Autore Topic: Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?  (Letto 10815 volte)

Mauro

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #15 il: 2012-04-22 13:30:10 »
se hai un background relativamente complesso dovresti avere più cose contro cui remare e di cui stupirti*. Se invece parti con "Wagaya, capa del villaggio" non dovresti aver molto da "negare", finché non cambia nome e occupazione
Se parti col personaggio molto definito, hai un'idea chiara di come reagirà in molte situazioni; se non sai quasi nulla di lui, è piú facile che tu giocatore non sappia come reagire in una situazione, e quindi qualunque cosa tu decida sarà un "Ma dai, reagirebbe cosí?".
Non è solo questione di negare qualcosa già deciso, ma di non sapere proprio cosa si farà in una data situazione: piú il personaggio è definito, piú è facile che la reazione sia già chiara.

Citazione
c'è anche il discorso che pochi giochi hanno procedure che ti dicono "ok, dettaglia molte cose nell'ottica di rivoluzionarle"
"Dettaglia molto" non so; ma Gioventú Bruciata parte dall'idea che quello che dettagli all'inizio dovrà essere rivoluzionato, al punto che la meccanica di fine gioco è proprio l'aver rivoluzionato tutto.

Mar

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #16 il: 2012-04-22 13:57:54 »
Nella mia esperienza, però, a volte dettagliare non serve a nulla se il master non chiama in causa quelle caratteristiche.
Invece il continuo "Che cosa fai?" di AW ti spinge a prendere decisioni e secondo me è anche questo processo quello che ti porta a stupirti.


Comunque, io intendevo stupirmi non soltanto nel senso di "Ah, io pensavo che il mio pg avrebbe fatto questo e invece fa quell'altro" ma anche nel senso di "Ah, ma davvero il mio pg era un cacciatore di taglie? (esempio a caso) Buono a sapersi". (in MH potrebbe essere, per ricollegarsi a un altro thread, Ah, ma davvero il mio pg è, in qualche strano modo, attratto da altri uomini...?).


Non mi pare sia stato detto finora, ma, in questa seconda ottica, forse è importante anche la possibilità che siano gli altri a decidere, anche solo parzialmente, qualcosa del pg? (penso alla fase di St di AW, o, appunto, al "turn someone on" di MH).


Quanto alla lunghezza del gioco per apprezzare il personaggio (anche se è OT andate pure), secondo me dipende dalla solita equazione tempo impiegato=emozioni, nettamente a favore dei non tradizionali.
In D&D parti che, per quanto background puoi avere, sei un foglio di carta. E' quello che fai in gioco che di solito ricorderai (parlo sempre nella mia esperienza, eh. So che può essere diverso altrove). Anzi, spesso è "quanto forte sono diventato" quello che ricordi. Ovvio che per arrivarci serve tempo.
Se parti senza questa idea, di un investimento di tempo/px necessario, è più facile affezionarsi al pg (come avevano notato anche i miei amici dopo la demo di AW). Anzi, forse è proprio questo, che ti permette di non essere "geloso" del personaggio e lasciare che in parte gli altri decidano per te (sorprendendoti).
Però, come si diceva prima, è ovvio che si deve volerlo. Non si può convincere del contrario chi non vuole provare, o, peggio, parte già con dei preconcetti. Se invece qualcuno ha già provato, e ha visto che gli piace la sensazione, è più facile. Graham Walmsley su G+ aveva scritto
sempre a proposito di Turn someone on,  "I've played Monsterhearts twice and loved it. Because it's a new game, I've played mainly with indie stalwarts, who are delighted to be turned on": probabilmente perchè hanno già provato la sensazione di "essere stupiti" dal proprio Pg, e gli piace.


@Moreno
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Lo scoprire in gioco chi è il tuo personaggio, proprio come persona, e venire magari "sorpresi" da quello che fa (cioè, da quello che fai) è uno degli scopi e obiettivi dei giochi story now. Di tutti.  E' una conseguenza ovvia delle premesse di questa maniera di giocare.


Ottimo. Questo mi fa un sacco piacere, e vuol dire che sono nel posto giusto.



"Saruman believes it is only great power that can hold evil in check, but that is not what I have found. I found it is the small everyday deeds of ordinary folk that keep the darkness at bay... small acts of kindness and love"

Moreno Roncucci

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #17 il: 2012-04-22 14:30:24 »
Ci sono due fenomeni di cui mi sembra si stia parlando in questo thread, che rappresentano due maniere diverse in cui "non sai chi è il tuo personaggio".

