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[Kagematsu] Salvare il villaggio o la love story?
Ezio:
Io credo che Kagematsu sia un gioco di scelte.
La scelta principale è quella di Kagematsu che da Amore e Pietà, ma tutt'attorno c'è una serie di scelte satelliti.
Scegliere di usare un gesto disperato non è una faccenda neutra. Significa, di solito, umiliarsi per una ragione. Ne vale la pena? Ne vale la pena per salvare il villaggio o per farsi toccare da Kagematsu?
All'inizio si gioca perché si, perché è quello lo scopo del gioco, ma poi ci si fa prendere e si può arrivare a situazioni paradossali e molto intense, in cui la scelta fra l'amore e il villaggio è veramente dura.
Ricordi, Lavinia, la nostra partita in cui io facevo la ragazzina selvaggia che è finita in un total party kill?
Ecco, in quella partita avevo SERIAMENTE voglia di non ottenere la Promessa. Farlo avrebbe significato mettere a repentaglio la vita di un Kagematsu di cui il mio personaggio era perdutamente innamorata (e infatti è morta per lui). Avevo pensato di sacrificare tutto e tutti pur di proteggerlo, e dato che quella volta la minaccia era cattivissima l'unico modo per proteggerlo era non vincolarlo...
E quell'altra volta con la Katia Kagematsu, con gli Spiriti della Foresta come Minaccia, il Sechi come amata e le nostre due donne che litigavano? Ero seriamente tentato di smollare tutto e lasciare quello stronzo di Kagematsu e quel palo in culo della tua donna a spocciarsela da soli. Poi ho scelto il dovere.
E tutte le volte che mi sono trovato a pensare se usare o no un gesto disperato. Farlo mi avrebbe consentito di salvare il villaggio... però Kagematsu mi avrebbe visto con pietà, molto probabilmente. Cosa è più importante?
Sono tutte scelte molto significative, che impattano, attraverso la scelta di usare gesti disperati o meno, in maniera potente sulla fiction.
Patrick:
--- Citazione da: Ezio - 2012-03-28 14:14:58 ---Io credo che Kagematsu sia un gioco di scelte.
La scelta principale è quella di Kagematsu che da Amore e Pietà, ma tutt'attorno c'è una serie di scelte satelliti.
Scegliere di usare un gesto disperato non è una faccenda neutra. Significa, di solito, umiliarsi per una ragione. Ne vale la pena? Ne vale la pena per salvare il villaggio o per farsi toccare da Kagematsu?
--- Termina citazione ---
espando un attimo questo discorso facendo notare come il crescente "peso" dei gesti abbia varie implicazioni: all'inizio della partita si conoscono poco i personaggi, i gesti sono poco importanti, si hanno pochi gesti disperati, e le scelte si fanno più a cuor leggero, magari pensando in termini di meccaniche piuttosto che di fiction. Man mano che la storia avanza e i personaggi e le loro relazioni acquistano profondità, i segni d'affetto diventano più importanti, i gesti più drammatici, e le scelte più ardue e dettate più dalla fiction e dall'attaccamento al proprio personaggio. E questo secondo me porta i giocatori ad essere sempre più presi dal gioco (anche quelli che all'inizio lo prendono alla leggera).
Mauro:
Sull'umiliazione e l'uso di gesti disperati, mi sposto qui.
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