Qua si fanno gli straordinari per non farvi mancare mai nulla! ^_^
Riprendiamo con Diana che si lancia verso ignoti lidi e Amanda che la segue. In generale dato che nessuno sa dove voglia andare c’è un po’ di sguardazzamento nell’Abisso; io chiedo cosa fare perché lei non faccia male ad altri, e la risposta è che lei dovrebbe ottenere il suo branco senza dover lottare per esso. Darius invece chiede dov’è diretta e ottiene una risposta molto chiara e precisa. Il padre di Victoria, che aveva osservato la scena non visto, esce allo scoperto urlando che anche noi siamo mostri. Darius lo maledice, e lui letteralmente si scioglie davanti ai nostri occhi. Un po’ alterato chiedo a Darius perché lo ha fatto, per tutta risposta lui mi dice che parlo troppo e faccio troppo poco (variazioni sul tema saranno un po’ il suo motto per tutta la sessione). In un moto di gentilezza che non mi sarei sinceramente aspettato, mi dice che sa dov’è Diana e di salire in auto con lui. Credo che l’abbia fatto perché, nonostante tutto, si è accorto che il mio volerla aiutare è sincero. Questo gesto di cortesia è anche lo spiraglio che gli concede di uscire dal darkest self, dato che considera di avermi indirettamente fatto soffrire con le sue azioni nei confronti di Diana.
Darius mi ha detto che il padre di Victoria è un assassino. Io sono comunque un po’ sconcertato da questo suo farsi giustizia da solo. Ezio mi chiede se non vedo delle somiglianze fra me e lui. Dico di no. Cosa c’è di diverso? Il fatto che io ho sì esagerato, cercato vendetta, ma ho poi provato rimorso, fortissimo, mentre ho visto Darius riprendere il controllo e non provarne nemmeno un briciolo. Inoltre (me ne sono accorta ora scrivendo), per quanto io abbia cercato vendetta e giustizia sono sempre rimasto consapevole che si tratta di giustizia e vendetta secondo me, private, per i miei scopi; non ho mai pensato nemmeno per un attimo di stare portando giustizia divina o “universale”. Jordan si è meritato una punizione per aver rotto promesse fatte a me, non per il suo essere un bullo.
Nella villa di pessimo gusto di Bock, Diana si è lasciata dietro una traccia ben visibile. Ci troviamo nuovamente tutti assieme, con in più il padrone di casa seduto a sorseggiare sangue. Diana prova a colpirlo, ma l’hex di Darius è ancora attivo e lei vede in lui quella minuscola particella di umanità residua che però le impedisce di terminare il gesto. Commentando giustamente che “fuori controllo non vuole necessariamente dire stupida”, Diana commenta come Bock sia solo e non valga la pena colpirlo. Lei presto avrà un branco, dei compagni, e lui continuerà ad essere solo. Maschera il non poterlo colpire come non volerlo colpire. Brava ragazza!
Fa per uscire ma Bock, con la sua velocità sovrannaturale, si frappone fra lei e l’uscita. E fra lei e lui ci sono io. Bock mi prende in ostaggio di fatto. Darius prova ad attrarre l’attenzione su di se, a portare il vampiro a considerare lui il maggior pericolo. Fallisce miseramente e Bock si spazientisce. Mi pianta i denti nel collo e inizia a bere. Ora, era già stato definito precedentemente quando Amanda si era nutrita da Erica che i “succhiotti pesanti” causano piacere in chi li subisce. La cosa mi fa un po’ schifo, non vorrei provare certe sensazioni, ma dato che non posso oppormi decido di cavalcare l’onda e usare turn someone on su Bock. Il tiro riesce ottimamente, ottengo una stringa su di lui, spesa immediatamente per dargli una condizione (bramoso) sperando che gli altri possano taggarla per ottenere qualche vantaggio.