La prima è quella di cui ho già parlato, quella che deriva dalle conseguenze del giocare story now: e ha ben poco a che vedere con quanto sia definito il personaggio.  In questo tipo di gioco, il personaggio viene continuamente messo alla prova, testato, messo in crisi, fino a capire DAVVERO chi è, ma questo fenomeno non è ostacolato dalla lunghezza del background (non è al 100% vero per un aspetto di cui parlo dopo, ma che è un effetto e non una causa).
Un personaggio di Avventure in Prima Serata ha un background corto, non fatto di pagine e pagine, ma è definito: si sa chi è, si sa qual è il suo problema, si sa che messi e conoscenze ha. Poi il Produttore inizia a mettergli di fronte bangs su bangs fino a metterlo in crisi. Non è necessario che il personaggio sia in gran parte indefinito.

Perchè non è al 100% vero? Perchè se hai un tipo di gioco in cui il personaggio cambia e si delinea in gioco, avere pagine di background anche se non ti ostacola è fatica sprecata. Poi le butti.   Quando dico a chi crea il persoaggio a Cani nella Vigna di farmi una descrizione di una frase o due, non papiri di roba (e da questo punto di vista i personaggi di esempio sul sito di Narrattiva, specie nelle prime versioni, non sono ottimali, anche se capisco che sono così definiti per scoraggiare l'effetto Torquemada) non è perchè poi quei papiri ti ostacolino in gioco. E' che è un peso inutile: io magari ne userò qualche dettaglio se mi serve, ma ne potrei fare a meno, e già alla prima sessione quello che incontrerà il personaggio sarà molto più interessante del suo background. Che finirà dimenticato da tutti e ignorato.
E allora, se fai giochi di questo tipo e lo sai, e li fai bene, il background lungo lo scoraggi. Non fai perdere tempo alla gente per niente. Ma è un effetto e non una causa: il gioco renderebbe il background inutile, perchè perderci tempo?

Poi c'è il secondo caso, quello dei giochi in cui il personaggio LETTERALMENTE non sai chi è.  Per esempio, in Il Gusto del Delitto (che come gioco è un omaggio divertente ad un certo tipo di giallo, e in cui non si vede una premise manco col binocolo), l'assassino non sa di esserlo fino all'ultima scena, e potresti scoprire, a metà partita, che in realtà tradisci tua moglie e ti sei arricchito con furti e rapine, senza che ci fosse nulla di tutto questo nel personaggio iniziale
E' sempre uno "scoprire in gioco chi è il personaggio", ma in un senso diverso: non è un "mettiamolo alla prova per capire chi è veramente", è "la creazione del personaggio si fa durante il gioco, non prima"

Ci sono giochi che mischiano in parte le due cose (Trollbabe per esempio), ma sono comunque separate, tanto che, se vuoi avere un gioco che punti alla prima, non puoi esagerare con la seconda: per mettere alla prova le convinzioni del personaggio... deve averne di convinzioni! Ti serve la risposta alle 5 domande di NCAS, ti serve la Debolezza in Annalise e il Problema in AIPS, la rete di spie e l'ambito sociale in Spione. Non potrebbero funzionare questi giochi con una creazione libera come ne Il Gusto del Delitto, che permetterebbe di schivare ogni bang o problema.

Ecco, ci tenevo a sottolineare questo aspetto, perchè mi pare che in alcuni post si confondano, partendo a parlare di uno e finendo nell'altro.


"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #18 il: 2012-04-22 15:39:44 »
Nella mia esperienza, però, a volte dettagliare non serve a nulla se il master non chiama in causa quelle caratteristiche.
Invece il continuo "Che cosa fai?" di AW ti spinge a prendere decisioni e secondo me è anche questo processo quello che ti porta a stupirti.



Assolutamente d'accordo sul fatto che queste cose nel tradizionale sono tutte sulle spalle del master.


Per fare un actual play concreto, invece, con riferimento al mio pippone di prima vediamo che:
- Ariel ha quei problemi con David perché Mario segue le indicazioni per l'MC e "mi da amore e amicizia ma solo a certe condizioni" e forse anche un po' "rende mostruosi gli umani"
- Ariel si lascia sedurre da Alexander perché Ezio usa "turn someon on" e decide che vedere un marcantonio seminudo legato a un tavolaccio di legno la eccita.
Eccetera.


