Autore Topic: [AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità  (Letto 72940 volte)

Mauro

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #15 il: 2012-05-26 15:10:56 »
A questo punto mi piacerebbe sapere perché il Fae ha deciso di comportarsi cosí.

Luca: uso "odio" in maniera scherzosa.
Fatta questa doverosa premessa: non voglio fare una demo, già fatta e non ho interesse a farne un'altra. Voglio giocare una campagna, e per questo mi ero proposto per quella di Ezio. È andata com'è andata, non sono al tavolo, ora sto aspettando la prossima possibilità (ne ho già parlato un po' alla INC).
Quando in questi casi dico scherzosamente che li odio, leggilo come "Figo, avrei voluto essere al tavolo".

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #16 il: 2012-05-26 15:13:41 »
Voglio giocare una campagna, e per questo mi ero proposto per quella di Ezio. È andata com'è andata, non sono al tavolo, ora sto aspettando la prossima possibilità (ne ho già parlato un po' alla INC).

Ok, non conoscevo i retroscena.  ;D

Mauro

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #17 il: 2012-05-26 15:14:20 »
Nessun problema, hai fatto benissimo a chiedere; "odio" è una parola forte, normale che non capendo il senso in cui la usavo ti siano venuti dubbi ;)

Rodrigo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #18 il: 2012-05-26 15:17:37 »
Per curiosità (e per fare conoscenza), come mai non la giocheresti?

Che carino e puccioso che è questo: "per fare conoscenza"!!!!!!!! ^__^
<3
^_^ Così sei pronta ad ospitarmi in un Kagaymatsu :P

Non te lo so dire chiaramente, ma provo a spiegare quello che provo, ok? (Se non sono chiara me lo dici, così provo a farti un esempio più "pratico")
Mi piacciono le campagne dove i PG fanno gruppo stretto (che siano "buoni" o "cattivi" non mi importa).

Preferisco le trame che partono "calme" per poi crescere con la crescita degli avvenimenti e dei legami reciproci.

Il tuo inizio è bellissimo, leggerei un libro con protagonista il tuo personaggio, ma essere personalmente calata in qualcosa di così "forte" da subito mi renderbbe emotivamente parecchio rigida.
Mi darebbe difficoltà a calarmi nel mio pesonaggio, vedendolo come una "cosa" staccata da me.
E' umano, credo, vedermi così "umiliata" o "in pericolo" mi chiuderebbe invece di aprirmi.

Io ho bisogno di tempo per calarmi fino in fondo nella mia nuova "pelle", e mi serve qualche scena "calma" per capire bene come sono fatta, quando creo un nuovo personaggio. Ma come vedi sono impressioni assolutamente personali.

Oddio, mi sono spiegata?
?___?
Sì, ma mi hai spiegato perchè non giocheresti Darius, non perchè non giocheresti CON Darius. Tipo Lapo/Amanda si +è preso molto più tempo per l'avvio e va bene così :)
Paolo Cecchetto, proud owner of the Paper & Plastic blog.      

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #19 il: 2012-05-26 15:23:15 »
Così sei pronta ad ospitarmi in un Kagaymatsu :P

Ma certo, Tesoro. Quando vuoi. ^_^

Sì, ma mi hai spiegato perchè non giocheresti Darius, non perchè non giocheresti CON Darius.

Sarò sincera, ma non prendermi in giro (ok?): perchè credo che mi farebbe davvero paura.
Quella paura che poi ti rimane appiccicata addosso anche dopo che è finita la partita.
-.-
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #20 il: 2012-05-26 15:27:11 »
A questo punto mi piacerebbe sapere perché il Fae ha deciso di comportarsi cosí.
Ieri notte ho buttato giù un AP bello corposo per il punto di vista di Ambrose, ha decisamente bisogno di essere sistemato ma stai tranquillo che esamino ampiamente i perché e i percome, sia in fiction che miei :) se riesco lo posto entro oggi.

