Ultima sessione, un sacco di cose da fare. Tanto per cominciare, l’amato designato da True Love (mossa del Mortale, presa fuori libretto) adesso è Jordan ^_^
Come preannunciato, si apre con la madre di Diana che viene a chiedere lumi su dove sia la figlia. Da subito questa tipa non mi sta granché simpatica. Le faccio qualche domanda? Come mai ha abbandonato Diana col padre? Perché si è fatta viva solo ora? Solo quando è stato lui a chiamarla dicendo, in soldoni, “non la voglio più”?
Lei ci spiega che il padre d Diana era già all’epoca un poco di buono, lei lo ha lasciato ma era solo una ragazzina e quando si è trattato di decidere l’affidamento della figlia… beh, lui si è potuto permettere un avvocato migliore. Ok, sono cose brutte, ma capitano, posso capire. Però lei adesso sembra aver scalato la scala sociale, è vestita con abiti di ottima qualità, lo dice lei stessa che le cose vanno bene… Perché mai in 15, 16 anni non si è mai informata su come stesse Diana? Non dico chiamare a casa, ma ci sono tanti metodi legali e meno evidenti per informarsi su una persona. E lo sa che il padre è un brutto soggetto, non ha mai pensato a cosa avrebbe potuto farle?
Oh, ma lei pensava sempre a sua figlia!
Stronzate. Se davvero le avesse voluto bene, si sarebbe informata. Ci sarebbe voluto poco a scoprire che il padre è un ubriacone che la picchiava, e coi soldi che ha adesso sarebbe stata lei a permettersi l’avvocato migliore. Ma non ha mai fatto nulla per informarsi su come stesse la figlia. Mai. Nella migliore delle ipotesi, vuol dire che la paura del padre di Diana era tale da superare preoccupazione ed amore che lei provava per la figlia; nella peggiore, si racconta balle da sola ed è venuta a prenderla per i sensi di colpa.
In ogni caso, si è comportata in maniera indegna per un genitore. Che diamine, i miei genitori non sono quelli biologici, ma non ho dubbi sul fatto che non lascerebbero che qualcuno mi porti via senza muovere un dito. Aver partorito Diana non dovrebbe essere sufficiente perché, dopo 15 anni di assenza, lei possa magicamente avere ciò che desidera. Senza lottare. Senza muovere un dito. Che almeno la trovi da sé.
In maniera un pelo meno rude, è questo che le dico. Le lascio il numero di cellulare di Diana, se davvero ci tiene così tanto a sua figlia, che se la sbrighi da sola, almeno stavolta. Che abbia il coraggio di cercarla e parlarle da sola, senza intermediari. Mi scappa anche detto qualcosa sul fatto che Diana sia andata a vivere coi lupi, mia madre mi lancia un’occhiataccia e interviene dicendo come voglia dire “cattive compagnie”.
Messa alla porta la signora Mitchell, è il tempo di una lavata di capo. Oh, lo so che non devo dire certe cose. Oh, come mai sono stato così scortese, e blah blah blah.
Sono già scocciato. Alzo gli occhi al cielo, e spiego a mamma che questa donna deve assumersi le responsabilità delle sue scelte, non scaricarle su degli altri, e che mi sono rotto le scatole di persona che invece di cercare di rimettere assieme i cocci da soli PRETENDONO aiuto dagli altri. Segue paternale di mamma, cessione di terreno minima da una parte e dall’altra e alla fine è abbastanza soddisfatta da tornare a pensare alle sue faccende.
Sospiro e me ne vado in camera, prendendo Jordan (che si stava godendo la scena di litigata madre figlio) per il braccio. Mi chiede cosa stia facendo, e gli dico che ho bisogno di rilassarmi un po’. Il ragazzo non è scemo e capisce che intendo, ma stranamente (dico stranamente dato che tre giorni prima era dell’idea di guzzare nei boschi u.u) esita. Mi chiede se sono sicuro. Cavoli, certo che lo sono. Lo amo! Lo metto fisicamente all’angolo, tenendolo fermo contro il muro, e glielo sussurro. Decisamente è un turn someone on, e riesce con successo parziale. Esita ancora un attimo, poi manda al diavolo i dubbi, mi prende per mano e andiamo in camera.
Qui ho fatto un errore come giocatore, ma men ne sono accorta tardi: durante la precedente scena di sesso fra Ambrose e Diana era stato usato un velo piuttosto consistente, principalmente perché (Giulia mi corregga se sbaglio) sia io che Ezio abbiamo visto Giulia un po’ in imbarazzo.
