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Desiderio di Impotenza in "La Mia Vita col Padrone"

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Luca Veluttini:

--- Citazione ---Non è che avete sbagliato le parti tra giocatori, ed il giocatore di questo PG dovrebbe essere messo a fare il Padrone?
Dico sul serio!
Se gli piace un "PG" sadico, onnisciente sulle azioni dei PG (veri), con serie tare comportamentali, è un Padrone perfetto... Con l'unica clausola che poi deve fare anche gli altri PnG.
--- Termina citazione ---


Concordo.


--- Citazione ---lmvcp è un gioco per persone mature. Per persone mature. Puoi essere uno che non ha mai giocato ma devi essere una persona matura.
--- Termina citazione ---


Straquoto.

Entrambi mi hanno tolto le parole di bocca... :crying:

Alessandro Piroddi (Hasimir):
Mi accodo a Claudia e rilancio.
L'obbedienza al Padrone è un dato di fatto stabilito dal REGOLAMENTO.
Punto.
Se il giocatore non ha idea del perchè il PG sia così succube del Padrone, non importa ... che si inventi qualcosa ... magari il Padrone ha DAVVERO poteri mentali :P

Il punto è generare frustrazione nel GIOCATORE.
Si è fatto Jason?
Benissimo, ordinagli cose che frustrerebbero Jason!
Fagli proteggere gli ospiti nobili e boriosi del Padrone... ma falli proprio spocchiosi e stronzi, faglieli ODIARE! e poi ordinagli di servirli e riverirli con ogni cura ed attenzione.
Fagli ODIARE il Padrone, non perchè si suppone da setting che il PG voglia ribellarsi al male...ma perkè DAVVERO il giocatore detesta il Padrone ed i suoi ordini!

Relazioni?
Fagli trovare un compagno di giochi... una testa malata che condivida le sue brame e perversioni... una Bonny per il suo Clide... un amico con cui sfogarsi a trucidare bambini nottetempo.
E poi fa che il Padrone li scopra, e gli ordini di uccidere il suo amico!

MLwM funziona sulle reazioni dei Giocatori ... i PG sono solo un medium ;)

[EDIT]
Cross-post con ... tutti gli altri XD

Claudia Cangini:
Che bello il tuo post, Ezio, mi fa venire in mente una serie di riflessioni...
Una cosa per certi versi simile, la ho notata anche io in qualche demo o giocando con un vecchio amico proveniente da un background molto classico. Parlo di una persona non particolarmente interessata alle novità ma curiosa e disponibile (se gli proponi un gioco nuovo la reazione standard è “ok, proviamo”).
Insomma non uno con l’autostima legata a un particolare sistema (di solito gioca piuttosto che masterare: sarà un caso? ;) ).

Ecco, questa persona ha un modo di giocare “safe” che, per certi versi, mi ricorda quanto descrivi tu, Ezio.
Magari interpreta dei personaggi nefandissimi ma non si riesce mai a vederlo davvero toccato dagli eventi del gioco.
In improvvisazione, quando il personaggio che stai interpretando sta vivendo una cosa tragica ma che, vista da fuori, è buffa (e magari i tuoi compagni di corso che assistono la scena si stanno sganasciando), tu devi continuare a interpretare il personaggio e disperarti. Se ti metti a ridere anche tu l’insegnante ti richiama esortandoti a “tenere” il personaggio e non uscirne.
Questo è quello che vedo nel gioco di questa persona (e forse anche nella tua partita, Ezio?): invece di proseguire a vedere il mondo con gli occhi di quel personaggio, se ne esce, si guarda tutta la faccenda da fuori, con distacco, senza coinvolgimento emotivo.

Altra cosa tipica è quando ci sono conflitti fra i personaggi. In certi giochi sono le parti più divertenti e il sistema è fatto apposta per supportarli, ma lui niente, cercherà sempre di mediare e arrivare a una soluzione di massima “efficienza” per tutti, anche a scapito delle caratterizzazioni.

