Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Re:Il mio difetto, in concreto
Hoghemaru:
riflettendoci bene, nonostante la mia passione per le meccaniche ci sono giochi che mi tengono lontano proprio per il loro color... sono pochi, ma ci sono
ad esempio LMVCP e GreyRanks: non li conosco all'atto pratico, ma ho letto un po' di AP e pare che abbiano delle belle meccaniche e che funzionino molto bene... e forse il problema è proprio questo: hanno un color che si discosta troppo da quello che cerco in un GDR e sono troppo efficaci nel portarlo in gioco.
spingono verso un tipo di emotività che non mi sento di voler stimolare quando gioco, quindi in questo caso il color ha un ruolo fondamentale nella scelta di cosa NON voglio giocare
Ezio:
Riprendo da qui.
Questo thread viene aperto con lo scopo dichiarato di essere un'analisi obiettiva della mia "anormalità". Non è un sondaggio e, per quanto sia aperto a tutti, mi interessa soprattutto la voce di Khana, almeno all'inizio.
Ho chiesto ai facilitatori di fare un po' di taglia-cuci in modo da spostare le parti che mi interessano dal thread-sondaggio a qui.
Portate pazienza e rispondete soltanto quando vi do io il via libera.
Intanto ricopio il mio post iniziale.
--- Citazione da: Ezio - 2012-03-28 09:48:23 ---"I giochi si vendono col Colore".
Questa è una delle grandi verità che due anni di fiere mi hanno insegnato.
Una persona non è colpita dalle meccaniche, non glie ne frega nulla di quanti dadi deve tirare o se il gioco usa una IIEE coi denti o la dentiera.
Una persona sceglie un gdr sfogliandolo, toccandolo e facendosi così penetrare dal setting, dal "colore" che sta intorno alle meccaniche.
Si gioca al Mondo dell'Apocalisse perché i pisotleri postapocalittici ci fanno dire "Figo!" a Montsegur perché l'idea della Scelta ci fa rabbrividire e a Polaris perché le piccole frasi poetiche del manuale ti portano via e... ne vuoi ancora.
Quello che vende è il Colore, sia al banco di una fiera, sia in senso lato, quando butti sul tavolo tre o quattro giochi da far scegliere ai giocatori.
In anni non ho mai visto il contrario.
Tranne quando mi guardo allo specchio.
Io mi sento strano, perché a me il colore rimbalza.
Ci sono generi che preferisco, altri che odio, ma tutto questo non rientra nelle cose che mi colpiscono. A me colpisce la cura del gioco, la sua sottigliezza, quello che i miei amici mi hanno detto sulla sua bontà o sulle loro esperienze di gioco, e bypasso il colore.
Recentemente ho avuto un colpo di fulmine per Monsterheats (spero che non mi spezzi il cuore alla seconda sessione).
Ecco, a me del Teen-Drama non me ne frega nulla, eppure quando Meguey mi ha parlato delle Stringhe e delle meccaniche per influenzare gli altri personaggi ho voluto prenderlo e giocarlo è stato magnifico.
Idem per Apocalypse World.
Non me ne fregava nulla, non so perché, poi Graham me ne ha regalato una copia e... "Fiche queste meccaninche! Sembrano Parpuzio ma c'è altro!"
E così via, infatti io gioco a TUTTO, ed è difficile non mi diverta al tavolo da gioco.
A volte mi sento strano.
--- Termina citazione ---
Davide Losito - ( Khana ):
Dunque... io ho sollevato un distinguo perché, all'atto pratico, anche io mi riconosco indicativamente in certe cose che dici.
Principalmente due:
1. il GdR mi fa "esprimere" in modi che altre attività non riescono
2. quando mi siedo al tavolo e gioco, riesco a giocare a "qualsiasi cosa" (premesso che questa cosa "funzioni" [ -> termine che usiamo qui su GcG ]).
Questo credo sia un punto fermo per molte delle persone che frequentano questo forum.
Passando invece al tuo "post di apertura", a me sempre più che altro che - appunto - sapendo che il punto 1 e il punto 2 sono il motivo fondante per il quale giochi di ruolo, non ti interessa più analizzare il ... "fluff" (termine che ormai si vede poco) di un gioco per capire se ti interessa giocare.
La mia prima domanda sul "teflon-nell'anima" / "anima-di-spugna" serviva a spianare l'ultimo possibile dubbio per capire se sostanzialmente il problema fosse che giochi in modo eccessivamente ingegneristico. Non credo sia così.
Semplicemente credo che tu - come molti altri qui - hai ormai ... "interiorizzato" il BM al punto che:
1. ti siedi e giochi
2. la fai perché hai deciso di giocare a quel gioco
3. ti impegni fino a che non funziona davvero
(o come erano i punti base della Forge-revolution).
Questa interiorizzazione (bleah... che parola :D) fa si che il "Color" per te sia un'intimissima parte dell'attività ruolistica e che la identifichi istintivamente (e correttamente) proprio come la parte da cui arrivano "gli spunti" iniziali.
Però non te ne frega più niente del... fluff.
Quindi riesci a giocare in modo passionale anche giochi che hanno un fluff che ti lascerebbe indifferente :)
Ezio:
Mi sembra un'analisi oltremodo corretta della mia situazione ^^
Fanmail colorata.
Alessandro Piroddi (Hasimir):
1up ... KhanaMail!
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