In questo caso, essendo la scena fra me ed Ezio che so non avere problemi, avrei voluto scendere decisamente più nei dettagli, anzi, avevo dello stress da sfogare xD purtroppo non ho precisato la cosa subito e mi faceva brutto dire “no dai, rifacciamo la scena”, ho fermato un attimo il gioco per chiarire questa cosa, e ci siamo ripromessi di rimediare alla prossima occasione utile se ci fosse stata. Purtroppo si è presentata a fine sessione, eravamo tutti stanchi e sinceramente c’era l’urgenza di andare a vedere la scena successiva, l’ultimissima della campagna, quindi anche lì si è trascurato questo aspetto per altri motivi. Pazienza, sarò più accorta in futuro.
Parliamo un po’. Ad un certo punto, sta per farmi una promessa. Non so riguardo cosa fosse, perché l’ho fermato subito: niente promesse, non da lui. Non deve darmi armi con cui potrei fargli male in futuro. Se vorrà rimanere al mio fianco, confido che lo faccia anche senza una promessa; se vorrà andarsene, allora non ci sarà promessa che possa trattenerlo e non voglio certo che rimanga con me per un obbligo. Capisce perché glielo dico, e la cosa mi solleva abbastanza devo dire.
Dicevamo, tante cose da fare. Da dove cominciare?
Era dalla fine della scorsa sessione che non sapevo cosa avrei fatto con Diana. Diverse opzioni erano papabili: andare da lei e cercare di farle capire cosa ho visto di bello in lei? Cercare di farle capire i suoi difetti, in modo che li possa affrontare e sperare che lei e Darius siano più felici assieme? (Sì, li shippavo anche in gioco xD) Oppure prendere la strada della vendetta, pura e semplice? Preciso: anche le altre due alternative sarebbero state, nella mia ottica, vendette, dato che le avrei usate con lo scopo di renderle più difficile fuggire dai suoi problemi rimanendo coi lupi; sarebbero solo state più delicate.
Per l’ultima opzione. Ci avevo pensato su un bel po’ e la cosa più ovvia era toglierle il branco. Mi sembrava la cosa ovvia, non sono stata nemmeno a pensarci, ma se mi avessero chiesto perché non avrei saputo dire il motivo. Altrettanto naturalmente, una volta arrivati al dunque, ho scelto l’ultima opzione. Ho guardato nell’abisso per sapere dove fare male a Diana, e la risposta è stato quello che avevo già in mente, il branco.
A posteriori, so che se per caso la risposta fosse stata diversa (chessò, la madre), quasi sicuramente sarei comunque rimasta sul branco. Come mai? Ci ho pensato su molto, non è stato facile capire perché.
Toglierle il branco in realtà non è per impedirle di fuggire. Non è per, genericamente, “farle male”, non è per lasciarla sola. Il branco Diana l’ha trovato grazie ai suo poteri, poteri che le sono stati dati da Titania. Poteri che in fondo non le dispiacciono affatto, non le piace perdere il controllo, ma d’altra parte… quando è in controllo usare la forza, la violenza, il dominio le piace. Rifiuta Titania per partito preso. Gioca con la sua vita? Vero. Ma se alla fine questa maledizione non è poi tanto tale, se ci sono dei vantaggi, e se fino ad ora a parte darle questo potere Titania non ha fatto nulla contro di lei, anzi, ha fatto quanto poteva per proteggerla da Auberon, perché non ha mai provato a scendere a patti con lei? A parlarle? A chiederle, “perché?”, se magari c’è un modo per eliminare gli svantaggi di questo potere…
Non so, in tutta questa faccenda mi sembra che Titania sia stata la parte più ragionevole e forse Diana non si merita questi doni. Non le toglierò certo la sua forma da lupo, non ancora almeno, il branco sarà un segnale più che sufficiente.
E qui mi rendo conto che sto ragionando da fata ormai >.< cioè, non è che odi Diana o che, anzi, mi auguro che sia felice… ma ha mostrato di non essere degna dei doni che le sono stati fatti, e quindi le vanno tolti. È una strana sensazione questa compartimentazione generata da regole e usi diversid a quelli che uso nella vita di tutti i giorni.
In ogni caso, l’abisso mi riconferma la mia idea. Ma prima…
Sono preoccupato per via di Bock. Darius lo sta tenendo sotto controllo, ma per quanto? Vado a casa sua (tanto oramai è un porto di mare), e constato che è ancora sotto gli effetti dell’incantesimo di Darius. Questo mi rassicura.