Ezio abbonda di descrizioni lascive e la cosa mi disturba molto e mi da il bisogno fisico di farmi una doccia. Diana è giustamente disgustata dalla scena, e lo dice: “Che schifo”. Questa frase mi fa davvero tanto male, mi porta a reagire. Ci riesco, ma Bock mi ferisce a sua volta (1 danno che va ad aggiungersi ad 1 del morso). C’è di buono che Diana vede il dolore che mi causano le sue parole e ciò le fa riprendere il controllo 8esce dal suo darkest self). Tenta poi un shut someone down, successo parziale, Diana sceglie il darsi una condizione a vicenda. Lei fa ulteriormente leva sulla solitudine del vampiro (isolato) e lui calca la mano dicendo come una parte di lui sarà sempre con me e viceversa (disgustata da Ambrose). Wow, grazie per aver sparso una buona presa di sale sulla botta lasciata da “Che schifo” di Diana. Vorrei poter dire la mia, fare qualcosa, ma sono troppo preoccupato perché ho visto la reazione di Diana e mi chiedo se e quali ripercussioni avrà. Diana mi sta venendo a piacere davvero tanto, e il fatto di schifarla mi crea più problemi che non essere preso a sberle da un vampiro palinculo. Hmmm, direi di essere proprio cotto a puntino.
Fortunatamente Darius ci cava dall’imbarazzo, maledice Bock e adesso anche lui non può fare del male fisico agli altri, il che aggiunto all’averlo spinto via di peso lascia libera l’uscita. Diana se ne va subito, Bock ordina ad Amanda di restare ma lei molto poco carinamente se ne va ignorandolo. Restiamo io e Darius. Prima di andarmene, voglio togliermi la soddisfazione di far chiudere il becco a Bock mettendogli davanti come lui sia solo un patetico relitto che cerca di imitare l’umanità che invidia senza riuscirci, alienando tutti nel mentre. Il tiro riesce per un pelo, liberandomi della stringa che aveva su di me (sollievo!) e me ne vado. Per un attimo penso a Darius, che rimane da solo col vampiro, ma il pensiero di seguire Diana e vedere come sta (anche se quello fatto a striscioline sono io) è decisamente più forte. Un po’ mi dispiace, lo ammetto.
L’ultimo tiro vuole anche dire ottenere un avanzamento. Ci avevo rimuginato un po’ su dalla fine della scorsa sessione e l’opzione più probabile mi sembrava aumentare una statistica, cosa che non fa mai male. Durante il gioco (sia prima che seconda sessione) avevo scherzato dicendo come mi sarei preso la mossa True Love del Mortale perché combinata con le mosse del Fatato è una potenziale ricetta per il disastro. Beh, dopo questa scena mi era chiaro che l’avanzamento da prendere era proprio quella mossa, e dichiarare Diana la mia Amata (e Diana si è ritrovata ad avere 4 stringhe su di me. Se vuole, mi si rigira attorno al mignolo). Cotto a puntino <3
La seguo nella foresta, dove lei trova il branco: cinque lupi, il capo è bello grosso e aggressivo. Diana voleva solo vederli, identificarli, e in ogni caso non può permettere che la situazione precipiti. Non con Ambrose lì, soprattutto non con Ambrose ferito (inizio a vedere raggi di speranza e cuocio un altro po’). Praticamente mi carica in spalla e fuggiamo (inoltre un fortunato tiro per guardare nell'abisso le consente di togliersi la condizione "disgustata da Ambrose", cosa che ovviamente mi rende assai lieto).
Andiamo a casa sua, così può recuperare dei vestiti e tornare umana. Mi fa entrare in camera sua dalla finestra, ma troviamo suo padre, ubriaco, che inizia a urlare insulti e alza le mani. Diana vorrebbe reagire, scopriamo che l’ha già fatto una volta (quando c’è stato il misterioso “incidente” con suo cugino, che era finito in mezzo), ma memore del fatto che non può, per qualche motivo, fare del male alle persone, non può fare granché. Pur sapendo di non avere molte possibilità, mi lancio contro suo padre. Fallisco miseramente, beccandomi un cazzotto nei denti e finendo per terra a sputare sangue(sono a 3 danni, un altro e rischio le penne). Gli altri mi suggeriscono una ritirata strategica, ma col cavolo che me ne vado lasciando qui Diana a vedersela con questo alcolizzato violento, per di più quando lei non è in grado di reagire. Diana ne ha abbastanza e per la terza volta nella notte e nella sessione mi salva la vita tirandomi via. Scappiamo inseguiti da insulti, pallini di fucile e l’invito di suo padre a non farsi mai più vedere. Vale anche per Diana.
