A causa di problemi tecnici e altro è la terza volta che inizio questo AP, e solo ora mi rendo conto del perché Diana ha fatto certe cose e ha reagito in certi modi. Io sono andata a istinto, come voleva lei, ma c’è sempre un motivo dietro ogni azione. Alcuni di questi motivi li ho scoperti ora.
So che le fasi meccaniche le hanno scritte gli altri, quindi voglio fare una cosa narrativa, perché so che vi stupirete, le mie emozioni coincidevano perfettamente con quelle di Diana. E sono ancora scossa da quella giocata, sento le questioni in sospeso di lei e la bella sensazione del finale. :3
Inoltre avevo una paura matta che Diana morisse, difficilissimo che succeda, ma... ne avevo paura cavolo! E non poteva morire! Non ora! Non glielo avrei permesso!
Sto correndo, non mi serve sapere dove abita mi basta seguire l’odore di morte e sangue che lo contraddistingue.
Un cancello in ferro… lo apro. La porta è lì, ma qualcuno mi trattiene, è l’altro vampiro! Mi divincolo e si becca un bel graffio, proseguo.
Arrivo da lui… Bock… entro e mi alzo su due zampe, io non sono un lupo qualunque e deve vederlo.
Lui sorride, ha in mano un bicchiere di sangue, predatore. Inizia a parlare a chiedere cosa voglio da lui a dire che non otterrò nulla. Allungo la zampa per frantumargli la testa.
Mi fermo.
Vedo… qualcosa in lui.
Solo… è solo e soffre. E io non riesco a colpirlo, come con Darius… Darius!
Un’altra maledizione, sono inerme, sono impotente, non posso combattere e non posso difendermi! Ma lui non deve sapere, non deve vedere la mia debolezza, un animale debole è un animale morto.
Ritiro la zampa e ho un’idea, se non posso ferirlo con i miei terribili artigli, userò le armi degli umani, le parole.
“Non ho… bisogno… di ucciderti. TU sei SOLO! IO presto avrò un BRANCO!”
Cede, un attimo ma cede. L’ho visto e lui lo sa. Mi giro e faccio per andarmene, gli do le spalle, non c’è gesto più chiaro, non lo considero una minaccia.
Ma lui non lo accetta, prende Ambrose e si mette tra me e la porta. Lo morde, beve e sento l’eccitazione di Ambrose, poi sento i rumori di piacere di Bock e un moto di disgusto mi prende.
“Che schifo!”
Ambrose è ferito, torno in me e mi sento male al pensiero di averlo trattato così.
Bock non smette, non può continuare o lo dissanguerà!
Allora dico: “Poi… ti stupisci se nessuno vuole starti vicino! grrr”
Lui mi guarda e dice che ora Ambrose è sua proprietà e altre idiozie.
Darius dice qualcosa ma si strozza con il sangue nel bicchiere, lui non ha i miei sensi, si è fatto ingannare. Le scene non servono a niente, Bock non si fermerà se nessuno lo mette al suo posto. E io non posso farlo!
Che senso ha ora che io mi trasformi in lupo? Non posso nemmeno difendere le persone a cui tengo. Non servo a niente, sono solo una calamita per i guai, sono un pericolo per il solo fatto che non mi controllo e ora non mi posso nemmeno difendere. Quanti si faranno male per aiutarmi? Pochi, quei pochi a cui voglio un po’ di bene.
Ambrose stende Bock, la via è libera. Devo andarmene, devo allontanarmi prima di coinvolgere qualcuno di loro in un mio casino.
Vado verso il bosco, ho sentito le risposte dei lupi, voglio vedere come sono, chi sono.
Trovo il branco, sono dei lupi grigi. L’alfa mi si mette di fronte, vuole sfidarmi. Forse non sarebbe male, non posso difendermi e lui non posso convincerlo a parole. Sempre meglio che essere la pedina della Regina delle Fate o di un vampiro.
Ma quello è Ambrose! Mi ha seguita. NO! Dannazione! Io non posso combattere e lui è ferito, devo portarlo via di qui prima che i lupi lo circondino come una qualsiasi preda!
Lo prendo e mi dirigo verso casa mia. In camera mia torno umana e mi metto dei vestiti, poi prendo Ambrose e lo faccio entrare in camera, ma c’è mio padre. Ubriaco.
Come al solito grida, mi insulta e inizia a picchiarmi. Ma va bene, finché non se la prende con Ambrose che è ferito. In fondo stavo per andare a morte certa contro un lupo alfa, beh quella sarebbe stata una morte migliore, più dignitosa.