C’è uno scambio di battute, durante il quale mi rendo conto di quanto Bock sia patetico. Vorrebbe dei rapporti genuini, ma continuando a considerarsi il “capo”, così tanto al di sopra degli altri, non permette loro di avvicinarsi. Mi piacerebbe che se ne andasse, lasciasse stare la città, ma l’unico modo è ucciderlo. Non voglio il suo sangue sulle mie mani, per quanto lo trovi viscido e insopportabile non mi ha mai fatto nulla. Parlerò con Darius, voglio vedere coi miei occhi se è in grado davvero di tenere dietro a questo relitto livoroso.
Prima di andare in città, visto che casa di Bock è al limitare della foresta, andiamo a fare il lavoro sporco. Sono molto felice che Jordan sia con me, vediamo se rimarrà al mio fianco anche ora…
Chiamo Titania. Le spiego la situazione. La intorto un po’. La giusta dose di lusinghe, e arriva esattamente dove la volevo. Un gesto della sua mano, e i lupi si avviano verso il fiume che scorre lì vicino. È triste, è qualcosa che andava fatto, ma non è gradevole. Mi consolo pensando che adesso Diana dovrà rimanere umana, non quelle sciocchezze che diceva sul rimanere lupo per sempre. Darius ha bisogno di lei. Sua madre, anche, se l’accetterà. Poveri lupetti, quando avete bisogno del vostro capo lei vi ha lasciati per divertirsi con gli umani, forse anche voi non siete poi così importanti per lei.
Provo un senso di serenità. Subito non capisco come mai, ma è abbastanza semplice: è un debito che è stato saldato, un conto in sospeso in meno. Titania insiste per lasciare una lettera a Diana, che faccia pure… All’ultimo momento, un ripensamento, le chiedo di non menzionarmi. Perché gliel’ho chiesto? Tanto Diana sentirà il mio odore oltre al suo. Mah, sarà perché comunque le voglio bene, e forse se sarà abbastanza rattristata non penserà ad annusare in giro e penserà sia stata direttamente Titania, un dolore in meno per lei.
L’ultimo conto in sospeso.
Troviamo Darius nell’unico locale del paese. Con lui c’è Diana, in lacrime. Mi dispiace per lei, ma riesco a convincermi abbastanza facilmente a non stare male per lei. È un passo avanti.
Visto che non mi sembra carino portarmi dietro Darius con Diana ridotta così, lo avverto che devo parlargli e che lo aspetterò fuori. Arriva quasi subito, ovviamente non è contento di vedermi, ma ignoro la freddezza e l’occasionale frecciatina.
Sono qui per ringraziarlo, gli dico. Perché anche se siamo partiti col piede sbagliato e ci siamo più volte fraintesi, mi sono accorto perfettamente di come lui abbia sempre cercato di aiutare Diana, di come abbia cercato di arginare e affrontare i suoi difetti, di diventare una persona migliore (make someone feel beautiful). Le mie parole fanno centro, ma vedo anche Darius non riesce ad accettarle. Non da me. Peccato, perché sembro essere l’unico che ha capito davvero quanto ha sacrificato. Mi mette un po’ di tristezza, questa sua incapacità di accettare un dono anche se arriva da qualcuno che non si aspetta.
C’è qualche altro scambio, in sostanza mi dice che siamo pari, che non ha più nulla contro di me (e questa è una bella cosa, dato che voglio lasciare meno storie in sospeso possibile), e poi procede con una non tanto velata minaccia: a lui posso fare del male. A lui. Sorrido, pensando a cosa mi farebbe se sapesse cosa ho appena combinato. Beh, tanto meglio che non lo sappia. Dubito che Jordan lascerebbe che mi ferisse senza reagire, e detesterei vedere Darius farsi male. Lo saluto prima che dica qualcosa di sconsiderato. Mi dispiace sinceramente non averlo potuto conoscere in un’altra situazione, è davvero un bravo ragazzo.
Quando Diana, Darius e Amanda sono andati dal branco perché Diana voleva salutarlo, prima di partire poi per l’Irlanda… beh, prima c’era ancora la possibilità che me ne rimanessi nel mondo umano, magari farmi una vacanza. Ma dicendo così ha riconfermato che gli umani, con le dovute eccezioni (Darius), non fanno per me.
In 17 anni passati in mezzo a loro, ho imparato che in questo mondo non c’è posto per la tolleranza e l’accettazione. Che se dai tutto te stesso ad una persona senza aspettarti nulla in cambio, ti mentirà finché sarà conveniente per poi ferirti e abbandonarti alla prima occasione utile. Che cercare di essere ragionevoli, parlarsi, risolvere i problemi, è inutile, perché sarai l’unico a farlo e intanto gli altri continueranno per la loro strada. Che a cercare di essere buono e aiutare gli altri, fai la figura del coglione. E c'è da stupirsi se più passa il tempo, più penso da fata? Almeno con loro sai per quali gesti sarai punti, e per quali apprezzato.