Insomma, tutte queste belle cose che avvengono nella fiction e propongono situazioni rivelatrici del carattere del personaggio sono figlie delle regole di un gioco fatto bene.
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Giulia Cursi

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #19 il: 2012-04-22 16:12:07 »
Ho inserito la mia visione della quarta giocata sull'altro thread: Dalla terza sessione - impressioni sul gioco

Anch'io vengo sorpresa continuamente su MH, come su altri giochi. La durata del gioco incide, su diverse giocate è possibile approfondire la conoscenza del personaggio, comunque sono d'accordo con l'idea generale che in certi giochi se hai un buon feedback dagli altri giocatori riesci a sorprenderti della piega che prende il tuo pg.
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Dario Delfino

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #20 il: 2012-04-27 13:40:36 »
Personalmente vengo sorpreso dai miei pg praticamente SEMPRE... in entrambi i sensi evidenziati da Moreno.

Pensiamo alla partita di ieri di hell for leather:
La mia pg mi ha sorpreso sia perchè ha confessato di aver ucciso il padre sia per come ha reagito davanti al guerriero berserker che le passava accanto: portandoselo a letto! ;)
Dario Delfino

Mar

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #21 il: 2012-05-07 14:37:38 »
Riesumo il topic, perchè, dall'ultima esperienza con AW, mi sono reso conto che essere sorpresi dal proprio pg dipende, in larga misura, da quanto si accetta (o si vuole) farsi soprendere.
Esempio concreto: Girolamo entra in corsa (con un senzafaccia) nella nostra campagna di AW. I caratteri di Dado (il mio chopper) e Twin Spark (il pilota di Alberto) sono già abbastanza definitii. Girolamo, nel giro di St, decide che Dado è stato gentile con lui, una volta. Al che io ho detto qualcos come "l'unica possibilità, che Dado sia stato gentile con te, è che tu abbia viaggiato con la banda per un pò". Ecco. A pensarci dopo, in questo caso  ho anteposto la mia visione già "pietrificata" di Dado e del suo carattere alle possibilità che il gioco mi dava di farmi soprendere. Avrei dovuto chiedere maggiori dettagli a Girolamo e vedere dove mi avrebbe portato il giro di St.
Alla fine, molto semplicemente, pare che io gli abbia dato un passaggio una volta. Se, invece, non avessi avuto preconcetti sul mio pg, chissà dove saremmo potuti finire.
Bisogna riuscire a lasciare andare un pò il pg con le sue gambe e non sempre è facile accettarlo. E' una mentalità molto diversa da quella che ti richiedono altri giochi.
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Patrick

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #22 il: 2012-05-07 14:59:13 »
è una cosa che secondo me chi è "danneggiato" dai gdr classici fatica molto a fare (me per primo). Personalmente non credo di aver ancora capito come si gioca "story now", tendo troppo a farmi aspettative e film su quello che vorrei succedesse, a farmi un'immagine del personaggio con alcuni paletti a cui mi voglio attenere, e che spesso mi limitano poi nelle scelte (o meglio, le rendono meno "sorprendenti", e anche più ripetitive).
Di recente invece sto cercando attivamente di fare qualcosa che reputo il contrario di quanto sopra: butto giù idee "di pancia" senza pensarci su troppo, faccio agire il mio personaggio in un determinato modo senza pensare prima al perchè e per come, per vedere cosa ne viene.
Ad esempio, ieri ho giocato la prima volta ad AW. Ero Wilson, l'operatore, questo ragazzo vestito casual con camicia, jeans e cappello, dal viso giovane e carino, che ispira fiducia, ma dagli occhi stanchi. Inizialmente lo stavo impostando come il mio classico personaggio: buono, che tiene alla propria squadra, leale, fedele. Commerciava in vigilanza, faceva broker di affari (era a capo del mercato del villaggio in cui viveva), ma anche infiltrazioni (spionaggio et similia). Ho iniziato ad immaginarmelo come un insospettabile ed onesto commerciante e uomo d'affari, pulito di facciata ma che in realtà non si preoccupava di fare lavori sporchi come spionaggio, traffici clandestini et similia. A molte domande dell'MC (Ezio) ho risposto di pancia, alcune cose le avevo già abbastanza chiare in mente (è comunque un uomo d'onore, non gli piace essere preso in giro, se serve usa tranquillamente violenza, non è un playboy, anzi, eccetera), però molte altre le ho buttate lì quasi a caso, per vedere cosa ne usciva. Non sono certo di aver fatto la cosa giusta (non so se il mio personaggio fosse risultato interessante o no agli altri, ho sempre l'idea di fare personaggi stereotipo/macchietta :s), ma a me ha divertito abbastanza ^^
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #23 il: 2012-05-07 15:11:46 »
Devo dire che , da giocatore tradizionale vecchio stile di lungo corso, è capitato di rado che un mio personaggio mi sorprendesse.
In fondo, caratterizzare il PG era ed è fondamentale.
Certo, davanti a situazioni completamente inaspettate, ha agito in modo imprevedibile.
 
