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Esporsi sentimentalmente durante una giocata
Giulia Cursi:
Su G+ è nata una discussione molto bella, voglio citare un post di Mauro perché lo trovo davvero bello! Io sono pienamente d'accordo con lui e più di una volta mi sono ritrovata a cercare di spiegare questi stessi concetti. Vorrei conoscere l'opinione di altri a riguardo.
Mauro Ghibaudo
"Non hai mai sicurezze totali, è vero; ma giocando a The Dreaming Crucible con Mario Bolzoni e Iacopo Frigerio sapevo che l'investimento che ho fatto nel personaggio non avrebbe potuto essermi strappato via senza che io potessi dire nulla: se qualcosa lo avesse minacciato, magari non sarei riuscito a proteggerlo, ma avrei potuto provare; e nessuno avrebbe potuto dirmi di no.
Ci sono persone che hanno pianto, al tavolo da gioco, per le emozioni suscitate durante il gioco; non avere modo di proteggere, attraverso il sistema, un simile investimento significa esporsi senza nessuna sicurezza che quando verrà il momento si potrà dire la propria. E questo può benissimo portare a non investire (o a investire di meno).
Detto in altri termini, le regole creano una zona protetta in cui mettersi in gioco: ci si può ancora fare male, ma all'interno di limiti noti e non soggetti all'arbitrio di qualcuno. Se le regole non danno modo di difendere in qualche modo il proprio investimento non si crea quella zona protetta, e quindi investire diventa più pericoloso.
Investire emotivamente va a toccare zone sensibili di una persona, magari cose che l'hanno fatto soffrire, il suo nucleo; perdere un livello non è assimilabile a venire feriti nelle emozioni (emozioni della persona, non del personaggio).
Le mosse di AW e MH non sono paragonabili agli avanzamenti di D&D, perché non sono solo picchiare: in D&D, aumentare di livello grossomodo ti rende più efficace nel picchiare. Lanci incantesimi più grossi, fai più danni, colpisci meglio... vogliamo confrontarla con la mossa della Selkie che si attiva quando prova nostalgia per casa sua, da cui è lontana, mossa grazie a cui l'oceano cerca di confortarla? O con la mossa che si attiva quando le sue lacrime si mischiano con acqua (a memoria)?
Le mosse di AW/MH non si limitano solo a "Ora sei più bravo a picchiare", ma approfondiscono anche la psiche e l'emotività del personaggi, dandoti modo di sviluppare di più il tuo investimento emotivo."
Mattia Bulgarelli:
A parte che se continua così l'INC diventerà il posto in cui venire a fare i gran pianti liberatori che altrove non riesci a fare... (me compreso ^_- )
...volevo commentare la seconda parte del post.
--- Citazione da: Nenhiril - 2012-05-21 17:32:24 ---Le mosse di AW e MH non sono paragonabili agli avanzamenti di D&D, perché non sono solo picchiare: in D&D, aumentare di livello grossomodo ti rende più efficace nel picchiare. Lanci incantesimi più grossi, fai più danni, colpisci meglio... vogliamo confrontarla con la mossa della Selkie che si attiva quando prova nostalgia per casa sua, da cui è lontana, mossa grazie a cui l'oceano cerca di confortarla? O con la mossa che si attiva quando le sue lacrime si mischiano con acqua (a memoria)?
Le mosse di AW/MH non si limitano solo a "Ora sei più bravo a picchiare", ma approfondiscono anche la psiche e l'emotività del personaggi, dandoti modo di sviluppare di più il tuo investimento emotivo."
--- Termina citazione ---
Una parte MOLTO interessante di questa faccenda è che è il giocatore stesso a decidere quando "in fiction" il PG ha nostalgia di casa.
C'è un limite meccanico a quanto spesso il PG ha nostalgia di casa? Ovvio che no. La condizione non è lì per dare un limite, ma per legare un evento meccanico (usare il potere) ad una cosa che tu giocatore comunichi agli altri giocatori!