@Manuela: ti dirò una cosa, Darius è in fondo il più normale ed umano dei personaggi. Non è molto diverso da un adolescente paranoico e solo che decide di rubarti il cellulare per leggere gli sms e usarli contro di te. È inquietante, ma questo suo essere molto umano un po' mi tranquillizza, non so perché.
« Ultima modifica: 2012-05-26 15:29:19 da Lavinia »

lapo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #21 il: 2012-05-26 15:29:48 »
Io non ho molto da dire. Non ancora, probabilmente: al contrario di Paolo, sono abbastanza un motore diesel su queste cose.
Note sparse:
  • hangout mi piace, come mezzo; rispetto alla giocata a tavolo si perde un pochino sul lato parlato (il delay superiore a 50ms costringe a parlare uno alla volta, appena ci si accavalla non si capisce più niente) ma, di contro, avere un canale secondario per le note e le battute (il chat log scritto) è un gran vantaggio che al tavolo non hai (o dici qualcosa subito, o dopo non ha più molto senso); giudizio complessivo: ho davvero apprezzato, mi sono trovato molto meglio di quanto pensassi
  • il gruppo mi piace: è ancora presto e non dò giudizi, però mi pare proprio che abbiamo ingranato bene e in fretta! complici le domande spronanti di Ezio ma complici, in realtà, tutti e il fatto che tutti>ognuno, c'è un buon feeling "legante"
  • un parte di me pensa "ahhhh, ho dimenticato questo e quello, non ricordavo quest'altro" ma poi, quando sta a me parlare, seguo la bandiera del "la prima cosa è quella giusta" e chissne, male male se ci sono inconsistenze me lo faranno notare (ce ne sono state :P )
  • Amanda… mhh… non la conosco ancora tanto bene, non ha ancora neanche un volto preciso ma tra meccanismi di backstory e domande dell'MC in gioco, sta decisamente prendendo forma; alcune domande le fa Ezio, altre me le pongo per curiosità… ad esempio, una delle prime (chi l'ha posta? mi pare io, ma non ci giurerei) è: che cazzo ci fa un vampiro di 112 anni in quarta superiore?
  • gli altri del gruppo… vediamo, vediamo, devo ancora metterli bene a fuoco. ma certamente Amanda ha notato che sono gente più a fuoco del resto del disegno, sopra le righe in un modo o nell'altro. Diana, sopratutto, ha un che di familiare… pelle chiara, vetiti scuri, forza interiore da vendere… siamo simili, eppure così diverse; due facce della stessa medaglia? O forse no.
  • i problemi della classe: quello principale sono i bulletti, ma fra le mazzate fisiche di Diana ed emotive di  Ambrose non meritano proprio ulteriore attenzione, piuttosto non sopporto quella smorfiosetta primadonna di Victoria Millar; e quella sua abitudine di denigrare le persone? voglio proprio vedere, se ha il coraggio di dare della "lesbicaccia" a qualcun'altra dopo che la guarderò fissa negli occhi e sentirà un tremito dentro. (NdL: cosa che poi ho fatto, ma dopo che le ho sbattuto la porta in faccia non so bene come l'abbia presa, o se serve una seconda dose)
  • i vampiri: chi sono io? chi è mio padre? chi è il professore di storia? io sono divisa tra la parte che sa che gli umani sono bestiame, animali intelligenti e divertenti… sì insomma, un po' meglio di un gatto, dopotutto! e quella parte che, invece, ci si sente ancora tanto; beh, le emozioni sono sempre quelle, la mente si cristallizza un po' al momento della trasformazione, cambia marcia… almeno dal punto di vista emotivo, mente dal punto di vista nozionistico, beh, che palle queste lezioni; il profesore di biologia che dice? lui non l'ha mica vista di persona, l'eclisse del 19 maggio 1919 che dette la prima conferma alla teoria della relatività! su mio padre invece… ve ne parlerò un'altra volta.
PS: sì, io ho iniziato con 2-3 note sparse che mi aspettavo brevissime e stringatissime e a un certo punto Amanda ha preso il sopravvento e ha iniziato a pensare in prima persona. Scusate, non so dirle di no. Non sarebbe saggio.

Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #22 il: 2012-05-26 21:32:56 »
Ecco qui anche il mio AP. È un po’ lunghetto, siete avvisati.
Mi concentrerò sulla mia parte di partita perché, ovviaemnte, è quella di cui posso riferire a fondo le mie reazioni emotive e i pensieri dietro alle azioni.