Poi gli fermo il polso, non posso sottomettermi così, non merito tutto questo! Ma mi torna in mente quel giorno, anche allora lo avevo fermato e lo avevo colpito, ma non era stato lui a cadere a terra ferito. Era stato mio cugino…
Anche lui ricorda e si infuria sempre di più. Devo scappare, devo portare via Ambrose.
Lo prendo e corro. Mio padre esce urlando e sparandoci addosso, ma per fortuna non ci colpisce.
Ora sono certa di non voler tornare in quella casa, e capisco il perché mi a madre se ne è andata.
So anche che se qualcuno verrà ferito o ucciso da uno di quei proiettili sarà solo colpa mia, perché non l’ho fermato. Perché sono scappata.
Andiamo a casa di Ambrose e lo stendo sul letto. Inizio a prendermi cura di lui, pulisco le ferite, lo fascio e mi sento in colpa. Ancora. Perché non posso combattere, perché non posso difendermi, perché non posso proteggerlo! Poi gli ho detto quelle cose, gli ho fatto male.
Inizio a bendargli le ferite sul petto e mi tremano le mani, cerco di essere delicata, profuma di bosco…
NO! Cavoli Diana concentrati! Sei scombussolata da tutto quello che è successo! Però è stato sempre così tenero con me, mi è stato vicino nonostante tutto prendendosi queste ferite… Cavoli! Devo smetterla di finire sempre ocn lui nudo o semi-nudo! Mica è il mio ragazzo! Poi tanto che illusioni mi faccio? Siamo solo amici, non può di certo pensare a me in altro modo.
Allora perché mi fissa? Ho paura di quello che sta per dirmi, di sicuro ce l’ha con me per quello che gli ho detto, fatto… voglio sparire.
Lui mi prende le mani che tremano e inizia a parlare, a scusarsi per non avermi protetto, per essere stato d’intralcio e tante altre cose… Ma no! Accidenti no! Ma che intralcio? Lui è stato l’unica cosa che mi ha tirato fuori da quella follia ch eè il mio puro istinto di lupo! Lui ha sempre cercato di fermarmi, di starmi vicino e… cerco di dirlo ma giustamente quando parlo mi blocco, mi si incasinano i pensieri e non posso credere che… che forse. No dai, non può essere!
Poi Ambrose mi guarda intensamente e mi dice che mi ama, e che l’ha capito stanotte. Non vuole una risposta subito, basta che io gli prometta di dargliene una, e io lo faccio. Cioè vorrei dirlo subito, ma la mia adrenalina svanisce e quasi svengo. Lui mi porta sul divano e mi augura la buonanotte, io gli stringo la mano e lo ringrazio… dannazione perché le parole che riesco ad articolare sembrano tanto da friend zone?

!!!
E’ più facile parlare quando sono lupo, almeno lì ho la scusa dell’avere un muso invece che una bocca!
Perché la Diana umana è così impacciata, codarda e inutile?
Dormo profondamente, sotto un cielo stellato, senza Luna… è meraviglioso.
La mattina mi trovo davanti i genitori di Ambrose… mi sa che non ci farò mai l’abitudine a vederli mezzi animali girare nudi per casa a fare cose del tutto normali…
Salgo da Ambrose ma mi blocco sulla porta. Devo dargli una risposta! Ho la risposta… Si! Ecco cosa dico? Devo dire qualcosa, qualcosa di bello che spieghi. Perché è così difficile?!
Ambrose apre la porta e mi trova lì a tormentarmi la maglietta, lo saluto e… egli chiedo di poter stare da lui per un po’ perché ho paura a tornare a casa. Lui sembra distante.
Poi gli chiedo se gli altri stanno bene, visto che non li ho più sentiti e mi di ce di si. E’ distante.
Devo dirlo!
“Ambrose io ecco ci ho pensato… e voglio dirti che sei una persona meravigliosa, che mi è sempre stato vicino, riuscendo anche a farmi uscire da quello stato di follia in cui sono caduta per ben due volte. –Aggiusta il tiro Diana o penserà che lo vuoi come amico!- Poi hai fatto tutto questo senza doppi fini, perché ti importava di me e…”
Lo abbraccio, forte, stretto, ho paura che si allontani da me.
Lui mi abbraccia a sua volta stretto, siiiiii!!!
Cavoli non avrei retto di perderlo proprio ora! Ora che ho realizzato quanto conta per me!
Poi mi bacia e… è come se fossi lupo e corressi per la foresta. Nessun pensiero, solo questa meravigliosa sensazione di piacere e libertà.
BWIIIIIII!!!! Non potevo chiudere senza dirgli si! Cavoli sarei morta dentro!