Di comune accordo, decidiamo di andare a casa mia, dove almeno nessuno cercherà di ammazzarci. Sono triste per lei, mi chiedo da quanto tempo questa storia va avanti senza che nessuno lo sappia (o almeno ne parli apertamente). Perché non ho mai notato niente? Dall’altro lato mi sento un po’ umiliato da questo continuo andare in giro appresso a lei per cercare di aiutarla e finire per essere d’intralcio e dover essere salvato. Ma essere salvato non è poi male in fondo. Vuol dire che ci tiene a me. Che casino ho in testa.
Finalmente arriviamo in un luogo sicuro, a casa. Grazie al cielo i miei genitori dormono, non credo avrebbero da ridire sull’orario o sulla presenza di Diana, ma l’essere così malconcio decisamente verrebbe notato anche da loro. Diana mi porta a letto, trova il kit di pronto soccorso in bagno e inizia a medicarmi le ferite. Non c’è nulla di volutamente sensuale in quello che fa, ma dopo al nottata che abbiamo passato, la mia cotta abbastanza evidente per lei, il suo continuo accorrere in mio aiuto… un po’ di tensione nell’aria c’è, anche perché continuo a fissarla senza dire nulla, e quando deve medicare le artigliate che Bock mi ha lasciato sul petto le mani le tremano un poco.
Quando ha finito, le stringo una mano con la mia e le chiedo scusa: avrei voluto proteggerla e invece le sono stato d’intralcio, per causa mia ha avuto più guai che altro. Lei dice che non importa, che l’ho aiutata comunque rimanendo al suo fianco. È buona parte della sessione che ho dentro un peso da togliere. Se essere in darkest self ha voluto dire stare male ogni singolo secondo, facendo scelte che non avrei voluto fare, adesso è qualcosa di ugualmente angosciante ma di cui posso liberarmi quando voglio. Devo solo trovare il coraggio di dire a Diana come mi sento veramente nei suoi confronti.
Questo è il momento perfetto in cui confessarle il mio amore, se non lo faccio ora quando mi ricapiterà un’occasione così? Il cervello mi dice questo, ma nel frattempo lo stomaco si annoda un pochino. Mi si secca la gola. Arriva una botta di adrenalina che mi fa sudare e mi innervosisce. Giro attorno alla cosa per prendere tempo. Alla fine ce la faccio: le dico che la amo, l’ho capito questa notte. Le stringo la mano talmente forte che se fosse un normale umano le starei facendo male.
Silenzio imbarazzatissimo.
Diana non sa bene come replicare. È stanca, la giornata è stata appunto tumultuosa, e non mi aspetto certo che mi risponda subito. Anzi, tutta la stanchezza e le emozioni della giornata le piombano addosso e ha un capogiro. La sostengo, le faccio il letto sul divano in soggiorno e le rimbocco le coperte. Le chiedo, senza fretta, ma di farmi poi sapere come si sente lei nei miei confronti. Anche se mi dicesse di rimanere solo amici, oc he non vuole sapere più nulla di me, andrebbe bene. Certo, sarei infinitamente più contento se mi ricambiasse, ma mi sono tolto il peso che sentivo. Con lei voglio essere sincero fino in fondo. Niente mezzi significati, occhiate rubate che potrebbero voler dire tutto e niente. Lei mi stringe nuovamente la mano, le do un bacio in fronte (ci ho pensato. Avrei voluto evitare il più possibile contatto fisico ora per rispettare la sua confusione interiore, ma avevo necessità di un qualcosa, anche minimo, per andare a dormire in pace) e vado a dormire. Dentro di me al posto di quella pesantezza, di un costante rosicchiare, adesso c’è una sensazione di serenità.
