Autore Topic: Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)  (Letto 16815 volte)

Mattia Bulgarelli

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #30 il: 2009-03-30 12:55:55 »
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[cite]Postato da: Angiolillo[/cite]prendete quello che vi è utile e ritenetelo espresso in un linguaggio ordinario, se vi è utile traducetelo nel vostro linguaggio

Come primo passo di sicuro.
Come secondo passo, se ti interessa (ma mi pare proprio di sì, dalle conversazioni che abbiamo avuto non molto tempo fa -inizio 2009?- su IHGG), siamo qui per condividere un linguaggio... Il linguaggio poi serve a costruire e trasmettere le idee.

OT: The Forge e compagnia cantante hanno creato SIA un linguaggio tecnico, SIA idee nuove (in termini di giochi completi o anche solo di "tecniche", cioè "pezzi di giochi").
Molti si trovano spaesati, credo (vedi certe testine dure incrociate su IHGG), perchè non vedono la distinzione tra "usare un linguaggio tecnico" e "mandare il cervello all'ammasso con The Forge e asservirsi a questa rivoluzione che mi dice che il mio gioco è malfatto e quindi sono brutto e cattivo" :(
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #31 il: 2009-03-30 14:27:43 »
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[cite]Postato da: Angiolillo[/cite]io credo che comunque capire a fondo il passato aiuti a cambiare il presente in maniera migliore. Solo per questo ve lo raccontavo dal mio punto di vista.


Credo che il forum sia senz'altro arricchito dal punto di vista che porti e dal racconto delle tue esperienze.
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #32 il: 2009-03-30 14:27:50 »
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[cite]Postato da: Korin Duval[/cite]Come secondo passo, se ti interessa (ma mi pare proprio di sì, dalle conversazioni che abbiamo avuto non molto tempo fa -inizio 2009?- su IHGG), siamo qui per condividere un linguaggio...


Quello mi interessava anche molto per un progetto di dizionarietto ludico che aveva proprio quello scopo, condividere il linguaggio: ciò raccogliendo termini tecnici di vari giochi e settori ludici (ovviamente collegati alla definizione sintetica dei concetti che esprimono, come in ogni dizionario). Anche per aiutare a capirsi tra specialisti e non specialisti di giochi e settori diversi, che magari usano lo stesso vocabolo con significati parzialmente o totalmente diversi (la ridefinizione non avviene solo da linguaggio comune a linguaggio ludico, ma anche da un settore all'altro e in questo caso anche all'interno dello stesso settore). Altro scopo era magari aiutare a divulgare certi giochi e certi concetti meno noti al grosso pubblico (e a me stesso). Oltre all'esperienza su IHGG, anche il qui presente thread parallelo "furore nominalistico" mi è stato utile a capire perché in questo caso ho avuto più difficoltà che con altri tipi e settori di gioco.

Mi ci riapplicherò in futuro, quando sarò meno pressato da scadenze e consegne. E magari dopo un'esperienza diretta di gioco nw che il rinvio di GiocaRoma ha allontanato.
« Ultima modifica: 2009-03-30 14:30:09 da Angiolillo »

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #33 il: 2009-03-30 14:31:02 »
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[cite]Postato da: Claudia Cangini[/cite]Credo che il forum sia senz'altro arricchito dal punto di vista che porti e dal racconto delle tue esperienze.


Di questo commento ringrazio molto, così come dell'invito di Michele ad affacciarmi qua.

Niccolò

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #34 il: 2009-03-30 14:58:45 »
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Questa la mia esperienza, italiana e del secolo scorso. Se vi è utile bene; se la discussione verte solo sull'oggi e sull'altrove mi scuso per l'equivoco e taccio.


dico solo: riconosciamo l'errore? si? e allora, a chi va il vero merito di averlo criticato e superato? IMO a the forge. questo era il punto che mi premeva di sottolineare.
possiamo raggiungere un accordo, a riguardo?
Citazione

Comunque, in prospettiva storica, inviterei a considerare Magic non un gioco semplice e immediato ma un gioco complesso.


la giusta complessità per attirare quelli a cui piaceva dnd, ma senza ore e ore di preparazione "a vuoto" per creare un'avventura, e un giocatore che dovesse sobbarcarsi la responsabilità della riuscita di tutte le partite. "semplice da imparare, complesso da padroneggiare", non "complesso da far funzionare" come i parpuzi.