Inizialmente non ero per nulla sicura di giocare il Fatato. Al 90% pensavo che avrei giocato la Selkie, che qualche giorno fa ha stuzzicato la mia mente, ma ho sempre lasciato spazio all'eventualità di giocare un'altra skin a seconda della situazione al tavolo.
Paolo ha scelto la Strega, e questo mi ha fatto inserire il Fatato come possibile skin. Anche se in maniera molto diversa, entrambi i personaggi esplorano come temi la paura di essere traditi e abbandonati e il reagire in maniera sproporzionata a torti subiti e mi sarebbe piaciuto vederli entrambi in azione. Lapo ha scelto il Vampiro e Giulia era indecisa fra Fatato e Lupo Mannaro ed ha infine scelto quest'ultimo, portandomi a scegliere il fatato dato che anche a lei interessava vederlo in azione.
Diciamola ben tutta: delle varie skin di MH, quelle che più mi interessano sono Mortale e Fatato. Mortale perché il suo Darkest Self è quello credo più simile a come mi comporto io quando sono davvero arrabbiata (non in maniera così esagerata, ma il succo è quello).
Col Fatato condivido il dare molta, molta importanza alle promesse e alla fiducia che ripongo negli altri. Le uniche due volte che ho mai completamente escluso qualcuno dalla mia vita è stato appunto per questo motivo. Col Fatato non condivido il Darkest Self, dato che quando ciò accade non cerco affatto vendetta, non è nel mio carattere, ma è un tipo di personaggio che sento comunque vicino.

Iniziamo la creazione dei personaggi e salta fuori che Ambrose è davvero un bel tipo affascinante, difatti Diana l'ha osservato e seguito per un po' per capire che tipo fosse, mentre Amanda lo trova quanto meno accattivante. Sa che Darius fruga in mezzo alla roba altrui alla ricerca di chissà cosa, ma non ne ha ancora parlato a nessuno.
Ambrose, oltre alla mossa base del fatato, che gli permette di aggiungere opzioni aggiuntive quando spende stringhe nel cercare giustizia per una promessa o patto infranti, viene avvantaggiato quando qualcuno gli chiede di fare qualcosa di importante e lui lo fa. Insomma, un tipo che ci tiene alle promesse, ma non solo a quelle degli altri.

Iniziamo a giocare.

Ambrose emerge da subito come uno tranquillo, che è difficile scuotere. È popolare senza fare parte di un gruppo specifici. Tiene testa ai bulli della sua classe quando gli altri non fanno nulla per fermarli. Vorrebbe che ci fosse serenità per tutti e non capisce il senso di discriminare altre persone. È consapevole che il suo aspetto lo rendono privilegiato rispetto ad altri, ma piuttosto che approfittare di questo vantaggio preferisce cercare di sfruttarlo per aiutare altre persone, sperando che anche altri capiscano che non è giusto sfruttare bell’aspetto o popolarità per far sentire altri inferiori o esclusi, o peggio ancora per picchiarli.
David, uno dei bulletti minori, viene fermato con una frase scherzosamente seducente, ma che viene presa troppo sul serio da lui. Vedremo cosa ne verrà.
Questo atteggiamento tranquillo e disponibile mette Ambrose nei guai: Alexander, il capo del club di fotografia (di cui oltretutto Ambrose fa parte, quindi non un ragazzino qualunque) viene preso di mira dai soliti bulli, che fanno un bel gruppo compatto contro di lui. Il capo è stato umiliato al mattino da Diana e ora si sfoga sull’ennesimo malcapitato, prendendolo in giro per il suo aspetto effeminato, accusandolo di essere omosessuale con parole ed espressioni decisamente meno cortesi di quella che ho usato io. Come già detto da Ezio, Ambrose prova diverse volte ad attirare l'attenzione di Jordan (il capetto) per farlo smettere, ma senza troppi risultati.
Riuscendoci infine tirandogli un cartone, gli offro uno scambio: lasciano stare Alexander e in cambio lui, Jordan, può farmi quello che vuole. Io non reagirò, non scapperò, niente. A una condizione: deve dire a tutti come si sente, ad ogni azione che intraprende.
Io lavinia ho visto in questa mossa un modo per portarlo dove volevo io, in gioco giustificato dal fatto che Ambrose probabilmente oltre a voler evitare che Alexander, decisamente più gracilino di lui, si becchi una scarica di legnate, si è accorto di qualcosa in Jordan e vuole cercare di farlo emergere, capire che cos'è. Crede ci sia qualcosa dietro a tutta la violenza che Jordan usa, alla sua rabbia, al veleno che sputa addosso agli altri, e vorrebbe capire cosa. Facendo leva sulla rabbia di cui è carico Jordan, lo scambio viene accettato. Inizialmente si tratta di uno sfregio in volto con un serramanico, cazzotti, calci. Poi Jordan inizia a perdere il controllo: strappa un paletto dal terreno (eravamo vicino al campo sportivo scolastico) e ordina ai suoi di togliere i pantaloni ad Ambrose, vuole usare il paletto per sodomizzarlo, come la checcha che è. Ambrose, come promesso, si lascia denudare senza reagire.
Decido che questo è il momento giusto per fare un tiro per eccitare Jordan.