Ezio fa il suo lavoro da Mc e mi chiede: ma in tutto questo, nei miei pensieri, dov’è finito Jordan? Non c’era forse qualche sentimento anche verso di lui? Ci penso un attimo: in effetti per Jordan c’era del potenziale, una tensione che però non ha avuto occasione di svilupparsi e crescere. Se penso a cosa provo per Jordan c’è solo confusione, se penso a Diana invece trovo una certezza solida. Mi sono rilassato e ho dato priorità ad aiutare Diana perché Oberon mi ha sì messo davanti un compito molto difficile se voglio salvarlo, ma adesso che so che la possibilità c’è e cosa devo fare sono decisamente più tranquillo.
Ezio vorrebbe chiudere la sessione al termine di un apio di altre scene incentrate sugli altri, ma Diana fa presente che vorrebbe quantomeno chiudere su una nota più pucciosa (quando leggerete gli altri AP e saprete cosa hanno combinato Erica ed Amanda, capirete perché) e quindi andiamo al mattino dopo. La povera Diana si risveglia nel solito salotto/radura, con i miei genitori in forma fatata, nudi come al solito. Anzi no, mamma ha indosso un grembiule perché sta preparando la colazione (normalissima colazione per 4), mentre papà legge e commenta la pagina sportiva. La sensazione di straniamento data dall’avere una situazione familiare perfettamente normale ma ricolorata in questo modo è davvero notevole.
Mi ritrovo Diana davanti alla porta quando la apro. Mi viene naturale comportarmi come se il dialogo della sera precedente non fosse avvenuto. Le chiedo come sta, lei mi chiede se può rimanere qui qualche giorno. Immagino che per i miei genitori non sia un problema (anzi), e che per me non è un problema (falso, se mi desse una risposta negativa sarebbero dei giorni di sofferenza per me). Dopo qualche altra chiacchera del più e del meno. Diana affronta l’argomento che spero e temo allo stesso tempo. Mi dice come io sia stato l’unico a non cercarla perché mi serviva per uno scopo, o a cercare di metterla in gabbia, o ferirla in un modo o nell’altro. Di come stare vicino a me l’aiuti a controllarsi. Per tutto il tempo sono davvero tesissimo, sta dicendo delle cose belle ma che potrebbero risolversi ugualmente in un no, un si, o un restiamo amici. Quando alla fine mi abbraccia tiro un sospiro di sollievo. Ricambio l’abbraccio e per noi la scena potrebbe chiedersi qui, ma il pubblico chiede a gran voce un bacio. Li accontentiamo. Ezio subito fa domande. Per me l’odore di Diana, che sento ora avvolgermi, è quello della rugiada del mattino: fresco, puro. Chiudiamo scena e sessione.
Che dire, anche qui ho avuto un picco emotivo pari a quello della prima sessione, ma in positivo. La confessione di amore, anche se puramente fittizia, è stata davvero difficile. Come già scritto nel primo AP, Ambrose ha bisogno di essere accettato. È vero quello che ho scritto, che anche ricevere un no mi avrebbe comunque garantito una certa serenità, ma avevo paura che Diana scappasse, fuggisse davanti ai miei sentimenti. Questo sì, che mi avrebbe fatto male e fatto sentire rifiutato (anche perché era la prima confessione d’amore mai fatta). Ammetto che a metà sessione, grazie a Bock, non ci avrei scommesso troppo.
Inoltre è stata una sessione in cui sono successe davvero un sacco di cose, ma con veramente pochi tiri di dadi (soprattutto dal confronto con Bock in poi). Semplicemente le cose sono successe, incastrandosi e fluendo praticamente da sole.
Che dire, sono davvero felice che le cose siano andate così. Ci voleva un piccolo lieto fine (anche se temporaneo) dopo le cose successe nelle altre scene. Ezio è un fan delle storie di amore a lieto fine e già si sta struggendo perché ora il suo compito è rendere la cosa interessante e portarci a fare delle scelte. Non necessariamente farci soffrire o dividerci, ma potrà capitare. Speriamo in bene…
(E adesso che sono ancora più legato a Diana, mi sento più tranquillo ad andare ad affrontare Titania).
ps.: avevo detto ad Ezio che questo AP non sarebbe stato lungo, mi ero decisamente sbagliata!