[cite]Postato da: rgrassi[/cite][p]Purtroppo non sono riuscito ad andare a Torino... Peccato.
Allora, provo a ripartire da zero.[/p][p]Domanda 1 (cui la mia risposta è SI, ma vediamo cosa ne pensate voi)
"Secondo voi hanno qualcosa in comune i gdr tabletop, i librogame (cartacei ed elettronici), le avventure testuali, i MUD, i CRPG, i MMORPG, etc...?"[/p][p]Domanda 2
"Se la risposta alla domanda 1 è SI, allora vi chiedo COSA HANNO IN COMUNE?"[/p]
Rob[/p]
trovo difficile dare risposta a una domanda del genere perchè troppo ambigua
Tendenzialmente potrei rispondere un sì che in realtà è molto fuoriviante.
Ad esempio è come chiedere se sono accomunabili il calcio e il nuoto, chiesto così senza specificazioni dare come risposta tutto e il contrario di tutto, tipo "sì, sono sport", "Sì non mi piaciono", "no uno è di squadra, l'altro singolo", "no, uno è uno sport, l'altro un business", "sì, sono professioni", "no, uno si pratica nell'acqua, l'altro sull'erba".
A seconda del Frame di riferimento le concezioni che citi possono essere accomunabili tutti o separabili tutti, oppure si potrebbero raggruppare per cluster. Però non espliciti nessun frame, questo comporta che ognuno ragiona rispetto al suo implicito e da adito a quel che si è visto, incomprensioni, frustrazioni e financo flame.
La mia non vuole essere una critica alla intenzione bensì al metodo, però trovo l'ipotesi portata dal tuo articolo sperimentalmente e accademicamente invalida. Mi spiego.
Sembrerebbe di intuire tu voglia fare un'analisi comparata o una sintesi teorico-formativa tra gli stumenti che hai elencato, ma per farlo quale approccio teorico stai utilizzando? A quali costrutti (sociali, psicologici, antropologici, ingegneristici etc.) fai riferimento? All'interno di quale disciplina scientifica vuoi stare?
Senza elementi simili il rischio è quello di navigare a braccio, senza strumentazione, in un mare in tempesta, ci si deve barcamenare tra cose come comportamenti, riti, atteggiamenti, inconscio, personalità, influenza sociale, storia personale, desideri e chissà quanto altro. Purtroppo fare riferimento a un approccio limita le possibilità di comprensione di un fenomeno, ma limitare il campo (pressocchè infinito) di possibilità è l'unica maniera che l'uomo ha appreso per rendere comprensibile ogni oggetto che studia.
In soldoni... Se non espliciti approcci teorici e costrutti di riferimento finirà che farai una analisi basata su modelli inconsci e non esplicitati, quindi il modello che ne trarrai non potrà avere pretesa di universalità (ma questo vale per tutti i modelli) ne pretesa di scientificità, e si rivelerà presto sterile, fallato e inconcludente.
Infine do la mia risposta (articolata) alla domanda...
la risposta è NO, mai! A qualcuno potrebbe venire spontaneo dire sì, ma soltanto finchè non si esplicita una cornice di riferimento. Ma ogni volta che viene data una cornice (che banalmente significa concretizzare, o legare le parole a fatti reali) sicuramente ci sarà sempre qualcosa che non c'entra con gli altri.
Ciò che elenchi ha scopi, funzioni e pretese diverse. Addirittura tentando una generalizzazione secondo un approccio psico-sociologico (un po' vanilla) potremmo al massimo generare tre cluster analitici:
1- oggetti che riguardano un rapporto sociale diretto tra attori (es. Freeform)
2- oggetti che riguardano un rapporto sociale mediato (da uno strumento) tra attori (es. MMORPG o giochi di narrazione)
3- oggetti che riguardano un rapporto tra un attore e uno strumento (es. Librogame, avventura grafica)
Queste le mie ipotesi, queste le mie critiche, queste le mie idee.
Sicuramente criticabili.