Ambrose non fa nulla, semplicemente se ne sta lì, ma in ogni caso è probabilmente il ragazzo più bello che Jordan abbia mai visto. Il tiro riesce con 7, Ezio deve scegliere se darmi una stringa, promettermi qualcosa che pensa io voglia o concedersi a me. Giochiamo ancora un paio di scambi, con Jordan che cerca di nascondere l'attrazione per Ambrose, mentre io lo incalzo, ricordandogli cosa ha promesso: so cosa sta provando, non può nascondermelo, e deve dirlo anche a gli altri, come ha promesso... Ezio esita, capisco che sta per fare la scelta più "safe" e darmi una stringa o promettermi qualcosa (probabilmente di lasciare stare me e Alexander, non lo so), lo interrompo: quanto sta mantenendo il controllo Jordan? Fino a 20 secondi fa stava picchiandomi e urlandomi insulti omofobi, riesce DAVVERO a mantenere il controllo con una realizzazione così improvvisa, dato che il tiro comunque è riuscito? Ezio decide che la cosa giusta è che Jordan mi baci, davanti a tutti.

Ammetto che nel fare quest’ultimo tiro mi tremavano le mani. Un po' perché da un lato temevo cosa sarebbe potuto accadere in caso di fallimento, un po' perché non sapevo esattamente cosa aspettarmi da un successo. Una confessione? Un bacio? O Jason avrebbe invece cercato comunque di salvare la faccia, stuprandomi di persona per far vedere ai suoi amici che era lui quello dominante, in controllo? Quel tiro in ogni caso avrebbe portato dei cambiamenti, complicazioni. Ho corso un rischio grosso, ma sono contenta di averlo fatto.

Poco tempo dopo: Ambrose e Jordan sono in città, sono scappati (e anche Alexander) approfittando della confusione degli altri. Cerco di confrontare Jordan, di parlargli, di fargli capire che non c'è nulla di male in quello che prova. Voglio aiutarlo ad accettare se stesso, a espellere un po' della rabbia e del veleno che ha dentro di se.  Vorrei che capisse che io non lo giudico ora, né lo farò in futuro, per quello che prova. Gli confesso che questo è stato il mio primo bacio in assoluto (anche se ha 17 anni, Ambrose non ha mai avuto esperienze sessuali di alcun tipo fino ad ora). Jordan è arrabbiato frustrato, confuso. Non vuole ascoltare. Provo a fare un tiro per farlo stare zitto, per avere la possibilità che taccia un attimo e mi ascolti. Fallisco.

Jordan mi ferisce con un fiume di parole, mi rifiuta, mi dice che devo uscire dalla sua vita. C'è un problema: questo fallimento ha avuto come reazione da parte di Ezio il farmi entrare in Darkest Self. Quello del fatato è ben crudele: ogni cosa che sento o che dico è una promessa. Ogni promessa infranta deve essere ripagata, se necessario anche col sangue. Per uscirne, i torti devono essere riparati, giustizia essere fatta. Wow.
Gli rispondo a tono, che io sono l'unico disposto ad accettarlo per ciò che, che i suoi amici lo rifiuteranno, e qanndo lui tornerà da me implorando aiuto, non sarò così gentile come sono stato ora. Il povero Jordan si ritrova con diverse promesse nei miei confronti: quella fatta al campo sportivo per cui se gli avessi lasciato fare ciò che voleva, avrebbe detto come si sentiva davvero (mi ha baciato, ma non l'ha detto, quindi la considero infranta); la mia promessa di uscire dalla sua vita; quando tornerà da me non lo aiuterò; i suoi amici non vorranno avere più nulla a che fare con lui (leggi: se uno di loro avesse deciso di stare comunque al suo fianco, mi sarei occupato di fare in modo che la cosa durasse poco). Iniziano ad accavallarsi nuvole temporalesche all'orizzonte per il povero Jordan.
Non mi piace per nulla dirgli quelle cose, ma dopo che ho aperto le braccia per accogliere tutte le sue paure e dargli amore e comprensione incondizionate, mi sono visto sbattere in faccia una porta blindata. Jordan non è l’unico ad essere stato ferito dalla faccenda nel suo complesso, e le parole cattive che gli rivolgo sono molto simili a quelle di un amante rifiutato: non mi vuoi? Beh, nemmeno io ho bisogno di te, quindi cancella pure il mio numero!, e simili. Non so sinceramente se in caso Jordan avesse invece ceduto e accettato di parlare con me cosa sarebbe successo, se l’avrei considerato un amico o se invece avrei iniziato a considerarlo come possibile partner. Pazienza.