Sono reazioni che posso capire, perché è il modo in cui ho quasi sempre visto giocare i classici. (non è un caso se nutro un certo astio verso i parpuzi: per anni ci ho giocato credendo alle loro promesse e restandone delusa. Io cercavo emotività, coinvolgimento, dramma, tenerezza e ci trovavo il tiro per colpire e i punti ferita... Ma non divaghiamo)

Questi giochilli nuovi invece, sotto la loro innocente apparenza di semplicità e i loro manualetti smilzi, offrono vere e proprie montagne russe emotive ma solo se, ti metti un minimo in gioco.
E adesso un’osservazione che potrà sembrare strana: in questi giochi in un certo senso è vero che non hai il controllo totale del personaggio. Per certi versi ne hai di meno che nel gioco classico.
Perché nel gioco classico il peggio che ti poteva capitare era che il tuo personaggio si ferisse ( = ridotta incisività sul SIS) o ci restasse secco ( = buttare via tutto il tempo investito fino a quel momento su quel personaggio e sbattersi a rifarlo).

Qui invece il personaggio deve accettare input esterni di tutt’altra risma. Deve reagire EMOTIVAMENTE, il che è molto più impegnativo, richiede il calarsi nella testa di un altro in maniera molto più accurata e, alla fine, rivela sempre qualcosa di te, fosse anche solo le tue vere reazioni e giudizi su alcune cose. Stare isolati nella propria torre d'avorio senza accettare mai gli spunti degli altri giocatori e del master rende il gioco noioso e privo di senso, però puoi stare sicuro che segui la tua strada prevedibile e tranquilla.

Tutto quanto sopra sono ragionamenti suscitati dal messaggio di Ezio. Spero che le mie elucubrazioni siano risultate comprensibili :)

N.B.: Niente di tutto ciò voleva risultare offensivo verso Alex

Moreno Roncucci:
Mmmm.... non sono tanto sicuro che un forum pubblico sia il luogo più giusto per discutere di questioni interne al gruppo, o di come gioca Alex...  =:-I

Prima di trasformare questo thread in una pubblica gogna, direi di chiarirci meglio sul suo scopo. E per far questo direi che è meglio aspettare la risposta di Alex. Nel thread su Avventure in Prima Serata, per esempio, era stato chiarito che semplicemente non aveva capito uno dei meccanismi del gioco. Bisognerebbe vedere se anche qui non è capitata la stessa cosa con LMVcP.

Però, Ezio, se si tratta di dare consigli di gioco, o chiarimenti, o di identificare errori, possiamo esserti utili. Ma interventi di terze persone nei rapporti interpersonali nel tuo gruppo (specie se danno addosso ad uno o all'altro per partito preso) per me possono fare solo danni.

Tornando alla partita, una cosa che mi ha colpito del tuo post è la massa di cose che hai spiegato prima. Forse erano persino troppe: rischi che, a sentirti spiegare certe cose senza vederle in gioco, siano equivocate. Come già detto in altri thread, ci sono cose che a vederle in gioco si capiscono al volo, mentre spiegarle è difficile. Meglio spiegare prima solo il necessario per giocare (fra cui c'è, ovviamente, anche il senso e lo scopo del gioco). Nel caso di LMVcP fra queste cose c'è il fatto che GM e giocatori collaborano nell'interpretazione dei dadi: NESSUNO "narra", questa differenza fondamentale con "Avventure in prima serata" spesso sfugge:  una volta tirati i dadi, entrambi (GM e giocatore) sanno come andrà a finire il conflitto, ma entrambi giocano ancora il loro personaggio. E' compito di entrambi far sì che nella fiction avvenga ciò che i dadi impongono.

Un ultima cosa: hai letto A manifesto on Mastery?

[edit: crosspost con mezzo forum...]

Luca Veluttini:
Aggiungo una piccola cosa: tutte queste montagne russe emotive descritte da Claudia le ho trovate difficili da spiegare e da assimilare da parte dei giocatori, soprattutto se si viene dai manualoni classici.

L'unica cosa che mi sento di dire dalla mia minima esperienza è che dati i presupposti al tavolo, passare al gioco e lavorare al massimo su quello, con la più totale apertura di dialogo aiuta moltissimo in questi casi (oltre ai consigli che si possono leggere e ricevere su questo forum)!

:laugh:

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