Citazione
[cite]Postato da: khana[/cite]Forse è il caso di ignorare il passato e concentrare gli sforzi su una reinassance del GdR, senza sprecare energie a "trovare colpevoli".


i "colpevoli" no, ma le "colpe" si! altrimenti si ripetono sempre uguali!
anzi, il primo task del gamedesigner è proprio individuare le "colpe"!
Citazione

La sensazione di essere considerato da qualcuno non tanto un testimone quanto un indiziato mi è anche brevemente venuta, a tratti, ma è stata passeggera e subito fugata.


ribadisco uan cosa che dissi tempo fa: sono un tuo fan. (o almeno dei tuoi lavori)
indiziato? al massimo vittima :P
TUTTO il nostro hobby è stato per anni vittima e ostaggio di una certa cultura.

Niccolò

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #35 il: 2009-03-30 15:26:08 »
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Ora, se confronto questi numeretti alle 5.000 copie della prima edizione de I Cavalieri del Tempio, alla fatica fatta per sostenerlo e divulgarlo, alla frustrazione dell'interessamento da parte di editori francsi e spagnoli e croati che poi si scontrava di solito già solo con la necessità di valutare un gioco in italiano di 160 pagine (so che pare sciocco ma è così)... E parliamo di un gioco che nel nostro sputo di zanzara di mercato è stato un successo... Tante soddisfazioni mi hanno dato anche i Cavalieri, ma grazie: le ho già avute. Ora preferisco fare Wings of War.


assolutamente. e d'altronde, se tu volessi fare un gdr perchè ti piacciono di più, non potresti semplicemente ripiegare sui boardgame. e TUTTI quelli che lavorano nel campo, aramai, lo fanno "pechè gli piacciono di più". con questa premessa, mi deprime vedere quando non si è in grado di staccarsi dal paradima suicida del passato, e mi rallegra vedere invece come la "cultura forgista" poco a poco faccia breccia anche in prodotti come dnd4 (quante copie vendute, in un anno? qualcuno ha dati?)

Citazione
[cite]Postato da: Angiolillo[/cite]E magari dopo un'esperienza diretta di gioco nw che il rinvio di GiocaRoma ha allontanato.


ma se io dormo in spiaggia, non possiamo invitarlo a INC09? :D

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #36 il: 2009-03-30 15:33:46 »
Citazione
[cite]Postato da: Nik[/cite]ma se io dormo in spiaggia, non possiamo invitarlo a INC09?:D


Grazie, ma una prima figlia ancora piccolissima e varie altre situazioni lavorative e familiari non permettono. Almeno a questo giro. E' da Luca Games (Valeria è nata il 21 novembre) che non metto il naso fuori casa.

Su errori e superamenti, meriti e demeriti lasciami il tempo di provare, valutare e metabolizzare. Se no, così a occhio rischio di accorgermi all'improvviso di aver tenuto più personaggi contemporaneamente (come del resto auspica rgrassi) e di essere rimasto per anni ostaggio e vittima anche e soprattutto di me stesso. Può anche essere che sia così... ma fatemici arrivare per gradi. ;)

rgrassi

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #37 il: 2009-03-30 15:42:10 »
Ciao,

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[cite]Postato da: Angiolillo[/cite][p]Su errori e superamenti, meriti e demeriti lasciami il tempo di provare, valutare e metabolizzare. Se no, così a occhio rischio di accorgermi all'improvviso di aver tenuto più personaggi contemporaneamente (come del resto auspica rgrassi) e di essere rimasto per anni ostaggio e vittima anche e soprattutto di me stesso. Può anche essere che sia così... ma fatemici arrivare per gradi.;)[/p]


Tranquillo, Andrea...
Una persona intellettualmente onesta e della tua esperienza come designer, non potrà negare l'importanza e la validità che hanno avuto (ed hanno) le discussioni moderne sul design del gdr.
Rob
« Ultima modifica: 2009-03-30 15:44:00 da rgrassi »
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #38 il: 2009-03-30 16:25:20 »
Citazione
[cite]Postato da: Nik[/cite]d'altronde, se tu volessi fare un gdrperchè ti piacciono di più, non potresti semplicemente ripiegare sui boardgame.


