Il mio sogno è quello di dipanare la matassa parpuzio/new wave... per far sì che diventi possibile PARLARNE.
Vi basta vedere il thread di triex con le parole tabù nel titolo per capire che su certi temi il dialogo è un utopia...
Sono conscio che non riuscirò a risolvere tutto con qualche parola, ma mi piacerebbe dare il la ad un clima più sereno, in cui le persone possano parlare di questi argomenti senza scannarsi virtualmente.
[omissis tutto il resto]
Inizio con il quote per segnalare che rispondo direttamente ed esclusivamente a Dario. Mi piacerebbe, anzi, che si tornasse a bomba: non credo che l'argomento del thread sia "pregi e difetti del gioco incoerente".
Dario, il tuo è un post con cui vorrei tanto essere d'accordo.
È un post completo, aperto, pacato e sensato. Scritto bene, insomma.
Tocchi dei punti importanti e veri.
Credo che sia utile ribadire che con un gioco incoerente (che sia o meno Parpuzio)
ci si possa divertire. Chiunque conosca la teoria forgita
davvero non lo negherà mai e, anzi, uno dei modi più veloci per individuare chi deve tornare sui banchi di scuola (o,meglio, sui tavoli da gioco) è vedere chi sbandiera questa corbelleria.
Il gioco coerente esisteva prima dei giochi coerenti.
Le basi della "teoria forgita" sono state gettate analizzando anche quelle partite di giochi incoerenti che, però, chissà perché, funzionavano. Perché funzionano? Ci si è allora chiesti, e poi: "Come possiamo togliere tutto quello che a volte non li fa funzionare?"
Si sono quindi superati concetti come il classico quarto d'ora di divertimento ogni 4 ore di gioco perché al tavolo sono sedute persone che vogliono fare cose diverse, o le cattive abitudini che ammazzano gli stimoli creativi dei giocatori.Ma sto divagando, torniamo al tuo post.
Come dicevo tu, Dario, scrivi cose giustissime.
Conosco personalmente almeno un gruppo "tradizionale" in cui il gioco è vario e piacevolissimo.
Personalmente credo che si, lasciar perdere e che ciascuno giochi a quello che lo diverte sia la scelta migliore.
In un mondo utopico.
Purtroppo la cruda realtà, Dario, è un'altra.
La cruda realtà è che ogni Narratore che si rifiuta di provare altro rispetto a
Vampiri perché ci ha investito tempo, denaro e, soprattutto,
status sociale danneggia attivamente l'hobby.Ognuna di queste persone rappresenta un "leader" che spinge verso una stasi dell'hobby altre quattro persone, a loro volta, spesso, leader "minori" di altri gruppi.
Almeno, questa era esattamente la situazione a Reggio qualche anno fa. Sto parlando dello stato delle cose come lo percepisco io.
Ognuno di questi piccoli nuclei di stasi continua a raccontarsi e a
diffondere balle e cattive abitudini di gioco (come, appunto, il singolo regolamento con cui ci puoi fare tutto, anche se un po' meno bene), e lo fanno attivamente.
Diventa quindi
necessario andare lì e scuoterli, dare una possibilità di cambiamento anche a chi, magari, vorrebbe provare altro ma è bloccato dal fatto che: "In questo gruppo si gioca Vampiri".
La frase: "Col gioco X ci faccio di tutto" è un sottoprodotto di questa società.
Un gruppo di persone con interessi diversi che si incontra a giocare ad un unico gioco perché sono "un gruppo di D&D", e si definiscono come tale.
Conoscono solo D&D, sono abituati ad "alternarsi" (il quarto d'ora dell'interpretazione, il quarto d'ora del combattimento, il quarto d'ora di investigazione, la mezz'ora bonus di qualunque cosa piaccia di più al master...) e a passare serate in cui il loro interesse viene risvegliato solo parzialmente e, per il resto del tempo, ci si annoia (anche qui: percezione personale).
Giochi incoerenti come D&D cercano questa soluzione, cercano di fare tutto per
tenere assieme il gruppo, perché, altrimenti, quello a cui piace l'investigazione se ne andrebbe.
Diventa quindi importante
distruggere il gruppo, attivamente, perché la passività non farebbe che avvantaggiarlo, in modo da dire a tutti: ehi! Invece di giocare ad un gioco che tratta il tuo interesse principale come un passaggio cursorio in mezzo a mille puoi giocare a qualcosa che lo centra in pieno!
Il prezzo? Rompere il gruppo.
No, non litigare coi tuoi amici, solo... non giocarci a qualcosa che non ti interessa più di tanto.
Questo concetto, che in qualunque ambiente ludico è talmente basilare da essere dato per scontato (a me non piace un certo tipo di "controllo geometrico" del territorio che si trova in tabletop come
Hermagor o
Callisto. Bene, vuol dire che quando qualcuno gioca a
Callisto io trovo qualcuno per giocare al
Trono di Spade) ma nel gdr è rivoluzionario.
È vero, molti gruppi hanno trovato un equilibrio, sono riusciti a far emergere un gioco interessante per tutti il 100% del tempo per tutti i componenti. Li riconosci perché, di solito, quando gli proponi qualcosa di nuovo non rispondono diffidenti, ma felici. Lo provano, si divertono, e poi magari tornano alla loro campagna triennale... fino alla nuova pausa per provare qualcosa di nuovo ^^
A loro va il mio rispetto e la mia ammirazione per l'impresa, e loro vengono lasciati stare.
Se il panorama ludico fosse popolato da gruppi come questi allora il tuo post mi troverebbe davvero completamente concorde, Dario.
Purtroppo non è così. Purtroppo di è reso necessario andare a rompere i coglioni (anche se, forse, stiamo entrando in un'altra fase... ma questa è un'altra storia e andrà raccontata un'altra volta).