Autore Topic: [D&D] Le radici del railroad  (Letto 1221 volte)

Moreno Roncucci

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[D&D] Le radici del railroad
« il: 2012-03-27 03:15:33 »
Devo dire che, per quanto consideri gran parte degli articoli scritti dagli attivisti della "Old School Reneissance" un misto di cieca nostalgia per i 15 anni e un altrettanto cieca venerazione per Gygax, spesso ci si trova qualcosa di interessante, soprattutto nell'ambito delle "ricerche storiche". L'avere decine e decine di collezionisti sfegatati di vecchi libri, manuali, moduli e riviste scandagliare pagina per pagina questo materiale ha portato a "scoperte" molto interessanti.

Per esempio, sono andati a leggersi il primissimo modulo scritto da Tracy e Laura Hickman, nel 1978: "Pharaoh". Pubblicato in proprio dalla loro "Dayster West Production".  Anni dopo i due vendettero il modulo alla TSR che lo ripubblicò poi nel 1982 nella serie "I", come primo modulo della campagna "Desert of Desolation".

Io ho giocato Desert of Desolation, oltre vent'anni fa (è stato l'ultima volta che ho fatto il DM a AD&D, anche se ho continuato a giocarlo ancora per anni, sempre più controvoglia). Ed era un railroad così sfacciato e indifendibile (terminava con i PC che stavano a guardare mentre un PNG salvava il mondo) che anche all'epoca, lo strravolsi in diverse parti per renderlo più potabile (sempre story before, ma con meno prepotenza e più persuasione)

Sapevo però che il framework con il railroad era stato aggiunto dopo per il modulo.-campagna, successivo a I6: Ravenloft, e quindi non sapevo quanto fossero railroadate le edizioni precedenti.

L'edizione del 1978 pare non lo fosse particolarmente. Ma nell'introduzione c'è un testo che rappresenta probabilmente la prima pubblicazione in un modulo della voglia di giocare una storia, e non un dungeon crawl:

Citazione
In that introduction, the Hickmans put forward four "requirements" for the adventures they were presenting:

   
  • A player objective more worthwhile than simply pillaging and killing.
  • An intriguing story that is intricately woven into play itself.
  • Dungeons with an architectural sense.
  • An attainable and honorable end within one to two sessions playing time.
Sono tutte richieste condivisibili. Anzi, le condivido tutte, una per una.  In pratica, le mie partite sono quasi tutte così, ora. Ma io uso sistemi adatti. D&D non lo era.
Obiettivi condivisibili, utilizzando lo strumento sbagliato, hanno dato il via alla cultura dello "story before", del railroad, dei moduli.-fiume, e con il tempo, alla riduzione dell'hobby ad un deserto popolato da "prime donne" e da "bravi GM".
Qualcuno porti dei fiori sulla tomba del "il sistema non conta", anche oggi ci tocca pensare al Caro Estinto, e a pensare a tutte le cose che ha fatto per noi. ..
Ma a parte queste considerazioni: la citazione mostra come già nel 1978 non bastava più giocare per gli xp: si volevano giocare storie!

Link agli articoli al riguardo:

http://grognardia.blogspot.it/2012/03/roots-of-revolution.html
http://muleabides.wordpress.com/2012/03/23/manifesto-of-the-hickman-revolution/#comments
http://tomeoftreasures.com/tot_tsr_gems/daystarwest.htm
http://grognardia.blogspot.ca/2009/01/retrospective-pharaoh.html

Altri articoli sull'influenza di Tracy e Laura Hickman:

http://grognardia.blogspot.ca/2008/12/scrappy-doo-and-hickman-revolution.html
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Re:[D&D] Le radici del railroad
« Risposta #1 il: 2012-03-27 07:41:34 »
Bè non a caso poi i due scriveranno le Dragonlance che sono l'apoteosi del railoading e l'origine per noi più giovni di "tutti i mali" :)



Re:[D&D] Le radici del railroad
« Risposta #2 il: 2012-03-27 13:03:26 »
Nota X Mirko: Hickman scrisse DL non con Laura, ma con MArgaret Weis


Grazie dell'ottima segnalaazione, Moreno. Non conosco il modulo, ergo non mi pronuncio.
Devo dire che anch'io condivido i 4 punti, anche se con pesi molto diversi. Per intenderci ,tendenzialmente il primo su tutti.
E credo che il "taglio" dei giochi dovrebeb tener conto delle geranchie fra loro.. ma qui si va X le lunghe...

Alberto M.   - Ventura"il problema è che io ci tengo a che il mio personaggio resti vivo, ma lui non ci tiene tanto" (by Jasca)

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