Andiamo alla sera, in cui più o meno tutti pg e png sono alla festa di una delle mie compagne di classe. Ovviamente sia io che Jordan ci siamo. Mantengo le distanze, ma i miei occhi non lo lasciano un solo istante. Voglio vendicarmi, meglio, DEVO vendicarmi. Per le parole che mi ha detto, per il suo rifiutare la ia mano tesa, perché non ha rispettato il nostro patto, perché spero ancora (inutilmente, lo so da principio) che almeno lui metta da parte l'orgoglio e venga a chiedermi scusa, a chiedere il mio aiuto, a strisciare davanti ai miei piedi, che lo faccia abbastanza da farmi sentire che la sua umiliazione eguaglia la mia e considerare il debito ripagato. Mi faccio schifo nel pensarlo, ma è il modo più rapido e meno dannoso di risolvere la questione. Non voglio fargli del male, voglio uscire da questa situazione e cercare nuovamente di aiutarlo.
Aiutare Jordan è diventato più importante di qualsiasi altra cosa. È una mia responsabilità, dato che è colpa mia se ora è ostracizzato dai suoi amici, ferito, confuso.

Jordan alla fine viene a cercarmi, ma è solo per ribadire quanto ha detto, per cercare di allontanarmi ancora di più. Vorrei poter chinare il capo e dargli ciò che chiede, per stasera, per tornare a parlargli poi, con più calma. Vorrei ma non posso. Adesso sono l'incarnazione stessa di una giustizia sproporzionata, resa cieca dall'orgoglio e dalla fiducia tradita. Perché anche di questo si tratta: mi sono messo nelle mani di Jordan, fiducioso che questo avrebbe aiutato entrambi a capire qualcosa di noi stessi, a migliorarci, ma lui non riesce ad accettare quello che ha visto e i miei tentativi benintenzionati sono stati respinti, col risultato di ferirmi. Ero io ad avere bisogno di lui in quel momento, non solo il contrario.
Penso a cosa rispondergli, cosa posso fare. Guardo la mia scheda e vedo la risposta. La mossa base del fatato, Faery Contract, permette fra le varie cose di spendere una stringa su un altro personaggio per causargli 1 danno, che sia spiegabile o meno.  Avrei potuto cercare di sedurlo nuovamente, di farlo stare zitto, colpirlo, ma in quel momento ho capito una cosa: in Darkest Self sono arrogante e quant'altro, ma non mi sento affatto bene. Non mi sento invincibile o più libero del solito, anzi vedo tutte le mie fragilità esposte al mondo. Tutto ciò che mi tengo dentro normalmente quando sono rilassato, sereno, socievole, pronto ad aiutare gli altri, tutte le mie debolezze che non posso permettermi di esporre, i difetti che ho faticosamente limato nel tempo, sono quelli che saltano fuori e che ora tutti possono vedere. Sono queste debolezze che faranno del male alle parsone a cui voglio bene, se solo diranno una parola sbagliata. Non sono un vendicatore divino, ma un animale preso in una tagliola che cerca disperatamente di rosicchiare la propria zampa intrappolata per liberarsi.

Jordan sta soffrendo per lo stesso motivo: quello che teneva al sicuro dentro di se, ignoto persino a se stesso, è stato esposto. Anche lui soffre, ma non è ancora abbastanza per placarmi. Gli causo un danno, un'esplosione di energia dentro di lui che si manifesta come farfalle nello stomaco, battiti cardiaci accelerati, giramenti di testa, come quando si è innamorati, ma moltiplicato per dieci, cento, mille. Jordan inizia a faticare a respirare e cade a terra. Lo ignoro e me ne vado, avrebbe dovuto sapere cosa rischiava a mettersi contro di me. Diana era lì vicino e accorre in suo soccorso, ma non riesce a controllare correttamente la sua forza e gli spacca alcune costole, di cui almeno una gli perfora il polmone. Jordan muore.