Con questa frase, Diana mi mostra di stare facendo col branco sta facendo la stessa cosa che con me: presi, usati (wow, che bello, ho il ragazzo figo/wow, che bello, ho un branco) e poi, non appena diveniamo qualcosa di difficile da gestire assieme al resto della sua vita, da buttare. Forse non si rende conto dei solchi che mi ha lasciato dentro. Forse non si rende conto dello sconvolgimento che ha causato in quella famiglia di lupi mettendosi a loro capo, e di come abbandonarli così di punto in bianco sarà ancora confusionario. Forse non si rende conto che lei non è l’unica ad avere dei fottuti sentimenti. All’improvviso, sono felice di aver ucciso quel branco. È meglio così, anche per loro. E sono felice quando scopre che Titani li ha scarificati su mia richiesta. Forse ora si renderà conto che ad un’azione corrisponde una reazione, non solo in fisica.
Per contro. Chi è che in tutte queste vicende mi è rimasto vicino, mi ha aiutato come poteva, è rimasto al mio fianco? I miei genitori. Jordan. Titania. Le fate. Che sono infantili e crudeli e incostanti, ma a quanto pare conoscono l’amore nelle sue varie forme meglio che tutti gli umani che ho conosciuto. Cavoli, la mia è l’unica famiglia funzionale, e io son pure adottato e di un’altra specie!
Non ho più dubbi riguardo a quale parte scegliere.
Arriviamo finalmente a casa. Chiamo i miei genitori, siamo tutti in soggiorno. Non so bene come dirglielo. La prendo alla larga, suggerendo che sarebbe forse il caso di fare una vacanza a Faerie. Capiscono che c’è qualcosa che non va, tanto vale dirglielo direttamente. Non capisco se siano felici o preoccupati. Ah entrambi. Ma lo so che poi sarò una fata a tutti gli effetti? Che non potrò tornare ad essere un changeling? Che questo e quello?
Certo che lo so, me l’hanno ripetuto mille volte. Non devono preoccuparsi, le persone a cui voglio bene sono tutte qui: loro e Jordan. So che loro verranno con me e quindi non devo preoccuparmi di nulla. Segue abbraccio di gruppo, awwww! ^_^
Sistemata la faccenda, Jordan mi chiede di seguirlo fuori. Ah, giusto, gli è rimasta voglia di fare sesso in mezzo al bosco, me ne ero dimenticato xD Purtroppo per i motivi già detti anche stavolta niente scene hot come avrei voluto >.< Jordan è preoccupato. È preoccupato perché, mi dice, lui si è innamorato di me come changeling, non come fata. E se poi cambiassi troppo? Vorrei fare un commento sarcastico su come, quando mi sono rigirato Titania attorno al mignolo, abbia dovuto metterlo a cuccia da quanto la cosa gli era piaciuta e l’aveva eccitato, ma lascio stare. Non son queste le cose da dire. Lo rassicuro, dicendogli che magari sarò più fata e un po’ meno umano, ma sostanzialmente io. Appunto per quanto accaduto prima, ho come l’idea che non gli dispiacerà poi molto questo cambiamento, e se invece creasse problemi, beh, c’è sempre la skin del Mortale ;-)
E qui si chiude la mia storia, abbracciato alla persona che amo sotto un cielo stellato. Che dire, poteva andarmi decisamente peggio.
(Codino: ce ne andremo tutti a Faerie, alla corte di Titania. Mi è rimasta la fortissima curiosità di sapere come andranno le cose con Jordan, ma pare che non ci sarà seguito alla campagna, sigh sob ç_ç)
Durante questa sessione ho (grazie al cielo) evitato una volta tanto di stare male fisicamente, ma comunque iniziare a giocare e scoprire che ti è difficile pensare da umano è una sensazione ben straniante. Contrariamente alle altre sessioni, stavolta sono partita con un'idea abbastanza chiara di cosa volevo fare, mi mancava magari il come ma quello lo si trova sempre! ^_^
In generale una sensazione di sicurezza, di sapere dove stessi andando, in contrapposizione con le altalene emotive estreme del resto della giocata. Tristezza ce n'è stata, rabbia anche tanta, ma tutto racchiuso in questo senso di chiarezza e proposito che mi ha permesso di metterle da parte per dopo e concentrarmi sulle cose al momento importanti.