Mi vine in mente Ar-Neis, u ntipo che all'amicizia ci tiene parecchio, che ha dovuto far fuori un amico per salvare apparentemnte sè stesso. In realtà, per salvare tutti gli altri amici. (e quando altri hanno trovatoi modo di riportare in vita l'amico ha avuto un atteggiamento iperprotettivo nei suoi confronti)
 
 
Sono rimasto un po' sorpreso nel sendo che non mi sarei mai immaginato che dovesse prendere una simile decisione.
Ed è stato piacevole giocare Ar-Neis nelel sessioni successive, che portava i segni di quella decisione.
 
Ma in generale tendo ad essere soprpreso casomai dai PG altrui (e viceversa).
 
 
 
 
 
Alberto M.   - Ventura"il problema è che io ci tengo a che il mio personaggio resti vivo, ma lui non ci tiene tanto" (by Jasca)

Zeph

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #24 il: 2012-05-07 17:30:24 »
Nella mia esperienza, però, a volte dettagliare non serve a nulla se il master non chiama in causa quelle caratteristiche.
Invece il continuo "Che cosa fai?" di AW ti spinge a prendere decisioni e secondo me è anche questo processo quello che ti porta a stupirti.



Assolutamente d'accordo sul fatto che queste cose nel tradizionale sono tutte sulle spalle del master.


Per fare un actual play concreto, invece, con riferimento al mio pippone di prima vediamo che:
- Ariel ha quei problemi con David perché Mario segue le indicazioni per l'MC e "mi da amore e amicizia ma solo a certe condizioni" e forse anche un po' "rende mostruosi gli umani"
- Ariel si lascia sedurre da Alexander perché Ezio usa "turn someon on" e decide che vedere un marcantonio seminudo legato a un tavolaccio di legno la eccita.
Eccetera.


Insomma, tutte queste belle cose che avvengono nella fiction e propongono situazioni rivelatrici del carattere del personaggio sono figlie delle regole di un gioco fatto bene.

 Concordo soprattutto su questo.
 Se un gioco non ha regole ben fatte non ti stupirai di niente e aggiungerai poco sul tuo personaggio e otterrai fermo e granitico quanto stabilito all’inizio e quell’idea che ti sei fatto.
 2 esempi:
 - non cedere al sonno: fai la scheda velocemente, scegli il tuo potere e tutto il resto. Il personaggio si delinea anche giocando, in partenza dai solo pochi tratti. Come reagisci davvero quando fuggi? Sei disposto a proseguire ed impazzire per il tuo scopo (che sia recuperare la figlia/fede/dignità ecc ecc)?
Giocando con i miei amici con me come master uno di questi aveva un personaggio, un certo Frank, tirapiedi mafioso, sicuro di se i apparenza. Giocando sono venuti fuori vari aspetti di Frank (e anche suoi limiti/debolezze), tanto che è stato chiamato Frank “Scassaminchia”.
 in un gioco da 3 sessioni è nato un pg caratteristico che ha stupito tutti. E che anche ora quando ci ritorna in mente ci ridiamo sopra.
 
 -d&d: come avete già detto (solo il fatto dell’allineamento ti limita da morire, un po’ come se avessi un codice bello e pronto e rigido da seguire o subire penalità…).
Sono riuscito a stupirmi di un personaggio di d&d solo quando non abbiamo seguito le sue regole.
 Nell’ultima campagna ero partito svogliato, non avevo voglia di un tradizionale. Ho scelto una classe senza incantesimi perché non volevo leggermi paginate di formule magiche. Il master regalava un oggetto magico in partenza e ho scelto il voto della povertà per non dover leggere le pagine di oggetti magici né in partenza né dopo. Non ho inventato niente di bg solo: “guerriero/ladro addestrato da monaci maligni fuggito dal loro tempio che era su un’isola”.
 non avevo voglia di inventare un nome e l’ho chiamato come il cugino maligno di Bender (flexo)
Giocavamo senza allineamento con la possibilità parziale di inserire cose in fiction (cioè il master stava attento a quello che dicevano i giocatori e lo inseriva) [non che il risultato non sia un gioco tradizionale alla fine eh, non sto dicendo questo, anzi). Il pg che è venuto fuori mi ha sorpreso in molte occasioni e si è delineato via via, secondo quello che faceva e che dicevo io (venendo fuori per essere un mezzo demone tamarro [vabbè, sono un po’ un bimbo quando gioco e a volte mi diverto anche con queste cose alla inuyasha]).
 Non avevo stabilito niente e alla fine, senza aspettative, è venuto fuori qualcosa di interessante che giocando con il regolamento di d&d 3.5 seguito alla lettera non sarebbe mai venuto fuori
 [es.: ah, tradisci i tuoi amici per recuperare l’unico oggetto a te caro, la tua spada… che allineamento sei? Neutrale? Bene, diventi malvagio, togli XXX punti esp. ecc ecc (oppure ancora peggio: che allineamento sei? No, mi dispiace non puoi farlo…)].
 