Vero. In verità a me piacciono un sacco. Però sono sempre stato un designer senza troppe pretese innovative, ho cercato di fare giochi che ritenevo onesti e di aiutare altri a pubblicare o supportare i loro. Posso continuare a fare il game designer accontentandomi di pubblicare altro (non-gdr) e lasciando il ruolo di avanguardia ad altri. Come mi piacciono molte pietanze, ma posso lasciare che siano altri a cucinare e anche a inventare nuove ricette.

Niccolò

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #39 il: 2009-03-30 16:34:45 »
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[cite]Postato da: Angiolillo[/cite]Vero. In verità a me piacciono un sacco. Però sono sempre stato un designer senza troppe pretese innovative, ho cercato di fare giochi che ritenevo onesti e di aiutare altri a pubblicare o supportare i loro. Posso continuare a fare il game designer accontentandomi di pubblicare altro (non-gdr) e lasciando il ruolo di avanguardia ad altri. Come mi piacciono molte pietanze, ma posso lasciare che siano altri a cucinare e anche a inventare nuove ricette.


posso solo sperare che provando qualcuno di questi giochi ti torni la voglia di dare il tuo contributo...

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #40 il: 2009-03-30 17:34:36 »
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[cite]Postato da: Claudia Cangini[/cite]
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[cite]Postato da: Angiolillo[/cite][p]io credo che comunque capire a fondo il passato aiuti a cambiare il presente in maniera migliore. Solo per questo ve lo raccontavo dal mio punto di vista.[/p]
[p]Credo che il forum sia senz'altro arricchito dal punto di vista che porti e dal racconto delle tue esperienze.[/p]


Approvo e sottoscrivo. E' sempre un piacere leggere esperienze di questa rilevanza.

Rafu

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #41 il: 2009-03-30 18:07:32 »
Domanda per Andrea, che oltretutto spero ci riporti più solidamente in-topic...  ^__-

Secondo te, quanto influisce il "colore" sul successo di boardgame, giochi di carte e altre categorie di giochi (diciamo, quelle di cui ti stai occupando ora), rispetto agli altri elementi?
Ti sembra una situazione quanto simile o quanto diversa da quella dei gdr "tradizionali" descritta da Michele all'inizio del topic?


PS: avendo recentemente provato, finalmente, Wings of War, e avendolo trovato una figata, mi ero ripromesso di scriverti per farti i complimenti. Lo faccio ora, in pubblico.  ^__^

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #42 il: 2009-03-31 07:44:53 »
Grazie per il complimento, davvero! ;)

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[cite]Postato da: Rafu[/cite][p]Domanda per Andrea, che oltretutto spero ci riporti più solidamente in-topic... ^__-[/p][p]Secondo te, quanto influisce il "colore" sul successo di boardgame, giochi di carte e altre categorie di giochi (diciamo, quelle di cui ti stai occupando ora), rispetto agli altri elementi?
Ti sembra una situazione quanto simile o quanto diversa da quella dei gdr "tradizionali" descritta da Michele all'inizio del topic


Direi diversa. Mi viene difficile esprimermi in termini forgisti (tra l'altro, mi sapete dire dov'è un glossario?) Riassumo allora in breve, brutalmente e bignamescamente la mia personale teoria.

I giochi da tavolo si possono classificare/distinguere per tre elementi: meccanismi, ambientazione, materiali.

I meccanismi sono le regole e le modalità di gioco, esplicite (palesi nel regolamento) e implicite (per esempio nei materiali: su un dato pezzo di gioco non stanno più di un certo numero di piroli, un dato mazzo di carte contiene o non contiene certe carte).

L'ambientazione varia per qualità (quale ambientazione) ma anche per intensità, da astratto (privo di ambientazione) a simulativo (ambientazione forte e fortemente correlata con i meccanismi). E' graduata: la guerra nel go praticamente non c'è, negli scacchi c'è in modo molto astratto, in Risiko c'è in maniera più forte, in un wargame simulativo in maniera molto forte.

I materiali possono esserci o no, e cambiare.

Un gioco varia, e può diventare appunto una variante o anche un altro gioco, variando questi tre elementi. Wings of War Famous Aces e Wings of War Dawn of War sono simili perché cambiano un po' l'ambientazione (duelli aerei della prima guerra mondiale o della seconda) e i meccanismi (diversa struttura dei turni, qualche regola diversa), ma non i materiali (carte, segnalini, righello). Wings of War DeLuxe cambia materiali ma non l'ambienmtazione, e ben poco nei meccanismi. I confini non  sono rigidi: la battaglia navale con carta e matita e la battaglia navale elettronica sono lo stesso gioco o no? La corsa di biglie sulla spiaggia e la corsa dei tappi di bottiglia sul cemento  e Carabande sono lo stesso gioco o no? Il gdr Mediterraneo e il gdr Orlando Furioso? World of Warcraft per computer e World of Warcraft da tavolo? La risposta è sì, no, dipende, chi se ne importa, a seconda dei casi e delle finalità della tua classificazione.