Da quando Jordan era venuto a parlarmi ad ora ero nervosa, ma mi sono accorta solo in quel momento che ho stretto talmente tanto i pugni da avere i segni delle unghie nei palmi e le nocche bianche. Ho iniziato a tremare, a sentirlo io lo stomaco annodarsi. Non è possibile che sia morto così. Non è possibile che sia così facile prendere una vita. Jordan è uno stronzo, ma non è giusto che muoia. Soprattutto, non è giusto che muoia per un capriccio.
 Ezio dice che se per me va bene, il debito è stato ripagato. Ovviamente concordo e accorro all'oramai cadavere di Jordan. Non c'è nulla da fare, se non guardare nell'abisso e sperare di trovare un modo per riportarlo in vita. Modo che si manifesta in breve come il Re delle Fate, che mi propone un patto in cambio della vita di Jordan. Il bastardo non dice di che si tratta, quindi gli corro letteralmente dietro, attraverso l'abisso e fino nel regno della fate, ma fallisco un tiro e mi ritrovo intrappolato. Ezio ha deciso di chiudere (giustamente) la sessione un paio di scene dopo, e quindi vedremo la prossima settimana se riuscirò o meno a stringere questo benedetto patto.

Adesso salvare Jordan è la cosa in assoluto più importante per me. Non mi importa che patti dovrò stringere o quanti regni fantastici attraversare. salvarlo è un'ancora di salvezza.  È dimostrare a me stesso che posso rimediare ai miei errori, prendermi le mie responsabilità. Ambrose è un ragazzo che sta giocando a fare l'adulto, ma non lo è ancora, gli manca qualcosa per crescere del tutto. Vorrebbe aiutare gli altri, ma nel farlo si dimentica di aiutare per primo se stesso. Credo sia per questo che far aprire Jordan è così importante: Ambrose ha bisogno a sua volta di qualcuno a cui appoggiarsi, che lo aiuti ascoltandolo e standogli vicino. Amico, amante, poco importa. Ha bisogno di un contatto umano paritario, della stessa comprensione che lui è disposto a dare agli altri. Ha bisogno di qualcuno di cui sa che sarà sempre al suo fianco, qualcuno che se sarà per errore ferito dalle sue parole aspetterà pazientemente le sue scuse. Ha bisogno di qualcuno che possa accettare anche le sue debolezze, che veda il suo Darkest Self e continui ad accettarlo comunque.

Mar

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #23 il: 2012-05-26 21:42:09 »
Fanmail a Lavinia.
Più leggo i vostri AP, più sono curioso di giocare, e di capire come evolverà la nostra campagna.
"Saruman believes it is only great power that can hold evil in check, but that is not what I have found. I found it is the small everyday deeds of ordinary folk that keep the darkness at bay... small acts of kindness and love"

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #24 il: 2012-05-26 22:20:06 »
gli offro uno scambio: lasciano stare Alexander e in cambio lui, Jordan, può farmi quello che vuole. Io non reagirò, non scapperò, niente. A una condizione: deve dire a tutti come si sente, ad ogni azione che intraprende.

Trovo che sia una pensata geniale. Fanmail!  :)

Questi AP sono molto belli! Manca però quello della lupa! (Diana, mi sembra...) Sarebbe bello leggere anche il suo punto di vista!  ;D

Ezio

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #25 il: 2012-05-26 23:06:41 »
Grazie anche a Ezio per il sincero AP, immagino che ti abbia dato delle emozioni davvero poco descrivibili.
Posso chiederti come le hai assorbite/come le stai assorbendo? (solo se te la senti)


Eh, come assorbo di solito queste cose: attraverso il gioco.

Ho cercato, con l'aiuto dei miei compagni di gioco come ha detto Lavinia, di giocare il mio personaggio con integrità e onestà (perché in quel momento Jordan era decisamente il mio personaggio, non era molto diverso a Ambrose, aveva solo Mosse diverse) e cercando di capire e elaborare quelle emozioni.
Ho capito perché ero a disagio, e ho trasmesso il mio disagio emotivo a Jordan, sublimandolo attraverso di lui.