 credo che per certi tipi di giocatori sia impossibile restare nelle maglie di un gioco tradizionale al 100 per 100, giocando per sapere quello che già sai, con un pg che già sai cosa farà (al massimo non sai se colpirà il mostro o no…), sentendoti raccontare una storia già pronta per mesi…
 
 spero con una giocata al mondo dell’apocalisse di continuare il trend positivo e di far accorgere gli altri giocatori di alcune differenze fondamentali tra i vari giochi/modi di giocare (di cui deliberatamente ho deciso non di non parlare in modo diretto perché sarebbe noioso/inutile secondo me), anche perché sotto c’è tutto un altro tipo di divertimento che è più gustoso.
Un gioco ben fatto ti spiana la strada (a patto, in questo caso, di seguire in toto le regole).
 
Matteo Polloni

Ezio

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #25 il: 2012-05-07 19:28:01 »
Non sono certo di aver fatto la cosa giusta (non so se il mio personaggio fosse risultato interessante o no agli altri, ho sempre l'idea di fare personaggi stereotipo/macchietta :s), ma a me ha divertito abbastanza ^^


Io posso dirti che ero interessatissimo a Wilson (a parte averlo vigliaccamente usato per lasciare ai giocatori l'onere di far succedere qualcosa ad inizio sessione... ehehe...).


In particolare mi chiedevo (e sono tutte domande che sarebbero finite nei fogli di preparazione):


- È davvero così buono e onesto come sembra?
- Perché i suoi occhi sono tristi?
- Chi è l'unica donna che ha mai amato? Perché di lei conserva una macchina da scrivere?
- Come tratterà la Gente del Fiume, credendo che il suo vecchio nemico si nasconde tra di loro?
- Qualcuno riuscirà a farlo aprire?
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Patrick

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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #26 il: 2012-05-07 21:40:06 »
- È davvero così buono e onesto come sembra?
- Perché i suoi occhi sono tristi?
- Chi è l'unica donna che ha mai amato? Perché di lei conserva una macchina da scrivere?
- Come tratterà la Gente del Fiume, credendo che il suo vecchio nemico si nasconde tra di loro?
- Qualcuno riuscirà a farlo aprire?
queste domande mi permettono di riallacciarmi al discorso che facevo prima: rispetto ad un personaggio che farei magari per un altro gioco, non ho idea di come risponderei a queste domande (eccetto forse la prima, e la risposta è: nì :P). Probabilmente risponderei la prima cosa che mi viene in mente in quel momento (quasi "a caso", appunto), e ci costruirei sopra :D (tipo la storia della macchina da scrivere è nata così).
Grazie ezio, fanmail ^_^
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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #27 il: 2012-05-07 21:59:03 »
Sia chiaro: quelle non sarebbero state domande che ti avrei fatto chiaramente.
Quelle sono le domande che facevo a me e la cui risposta avrei cercato di ottenere nel gioco,spingendo con la fiction in quella direzione. In questo modo anche tu avresti avuto un flusso di pensieri che ti avrebbe consentito, seguendolo, di arrivare a conclusioni per te inaspettate.
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Re:Personaggi che sorprendono: dipende dal gioco?
« Risposta #28 il: 2012-05-07 23:01:49 »
sì, immagino non me le avresti fatte direttamente. Ma comunque avrei reagito/risposto d'impulso, senza pensarci troppo. L'esempio dellla macchina da scrivere è calzante:
MC:"Un rumore ti sveglia, sei nella tua baracca, davanti a te un uomo con occhi folli e una granata innescata in mano, cosa fai?"
Io:"Salto fuori dalla finestra"
*tiro (credo) agire sotto il fuoco, e ottengo "una alternativa meno piacevole"*
MC:"Cosa c'è di valore nella tua casa?"
Io: "Un oggetto dell'età dell'oro"
"Cos'è?"
"Una macchina da scrivere"
"Dove l'hai presa?"
"Mi è stata regalata"
"Da chi?"
"Dall'unica donna che io abbia mai amato veramente"
"Ok, puoi saltare fuori dalla finestra ed evitare l'esplosione, o balzare a proteggere la macchina da scrivere. Subiresti 3-danno, ma la macchina sarebbe salva"

E così scoprimmo che Wilson una volta ha amato davvero... ^^
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