speziare storie di seduzione (e facilitare la "giusta distanza" emotiva giocatore-personaggio) o se il rispetto dell'ambito culturale/storico/sociale dell'epoca invece è un ingrediente essenziale per la riuscita del gioco.

Perché se l'ambientazione giapponese è solo un pretesto per trattare l'estetica di un amore idealizzato, giocare un gay, un etero, una donna o una tazzina non cambia (quindi non poniamoci problemi, e vai di spensieratezza) e non (dovrebbe) comportare turbamenti emotivi da eccesso di coinvolgimento, quindi il sentirsi a disagio perché ritenuto criptogay in quanto "giocante gay" o le pippe intellettuali sul "reggerò il peso della responsabilità che comporta un ruolo del genere" possono essere bypassate.

Se invece l'ambientazione conta, dobbiamo confrontarci sul fatto che i rituali di corteggiamento/accoppiamento della cultura giapponese post-medievo sono molto diversi da quelli occidentali (del 21° secolo), e già questa è una sfida complessa! Figuriamoci riprodurre con verosimilianza rituali omo non rilevati dai rigidi codici sociali di una simile cultura (e anche poco trattati dalla letteratura in generale)...


Dairon

  • Membro
  • Al secolo Luca Correnti
    • Mostra profilo
    • Ass. Cavalcalupi
Re:[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
« Risposta #44 il: 2012-06-02 02:56:32 »
In realtà un Kagaymatsu storico probabilmente è perfettamente sensato, con lo shudo e il nashoku. Credo il fatto che noi stranieri ne sappiamo poco non sia dovuto a mancanza di testi (e insomma, già il romanzo di Genji parla di omosessualità!) ma al fatto che oggi in Giappone non sia un argomento che vada per le maggiore.

Stasera ho visto un'interessante PG maschio interpretato da una donna (Gioventù Bruciata). Quasi fosse liberatorio fare un marchettaro non stereotipato. Mmm mmm.