Me ne sono poi staccato facendo entrare Ambrose in Darkest Self. In quel momento Jordan aveva finito di esprimere le mie emozioni, con quell'aggressione verbale ad Ambrose, e potevo ricominciare a vederlo come un'auto rubata.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #26 il: 2012-05-27 11:54:55 »
OMG! Lavinia! Questo AP è davvero meraviglioso!
Mi ha dato un mucchio di spunti per come approfondire l'emotività di una delle fate che c'è in una delle mie campagne (mi rendo conto adesso che forse le ho chiesto poche cose, soprattutto di come sente il rapporto con uno dei mei PNG).
Meraviglioso! Amo la sensibilità di Ambrose.
Amo come Ezio da reso Jordan tangibile e fragile!

Grazie per i tempo che spendete per scrivere questi piccoli "diari di gioco".
Ma poi ce lo fate sapere se Jordan sopravvive, vero? @.@
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #27 il: 2012-05-27 14:56:16 »
Stanotte mi è successa una cosa strana che non mi era mai capitata prima: ho sognato di essere Ambrose. Giusto per dare un'idea di quanto tutta la vicenda mi abbia colpita @_@

@Luca: guarda, io come giocatrice avevo bisogno che Jonatan abboccasse perché si spingesse oltre ad un punto in cui usare poi turn someone on non fosse per lui ignorabile, ma nel proporre questo accordo mi sentita veramente una merda appunto perché ero cosciente di stare tendendo una trappola, ne più ne meno. Ambrose aveva tutte le migliori intenzioni, Lavinia voleva incastrare Jonatan.

@Manuela: guarda, come ho detto Jonatan è uno stronzo, ma è stato proprio il suo reagire negativamente ma in una certa maniera piuttosto che un altra che ha fatto sì che, comunque, me ne freghi di lui e mi senta in colpa per la sua morte. Ha comunque rivelato una certa fragilità e paura, e questo ha reso possibile empatizzare con lui anche se solo per un attimo. E OVVIAMENTE vi terrò aggiornati sul fato del povero Jonatan ^_^


Alberto Muti

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #28 il: 2012-05-28 00:05:20 »
Ezio e Lavinia me l'hanno già sentito dire due volte, su due diversi post di G+. Una giocata come questa mi dice "questo è un gioco che mantiene le promesse".

Ma ci vuole una considerazione in più: oltre il gioco, i giocatori. Ragazzi, volevo esprimervi la mia massima stima per l'intensità con cui giocate, e per l'onestà con cui ne scrivete.
Mi unisco a Mauro nel dire che fare parte di un Tavolo come questo è una cosa da invidiare, ma in senso buono. Voi continuate a essere splendidi, noi leggeremo avidamente i vostri racconti! ;)

Visto che capisco abbastanza le questioni di "cautela" e di, diciamo, "ritmi" del coinvolgimento sollevate da Manuela, volevo fare una domanda a Giulia e Lapo:
Vedo che il Fatato e la Witch sono partiti a razzo con l'intensità emotiva? voi? siete stati "trascinati" a quei livelli da subito, o sentite di aver avuto tempo di entrare più lentamente nello stato mentale?
Alberto Muti (mi trovate su FB e G+!!!)

Rodrigo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #29 il: 2012-05-28 00:06:10 »
Ho capito che non è carino lasciarvi con la storia in sospeso, quindi, senza che nessuno me l'abbia chiesto, ecco la seconda parte dell'AP.

La lezione è quasi finita quando Virginia passa tra i banchi a dare l'invito alla festa di stasera. A tutti, me compreso.
 
MCEzio insiste che questo non sia normale e che deve avere un motivo specifico per invitarmi guardandomi negli occhi.
Poi mi chiede "Qual'è questo motivo?"
Io lo so di primo acchito, ma prima di dirlo devo riflettere. E' troppo? E' fuoriluogo? Serve?
Rispondo vago "So qualcosa su di lei"
MCEzio non si accontenta e mi chiede "Cosa?"
Ci sono tanti modi di chiedere "Cosa?" MCEzio mi sta chiedendo di buttarmi, di non essere timido, di osare. Non è abituato a giocare con me.
Cominciamo a conoscerci: "L'ho beccata a letto con mio padre"
Pausa di silenzio. Qualcuno chiama la fanmail e io so già che non è una storia di corna. Che mia madre è fuori dai giochi. Loro non lo sanno ancora. Per me è chiarissimo. Qualche volta i pezzi vanno a posto da soli.


