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Playtest #3 con Salkaner

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Salkaner il Nero:
Il tenente Raymond Green era a disagio.
Non tanto per il fatto che lui, nato a due passi dal polo in madrepatria, veniva spedito per questa missione nel più caldo e arido pianeta fra quelli abitabili controllati dal governo.
Non tatno per il fatto che la manovra di atterraggio assomigliasse più ad uno scontro con un muro che ad una scivolata...
 
 
Quanto per il fatto che non amava i pianeti di frontiera.
E per il fatto che stava accompagnando in questo il maggiore Renard. Il maggiore Marianne Renard.
E per il fatto che probabilmente quella missione non era esattamente un premio.
 
Ma del resto, al govenro volevano un esperto minerario che fosse anche un militare. E lui ne era il ritratto.
 
 
Finalmente la scaletta della nave venne calata, e la familiar evoce di Marianne lo richiamò per scendere.
 
Raymond non potè fare a meno di abbracciare con lo sgaurdo quella che chiamavano città... un agglomerato di recenti costruzioni che potevano ospittare 1000, forse al massimo 2000 persone. La maggior parte delle quali probabilmente impegante nella cava di Titanio che si vedeva in distanza, seminascosta fra le guglie rocciose che rappresentavano il panorama tipico di Voltumna I...
 
 
 
 

rgrassi:
Procedi.
Rob

Salkaner il Nero:
Il capotecnico dello spazioporto tradiva un po' di nervosismo nell'attendere la piccola delegazione militare che si avvicinava
 
"Benvenuti su Voltumna I.  il governatore sarà qui a minuti. Posso accompagnarvi nellla sala ospiti. Posso conoscere il motivo della vostra visita?"
 
 
"Grazie del benvenuto. Credo che il governatore l'abbia già capito" fu la secca risposta del maggiore, che accompagnata da Raymond e da un paio di altri militari, si avviò guidata dal capotecnico verso la sala ospiti.
Nel frattempo, dalla stiva della nave erano iniziate le operazioni di scarico.
 

Mentre Raymond sedeva nell'ampia sala osptiti, a poche decine di metri nel Gunther bar , il locale più "in" del pianeta, Antonio discorreva col corpulento barman
"Vedrai Toni,  il capo sa che sei uno dei migliori. Piuttosto non ti preoccupa che ci siano i militari?"
"E perchè? Sono un uomo libero.. qui"


GIusto a smentirlo, una voce fragorosa lo colse da dietro
"Hey, topino! Non sei scappato sui monti, all'arrivo dei gatti?"
Antonio si voltò verso un tipo alto, biondo, robusto, attorniato da tre figuri ridacchianti.
"Levati di torno Skyppy, non ho voglia di perdere tempo con gli idioti come te e i tu..." il diretto al mento gliinterruppe la frase, facendolo volare contro un tavolo.


Mentre Antonio cercava di metter mano alla pistola blaster Il richiamo  del barman a smetterla venne ignorato da entrambi

Un calcio del biondo mandò di nuovo a terra Antonio, ma nel rialzarsi aveva il blaster puntato. Troppo veloce perchè Skippy potesse fare altrettanto.


"ORA BASTA! Via le armi"
La voce perentoria dello sceriffo bloccò i contendenti "Mariani, il governatore ti vuole. Subito. E e pulisciti quel sangue dalla faccia. Tu invece Skyppy, sparisci da qui per un po', chiaro?


EDIT: corretto passaggio non chiaro

 
 
 

rgrassi:
Credo che ci siano stati problemi di post perchè quello che hai scritto, soprattutto nella seconda parte, è sintatticamente e semanticamente illeggibile. :)
rob

Salkaner il Nero:
Si, avevo fatto una correzione e mi aveva incasinato il post... ho riscritto

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