Manuela Soriani:
Secondo voi, all'interno di "una" (uso "una" per dire generica, è ovvio che non c'è una risposta assoluta) sessione di gioco, quando comincia esattamente l'investimento emotivo?
Mi spiego meglio: lo imposta il facilitatore? lo creano i giocatori nelle loro richieste? è una sorta di "feeling collettivo" che lega la partita e i giocatori come un fulmine a ciel sereno?
Ve lo chiedo perchè nella mia partita di KaGaymatsu di sabato è avvenuta questa specie di "magia collettiva" e io non riesco a capire bene da dove sia nata. O.o E vorrei capirlo, per poter consigliare al meglio le ragazze che proveranno questa variante! ^_^
Domanda:
- Quanto quello che proviamo "in gioco" modifica le nostre relazioni tra giocatori?
Per me è un cambiamento davvero grosso, perchè è come imparare a conoscersi meglio nelle debolezze attraverso una secchiata di acqua gelida in faccia.
Lo trovo bellissmo, ma un po' mi fa paura. Voi cosa ne pensate?
Quanto "vero" è quello che provate?
Mauro:
L'investimento emotivo inizia quando lo fai. So che sembra banale, ma se nel fare il personaggio metto un tema che mi tocca personalmente, sto facendo un investimento emotivo.
Non è inserito/impostato da qualcun altro, né creato da una magia al tavolo: è qualcosa che il singolo fa.
Io credo che tu stia parlando di un'altra cosa: di quando gli investimenti di tutti "convergono" nella partita, creando situazioni molto sentite a livello emotivo da tutti, non solo da chi ha fatto l'investimento, perché la situazione al tavolo ha fatto sì che investissimo anche nei personaggi degli altri e nella situazione stessa.
Questa seconda cosa non è impostata da qualcuno, né creata all'inizio con richieste; è qualcosa che esce al tavolo, che esce dall'essere a quel tavolo, con quel gioco e quelle persone; con quei personaggi in quella situazione. Situazione in fiction e al tavolo (vedi per esempio dove Mario ha detto che, senza pubblico, forse la partita a Kageymatsu sarebbe stata meno sentita anche da lui).
Onestamente non so se sia qualcosa che si può spiegare: si può provare a spiegare come investire, come mettere sé stessi nel PG, gli effetti che questo può creare; ma quello che è nato al tavolo di Kagaymatsu è qualcosa che nasce dall'intersezione di tante cose, compreso anche il caso, quindi dubito si possa spiegare la ricetta di come ottenerlo.
--- Citazione ---Quanto quello che proviamo "in gioco" modifica le nostre relazioni tra giocatori?
--- Termina citazione ---
Può farlo, così come può modificare noi stessi: quanto è vero quello che si prova in gioco cambia di volta in volta, ma se è vero gli effetti sono quelli di qualunque altra vera emozione, e quindi può cambiare le cose.
Conoscere meglio qualcuno può sempre cambiare il modo con cui ci relazioniamo con lui, e questo vale anche se la conoscenza capita in gioco.
Fabio Succi Cimentini:
+100 a Mauro.
Continuo a pensare che la resa emotiva sia molto simile alle profezie auto-avveranti. Vuoi sentirti colpito? Comincia a giocare come se sapessi che verrai colpito, sia nell'atteggiamento che nel mettere qualcosa a cui sai di non potere essere indifferenti. Se tutti al tavolo faranno questo, la possibilità di arrivare a qualcosa di davvero significativo, di potente, c'è eccome... perché tutti hanno investito in quello scopo.
Devi volere affezionarti ai personaggi, voler dare agli altri motivi perchè si affezionino. Poi certo, il fattore umano conta sempre tantissimo: può essere il caso o il dado (o meglio, il fatto che il gioco assegni il dado alle situazioni significative e solo esse), può essere che un'altra persona mostra un carisma, una forza espressiva che aggiunge ancora più intensità. Ma se aspetti che sia solo il gioco o un'altra persona a tirarti fuori, allora c'è il rischio che non riusciranno a tirarti fuori tanto. Stai remando contro all'intensità, in fondo.
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