Mi guarda attorno, cerco lo sguardo di Marco. Ci conosciamo da una vita e so che posso chiedergli consiglio. Lui evita il mio sguardo, si alza, raggiunge un gruppetto di tizi che non conosco e si allontana facendo finta di non avermi visto.
Tutto succede veloce e io devo adeguarmi. Potrei alzarmi e andargli dietro e chiedergli spiegazioni. Considerato il nostro rapporto e il fatto che è il mio unico amico dovrei farlo. Le gambe si gelano sul posto. Stringo i pugni e penso "Traditore, me la pagherai"
Quando alzo lo sguardo Diana mi sta guardando, in piedi, vicino al mio banco. "Tu ci vai alla festa?" mi chiede "Penso di sì. E tu?" "Mah, se ci vai tu, magari sì, Almeno avrò qualcuno con cui parlare."Fa per andarsene, quando le parole mi escono dalla bocca senza pensarci "Diana?" "Sì?" "Se vieni anche tu mi fa piacere" Una voce nella mia testa urla "CHE CAZZO STAI FACENDO?"

Non sono pronto a questo. Non voglio corteggiare Diana. Non mi interessa in quel senso. Lei sta con Ambrose, credo. Devo andarmene di qui. Devo riguadagnare il controllo.

Ho bisogno di qualcosa SUBITO. Scendo veloce in palestra, entro negli spogliatoi e frugo nella roba di David, il bulletto. Prendo la sua amata divisa da basket e la brucio mentre pronuncio un incantesimo. Illusions: non-existent subtext everywhere. Gliela lascio lì, in bella vista. Me ne vado mentre lui bacia la ragazza sbagliata. Una piccola soddisfazione, qualche volta ti aggiusta la giornata.

Tempo di uscire da scuola e andare a casa? Certo, ma non la mia. E' ora di prepararsi al contrattacco. Guido il mio scassone fino a casa di Marco e incrocio sua madre, Linda.
"Salve Linda, ho bisogno di un libro che ho prestato a Marco. salgo in camera sua a riprendermelo." Sono abbastanza naturale da suscitare domande ma, una volta in camera, oltre al libro, prendo anche una lettera della sua prima fidanzata.

La Witch, per poter usare i suoi poteri senza guardare in faccia il suo bersaglio, deve procurarsi dei Sympathetic tokens, ovvero oggetti di un particolare significato emotivo per il bersaglio. Scegliendo la lettera so di dare all'MC un indicazione du Marco, ma non credo ci siano problemi. MCEzio non si fa sfuggire l'occasione ghiotta e mi spiazza immediatamente. "Diana, sei tu la prima ragazza di Marco?" Lei risponde sì e io perdo di nuovo il controllo della situazione. Calma, respira Darius. Puoi ancora uscirne a testa alta.

Uscendo incrocio Marco coi suoi nuovo amici. La madre di Marco li guarda far finta che io non esista. Ottimo.  Lo saluto fingendo di non essermi accorto di niente mentre lui mi ignora sfacciatamente. Saluto anche Linda che ci guarda perplessi e già mi immagino chiedergli spiegazioni. Chissà cosa saprà inventarsi il traditore. Mentre torno a casa un piano comincia ad abbozzarsi nella mia testa.

Non mi piace casa. Non l'edificio, ci mancherebbe. Queste casette a schiera sono tutte fatte con lo stampino. Non mi piace la casa come concetto. Non mi piace la promessa che implica, non mi piace il suo voler dire "ora stiamo qui". Qui dove? Chi? Per quanto? Ecco, forse "Per quanto?" è un po' la domanda che mi risuona in testa.
Non mi piace starci a casa, così prendo un libro e me ne vado al cantiere. Qui dovevano costruirci un grande centro commerciale. "Le Fontane" doveva chiamarsi. Ora c'è un buco, un buco che sa di promessa infranta. Qui non ci viene nessuno, ci vengo solo io. Mi piace il silenzio. Mi piace la solitudine. Mi piace concedermi questo piccolo momento per sperare di ritrovare quello che qui ho perso: mia madre.

NOTA-MA-PERCHE'-METTO-LE-NOTE-?: Magari ci sarà anche la terza parte. Perché alla festa c'ero pure io. Ed ero ad una finestra, sogghignante.
Paolo Cecchetto, proud owner of the Paper & Plastic blog.