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"Essere il personaggio" - I problemi che comporta ed eventuali soluzioni

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Davide Losito - ( Khana ):
Giacomo, il Bleed non è un "momento", è un effetto, un... "fall-out" del gioco, che si ripercuote in modo traumatico sul giocatore.


Ti aggiungo un altro aneddoto, raccontato da Donadoni nel suo Panel di domenica mattina alla INC.
Stava facendo giocare un evento per il controllo dello stress in un'azienda e lo scenario prevedeva che queste persone fossero chiuse in metropolitana.
Il treno "salta" una fermata e inizia l'escalation dello stress: prima si spengono le luci, poi il vagone prende fuoco.
Chiaramente tutto "narrato" al tavolo.
Donadoni ha raccontato che una delle persone coinvolte si è alzata in lacrime ed è corsa fuori dalla stanza.


Parlandogli è venuto fuori che era di religione ebraica e questa situazione gli aveva riportato a galla un tot di esperienze e/o ricordi inerenti ai campi di concentramento e questo era risultato traumatico al punto da generare una reazione di fuga. Cioè la persona-giocatore fugge dal gioco perché è troppo traumatico.
Questo è il Bleed.

jackvice:

--- Citazione da: Davide Losito - ( Khana ) - 2012-05-21 10:48:13 ---Giacomo, il Bleed non è un "momento", è un effetto, un... "fall-out" del gioco, che si ripercuote in modo traumatico sul giocatore.

--- Termina citazione ---

Tra questo ultimo esempio quindi e quello (per dirne uno già scritto) del larp dell'aracnofobo non c'è differenza? Allora è sufficiente che "colpisca" la persona, indipendentemente da quanto dura... giusta deduzione? Forse è effettivamente un concetto troppo difficile da spiegare (o meglio, da capire per chi non ci ha mai messo le mani in pasta, a fondo). Mi convinco sempre di più del fatto, pertanto, che non stiamo arrivando al punto della discussione (e sarà per mia ignoranza, lo ammetto). Vorrei quindi capire se per te questa cosa del breakout, dopo la spiegazione che ho dato dello stesso, ha senso o meno, tutto qui ^^

Iacopo Frigerio:
il breakout come lo definisci è uno strumento, talvolta può essere utile.
Dipende poi da che situazione si usa che gioco si usa e in che condizione, ci sarebbe da parlarne a lungo e non so a che livello di approfondimento intervenire...

jackvice:

--- Citazione da: Iacopo Frigerio - 2012-05-21 13:55:24 ---il breakout come lo definisci è uno strumento, talvolta può essere utile.
Dipende poi da che situazione si usa che gioco si usa e in che condizione, ci sarebbe da parlarne a lungo e non so a che livello di approfondimento intervenire...

--- Termina citazione ---

Oh Iacopo, felice di averti qui ^^
Beh, partiamo da qualcosa che può esserti più familiare: secondo te, una persona è capace di autolimitarsi quando le si para davanti una situazione traumatica? O può farsi troppo facilmente prendere da una "trance" e coinvolgere così tanto da non sapere quando "tornare indietro"? Perchè il "caso dell'aracnofobo" potrebbe già rispondere a questa domanda, ma sicuramente hai un livello di discorso più approfondito in questo campo.

Iacopo Frigerio:
Dipende da persona a persona, da tipo di shock e da una altra miriade di variabili...
Ad esempio, partiamo dal fatto che un gioco (chessò sull'elaborazione del lutto) sia presentato bene, e a tutti sia chiaro cosa nel gioco si va a giocare.
Ammettiamo che tutti i giocatori lo sappiano e abbiano coscientemente scelto di giocare. Già qui si presenta un punto, nella valutazione della scelta di giocare quanto può aver sopravvalutato le proprie capacità di sopportazione? E quanto è cosciente dei possibili incontrollabili risvolti negativi? O quanto è incline ad atti masochistici (ricerca cosciente stessa del dolore?)
Poi c'è il gioco e qualcuno può 'cominciare a sentirsi male', lì ci sono strumenti per uscire? Ma anche la persona che ne è cosciente, che cosa decide effettivamente, alcuni sentono le avvisaglie ma decidono di tirare dritti (per sopravvalutazione, per scarsa conoscenza dei propri limiti, per il gusto di provare una cosa così forte e altre motivazioni). Per altri la cosa è improvvisa, quindi non c'è scelta.
E poi arriviamo al trauma che arriva, ci sono diversi tipi di intensità di traumi e diverse reazioni. Alcuni, al di là del semplice trauma non lasciano altre tracce, dopo un momento di ripresa, altri invece ti segnano. Ma in generale, a quel punto è difficile resistere al trauma, bloccarlo, ridurlo etc.
In fondo è il giocare con la granata, il trauma è quando la granata esplode, se esplode non è che fai più in tempo a gettarla via, nasconderla o altro, subisci la botta e vedi come sei messo dopo :-)

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