A mio parere, il pubblico dei giochi da tavolo è di norma un pubblico che ha già giocato ai giochi da tavolo in precedenza (poco o molto non importa), al contrario del pubblico dei giochi di ruolo classici (almeno nella fase 1974-1999 cui mi riferivo io). Per cui in qualche modo e in qualche misura gli vendi tutto il mix: tutte e tre le cose sono rilevanti.

Sono rilevanti i meccanismi. Buona parte del pubblico li sa giudicare. E comunque in linea di massima ti sa dire dopo un po' di studio, se non una prova: "questo gioco di duelli aerei è una figata, muovi l'aereo sul tavolo cion delle carte freccia: ci può giocare anche tuo figlio di sei anni". Oppure: "Questo gioco di duelli aerei è una boiata, non ci ha manco le regole sulla quota e se ti trema un po' la mano muovi male e da quello dipende se colpisci il bersaglio o no."

E' rilevante l'ambientazione. Se non piace difficilmente vendi. Se piace bene, ma da sola non credo che basti, soprattutto nel medio-lungo periodo.

Sono rilevanti i materiali. Per me Wings of War con le carte o con le miniature è la stessa zuppa, ma da quando ci sono le miniature vende molto di più. Anche a gente che razionalmente commenta: "anche se è la stessa zuppa".

Il marketing può puntare su un elemento più che sugli altri, ma il pubblico ha una consapevolezza spicciola più diffusa e il livello necessario per discernere cosa si è davanti è minore: il gioco dell'oca riofatto con Paperino ha le gambe corte.

Parlando di gdr classici, almeno in Italia e fino al 2000, direi che cercando di andare a un pubblico che ancora non conosceva il gdr era più difficile far leva sulle meccaniche specifiche; al limite si badava alla quantità e si evitavano meccanismi potenzialmente respingenti (parlando rozzamente e quantitativamente, per esempio troppe regole e troppe tabelle - che io evitavo comunque per scelta stilistica). I materiali erano di norma controproducenti (scrivevo che i bei dadi poliedrici o li allegavi o diventavano ostacolo alla diffusione, quindi meglio D6 o per chi voleva più originalità le carte da gioco); nei materiali rientrano ovviamente i bei manuali ben illustrati, una buona presentazione grafica e una bella rilegatura, ma credo che ci sia più una soglia sotto la quale il manuale diventa respingente che una capacità di attrazione superiore per picchi di qualità grafica e pittorica. L'ambientazione e anche quello che credo chiamiate "colore" diventava a quel punto fondamentale; "Il logo di un franchise famoso" funzionava bene soprattutto nel breve periodo e tra chi considera l'oggetto-gioco come gadget (Il gdr di Dylan Dog ha venduto entro la fine dell'anno di uscita 7000 copie, il doppio che I Cavalieri del Tempio) che nel medio-lungo e tra chi usa i manauli per giocate (il primo supplemento di Dylan Dog ha venduto circa 1450 copie nel primo anno, esattamente quanto il primo supplemento dei CdT). .

Risposta superficiale? Utile? Non so, spero di sì. A te un parallelo più approfondito con il "colore" in senso tecnico.

Ciao e grazie,

Andrea
« Ultima modifica: 2009-03-31 07:45:52 da Angiolillo »

Moreno Roncucci

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Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #43 il: 2009-03-31 08:30:51 »
Citazione
[cite]Postato da: Angiolillo[/cite]Mi viene difficile esprimermi in termini forgisti (tra l'altro, mi sapete dire dov'è un glossario?)


QUI c'è quello "provvisorio" ufficiale, che però non è più aggiornato dal 2004 (quasi tutti i termini sono ancora validi comunque)

QUI invece c'è una proposta per una versione aggiornata, "non ufficiale", un work-in-progress.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Come le sigarette (il marketing di Parpuzio)
« Risposta #44 il: 2009-03-31 09:13:31 »
Ottimo, grazie mille.

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