1) siete mostruosamente OT ... sapevatevelo!

2) state facendo un mare di casino con termini, teorie ed idee strane.
Secondo me vi farebbe bene rivedere alcuni concetti:
- Character Advocacy ... dove il Giocatore è "avvocato" del proprio PG e potrebbe benissimo DESIDERARE un risultato meccanico ma poi DIRE narrativamente che il PG fa altro.
- IIEE ... che tratta specificamente delle TEMPISTICHE di gioco...fra intento, dichiarazione, regolamento, realizzazione, etc.
- Autorità ... ovvero la definizione secondo regolamento di CHI può dire COSA, COME lo può dire e QUANDO lo può dire.
Aprite topik specifici, penso vi interesserebbero molto

...
Sul quesito da me espresso, ho risolto.
Ho chiesto anche su The Forge, proprio nel forum dedicato al SS.
Riporto quanto formulato altrove, e che verà incorporato nella prossima release del Meisterbook:
[cite]Postato da: Hasimir su GdR-It[/cite]La cosa bella dei Playtest è che ti fanno imparare un sacco di cose nuove, e vedere cose che altrimenti non avresti mai visto.
Ciò detto penso che rimanderò le spiegazioni dettagliate ad un'altra volta.
La risposta breve penso che sia:
Se la narrazione influenzasse in maniera permanente o comunque molto importante un PG, allora essa rientrerebbe nella casistica dei Limiti di Posta ... per cui quell'effetto potresti ottenerlo solo come Posta finale del CA.
Come si decide?
Caso per caso ... "ti do un pugno, facendoti cadere col sedere a terra" in genere non rientra in questa categoria, ma se ad esempio tu hai fatto una scommessa e "darti un pugno" causerebbe conseguenze importanti per il PG allora si, rientrerebbe nella casistica protetta.
Quindi di base ognuno narra ciò che vuole, entro i basilari limiti di appropriatezza e Posta.
Se poi a qualcuno non va bene il modo in cui ALTRI manipolano narrando il SUO personaggio, allora può far notare che una tal cosa rappresenta un cambiamento importante del proprio PG, che va ben oltre il semplice effetto scenico narrativo ... la narrazione andrebbe dunque modificata, o espressa come INTENZIONE (e poi sta al "ricevente" trovare il modo di rispondere a tono).
Ho notato che in genere quest'attenzione è del tutto superflua e non ci si fa caso.
Ma QUANDO SERVE viene proprio istintivo dire "ehi, aspetta un momento" ... ed una regola chiara mancava.
Ennesima cosa che il PbF non agevola, ma va beh 